La Buona Scuola Bis: cambiamenti in vista
Venerdì 7 aprile il Consiglio dei Ministri ha approvato gli otto decreti attuativi della legge sulla Buona Scuola (L. n. 107/2015) che andranno a regime dal 2018.
Una delle novità principali riguarda il sistema di formazione iniziale e di accesso all’insegnamento nella scuola secondaria di I e II grado.
Viene rivoluzionato il vecchio percorso, mandando in soffitta l’abilitazione all’insegnamento (Ssis prima e Tfa poi).
Per diventare docenti nella scuola secondaria di I e II grado, infatti, dopo la laurea occorrerà superare il concorso che consentirà l’accesso al nuovo percorso di formazione iniziale, tirocinio e inserimento nella funzione di docente, denominato «Fit».
Al concorso potranno accedere tutti i laureati, purché abbiano conseguito 24 crediti universitari in settori formativi psico-antropo-pedagogici o nelle metodologie didattiche.
I concorsi avranno cadenza biennale, il primo sarà nel 2018.
Chi lo supererà si inserirà in un percorso triennale immediatamente teorico-pratico (FIT)
Il primo anno sarà finalizzato al conseguimento del diploma di specializzazione.
Il secondo e il terzo anno serviranno per diventare docente, con una parte notevole di “esperienza diretta” in classe.
Il «Fit» è un contratto di lavoro a tutti gli effetti: sarà retribuito (il terzo anno in analogia a una supplenza annuale).
Al termine del «Fit» l’insegnante passa di ruolo: firmerà un incarico triennale, e sarà assegnato all’ambito territoriale presso il quale ha prestato servizio l’ultimo anno.
Per vedere effettivamente in cattedra i nuovi giovani professori bisognerà, però, attendere almeno il 2022.
Infatti il decreto prevede una fase transitoria per stabilizzare i precari abilitati di seconda e quelli di terza fascia con 36 mesi di servizio alle spalle.
Importanti novità sono state introdotte anche su altri temi fondamentali che trovate riportati sul sito del MIUR.
Quelle di più interesse per gli studenti riguardano la valutazione, gli Esami di Stato e le Prove INVALSI.
Nelle classi finali della secondaria di I e II grado la prova Invalsi è requisito per l’ammissione all’Esame, ma non influisce sul voto finale.
Le novità saranno applicate nel 2018 per l’Esame del primo ciclo e nel 2019 per la Maturità.
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