Tirocini di maggio

Tirocini estivi o per il prossimo autunno, curricolari o extracurricolari: sono tutti buone occasioni per acquisire esperienza professionale ma anche personale, conoscere un ambiente di lavoro, allargare la propria rete di contatti, fare una esperienza personale e umana.
L’importante è scegliere bene!

Per studenti, laureati, dottorandi e professionisti – Tirocini al Guggenheim Museum – New York (USA)
Durata: 3 mesi
Requisiti: opportunità di un tirocinio agli interessati ad un’esperienza nel campo delle arti, con qualifiche nel settore; conoscenza dell’inglese parlato e scritto.
L’obiettivo del Guggenheim Museum Internship Program è quello di fornire un’adeguata formazione sul campo a coloro i quali intendano perseguire una carriera nelle arti e nel settore museale. A seconda delle loro competenze e interessi, i tirocinanti verranno destinati ai diversi dipartimenti del museo.
Il tirocinio non è retribuito, ma la Hilla von Rebay Foundation mette a disposizione 13 borse di studio per il programma estivo di tirocinio.
Sono previsti tre cicli di stage all’anno:
– Primavera: gennaio-aprile. Scadenza: 1 novembre.
– Estate: giugno-agosto. Scadenza: 30 gennaio.
– Autunno: settembre-dicembre. Scadenza: 1 giugno.

Per studenti – Tirocini presso Wind Europe – Bruxelles (Belgio) – settore delle energie rinnovabili
Requisiti: essere studenti universitari o delle scuole superiori iscritti a corsi di studio che prevedano lo svolgimento di uno stage curriculare.
Wind Europe si occupa di promuovere l’utilizzo dell’energia eolica in Europa e nel mondo, favorire la ricerca in ambito energetico. I candidati interessati a svolgere un tirocinio avranno modo di misurarsi in diversi settori quali: marketing, ricerca, business development, comunicazione.
Scadenza non specificata.

Per neolaureati – Tirocini all’ EMEA Agenzia Europea per i Prodotti Medicinali – Londra (UK)
Durata: dai 6 ai 18 mesi
Requisiti: neolaureati in farmacia, medicina, scienze della vita, assistenza sanitaria, chimica o tecnologie dell’informazione. Si incoraggia la candidatura anche di giovani avvocati con un interesse nella normativa farmaceutica oppure laureati nel settore delle risorse umane/bilancio/contabilità. E’ richiesta una buona conoscenza dell’inglese e di una o più lingue comunitarie.
L’agenzia offre una borsa di 1550 sterline inglesi mensili e una somma per le spese di viaggio.
Scadenza: 1 giugno per tirocini con inizio a ottobre

Per laureati e studenti – Tirocini alla Corte dei Conti europea – Lussemburgo
Durata: 3, 4, o 5 mesi, da settembre
Requisiti: laureati o studenti che abbiano completato almeno 4 semestri di studio; interessati a una formazione pratica attinente ad uno dei settori d’attività della Corte dei Conti; conoscenza approfondita di una lingua ufficiale dell’Unione Europea e una conoscenza soddisfacente di almeno un’altra lingua ufficiale.
Prevista una retribuzione (1120 euro mensili) o meno, a seconda della disponibilità di bilancio.
Scadenza: 31 maggio

Per tutti – Tirocini presso Fundacion Aldeas de Paz – Caraibi
Durata: minimo 4 settimane
Requisiti: possono partecipare ai programmi di tirocinio o volontariato tutti gli interessati (singoli, famiglie, gruppi, coppie) al settore social media e giornalismo, con conoscenze di base dell’uso della macchina fotografica e di programmi di video editing, possibilmente con un minimo di esperienza nel settore.
Lo scopo di questo progetto multi-media sociale è quello di promuovere la missione della Fundacion Aldeas de Paz: sensibilizzare le persone sul tema dei diritti dei bambini di Samanà.
È richiesto un contributo di partecipazione di 100 euro a settimana, a fronte del quale viene fornito alloggio e un corso di spagnolo.

Se stai cercando un tirocinio in un settore specifico, in un paese che hai già scelto, e non sai da dove cominciare, scrivimi a europa@informagiovaniancona.com per consigli e link utili.

Viaggio post maturità

Meno di un mese alla fine della scuola ma non per chi si prepara all’esame di maturità.

Non è questo il momento di mollare, anzi è richiesto lo sprint finale. La scrivania è ancora piena di libri, la fatica e l’ansia da esame si fanno sentire.

Dopo gli scritti in date prestabilite, l’incertezza dell’orale, c’è chi spera di sostenerlo il prima possibile per poi potersi rilassare e chi sente la necessità di studiare ancora, qualche giorno in più tra scritto ed orale può essere prezioso.

Ma dopo l’orale tutti sognano il senso di libertà e le vacanze caratterizzate dal viaggio di maturità.

Per molti questo atteso viaggio diventerà indimenticabile, spesso affrontato con i compagni di avventura degli ultimi cinque anni di vita.

Senza lo stress scolastico, l’ambiente scuola, i compiti, le interrogazioni, la routine degli anni passati insieme con gioie e dolori.

La maturità comunque porterà una svolta nella vita quotidiana, in primis il futuro dipenderà da una scelta responsabile del diplomato. Prima di affrontare il mondo universitario o lavorativo, finalmente si realizza sogno.

Sia partendo con un amico sia con un gruppo è importante scegliere la giusta meta, il periodo, il budget a disposizione e il tipo di divertimento di cui siamo alla ricerca.

La meta potrebbe essere all’estero o in Italia, l’importante che sia un luogo dove potrai unire divertimento, cultura, relax e visitare città e luoghi meravigliosi. Se ancora non avete deciso e volete valutare tutte le opzioni moltissimi i siti web con consigli e proposte, dove si ha l’imbarazzo della scelta.

La meta va di pari passo con il budget, ovvio prima si pianifica maggiori sono le proposte. Ci tardi arriva aspetta il last minute ma forse non tutti son disposti ad aspettare per un viaggio così atteso.

Ciascuno pianificherà il suo viaggio e sarà unico se non altro per la compagnia ed il divertimento che si potrà scatenare dopo mesi di studio e tensione.

L’importante è pianificare, ad esempio vi segnaliamo un articolo tratto da Studenti.it “Viaggio di maturità : tra noia e nostalgia”  dove  potrete leggere anche una classifica delle mete più scelte.

Lasciamo a voi la ricerca su web per viaggi autorganizzati o pacchetti all inclusive visto che per il viaggio di maturità c’è chi è disposto a chiedere un ‘aiutino’ a mamma e papà, a patto di essere promosso con ottimi voti.

Noi vi proponiamo e consigliamo un’alternativa che non tutti conoscono: gli scambi giovanili, promossi dall’Informagiovani  nell’ambito del programma europeo Erasmus+.

Gli scambi giovanili internazionali  non sono  soltanto un’ opportunità di viaggio ma anche di scoperta, di crescita personale e svago; in cui il motto sarà: Mettersi in gioco e confronto interculturale.

Per restare aggiornati vi suggeriamo di visitare la pagina del nostro blog dedicata: Scambi Giovanili.

In bocca al lupo per l’esame e buon viaggio!

In Danimarca per lavoro

La Danimarca ha un mercato del lavoro flessibile, che al tempo stesso offre numerose garanzie ai lavoratori, e un tasso di disoccupazione stabile intorno al 6%, più basso rispetto alla media UE (in Italia ufficialmente siamo attorno al 12%). Nonostante la dimensione ridotta del paese, la Danimarca è la patria di multinazionali di successo, come la Lego, che sono costantemente alla ricerca di lavoratori qualificati da inserire nel proprio staff.

Secondo l’ultimo World Happiness Report, i danesi sono tra i popoli più felici al mondo: tra gli elementi che incidono maggiormente sul benessere delle persone risulta fondamentale la condizione lavorativa e l’equilibrio tra lavoro e vita privata, che in Danimarca è molto importante.

Ci sono davvero buoni motivi per considerare questo paese come meta possibile per i vostri progetti futuri!
Ecco alcune cose da sapere subito, e facili indicazioni che vi posso dare dopo aver avuto un incontro sul tema con Helena Nielsen, una referente Eures danese, ospite ad Ancona in occasione dell’International Career Day.

Le figure professionali più ricercate sono quelle nei settori dell’IT, della robotica, dell’impiantistica per riscaldamento e condizionamento, delle biotecnologie e della sanità, ma ci sono opportunità anche per lavoratori specializzati dei settori della ristorazione e delle costruzioni.

Il cv, come sempre, è molto importante, e i selezionatori sono molto attenti a quello che ci inseriamo.
E’ consigliabile indicare lo stato civile, inserire una foto e dedicare cura particolare nella descrizione del Personal Profile, nel quale indicheremo le nostre competenze professionali ma anche le nostre qualità personali e sociali.

Anche alla lettera di accompagnamento, o covering letter, va dedicata molta attenzione, perché i selezionatori la considerano una fonte di informazioni di fondamentale importanza. La covering letter rivela quanto a fondo ci siamo informati sull’azienda, se abbiamo letto con la dovuta attenzione l’annuncio pubblicato, e per valutare la nostra motivazione a candidarci per quella posizione.

E’ consuetudine, in Danimarca, telefonare in azienda per sapere se la posizione è ancora disponibile e per valutare velocemente con il responsabile della selezione se è il caso che ci candidiamo, nel caso avessimo dei dubbi sulla nostra preparazione o sulle nostre esperienze.
Per quanto riguarda il colloquio di lavoro, a differenza da quanto siamo abituati a fare, è importante essere preparati a rispondere a domande relative al compenso desiderato per quella posizione.

Tutte queste informazioni e molti buoni consigli potete trovarli sul sito WorkinDenmark, molto ben fatto e dedicato ai lavoratori stranieri. Vi consiglio, per cominciare, i brevi tutorial sulla candidatura di lavoro.
Dal sito WorkinDenmark potete anche partire per la ricerca di una offerta adatta al vostro profilo, per trovare i servizi dedicati al lavoro, per avere indicazioni su come trovare e contattare le maggiori aziende del paese.
Vi ricordo inoltre che la rete Eures, servizio pubblico e gratuito per la mobilità dei lavoratori in Europa, è a vostra disposizione per informazioni personalizzate e aggiornate.
E se siete giovani, intraprendenti e pronti a partire, c’è anche il programma di sostegno e finanziamento Your First Eures Job!

I giovani NEET cittadini globali

I giovani NEET (Not in Education, Employment or Training) sono ancora una volta i destinatari di un nuovo bando che prevede attività di formazione, esperienze di volontariato e orientamento al lavoro.

Il bando, pubblicato da Marche Solidali, il coordinamento delle organizzazioni marchigiane di cooperazione e solidarietà internazionale, insieme alla Regione Marche settore cooperazione allo sviluppo, prevede la selezione di 15 giovani disoccupati di età tra 18 e 23 anni che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in percorsi di formazione professionale (ossia NEET) residenti nella regione Marche e iscritti al Programma GARANZIA GIOVANI.

I giovani selezionati parteciperanno al Laboratorio Cittadinanza globale e Lavoro”, nell’ambito del progetto: Erasmus+ “SoGlop – Social work with global perspective – An interdisciplinary contribution to youngster’s citizenship building”.

Il progetto SoGlop mira a sviluppare un approccio innovativo nell’applicazione dei concetti di Educazione alla Cittadinanza Globale, allo scopo di facilitare i giovani nel considerarsi membri attivi ed in grado di orientarsi in un mondo globalizzato.

Il laboratorio prevede tre tipi di attività.

La prima attività consiste nella realizzazione di un modulo didattico di 30 ore, con l’obiettivo di potenziare le competenze dei giovani partecipanti, rinforzando le loro abilità ad orientarsi nel mondo globalizzato e a riflettere su opinioni e desideri personali.

Partendo da una riflessione su sè stessi e su come le proprie abilità possano essere utilizzate al meglio nel mondo del lavoro, si passerà alla riflessione sul contesto di appartenenza e su come le azioni locali possano avere un impatto globale, utilizzando la metodologia del Digital Storytelling.

I partecipanti dovranno ideare e realizzare storie digitali, messaggi e indicazioni per le Istituzioni locali su come rendere maggiormente attiva la loro partecipazione nell’affrontare problemi complessi e globali.

In un secondo momento i giovani selezionati potranno svolgere un’esperienza di volontariato nelle Associazioni socie di Marche Solidali e del Centro Servizi per il Volontariato (CSV Marche) di 40 ore, finalizzata allo sviluppo di nuove competenze utili alla ricerca lavorativa.

Infine, sosterranno un colloquio di orientamento, di valutazione delle competenze e di revisione del curriculum vitae, per trovare risposte concrete riguardo il complesso mondo del lavoro.

La partecipazione al corso è GRATUITA; è previsto il rimborso delle spese di viaggio, vitto e alloggio.

La domanda di candidatura va compilata esclusivamente on line al seguente link http://marchesolidali.com/soglop/ entro le ore 12:00 del 05/06/2017.

Roam like at Home!

Se state progettando un viaggio estivo o un periodo di volontariato o tirocinio all’estero, c’è una buona notizia che riguarda i costi legati a chiamate, messaggi e dati del vostro cellulare!
Grazie alla proposta “Roam like at Home” presentata dalla Commissione Europea e approvata dal Parlamento lo scorso dicembre, molto presto non avremo costi aggiuntivi quando viaggiamo per brevi periodi in un altro paese europeo. Questo significa che potremo usare il piano tariffario attivato sulla nostra SIM (sia che utilizziamo una ricaricabile che un abbonamento).
Dal 15 giugno prossimo infatti entrerà in vigore l’Eurotariffa: i gestori telefonici europei dovranno applicare per il roaming nei paesi europei diversi da quello di residenza abituale lo stesso piano tariffario.

Ricordate che al momento il nostro operatore di telefonia mobile è obbligato, quando entriamo in un altro paese dell’UE, a inviare un SMS con l’indicazione delle tariffe per le chiamate in entrata e in uscita, gli SMS e il traffico dati in quel paese.
Roam like at Home riguarderà chi si reca in un altro paese in via temporanea, per una vacanza o un breve soggiorno. Nel caso in cui in un arco di tempo di 4 mesi il nostro gestore rileva che abbiamo trascorso più tempo all’estero che in Italia, e il roaming supera l’uso nazionale, l’operatore può contattarci e chiederci di chiarire la nostra situazione.

Qui trovi tutte le risposte (in italiano) alle domande più frequenti sul funzionamento di questo sistema, entrato in vigore per tutti lo scorso 15 giugno.

Questa iniziativa fa parte di una strategia UE più ampia che mira al mercato digitale unico, libero e sicuro, per offrire ai consumatori servizi migliori a prezzi migliori e contribuire alla crescita delle imprese europee.

Presto potremo andare lontano e chiamare ogni volta che lo vorremo, anche solo per un saluto !

Festa della mamma: ecco perché!

La seconda domenica di maggio si festeggia la Festa della Mamma in Italia e in molti Paesi del mondo.

Le origini di tale festa risalgono all’antichità, alle popolazioni politeiste che, nel periodo primaverile, celebravano le divinità femminili legate alla terra e alla sua ritrovata fertilità.

Nell’antica Grecia veniva dedicato alla mamma un giorno dell’anno: la festa coincideva con le celebrazioni in onore della dea Rea, la madre di tutti gli Dei.

Gli antichi romani, invece, intitolavano una settimana intera alla divinità Cibele, simbolo della Natura e di tutte le madri.

In epoca moderna la festa della mamma è stata interpretata e festeggiata in modi diversi a seconda dei Paesi. Tutte le tradizioni però sono accomunate dal fatto di mettere al centro la mamma e il suo ruolo all’interno della famiglia.

La scelta della data (seconda domenica di maggio) ha un significato ben preciso.

La Festa della Mamma “moderna” nasce infatti nel 1908 per iniziativa dell’americana Anna Jarvis, che con tale ricorrenza volle rendere omaggio alla figura di sua madre, un’attivista a favore della pace, e di tutte le madri del mondo.

La mamma di Anna, Ann Marie Reeves Jarvis, lavorò attivamente per migliorare le condizioni socio-sanitarie degli abitanti della sua comunità, e in particolare delle mamme malate di tubercolosi, attraverso i suoi Mother’s Day Work Clubs.

Quando morì, la seconda domenica di maggio del 1905, sua figlia volle istituire una festa nazionale in suo onore e in onore di tutte le mamme e a tale scopo diede vita ad un’importante campagna.

Il primo Mother’s Day fu celebrato il 10 maggio 1908 in Virginia, ma nel 1914 il presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson proclamò ufficialmente la seconda domenica di maggio la giornata nazionale della mamma.

Sull’esempio americano, quasi tutti i Paesi del mondo hanno fatto propria tale festa con modalità e date diverse.

In Italia la Festa della Mamma venne festeggiata a partire dagli anni Cinquanta.

Nel 1958 il senatore Zaccari presentò al Senato della Repubblica un Disegno di Legge perché venisse istituita questa festa.

Anche in Italia la Festa ricorre la seconda domenica di maggio.

Anche se orma ha perso i connotati originari ed ha assunto più che altro carattere commerciale, ricordatevi che per una mamma il regalo più prezioso sono i propri figli.

Campi estivi per minorenni: vacanze con cuore e cervello

A programmare i propri impegni, come a fare volontariato, si impara da piccoli!
E allora è arrivato il momento di cercare qualcosa di interessante da fare per l’estate che si avvicina, qualcosa di divertente e stimolante, come i campi estivi.

I campi estivi sono possono essere di tanti tipi, in base al tema principale intorno al quale sono organizzati: tutela ambientale, solidarietà verso la comunità ospitante, ricostruzione o restauro di locali per attività ricreative, agricoltura biologica o colture locali, apprendimento linguistico.

Potrete contribuire in prima persona alla manutenzione di un bosco o di un centro giovanile, partecipare alle attività (giochi, sport, festival) di una associazione o di una organizzazione locale, e al tempo stesso scoprire luoghi e persone nuove.

Nel caso di campi estivi per minorenni (indicati come TEEN, UNDER 18, RAGAZZI) un buon consiglio è quello di informarvi per tempo e cercare quello che preferite senza aspettare l’ultima settimana, quando la maggior parte delle destinazioni è già completa e c’è poco tempo per chiedere tutto quello che volete sapere. Il momento ideale per cominciare a cercare è l’inizio di marzo, quando escono i programmi dei campi estivi e si può ancora scegliere.

I costi variano per tipo di campo e paese, e sono sempre indicati nella scheda di descrizione del campo: i campi dedicati a minorenni in genere hanno un costo un po’ superiore agli altri, perché comportano maggiori attenzioni e organizzazione da parte dei promotori (assicurazioni, personale professionale, tutele, sicurezza). Molti campi all’estero sono aperti a ragazzi e ragazze a partire dai 16 anni, ma ce ne sono anche per quindicenni.

Ogni campo è diverso ma non vi mancheranno di certo questi ingredienti fondamentali per un’estate da ricordare:
– divertimento, perché in sostanza si tratta di una vacanza
nuovi amici (non che quelli che avete non vadano bene, ma gli amici non sono mai troppi!) con cui scoprirete di avere in comune molto più di quanto pensate
avventura (niente spoiler, ma è garantito che avrete qualcosa da raccontare al ritorno)
soddisfazione e autostima, grazie al fatto di esservi impegnati in qualcosa in cui credete, che avete scelto e a cui avete dedicato un po’ del vostro tempo e delle vostre energie.

Se fate fatica a crederci, qui ci sono alcuni ragazzi e ragazze che parlano della loro esperienza:

Segnalo qui i siti di alcune organizzazioni che promuovono e organizzano campi all’estero per minorenni, da cui si può partire per fare una veloce ricerca per tipo di campo, paese, periodo e altri parametri:

Legambiente
YAP – Youth Action for Peace Italia
Lunaria 

Libera

IBO Italia

Non hai ancora trovato quello che cercavi? Vuoi qualche consiglio personalizzato? Scrivimi a europa@informagiovaniancona.com o passa a trovarmi!

Outsourced: 9 maggio

Outsourced è un film di John Jeffcoat realizzato negli USA nel 2016. Una commedia romantica sui temi sulla diversità culturale, il viaggio, il problem solving, la crescita personale.

Racconta la storia di un americano Todd Anderson che trascorre le sue giornate a gestire clienti presso un call center di Seattle il quale vende prodotti nuovi in America. Improvvisamente viene trasferito in India dove è stato delocalizzato il Customer Service della società per cui lavora. Qui, si occupa della formazione di un team di giovani indiani alle prese con le richieste dei clienti americani. Il protagonista si calerà con qualche difficoltà in una cultura completamente diversa da quella di appartenenza. Ma dopo un iniziale smarrimento segue una crescita personale e professionale possibile solo attraverso l’immersione totale nella cultura e nella società locali,fino a rendersi conto che anche lui ha molto da imparare dagli indiani e dal loro stile di vita.

Ousourced è una office-comedy interpretata magistralmente da Josh Hamilton ed emblematica dell’esperienza di qualsiasi occidentale alle prese con il mondo del lavoro indiano.

Un film piacevole che getta uno sguardo lucido su due mondi diversi e moltiplica le occasioni per prendersi gioco di entrambi pur nella comprensione sia dell’uno che dell’altro.

Sei curioso? Tu andresti mai a vivere per un po’ in un paese completamente diverso dal tuo?

Il 9 maggio alle ore 18.00 siete tutti invitati a vedere questo film in lingua inglese presso l’Informagiovani.

L’evento, all’Interno della serie #atuttoschermo, viene organizzato in collaborazione con l’Aiesec (association internazional des sciences économiques et commercielles). Un’associazione internazionale di volontariato gestita interamente da giovani, per lo più studenti. Attualmnete si occupa di scambi di volontariato e stage rivolti a ragazzi tra i 18 e i 30 anni. In realtà non si tratta banalmente di scambi, ma di vere e proprie esperienze che Aiesec offre ai partecipanti per accrescere e raggiungere il loro potenziale tramite l’interazione con gli altri. Un viaggio fuori metafora di un viaggio “dentro”.

La sede di Ancona, presso la facoltà di Economia e Commercio, costituisce una realtà storica e attiva da anni, dove come nel film si continua a cambiare la vita di tanti ragazzi che arrivano e che partono, cambiando inevitabilmente anche la propria. Dopo il film seguirà un breve dibattito e presentazione dei relativi progetti.

L’ingresso è gratuito, vi aspettiamo numerosi!

http://www.youtube.com/watch?v=6w23t9r9DTY

Corpo europeo di solidarietà, si parte!

Sono già all’opera i primissimi partecipanti al Corpo europeo di solidarietà, creato per coinvolgere i giovani europei in azioni di sostegno, aiuto e collaborazione in situazioni di necessità, e allo stesso tempo con lo scopo di costruire una società più inclusiva, prestare aiuto a persone vulnerabili e rispondere ai problemi sociali attualmente più pressanti.

Ai giovani partecipanti il Corpo europeo di solidarietà offre anche la possibilità di vivere un’esperienza formativa, ispiratrice e arricchente, a contatto con operatori professionisti del settore sociale e in contesti in cui sperimenteranno la possibilità di portare aiuto e fare la differenza.

Abbiamo già parlato di come funziona il Corpo di solidarietà, istituito dalla Commissione Europea a dicembre 2016, ma nel corso degli ultimi mesi sono state definite meglio le modalità di partecipazione delle organizzazioni che possono aderire e contattare gli iscritti e sono state messe a punto le modalità operative dell’iniziativa, per la vera e propria attivazione delle esperienze.

Partendo dalla banca dati del Corpo infatti le organizzazioni accreditate, cioè che hanno aderito alla missione e ai principi del Corpo e che garantiscono attività di qualità, possono contattare i giovani iscritti e proporre loro di partecipare ad un progetto in qualità di volontari, tirocinanti o lavoratori. A marzo sono stati contattati i primi iscritti che stanno già prestando la loro opera dove c’è bisogno.

Ricordo qui che in ogni caso i partecipanti vengono sostenuti economicamente, offrendo loro uno stipendio, un rimborso, vitto e alloggio o altri tipi di agevolazione, in base al tipo di inquadramento all’interno dell’organizzazione promotrice e alle leggi del paese in cui vanno a prestare servizio. Sul sito ufficiale del Corpo di solidarietà ci sono risposte a molte domande, sia per i partecipanti che per le organizzazioni.
Se vuoi partecipare e condividi anche tu i principi e la missione del Corpo… non ti resta che iscriverti!
Potrai definire i periodi in cui saresti disponibile, elencare le tue conoscenze ed esperienze se ne hai, e avere la possibilità di ricevere una proposta di partecipazione a un progetto.

Per rendere tutto più facile e per festeggiare insieme la Settimana Europea della Gioventù 2017, che si festeggia ogni anno dal 1 al 7 maggio, qui all’Informagiovani dedicheremo la mattinata di martedì 2 maggio alle iscrizioni al Corpo di solidarietà: chi volesse aiuto, assistenza, o anche solo informazioni, potrà venire ed utilizzare i pc disponibili al pubblico o la nostra wifi per registrarsi!

Portate entusiasmo e voglia di fare, vi aspetto!

Un’estate al servizio del volontariato

L’estate si sta avvicinando e iniziate a pensare a come trascorrerla? Avete mai pensato di trasformare la “solita” vacanza in un’esperienza umana e sociale irripetibile, un’esperienza di volontariato?

Le vacanze estive, infatti, possono essere un’occasione per viaggiare, conoscere un paese e la sua gente e contribuire alla realizzazione di progetti di utilità sociale, ambientale e di solidarietà internazionale.

Fare volontariato è anche un ottimo modo per uscire dalla routine ed impiegare il tempo in modo utile e produttivo. Senza dimenticare, poi, che ogni piccolo gesto può essere un importante contributo per il mondo intero: oltre a fare del bene a sé stessi e alla persona che lo riceve, si diventa anche esempi per gli altri e questo può rappresentare un passo verso un futuro migliore.

Esistono diverse possibilità di fare volontariato a seconda dei propri interessi e del tempo a disposizione: si può scegliere tra un campo di lavoro umanitario, un campo di volontariato ecologico o di volontariato per i beni culturali.

Partecipare ad un campo lavoro o di volontariato richiede buona volontà e spirito di sacrificio, anche se l’impegno varia in funzione del programma che si sceglie.

A seguire vi segnaliamo alcune opportunità di volontariato in Italia e all’estero; ma ovviamente si tratta di un elenco solo parziale e non esaustivo.

Legambiente organizza campi internazionali in Italia e all’estero che si rivolgono a persone di tutte le età: ce ne sono per under 18, campi per adulti e per “over 50”. Possono avere una durata tra i 10 e i 30 giorni, ma la maggior parte è di 2 settimane. La tematica di base è la tutela dell’ambiente.

WWF organizza campi di volontariato in Italia e all’estero sul tema della difesa della natura.

Lunaria offre la possibilità di scoprire cosa sia realmente il volontariato all’estero con progetti aperti a tutti: giovani e meno giovani. Promuove la pace, la giustizia sociale ed economica, l’uguaglianza e la garanzia dei diritti di cittadinanza, la democrazia e la partecipazione dal basso, l’inclusione sociale e il dialogo interculturale.

Libera propone campi estivi sui beni confiscati alla mafia per singoli, per gruppi, per minorenni con l’obiettivo di diffondere una cultura fondata sulla legalità democratica e sulla giustizia sociale, che possa efficacemente contrapporsi alla cultura della violenza, del privilegio e del ricatto.

Se siete interessati a questi temi, all’Informagiovani potete trovare elenchi di associazioni e organizzazioni locali e internazionali, attività e servizi da svolgere, iniziative pensate per chi vuole dedicare tempo ed energie per aiutare gli altri.

La sorpresa non è diventare ricchi

Diventare ricchi può essere un buon obiettivo? L’obiettivo del lavoro è arricchirsi? I titoli dei giornali di questi giorni che esaltano (oltre misura direi) le vincite realizzate con gratta e vinci, lotterie e simili farebbero credere il contrario. Diventare improvvisamente e inaspettatamente ricchi è il sogno (o la chimera) di molti: tanto più se chi vince parte da una condizione di svantaggio (reddito modesto, disoccupazione, marginalità varie).

Non nego che quando affronto seminari con le scuole alla domanda fatta agli studenti “ditemi le 5 cose più importanti per voi del lavoro”, il denaro è sempre al primo posto. E non mi stanco nemmeno di dire che possiamo chiamare lavoro una cosa solo se in cambio riceviamo dei soldi perché ritengo che altri tipo di scambio (lavoro/visibilità, lavoro/esperienza, lavoro/formazione) siano dei surrogati. Ma questo non significa che il denaro sia la questione determinante del nostro lavoro e meno che mai della nostra vita.

Una cosa importante quando ci poniamo un obiettivo, tanto più se questo obiettivo è migliorare la nostra condizione, è costruire in maniera adeguata le nostre aspettative. Se comincio ad allenarmi oggi è impensabile che tra un mese possa diventare un campione olimpico di corsa, nuoto, scherma o qualsiasi altra specialità. E in alcuni casi devo rassegnarmi all’idea che potrò avere grandi soddisfazioni da quello sport ma non ne sarò mai un campione olimpico. Questo penso possa essere comprensibile e accettabile; quelli più bravi ne traggono comunque soddisfazione e felicità. Il motivo è che il sistema fatto di obiettivi-aspettative-risultati deve essere un equilibrio al cui centro ci siamo noi: non quello che pensano gli altri, non quello che detta la moda, non quello che vediamo nella pubblicità.

Ora: perché, invece, tendiamo a pensare che ci possano essere realmente scorciatoie facili per raggiungere un obiettivo come la ricchezza? E, siamo poi sicuri, che con quella raggiungiamo anche la felicità? Per esempio, come spiega questo articolo (in inglese), non è detto che la ricchezza possa essere un obiettivo soddisfacente (molte persone ricche non smettono di lavorare). Non sopporto invece l’idea che possa essere portata a esempio di riscatto sociale la vincita al gratta&vinci di un disoccupato: è una truffa, prima di tutti verso noi stessi se crediamo alla favoletta “del colpo di fortuna”. Non esiste, anche se tutto porterebbe a far credere il contrario. Non possiamo migliorare noi stessi e la nostra condizione se ci affidiamo al caso, se il nostro futuro lo immaginiamo come una sorpresa dell’uovo di Pasqua. La versa sorpresa non è diventare ricchi, ma scoprire di avere costruito con lenostre forze quello che volevamo.

Vi auguriamo una Pasqua piena di sorprese (vere)! Noi torniamo martedì, dopo le feste.

 

Brexit, keep calm and…parliamone

L’esito del referendum del giugno 2016 in UK, che ha preso il nome di Brexit, ha sollecitato molte discussioni sul presente e sul futuro di tutte le persone straniere presenti sul territorio britannico, e sulle limitazioni e possibilità per coloro che vorranno andarci a studiare e lavorare in futuro.

Vale la pena di ricordare che l’esito di un referendum, in Italia come altrove, non è immediatamente operativo, ma va tradotto in leggi e regolamenti integrativi (o sostitutivi) di ciò che esiste già.

Nel caso della Brexit, termine creato dall’unione di Britain ed exit, il referendum ha dato l’avvio a una serie di atti che porteranno, in un tempo relativamente breve, ad un nuovo stato di cose nelle relazioni dell’antica Albione con il resto dell’UE.

L’uscita dall’Unione, anche se nessuno si aspettava che accadesse, è prevista e regolamentata dall’articolo 50 del Trattato sull’Unione europea. La procedura prevede che dalla data della notifica dello stato membro uscente (nel nostro caso il 29 marzo 2017) passino due anni. In questo periodo di tempo Regno Unito e UE dovranno negoziare un accordo che disciplini le modalità dell’uscita (aggiornamento: la data dell’uscita della Gran Bretagna dall’EU è stata prorogata dal 29 marzo 2019 al 31 ottobre 2019).

In pratica significa che si comincia ora a definire le condizioni che regoleranno i reciproci rapporti. L’accordo dovrà tenere conto di molti aspetti che riguardano le relazioni tra paesi: l’immigrazione, certo, ma anche le questioni commerciali, fiscali, giuridiche.

Per chi si trova già in UK, le condizioni non sono cambiate e si sta già parlando di mantenere immutati i diritti e le condizioni di cui si è goduto finora. Le autorità britanniche hanno dichiarato che intendono garantire il diritto di residenza permanente ai cittadini che siano legalmente residenti prima di una certa data, la cosiddetta cut-off date, che però è stata più volte posticipata.

Ma rimaniamo a quello che nell’immediato ci interessa di più: potremo ancora andare a lavorare o studiare in UK? E quanto sarà difficile? La risposta in generale è sì, solo le modalità potranno essere un po’ diverse e più complesse rispetto a quelle adottate finora. Spesso infatti non ci rendiamo conto di quali vantaggi ci garantisca il fatto di essere parte dell’UE.

Come succede già per altri paesi extra UE, mete di migrazioni da paesi con condizioni economiche svantaggiate, le limitazioni potrebbero essere relative soprattutto all’ingresso per motivi di lavoro. E’ probabile che si prevedano agevolazioni per l’immigrazione di persone qualificate, che conoscono la lingua del paese dove vogliono trasferirsi, piuttosto che per chi non ha specifiche professionalità e va un po’ allo sbaraglio sperando di cavarsela comunque.

Per quanto riguarda andare a studiare in UK invece non dobbiamo dimenticare che la formazione è anche e sempre più una fonte di ricchezza per chi la fornisce, e quindi è difficile che venga realmente ostacolato l’ingresso di studenti. Chiaramente stiamo facendo delle supposizioni di quelli che saranno gli scenari futuri, dato che di certo e deciso non c’è ancora molto.

Per il momento di certo sulla possibilità di studiare in UK c’è che per l’anno accademico 2017/2018 saranno garantiti per tutti gli studenti UE aiuti economici e sussidi come in precedenza. Restano inoltre immutate le possibilità di usufruire di finanziamenti del programma Erasmus+ a cui la Gran Bretagna aderisce indipendentemente dalla Brexit.

Sicuramente rimangono valide le considerazioni che facciamo di solito per chi pensa di andare all’estero per un periodo più o meno lungo. Prima di tutto, prepararsi per tempo e informarsi bene per quanto riguarda i documenti da presentare. Consiglio in particolare di non improvvisare, dato che le regole per l’immigrazione, escluso lo spazio europeo, cambiano anche molto rapidamente.

Se l’argomento vi interessa, vi consiglio queste due risorse ufficiali da seguire: la pagina dedicata alla Brexit dell’Ambasciata d’Italia, e la pagina ufficiale UK sull’immigrazione.

In conclusione, keep calm and good luck everybody!

La Buona Scuola Bis: cambiamenti in vista

Venerdì 7 aprile il Consiglio dei Ministri ha approvato gli otto decreti attuativi della legge sulla Buona Scuola (L. n. 107/2015) che andranno a regime dal 2018.

Una delle novità principali riguarda il sistema di formazione iniziale e di accesso all’insegnamento nella scuola secondaria di I e II grado.

Viene rivoluzionato il vecchio percorso, mandando in soffitta l’abilitazione all’insegnamento (Ssis prima e Tfa poi).

Per diventare docenti nella scuola secondaria di I e II grado, infatti, dopo la laurea occorrerà superare il concorso che consentirà l’accesso al nuovo percorso di formazione iniziale, tirocinio e inserimento nella funzione di docente, denominato «Fit».

Al concorso potranno accedere tutti i laureati, purché abbiano conseguito 24 crediti universitari in settori formativi psico-antropo-pedagogici o nelle metodologie didattiche.

I concorsi avranno cadenza biennale, il primo sarà nel 2018.

Chi lo supererà si inserirà in un percorso triennale immediatamente teorico-pratico (FIT)

Il primo anno sarà finalizzato al conseguimento del diploma di specializzazione.

Il secondo e il terzo anno serviranno per diventare docente, con una parte notevole di “esperienza diretta” in classe.

Il «Fit» è un contratto di lavoro a tutti gli effetti: sarà retribuito (il terzo anno in analogia a una supplenza annuale).

Al termine del «Fit» l’insegnante passa di ruolo: firmerà un incarico triennale, e sarà assegnato all’ambito territoriale presso il quale ha prestato servizio l’ultimo anno.

Per vedere effettivamente in cattedra i nuovi giovani professori bisognerà, però, attendere almeno il 2022.

Infatti il decreto prevede una fase transitoria per stabilizzare i precari abilitati di seconda e quelli di terza fascia con 36 mesi di servizio alle spalle.

Importanti novità sono state introdotte anche su altri temi fondamentali che trovate riportati sul sito del MIUR.

Quelle di più interesse per gli studenti riguardano la valutazione, gli Esami di Stato e le Prove INVALSI.

Nelle classi finali della secondaria di I e II grado la prova Invalsi è requisito per l’ammissione all’Esame, ma non influisce sul voto finale.

Le novità saranno applicate nel 2018 per l’Esame del primo ciclo e nel 2019 per la Maturità.

Il cv è un libretto delle istruzioni

Se c’è un lavoro che non smettiamo mai di fare è quello di aiutare le persone a scrivere al meglio il proprio cv. Questo documento, di cui tutti cominciamo a sentir parlare quando si avvicina l’età per lavorare, pare resistere nonostante la digitalizzazione ne abbia cambiato parecchio la sua funzione.

Il cv rimane, a mio modo di vedere, il documento con il quale ci presentiamo in una maniera completa e, soprattutto tecnica. Mi è venuto in mente che potremmo associarlo, per metafora, a un libretto delle istruzioni. Il cv è il libretto delle istruzioni della nostra sfera professionale: è lì che raccontiamo quali caratteristiche abbiamo, quali funzioni potremmo svolgere e anche, se siamo bravi, a quali bisogni sappiamo rispondere. Se ci fate caso i libretti delle istruzioni hanno tutti la stessa impostazione: c’è un indice, un glossario e quelli meglio redatti hanno spiegazioni semplici, chiare e veloci da leggere. Dentro questa generalizzazione ci sono poi anche casi estremi: i libretti istruzioni di Ikea sono senza istruzioni scritte, mentre se comprate un apparecchio meccanico tedesco il libretto delle istruzioni parte da almeno 300 pagine scritte.

Il nostro cv dovrebbe stare un po’ nel mezzo, senza disdegnare qualche passo nella creatività per attirare l’attenzione e concedendo qualcosa in più di scritto quando si raccontano progetti e attività interessanti. Fin qui il ragionamento non fa una piega. Poi l’altro giorno, dopo averla aiutata nella stesura del cv, parlo con una persona (a dir la verità con un senso pratico molto spicciolo, diciamo così) e mi chiede: ma tutte queste cose chi le legge? Interessano davvero?

Non so voi, ma in effetti personalmente non ho mai dato troppa attenzione ai libretti delle istruzioni. Mio malgrado perché poi mi sono trovato sempre in difficoltà e ci sono dovuto tornare successivamente, sprecando tempo ed energie. Ma questo non credo sia il comportamento più adottato dai datori di lavoro o da chiunque debba scegliere delle persone per ruoli di piccola o grande responsabilità. Le persone non sono un armadio dell’Ikea o una macchina tedesca: le “istruzioni” servono a capire meglio come, quella professionalità, ci può essere davvero utile.

Anche per questo motivo abbiamo scelto di dare il nostro contributo. Nella pagina che abbiamo chiamato “Fai con noi il tuo cv” (https://sviluppo.informagiovaniancona.com/cv) trovate alcuni modelli per il vostro cv: ci sono quelli semplici e quelli più complessi (da fare con apposite applicazioni web). Dateci un occhio e vedete se uno di quelli proposti può essere adatto a fare del vostro libretto delle istruzioni un documento attraente e interessante. In bocca al lupo!

Summer School: viaggiare, imparare, conoscere

Le Summer School, o scuole estive, sono scuole di breve durata organizzate da università, istituti e simili, che propongono un programma di attività formative (ma non solo) su un tema specifico.

Le Summer School sono in genere rivolte a studenti universitari, ma ce ne sono anche per studenti delle scuole secondarie. Per i professionisti la Summer School è perfetta per approfondire un aspetto del loro lavoro, confrontarsi con colleghi di altri paesi o imparare qualcosa di nuovo.

Le Summer School possono essere di tre tipi:

  • corsi specialistici (di solito per gli addetti e professionisti di un settore)
  • corsi di lingua e cultura del paese in cui si svolgono (ce ne sono anche online)
  • corsi teorico-pratici.

Gli argomenti proposti sono molto vari e vanno dalle nuove tecnologie alle lingue straniere, da temi di attualità alla cucina o nuovi territori e culture.

La durata di una Summer School può andare da una a quattro o sei settimane, e vengono offerte anche attività collaterali, come escursioni a luoghi di interesse, giochi, attività sportive o simili.

Partecipare a corso di questo tipo è una occasione unica per utilizzare al meglio una parte del periodo estivo. Si può praticare una lingua straniera, conoscere persone di altre nazionalità interessate alle stesse cose, prendere contatti, fare nuove amicizie, visitare zone e città sconosciute.

Per gli studenti universitari, inoltre, è una ottima opportunità per approfondire con esperti un argomento specifico legato all’ambito di studi. Poi si può conoscere da vicino una università straniera, che magari ci potrebbe interessare per una specializzazione o un master futuro. Alcuni corsi riconoscono anche dei crediti formativi, utili al curriculum di studi.

I costi di partecipazione possono variare molto, a seconda della durata, dell’organizzatore e del programma: ce ne sono anche di gratuiti, basta muoversi per tempo.

Ecco un sito da cui cominciare, scegliendo per esempio il tema o il paese di interesse, e il periodo che vogliamo dedicare a questa esperienza. Ogni portale che raggruppa e promuove le summer school ha una maschera di ricerca che ci permette di cercare per argomento, per durata o impostando altri parametri.

Importante è ricordare che programmare con molto anticipo (a partire da febbraio o marzo) un’attività per l’estate ci permette di scegliere meglio e di cogliere qualche buona occasione!

Voucher aboliti ma sopravvivono

I voucher o buoni lavoro sono ormai da un po’ di tempo oggetto di particolare attenzione e notizia in continua evoluzione.

Ripercorrendo velocemente le tappe fondamentali, i voucher sono stati introdotti dalla legge Biagi nel 2003 allo scopo principale di far emergere il lavoro sommerso. Inizialmente rivolti a disoccupati di lunga durata studenti, pensionati, casalinghe utilizzabili per una particolare tipologia di lavori ad esempio: piccoli lavori domestici, lezioni private, pulizia di edifici. Poi negli anni  è stato legittimato l’uso per quasi tutti i tipi di lavoro, infatti nel 2012 la legge Fornero ha escluso qualsiasi vincolo nell’impiego del voucher.

Il Jobs Act 2015 ha previsto l’innalzamento del limite economico massimo annuo di compenso percepibile da cinque mila a sette mila euro netti  (due mila euro per committente), con il divieto di utilizzo nell’esecuzione di appalti e con obbligo di tracciabilità.

In parole semplici il voucher viene  acquistato dal datore di lavoro ad un valore di 10 € e alla riscossione il lavoratore percepisce 7,50 €, la differenza si concretizza in contributi.

Inoltre con il Job Acts è stata confermata la possibilità, per i percettori di prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito, di effettuare prestazioni di lavoro accessorio, in tutti i settori produttivi, compresi gli enti locali, nel limite complessivo di 3.000 euro (lordo 4.000 euro) di compenso per anno.

La liberalizzazione nell’utilizzo dei voucher ha portato sicuramente ad una emersione del lavoro nero ma anche a molti abusi. Infatti molti datori di lavoro attivavano il buono solo quando scattavano i controlli, in modo che il lavoratore risultava in regola in quel momento e quindi con un solo buono venivano retribuite molte ore di lavoro.

Ecco che a marzo 2017 nel decreto legge n.25, pubblicato a tempo di record in Gazzetta Ufficiale, vengono aboliti i voucher, quindi dal 17 marzo è vietato l’acquisto dei voucher.

Quelli già acquistati possono essere utilizzati fino al 31 dicembre 2017.

Come specificato nella nota del sito Inps, è attivo il servizio on line per attivazione, riscossione e rimborso dei voucher fino a fine anno.

Colpo di coda finale, ripristinata l’emissione dei voucher baby sitting, con una nota dell’INPS emessa ieri,  30 marzo 2017, a seguito  di una risposta affermativa ricevuta dal Ministero del Lavoro e dal Dipartimento Politiche per la Famiglia.

L’Istituto comunica di aver modificato la procedura in modo da consentire l’emissione dei voucher baby sitting – contributo asilo nido visto che non è stata prevista l’introduzione di strumenti alternativi per l’erogazione del beneficio dopo l’abrogazione dei voucher.

Quindi resta la possibilità per la madre lavoratrice, al termine del periodo di congedo di maternità, per gli undici mesi successivi e in alternativa al congedo parentale, di scegliere la corresponsione di voucher per l’acquisto di servizi di baby-sitting o per gli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati.

Contributo prorogato per il 2017 e 2018 che continuerà con la stessa modalità dei voucher corrisposti in modalità telematica, secondo le istruzioni fornite dall’INPS con la circolare n. 75/2016, che contiene anche la procedura da seguire per l’utilizzo telematico dei buoni lavoro.

Per ulteriori aggiornamenti dedicheremo spazi ad hoc nel nostro blog visto il tema caldo.

Europa: 60 anni e tutta la vita davanti

Proprio in questi giorni festeggiamo i 60 anni dell’Europa unita, di cui diamo spesso per scontato i risultati e i vantaggi, concentrandoci sui limiti e sulle criticità. Dopo la catastrofe della seconda guerra mondiale, i principali paesi europei coinvolti si sono convinti che bisognava condividere ciò per cui si era combattuto fino a quel momento, a cominciare dal carbone e l’acciaio, e inaugurare un modo diverso di risolvere le conflittualità e i contrasti, per favorire la crescita e il benessere di tutti, naturalmente con reciproco vantaggio.

La ricorrenza è la firma dei trattati di Roma, il 25 marzo del 1957, da parte dei leader dei paesi fondatori (tra cui, vale la pena ricordarlo, l’Italia), i primi documenti ad aprire la strada a tutti gli accordi poi sottoscritti dai paesi membri, per raggiungere insieme degli obiettivi concordati e condivisi.

Si è cominciato con l’istituzione di un mercato comune in cui persone, beni, servizi e capitali potessero circolare liberamente: in un periodo di grande povertà e fame diffusa, qual’era il secondo dopoguerra, questa apertura ha creato le condizioni per la prosperità e la stabilità nei paesi che via via hanno aderito all’Unione.
Sulla base di questi accordi e dei valori comuni l’Unione è cresciuta includendo sempre più paesi, e ha assicurato a 500 milioni di cittadini un crescente benessere economico e sociale. Dato che siamo a fine marzo, il mese convenzionalmente dedicato ai discorsi sulla parità di genere, è utile ricordare anche che l’Europa è un precursore e un promotore dell’uguaglianza di genere e vanta un tasso di occupazione femminile crescente.

Oggi l’UE è un luogo in cui i cittadini possono esprimere liberamente la propria diversità culturale, possono viaggiare, studiare e lavorare al di là delle frontiere nazionali, cioè ovunque vengano loro offerte migliori condizioni di vita e sviluppo professionale. A 30 anni dall’istituzione di questo programma, sono 9 milioni i giovani europei che, con l’Erasmus, hanno beneficiato di soggiorni studio e scambi professionali, migliorando così le possibilità di ottenere un posto di lavoro di qualità, e le proprie condizioni di vita.
Insieme alle celebrazioni per questi 60 anni pace (anche se la pace non è solo assenza di guerra) si sta avviando un processo di consultazione e revisione delle strategie da adottare per affrontare le numerose nuove sfide e difficoltà. Dopo le celebrazioni per l’anniversario, la Commissione presenterà una serie di documenti di riflessione su questioni cruciali per l’Europa (lo sviluppo della dimensione sociale dell’Europa; l’approfondimento dell’unione economica e monetaria; la gestione della globalizzazione; il futuro della difesa dell’Europa; il futuro delle finanze dell’UE), anche in vista delle prossime elezioni del Parlamento europeo del giugno 2019.

Oggi, ad esempio, un terzo del budget europeo viene speso per la coesione economica e sociale, ma è chiaro che questo impegno non basta ancora, e non basta solo questo, per raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati in termini di lotta alla povertà, integrazione, creazione di (buoni) posti di lavoro e maggiori investimenti, per non parlare di tutta la parte riguardante la sostenibilità, anche ambientale, dell’economia dell’UE.

Insomma, il percorso intrapreso, mai facile, è ancora lungo e pieno di ostacoli e difficoltà da superare, ma dato che molti problemi sono comuni, lavorare insieme per soluzioni comuni e condivise può dare risultati migliori che chiudersi in un isolamento che ci rende solo più deboli.
Vi lascio con un breve test sull’UE, solo per ricordarci che spesso ne parliamo senza saperne granché, ma che migliorare si può, e in modo semplice!

Culturability: spazi di innovazione sociale

Culturability è il bando nazionale lanciato dalla Fondazione Unipolis per sostenere progetti culturali ad alto impatto sociale di rigenerazione e riattivazione di spazi.

Il bando è promosso con la collaborazione della Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane (DG AAP) del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, e la partnership di Avanzi/Make a Cube e Fondazione Fitzcarraldo.

Il punto di partenza è la cultura come leva di sviluppo sostenibile.

Infatti i progetti che risulteranno vincitori non solo saranno sostenibili a livello economico, ma anche capaci di promuovere posti di lavoro.

Il bando sostiene, quindi, progetti innovativi in ambito culturale e creativo ad alto impatto sociale, per recuperare e dare nuova vita a spazi, edifici, ex siti industriali, abbandonati o in fase di transizione.

La rigenerazione e il riuso di spazi a partire dalla cultura e dalla creatività è un tema di rilevante attualità, che, tuttavia, risente ancora di limiti importanti: la difficoltà di coordinamento, di sostenibilità delle iniziative nel lungo periodo e di collaborazione con le istituzioni pubbliche.

L’obiettivo è proprio stimolare una riflessione su questi temi e sviluppare un impegno concreto sul territorio nella promozione e nel sostegno di iniziative culturali che abbiano come scopo la crescita delle comunità, con un metodo all’insegna della collaborazione.

Gli ingredienti richiesti dal bando sono cultura, innovazione e coesione sociale, collaborazione, sostenibilità economica, occupazione giovanile.

Possono partecipare alla call organizzazioni no profit, imprese cooperative e private operanti in campo culturale, team informali e reti di partenariato fra organizzazioni; l’unico limite è il requisito anagrafico: l’organo di gestione o il capofila devono essere composti da UNDER 35.

Fondazione Unipolis mette a disposizione risorse per complessivi 400 mila euro, articolate in contributi di natura economica per lo sviluppo dei progetti selezionati, erogazione di servizi di formazione e accompagnamento per il potenziamento dei team proponenti, rimborsi spese per partecipare alle attività di supporto.

In aggiunta ai 5 progetti beneficiari del contributo di Unipolis, verranno selezionati altri 2 progetti ai quali sarà attribuita una “menzione speciale” e assegnato un contributo di 10 mila euro ciascuno.

Il bando rimane aperto fino al 13 aprile 2017.