2018 Anno europeo del patrimonio culturale

Il 2018 è l’anno che l’Unione europea ha scelto di dedicare al ricco, immenso patrimonio culturale che ci caratterizza.
Ma cosa significa? E per quale motivo viene organizzato e promosso?

Prima di tutto, siamo consapevoli che il patrimonio culturale non è qualcosa di lontano e passato, ma riguarda quello che facciamo ogni giorno?
Il patrimonio culturale non si identifica solo con i monumenti, musei e siti archeologici, ma si esprime anche nella nostra lingua, negli spettacoli e nelle tradizioni orali, nell’abbigliamento, nell’artigianato artistico, nei paesaggi tipici di ogni zona e, naturalmente, nel cibo.
L’obiettivo dell’anno europeo del patrimonio culturale è portare all’attenzione di tutti (cittadini e istituzioni stesse) temi importanti per il futuro degli europei. In pratica, verranno promossi e il finanziati eventi e progetti che celebrano il patrimonio culturale e che coinvolgono le persone nella sua fruizione e conoscenza.

La notizia eccezionale è che, degli undici eventi italiani organizzati per l’anno europeo del patrimonio culturale, ben cinque sono nelle Marche, e uno ad Ancona! Si comincia subito con lo storico Carnevale di Fano e con le celebrazioni per i 150 anni dalla morte del musicista Gioacchino Rossini. A giugno avremo la quarantesima edizione del festival InTeatro ad Ancona, poi il festival internazionale del brodetto e il festival del giornalismo culturale.
La nostra storia, locale e personale, è fatta di musica, ricette che ci tramandiamo, feste tradizionali, manifestazioni dedicate alle varie forme di espressione artistica.

Conoscere e riconoscere tutto quello che contribuisce a definire la nostra identità è fondamentale per poterci confrontare con altre culture, vicine o lontane, capire che ci sono elementi comuni e apprezzare le differenze senza sentirci minacciati dalla diversità.
Celebrare e far conoscere il nostro immenso patrimonio serve a riappropriarcene e a capire quanto sia di vitale importanza salvarlo e preservarlo, per poter continuare a goderne.

Il motto dell’anno è “Il nostro patrimonio: dove il passato incontra il futuro”.
Buon anno di scoperta a tutti!

Esame di terza media: le novità dal 2018

L’esame di terza media, come tutti sanno, è la prova che gli studenti dell’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado devono affrontare per accedere al primo anno della scuola secondaria di secondo grado.

Ha lo scopo di accertare la preparazione degli alunni, per verificare che abbiano le conoscenze necessarie per passare alla scuola superiore di secondo grado.

Da quest’anno cambiano le modalità di svolgimento dell’esame in tutte scuole italiane.

La novità principale riguarda il Test Invalsi, ossia la prova nazionale standardizzata che ha lo scopo di valutare i livelli di apprendimento in italiano e matematica degli studenti, in modo da formulare i dati generali sull’efficienza del sistema formativo italiano e indicarne le eventuali criticità.

Da quest’anno il test Invalsi viene scorporato dall’esame di terza media ma gli studenti non potranno dirgli completamente addio.

Chi affronterà quest’anno l’esame di terza media sarà più fortunato rispetto ai suoi colleghi più “maturi” perché le prove Invalsi non costituiranno più un’ulteriore prova scritta dell’esame di giugno, ma si svolgerà nel corso dell’anno scolastico: tra il 4 aprile ed il 21 aprile 2018.

Questo nell’ottica di una maggiore coerenza con l’obiettivo finale delle prove: fotografare il livello di competenza dei ragazzi/e per sostenere il miglioramento del sistema scolastico.

La partecipazione sarà requisito per l’accesso all’Esame, ma non inciderà sul voto finale.

Un’altra novità è rappresentata dalla modalità in cui si svolgeranno i test Invalsi: completamente online. Per questo motivo le scuole potranno decidere quando somministrare il test, così da gestire l’utilizzo dei pc.

La riforma investe però anche le prove scritte: cambiano, infatti, le tracce della prova d’italiano, quelle di matematica e di inglese.

La prova di italiano è quella che ha subìto più cambiamenti dalla riforma. Cambiano le tracce dei temi assegnati dalla commissione.

Ci saranno tre tipologie di tracce che potranno essere mescolate tra loro: tipologia A (testo narrativo o descrittivo); tipologia B (testo argomentativo); tipologia C (sintesi e comprensione del testo).

Lo scritto di matematica si pone l’obiettivo di accertare la capacità di rielaborazione e di organizzazione delle conoscenze, delle abilità e delle competenze acquisite.

La prova sarà strutturata con problemi articolati su una o più richieste e quesiti a risposta aperta. Potranno rientrare nelle tracce anche metodi di analisi, organizzazione e rappresentazione dei dati, caratteristici del pensiero computazionale.

Lo scritto di lingua straniera si rifà a parametri europei: gli studenti dovranno dimostrare di aver raggiunto per l’Inglese il livello A2 del Quadro comune europeo di riferimento e l’A1 per la seconda lingua.

Cambiano le tipologie di tracce con cui gli studenti dovranno confrontarsi: questionario a risposta chiusa o aperta, completamento di un testo, riordino, riscrittura o trasformazione di un testo, elaborazione di un dialogo, elaborazione di una lettera o mail personale, sintesi di un testo.

L’ultima prova dell’esame di terza media è il colloquio, un’interrogazione finale in cui i professori valuteranno la capacità di argomentazione, di risoluzione dei problemi, di pensiero critico e riflessivo e il livello di padronanza delle competenze di cittadinanza e Costituzione.

È forse la prova che spaventa di più gli studenti perché si svolge davanti ai professori che compongono la commissione e inizia con l’esposizione della tesina pluridisciplinare.

Il voto finale viene determinato dalla media fra il voto di ammissione e la media dei voti delle prove scritte e del colloquio.

Non ci resta che augurarvi un in bocca al lupo per il vostro esame!

Perché i ricordi sono utili

Come tutti saprete domani è la giornata della memoria, il giorno nel quale si ricordano le vittime dell’olocausto. Ricordare una cosa del genere ha, secondo me, due importanti significati. Il primo è sicuramente quello di mantenere memoria di un avvenimento, un passaggio storico in questo caso, di cui si condivide universalmente la brutalità e la profonda ferita che ha lasciato nell’umanità. L’altro significato importante è che il ricordo serve, in questi casi, a fissare un punto fermo, a stabilire una verità; non in senso scientifico, ma in senso sociale, politico, umano direi.

In questi casi bisogna fare attenzione anche alle parole che si usano. Quando parlo di una ferita “nell’umanità” non intendo dire la stessa cosa di una ferita “per l’umanità”. L’umanità del primo caso (nell’umanità) è una sensibilità, una spiritualità direi che è singola e condivisibile allo stesso tempo: non vuol dire che tutti la condividono (e infatti, purtroppo, vediamo che non è così), ma che ferisce qualcosa di più delle persone, la loro anima, il loro profondo senso di sentirsi parte di una stessa comunità, dello stesso genere umano. Si tratta di un sentimento profondo e forte al tempo stesso del quale, si auspica, nessuno dovrebbe poter fare a meno. Un sentimento di giustizia. Per questo è frutto di un processo, anche di sofferenza, attraverso il quale poi si arriva a condividere l’efferatezza dell’episodio. L’olocausto, come ahimè altre tragedie umane, dovrebbe sconvolgerci intimamente ogni volta che lo ricordiamo.

L’altra parola sulla quale ritengo importante fare una precisazione è la parola “verità“. Ecco, in tempi in cui il metodo scientifico e tecnico (che non voglio criticare) la fa da padrone, siamo abituati a pensare che sia vero solo ciò che è dimostrabile. In realtà ci sono anche verità che possiamo assumere come tali. Chi crede in una religione questa cosa la sa bene e sa anche quanto queste verità siano difficili da mantenere perché richiedono un continuo sforzo di fiducia (che diventa fede nelle religioni). Non è una fiducia in qualcun altro, ma una fiducia nei valori e nei principi che ci hanno fatto raggiungere quelle verità che assumiamo. Personalmente ho una fiducia immensa nel valore dell’uguaglianza, dell’unità dei popoli e della pace da non temere che la verità sull’olocausto come genocidio e atto criminale possa possa vacillare anche solo un momento.

Ecco, ricordare significa avere a cuore la verità e la giustizia. A questo punto sarà venuto in mente anche a voi che queste due parole, riconducibili alla giornata della memoria, sono le stesse utilizzate anche per ricordare un altro fatto che, forse, muove quelle stesse corde dell’animo umano. Proprio ieri in centinaia di piazze italiane si è ricordato Giulio Regeni con quello stesso spirito, secondo me, che dovrebbe animare i nostri ricordi più forti. Quelli che ci aiutano a migliorare come persone e come umanità.

Assistenti di lingua italiana all’estero 2018

Andiamo spesso all’estero per imparare o perfezionare una lingua straniera, ma avete mai pensato che ci sono anche centinaia di migliaia di persone che studiano proprio l’italiano?
Da ricerche e statistiche degli ultimi anni sembra infatti che l’italiano sia tra le lingue più studiate al mondo (circa la quinta in classifica), grazie al fatto che (ancora) l’Italia è un paese a cui si associano percezioni positive e l’eccellenza in diversi campi, come quello dell’arte, del paesaggio, della cultura, del cibo, del vino e del calcio.

Tra le numerose scuole in cui si studia l’italiano ci sono gli istituti di vario ordine e grado che, in accordo con il governo italiano, accolgono giovani italiani come lettori a supporto degli insegnanti di ruolo. Lo scopo di inviare giovani laureati presso le scuole in cui si insegna la nostra lingua è la promozione e la conoscenza della lingua e della cultura italiana nel mondo, grazie al contributo e alla presenza di suoi “rappresentanti”.
Anche per l’anno 2018/2019, come in passato , è uscito il bando del Miur – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per la selezione di questi nostri rappresentanti, gli assistenti di lingua italiana all’estero.

Il bando è aperto a giovani under 30 che si sono laureati dopo il 1 gennaio 2016 e i paesi di destinazione sono Austria, Germania, Spagna Regno Unito, Irlanda, Francia e Belgio. Le tipologie di lauree ammesse per partecipare sono quelle legate al settore umanistico e devono essere specialistiche o magistrali (l’elenco delle numerose lauree ammesse è incluso nel bando).

I posti disponibili, di cui al momento non si sa il numero preciso, sono più di 180 nei paesi di lingua francese, circa 60 per quelli di lingua tedesca, più qualche decina per i paesi di lingua inglese e spagnola.
L’attività di assistente comporta, di solito, un impegno di circa 12 ore settimanali, a fronte di un compenso che varia a seconda del paese e della regione in cui si presta il servizio, ma che è tra gli 800 e 1000 euro.
I paesi ospitanti assicurano per gli assistenti l’assistenza sanitaria, mentre le spese di viaggio e di soggiorno all’estero sono a carico degli assistenti stessi.
Si può fare domanda entro il 4 marzo, online al link dedicato, esprimendo una sola preferenza per il paese e per la regione in cui si vorrebbe andare (le specifiche per ogni paese sono indicate nell’allegato B del bando).

E allora, ve la sentite di portare la nostra bella lingua italiana a spasso per l’Europa? Buon viaggio!

Bonus lavoro giovani 2018

Il bonus assunzioni 2018 è l’incentivo all’occupazione che spetta ai datori di lavoro che nel 2018 assumeranno giovani, donne, lavoratori del Sud, neo diplomati che hanno seguito i percorsi di alternanza scuola-lavoro.

Queste sono tutte le agevolazioni previste dal Governo per il 2018 come strumenti volti a favorire l’occupazione in Italia.

In questa sede vogliamo trattare più nello specifico solo la misura rivolta al nostro target principale, i giovani.

Il bonus lavoro giovani o bonus occupazione disoccupati 2018 è un nuovo pacchetto di misure volto a favorire l’occupazione dei giovani in Italia, attraverso lo strumento dello sgravio contributivo.

Il nuovo bonus consiste infatti in uno sgravio contributivo della durata massima di 3 anni cui il datore potrà beneficiare se assumerà un giovane disoccupato.

Con il bonus giovani, in pratica, dal 1° gennaio 2018 le aziende che assumono giovani a tempo indeterminato verseranno solo il 50% contributi INPS obbligatori dovuti per ogni dipendente (con un tetto massimo di sgravio di 3000 euro), qualora il dipendente sia un giovane fino a 35 anni, (soglia di età valida solo per il primo anno di applicazione, poi scende a 29 anni) assunto a tempo indeterminato entro il 31/12/2018.

A CHI SPETTA

Il bonus occupazione 2018 spetta ai giovani:

  • che abbiano un’età massima di 35 anni compiuti; a partire dal 2019, il limite di età per beneficiare del bonus giovani, scende a 29 anni;
  • disoccupati;
  • che non abbiano mai avuto un contratto a tempo indeterminato;
  • non abbiano mai usufruito di nessuna agevolazione fiscale sull’assunzione.

Dall’altro lato, i datori di lavoro beneficiari del nuovo bonus occupazionale sono tutti i datori di lavoro a prescindere dalla regione in cui è situata la sede.

I datori di lavoro devono rispettare anche altri requisiti e cioè:

  • non devono aver effettuato licenziamenti nel corso dei 6 mesi precedenti;
  • non possono licenziare il giovane assunto prima dei primi 6 mesi;
  • devono essere in regola con il DURC;
  • non possono assumere giovani che hanno già beneficiato di altro bonus assunzione.

Tra i bonus rivolti ai giovani sono stati previsti anche quelli per neo diplomati e quelli per NEET iscritti al Programma Garanzia Giovani.

Solo il tempo dirà se queste misure hanno raggiunto gli obiettivi prefissati.

Iscrizioni on line per la scuola

Ormai da qualche giorno sono iniziate le iscrizioni on line per il primo anno delle scuole primarie, medie e superiori per l’anno scolastico 2018/19.
Le famiglie interessate hanno tempo dal 16 gennaio alle ore 20 del 6 febbraio per collegarsi al sito del Miur: Iscrizioni online e compilare il modello.

Infatti le domande di iscrizione devono obbligatoriamente essere inviate con modalità telematica per tutte le scuole statali di ogni ordine e grado (primaria,medie e superiori), mentre è facoltativo per quelle paritarie.La modalità on line riguarda anche i corsi dei centri di formazione professionale delle Regioni che hanno aderito al sistema (Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana e Veneto).

Le iscrizioni sono necessarie solo per il primo anno di ogni ordine e grado, per gli anni successivi sono predisposte in automatico dalle segreterie scolastiche a meno che non si decida di cambiare scuola ai propri figli.
È possibile presentare una sola domanda ma nell’iscrizione c’è la facoltà di indicare anche una seconda o terza scuola o centro di formazione professionale a cui indirizzare l’istanza qualora la prima scelta non andasse a buon fine.

La procedura di iscrizione on line prevede due passaggi, prima è necessaria la registrazione on line al sito del MIur per ottenere le credenziali di accesso al servizio, chi ha già un’ identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) non deve rifare la registrazione e può accedere direttamente al servizio iscrizioni.
La registrazione deve essere effettuata dal genitore o da chi esercita la responsabilità genitoriale.

Ottenute le credenziali si passa alla seconda fase di compilazione ed invio domanda di iscrizione, a tal fine è necessario conoscere il codice della scuola o del Centro di Formazione Professionale (CFP) prescelto. Questo codice è disponibile al seguente link: Scuola in Chiaro.
Qui è possibile cercare la scuola di interesse, conoscere tutte le informazioni sugli istituti scolastici disponibili e mettere a confronto l’offerta formativa di più scuole. È quindi un buon punto di partenza anche per orientarsi nella scelta.

Differenti sono le iscrizioni al primo anno della scuola dell’infanzia, dove rimane valida la procedura cartacea. In tal caso la domanda va presentata alla segreteria dell’istituto comprensorio prescelto nelle stesse date.

Le due novità per l’anno 2018/2019 sono relative agli istituti superiori, infatti a settembre entra in vigore il piano nazionale di innovazione degli ordinamenti, con l’avvio sperimentale di cento classi prime di liceo e di istituto tecnico che avranno una durata di quattro anni al posto di cinque. Mentre chi pensa di scegliere un istituto professionale, con la riforma della Buona scuola (legge 107 del 2015) potrà scegliere tra undici indirizzi invece che gli attuali sei e sempre negli istituti professionali aumentano le ore di laboratorio, alternanza scuola-lavoro già dal secondo anno con una didattica ritagliata sulle esigenze produttive del territorio.
Ricordiamo infine che non c’è necessità di affrettarsi con le iscrizioni dato che non c’è alcun diritto di precedenza per le domande che arrivano prima.

Noi operatori Informagiovani siamo sempre a disposizione per chiarimenti e soprattutto per l’orientamento alla scelta.

Tirocini all’estero di gennaio

Ecco le prossime opportunità di mettere in pratica gli studi fatti e di partire per un’esperienza di tirocinio all’estero dopo la laurea. Soprattutto per chi sta per arrivare alla fine del percorso universitario, questo è il momento di pensare al prossimo passo!

Per laureati e studenti – Tirocini alla Corte dei Conti europea – Lussemburgo
Durata: 3, 4, o 5 mesi, a partire da maggio 2018
Requisiti: laureati o studenti che abbiano completato almeno 4 semestri di studio; interessati a una formazione pratica attinente ad uno dei settori d’attività della Corte dei Conti; conoscenza approfondita di una lingua ufficiale dell’Unione Europea e una conoscenza soddisfacente di almeno un’altra lingua ufficiale
Prevista una retribuzione (1120 euro mensili) o meno, a seconda della disponibilità di bilancio.
Scadenza: 31 gennaio

Per laureati – Tirocini presso la Commissione Europea (settore amministrativo) – Bruxelles (Belgio)
Durata: 5 mesi, a partire da ottobre 2018
Requisiti: laurea e ottima conoscenza di almeno due lingue ufficiali dell’UE, una delle quali dovrà essere inglese, francese o tedesco
Retribuzione: è prevista una borsa di circa 1.176 euro mensili e il rimborso delle spese di viaggio. Viene inoltre offerta un’assicurazione sanitaria e per gli incidenti. I tirocinanti disabili riceveranno un supplemento alla borsa.
Scadenza: 31 gennaio

Per laureati – Tirocini presso il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) – Stoccolma (Svezia)
Durata: da 3 a 6 mesi
Requisiti: laurea, ottima conoscenza della lingua inglese
Retribuzione: è previsto un contributo mensile di 1.477 euro netti e un rimborso di viaggio per l’inizio e la fine del tirocinio.
Scadenza: 31 gennaio

Tirocinio come Social Media Specialist presso Blendi smoothies – Dublino (Irlanda)
Durata: 3 mesi di internship part-time (3 giorni a settimana) con successiva possibilità di impiego
Requisiti: competenze grafiche e nel settore della comunicazione sui social network
Retribuzione: prevista una retribuzione di 150 euro alla settimana
Scadenza: 31 gennaio

 

Diventare professionisti delle vacanze

Professionisti delle vacanze, il tradizionale appuntamento dedicato alle opportunità lavorative per la stagione estiva organizzato dall’Informagiovani di Ancona, compie 4 anni.

Risale, infatti, al 2015 la prima edizione del format che nel corso degli anni si è arricchita di contenuti nuovi, a cominciare dal numero di appuntamenti previsti e dal numero di agenzie presenti.

Anche per il 2018 sono previsti due appuntamenti e la presenza di agenzie nuove accanto a quelle ormai “affezionate” con le quali l’Informagiovani collabora da diverso tempo, segno questo di serietà ed affidabilità.

Lo scorso anno abbiamo poi indirizzato il format anche verso le opportunità di lavoro per la stagione invernale, con l’evento Professionisti delle vacanze invernali, di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo.

L’Informagiovani è da sempre vicino alle esigenze dei “giovani” e per questo organizza eventi di vario tipo a loro rivolti, con l’obiettivo di orientarli nella scelta degli strumenti utili per trovare una propria strada formativa e lavorativa.

Professionisti delle vacanze è stato pensato proprio in quest’ottica, dal momento che tra le diverse proposte formative e lavorative, l’ambito turistico e delle vacanze organizzate apre numerose possibilità interessanti e diversificate.

In primo luogo, per i ragazzi si tratta di un modo con il quale entrare in contatto con dei potenziali datori di lavoro che svolgeranno infatti le selezioni per la prossima stagione estiva. I ragazzi dovranno quindi cercare di presentarsi al meglio ai selezionatori proponendo loro un efficace curriculum vitae ed affrontando un (per alcuni primo) colloquio di lavoro. Queste esperienze generano di solito ansia e preoccupazione ma avere la possibilità di farlo all’interno di un contesto organizzato e curato da un servizio come l’Informagiovani mette al riparo dalle brutte figure più comuni ma anche dalle brutte sorprese.

L’Informagiovani, infatti, dà la possibilità ai ragazzi di revisionare o scrivere ex novo il proprio curriculum vitae sotto la supervisione gratuita degli operatori, al fine di migliorarlo e renderlo più appetibile.

In secondo luogo, per i ragazzi è l’occasione di poter eventualmente lavorare per un periodo, in Italia o all’estero, e conoscere il mondo del lavoro, sviluppare competenze utili per la propria crescita personale e professionale, mettersi alla prova concretamente con un lavoro regolare e retribuito.

I requisiti richiesti variano ovviamente in base al tipo di ruolo che si vuole ricoprire. Sono, invece, richiesti a tutti la maggiore età (da compiersi entro giugno 2018), la disponibilità a spostarsi e viaggiare, buone doti comunicative, buona capacità di adattamento e non ultima la conoscenza delle lingue straniere.

Inoltre autocontrollo, spirito di collaborazione, capacità organizzative, flessibilità e sensibilità sono tutte caratteristiche richieste ad un futuro animatore ma anche soft skills che il lavoro stesso consentirà di sviluppare e che risulteranno utili non solo in contesti lavorativi ma nella vita in generale.

Gli appuntamenti di Professionisti delle vacanze 2018 sono due: il 6 febbraio e il 15 marzo alle ore 15.00 nella sede dell’Informagiovani di Ancona.

Ad ogni data saranno presenti 3 o 4 agenzie differenti che presenteranno le figure ricercate e le proprie attività e svolgeranno i colloqui di selezione.

Si può partecipare ad una sola o ad entrambe le date.

La partecipazione è gratuita ma occorre iscriversi o contattando l’Informagiovani o compilando il form sul sito al link https://sviluppo.informagiovaniancona.com/professionistivacanze.

Il CV non è un modello

Chi non si è mai confrontato con la scelta del “modello di cv” per candidarsi per un lavoro? E allora, cosa significa che il cv non è un modello?
Basta pensarci un attimo, e tutto diventa chiaro. Se riflettiamo su che cosa è un cv, e soprattutto sullo scopo che deve avere, capiamo subito che confidare in un “modello” spesso non è una strategia vincente.
Il cv è la presentazione del nostro profilo professionale, delle nostre esperienze e capacità, e questo ce lo siamo detto tante volte, anche qui sul nostro blog.
Ma è anche lo strumento attraverso il quale cerchiamo di evidenziare e far risaltare le nostre capacità, i nostri punti di forza, i nostri assi nella manica.
L’obiettivo che cerchiamo di raggiungere non è forse quello di distinguerci? E allora come potremmo farlo, se ci incaselliamo in un modello uguale per tutti, senza rivederlo in nessuna parte e senza adattarlo un po’ a quello che vogliamo dire?
Ecco, questo è quello che intendo quando dico che il cv non è un modello: bisogna fare in modo che la forma del cv contribuisca alla comunicazione del contenuto, che è per ognuno un po’ diverso.
Alcune aree di informazioni , come i contatti personali, sono indispensabili per tutti, ma ci possono essere altre informazioni che non trovano immediatamente un posto nel cv e bisogna trovare un modo per evidenziarle e valorizzarle. Potrei non avere molto da scrivere sotto la categoria “lingue straniere” ma magari ho capacità manuali o artigianali che ho appreso in contesti informali (cioè non a scuola o a seguito di un corso specifico) e allora potrei creare una sezione specifica per indicarle. Oppure posso non avere approfondite competenze informatiche ma ho sviluppato capacità di relazione in esperienze di viaggi e attività di volontariato o di gruppo. Come fare a dare uno spazio adeguato a questi elementi che mi distinguono, mi caratterizzano e spesso possono essere significativamente importanti per il lavoro per cui mi voglio candidare?

Vale la pena di prendere un modello come punto di partenza, ad esempio quelli che vi suggeriamo noi, e poi rivederlo pensando alle cose che vogliamo raccontare di noi al prossimo datore di lavoro a cui ci rivolgiamo (sempre tenendo a mente che cosa gli può interessare).
Aggiungo una nota: se vi viene richiesto un modello specifico, usate quello, in questo modo sarete sicuri di incontrare le preferenze del destinatario. Ad esempio, vi verrà richiesto il modello europeo ogni volta che parteciperete ad una iniziativa (una mobilità all’estero, un corso di formazione o altro) finanziata dall’Unione europea. Quasi sempre anche per la partecipazione a bandi e concorsi nel settore pubblico vi viene richiesto il modello europeo. In questi casi, cercate ugualmente di rendere al meglio il vostro profilo, ma seguendo il form già dato.
Ricordando sempre che un cv deve essere chiaro, leggibile, sintetico e completo, potrete comunque fare in modo che rispecchi la vostra esperienza e personalità, in altre parole, che sia unico, come voi!

Servizio civile: un anno speso bene

Il Servizio Civile Nazionale consiste in un anno nel quale il giovane partecipante svolge un’opera di vera e propria cittadinanza attiva: diventa cioè un cittadino che lavora al servizio dello Stato restituendo allo stesso una parte di quello che riceve contribuendo a costruire una parte della società civile.

Si viene, infatti, impiegati in varie attività di utilità sociale, secondo il progetto per il quale ci si è candidati e si è stati selezionati, che può essere proposto da vari enti.

Indipendentemente dal progetto scelto, il servizio civile nazionale rappresenta un anno dedicato alla formazione e alla crescita professionale.

In diversi casi rappresenta il primo contatto con il mondo del lavoro, e in qualche misura mette già di fronte a delle responsabilità, abituando ad avere impegni ed obblighi nuovi, svezzandosi spesso dall’essere solo figli o studenti.

Per molti giovani, anche laureati, rappresenta inoltre un’alternativa alla disoccupazione.

Infatti il SCN assicura una minima autonomia economica in quanto è previsto un assegno mensile di 433 euro.

Da pochi giorni il Dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale ha pubblicato due bandi per la selezione di 1.830 volontari da impiegare in progetti di servizio civile nazionale, nell’ambito delle finalità istituzionali individuate dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.

Entrambi i bandi sono rivolti all’agricoltura sociale: i progetti riguardano sia il settore dell’educazione e promozione culturale – dai temi alimentari a quelli ambientali e della biodiversità – sia il settore dell’assistenza, per favorire l’inserimento lavorativo dei giovani nell’agricoltura.

Il primo bando prevede la selezione di 489 volontari di servizio civile che saranno impegnati in 47 progetti, il secondo la selezione di 1341 da impiegare in 150 progetti.

Il secondo bando, però, è rivolto solo ai GIOVANI NEET iscritti al PROGRAMMA GARANZIA GIOVANI.

Per il resto i requisiti generali sono gli stessi e cioè: avere un’età compresa tra 18 e 28 anni, essere cittadini italiani o di uno Stato membro dell’UE regolarmente residenti in Italia o cittadini extracomunitari regolarmente soggiornanti in Italia.

Per poter partecipare al bando occorre scegliere il progetto di proprio interesse ed inviare la domanda, secondo le indicazioni contenute nei due bandi, direttamente all’ente che realizza il progetto prescelto.

È possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto di servizio civile nazionale in ciascuno dei due bandi.

Complessivamente nei due bandi sono previsti 10 progetti relativamente alle Marche con complessivi 24 posti.

Per sapere quali sono i progetti tra cui scegliere potete consultare la banca dati ufficiale oppure rivolgervi all’Informagiovani dove troverete l’elenco e i bandi dei progetti delle Marche ed operatori pronti a darvi le informazioni essenziali per poter partecipare e ad aiutarvi nella ricerca di qualunque progetto.

Le domande vanno presentate entro e non oltre le ore 14.00 del 5 febbraio 2018.

Le nostre vacanze di Natale

“This song says, no matter who you are,
No matter where you go in your life
At some point you’re going to need
Somebody to stand by you.

Oh yeah! Oh my darlin’ stand by me!
No matter who your are, no matter where you go in life
You gon’ need somebody, to stand by you.
No matter how much money you got, or the friends you got,
You gon’ need somebody, to stand by you

Questo è l’inizio di “Stand by me”  una canzone di Ben E. King conosciuta forse più nella versione di John Lennon e per il film omonimo (Stand by Me – Ricordo di un’estate, diretto nel 1986 da Rob Reiner, tratto dal racconto Il corpo (The Body), contenuto nella raccolta di novelle Stagioni diverse di Stephen King). Queste prime righe che abbiamo scelto non ci sono nella edizione originale, ma nella versione di Playing for Change, un progetto musicale che ha dato vita a una band formata essenzialmente da artisti di strada di varie etnie.

Questa canzone solitamente non è associata al Natale anche se il messaggio che contiene è molto vicino alle atmosfere di questi giorni. O, perlomeno, quelle che imagginiamo dovrebbero essere le atmosfere: più solidarietà, compassione, benevolenza, senso di appartenenza e di vicinanza agli altri indipendentemente dagli interessi e dalle risorse. L’abbiamo scelta perché ci piacerebbe che un certo senso di vicinanza e condivisione fosse anche quello che trasmettiamo ogni giorno con il nostro servizio: quando proviamo ad aiutare qualcuno di voi a cercare un lavoro, a scegliere un percorso formativo, a revisionare insieme un curriculum vitae, a trovare una soluzione a richieste, dubbi, incertezze. Ci piacerebbe, insomma, che fare informazione orientativa, significasse anche stare vicino alle persone (e speriamo di esserci riusciti qualche volta). L’augurio che ci facciamo e che vi facciamo è quello di avere bisogno di qualcuno che vi stia vicino.

 

 

Ci prendiamo qualche giorno di vacanza: oltre ai canonici 25 e 26 dicembre, saremo chiusi anche dal 27 al 29 dicembre; torniamo poi tutte le mattine dal 2 al 5 gennaio e poi con orario normale dall’8 gennaio.

Erasmus+, le novità 2018 nel settore gioventù

La prima metà del 2018 si apre con alcuni cambiamenti anche per quanto riguarda i progetti dell’asse gioventù del programma Erasmus+ (scambi giovanili, mobilità degli youth worker, servizio volontario e partenariati), rispetto a quanto previsto dalla prima versione della Guida e della Call 2018. Abbiamo già visto quali sono le novità nel settore della scuola, vediamo ora cosa succede per la mobilità l’educazione non formale.

Una prima novità riguarda le attività di volontariato tra paesi membri che, ancora per i progetti presentati alle due prime scadenze del 2018, rimarranno sotto il programma Erasmus+. In futuro, come da nuovo regolamento, i volontari che si muoveranno tra un paese membro e l’altro parteciperanno a progetti del Corpo europeo di solidarietà, mentre il volontariato tra paesi membri e gli altri paesi programma continuerà a far parte del programma Erasmus+.
A seguito di questo cambiamento, i fondi inizialmente destinati al volontariato con il Corpo europeo verranno impiegati, almeno per la prima metà del 2018, per finanziare le attività di volontariato di Erasmus+ (es. SVE).

Novità del giorno: è stata pubblicata proprio oggi la nuova versione della Guida Erasmus+ 2018 che riporta questa modifica per i progetti delle attività di volontariato.

Un’altra novità per l’inizio del 2018 è che la prima scadenza per presentare progetti del settore gioventù (in tutte le Key Action), prevista per il 1 febbraio nella Call 2018, è posticipata al 15 febbraio.

L’ANG – Agenzia Nazionale Giovani, l’ente a cui facciamo riferimento in Italia per la realizzazione delle attività nel settore gioventù del programma Erasmus+, ha pubblicato poche settimane fa le informazioni sulla ripartizione dei fondi disponibili tra le varie attività e per le tre scadenze previste per la presentazione dei progetti da parte delle organizzazioni. Salvo aggiornamenti dovuti alle ultime novità, ecco tutti i numeri.
Nella stessa comunicazione sono state date interessanti indicazioni per la progettazione, come priorità da tenere ben presenti.

Tanti cambiamenti già in atto per l’anno nuovo: un augurio a tutti di trovare la propria buona opportunità!

Unlearning: un primo passo verso nuovi modi di vivere

Ieri pomeriggio nella nostra sala dell’Informagiovani si è svolta la proiezione del film Unlearning, un bilancio dell’evento? È senza dubbio più che positivo! Ciò è stato possibile grazie alla calorosa partecipazione di chi ha festeggiato con noi in maniera alternativa l’arrivo delle feste. Invece di pagare il classico biglietto d’ingresso per il film, abbiamo chiesto ai partecipanti di barattarlo con un prodotto di cibo locale. Già prima delle 18.30 in numerosi ci hanno raggiunto accompagnati dai prodotti delle nostra terra, che sono stati poi riposti simbolicamente in un carrello della spesa. In pochissimo tempo quel carrello era già stracolmo, ognuno ha portato un pezzetto di se attraverso questo “dono”.

Ci teniamo a ringraziare tutti coloro che hanno deciso di partecipare a questa iniziativa. L’intento era quello di portare per un pomeriggio nuovi spunti di riflessione agli spettatori. Abbiamo scelto proprio il documentario “Unlearning” perché ci sembra veicoli un segnale diretto e chiaro: oltre al nostro “modo di vivere” ne esistono molti di più e soprattutto per scoprirli, non è necessario andare troppo lontano. Grazie alla spontaneità e la naturalezza della famiglia protagonista, possiamo forse dire di essere partiti anche noi per un viaggio attraverso ecovilaggi, comuni e tanto altro. Speriamo che questo viaggio vi abbia lasciato qualcosa e che magari in futuro iniziassimo tutti quanti a disimpararae un po di più e a vivere liberamente con consapevolezza le nostre vite.  Rinnoviamo nuovamente i nostri ringraziamenti a chi ha deciso di venire e ai produttori del film. Vi ricordiamo che tutti i prodotti saranno spediti al più presto alla famiglia Basadonne a Genova.

Non dimenticate che avrete inoltre la possibilità di scaricare la foto di gruppo con il “carrello Unlearning” e anche altri scatti di ieri qui: Proiezione film “Unlearning”. Vi auguriamo nel frattempo buone feste e qualora lo vogliate passate a trovarci e soprattutto se avete delle proposte da farci saremo più che lieti di discuterne insieme.

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Parla per te

Farsi accompagnare a colloqui di lavoro da un genitori, amici o fidanzati non è una buona idea, e di questo hanno parlato in tanti, tra gli addetti ai lavori e non solo. Ma lasciare qualcun altro parlare per noi è garanzia, se non altro, che non verremo presi sul serio.

Andiamo per ordine, e cominciamo con un consiglio: se non potete fare a meno di farvi accompagnare (sappiamo quanto premurosi e protettivi siano i vostri genitori e i vostri compagni di vita), dovete lasciarli fuori dall’edificio, e sicuramente lontano dalla stanza nella quale incontrerete il vostro selezionatore o possibile datore di lavoro. Mandateli a prendersi un caffè e una brioche al bar vicino, rassicurateli che ve la caverete (perché vi siete preparati, giusto?) e che li contatterete una volta completato il colloquio o l’incontro.
I consigli e il supporto dei vostri cari sono importanti, ma c’è un momento in cui solo voi potete fare la differenza.

Vediamo ora quali sono i motivi per cui è importante sforzarsi di andare da soli a un colloquio, ma anche presso uffici e agenzie per il lavoro, dal punto di vista di chi si trova dall’altra parte:

maturità e autonomia Sono due caratteristiche molto ricercate, quando non date per scontato. Chi vi valuta per un lavoro (ma anche chi vi incontra per darvi consigli, orientamento, suggerimenti per la ricerca di lavoro) vuole parlare con voi direttamente, e capire che percorso avete fatto fino a quel momento, che prospettive, obiettivi e interessi avete. Il modo in cui lo raccontate è importante quanto il contenuto, anzi, fa parte del contenuto.

competenze comunicative Come le due nominate sopra, sono tra le cosiddette soft skill, o competenze trasversali, importanti praticamente per qualsiasi ambito lavorativo. Come si fa a capire se sapete comunicare adeguatamente (e comprendere informazioni o indicazioni), scegliendo il giusto registro, tono e vocabolario adatto al contesto? Per non parlare dell’italiano, ma questa è un’altra storia. Oltre all’ovvia necessità di verificare questa capacità per tutte le professioni al pubblico, vale la pena di ricordare che non ci sono solo i clienti, ma anche i colleghi, i superiori, i partner commerciali, i mezzi di comunicazione tradizionali e i social media aziendali. Sarete inclusi in un sistema di comunicazione più o meno complesso, e anche qui il modo di esprimersi e relazionarsi agli altri è importante.

affidabilità, motivazione e interesse per il colloquio. Gestire la propria routine lavorativa non è cosa che si possa affidare a qualcun’altro, ognuno è responsabile degli impegni che si prende e di ciò che vuole o non vuole fare come lavoro (ne abbiamo parlato anche qui). Far parlare qualcuno al posto vostro inoltre da l’impressione che siate stati spinti a presentarvi dalla persona che parla, e quindi che il tempo dedicato al colloquio è perso, in quanto non siete veramente interessati ad essere lì.

Insomma, se il lavoro sarà il vostro, sta a voi occuparvene. Poi potrete raccontare come sono andate le cose, confrontarvi con i vostri famigliari e amici sulle informazioni ricevute, sulle vostre aspettative, su ciò che vi ha sorpreso, spiazzato o entusiasmato. Ma solo dopo, in separata sede.

Un ultima considerazione, questa volta dal vostro punto di vista: come fate a essere sicuri che chi parla al vostro posto sappia esattamente quello che volte, che cercate, che vi interessa sapere?
La probabilità di trovarsi in imbarazzo per ciò che viene detto su di voi è molto alta, come quella di dare la disponibilità per lavori che non vi interessano affatto, o per i quali non vi sentite adatti.
Questo è uno dei motivi per cui vi invitiamo a scrivere personalmente il vostro cv, senza affidarvi ad altri.

E poi, come abbiamo spesso ripetuto, c’è solo un’occasione di fare una buona prima impressione: giocatevela da protagonisti!

Tirocini all’estero di dicembre

Avete messo tra i buoni propositi del 2018 quello di fare un tirocinio all’estero? Bene! Allora è il momento di cercare una buona opportunità e prepararsi per sfruttare al massimo questa esperienza e l’investimento di tempo, energie (e di qualche risorsa finanziaria). Anche per questo mese vi proponiamo una raccolta di offerte da considerare.

E se non trovate quello che state cercando, scrivetemi a europa@informagiovaniancona.com indicando il vostro profilo, gli studi fatti, il campo e il paese di interesse, vi darò indicazioni per una ricerca mirata.

Per studenti o laureati – internship presso la Human Rights Unit dell’UNICEF – Ginevra (Svizzera)
Durata: 3 mesi con inizio l’8 gennaio 2018
Requisiti: preparazione accademica in Diritto internazionale, scienze sociali, relazioni internazionali, Diritti umani o settori affini, ottima conoscenza della lingua inglese, interesse nel settore dei diritti dei minori, capacità di lavorare in autonomia rispettando i tempi dati
Retribuzione: non prevista
Scadenza: 12 dicembre 2017

Per diplomati o studenti universitari – tirocinio presso The Do School – Berlino (Germania)
Durata: almeno 4 mesi
Requisiti: buona conoscenza del pacchetto Office, capacità di comunicazione, di problem solving, di lavoro di squadra e di coordinamento, interesse per il mondo dell’imprenditoria, delle startup e delle NGO.
Retribuzione: non indicata
Scadenza: non indicata

Per laureati, settori vari – 7 tirocini presso l’EMSA European Maritime Safety Agency – Lisbona (Portogallo)
Durata: da 3 a 6 mesi (tra il 1 marzo e il 31 agosto 2018)
Requisiti: laurea attinente al dipartimento di assegnazione, buona conoscenza dell’inglese scritto e orale
Retribuzione: 934.51 euro mensili
Scadenza: 15 dicembre

Per laureati, dipartimenti vari – tirocini presso ACER – Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia – Lubiana (Slovenia)
Durata: 6 mesi (con inizio a marzo o a settembre)
Requisiti: laurea attinente al dipartimento di assegnazione, livello B2 della seconda lingua
Retribuzione: 500 euro mensili
Scadenza: non c’è scadenza per la candidatura

Per laureati in materie economiche – tirocini presso Biosikula France – Nizza (Francia)
Durata: 3 mesi
Requisiti: laurea in economia, marketing o simili, livello C1 di francese, conoscenza del pacchetto Office e patente B
Retribuzione: 400 euro mensili (possibilità di beneficiare del supporto del programma YfEJ – Your first Eures job)

Premi di laurea: doppia soddisfazione

Quotata o meno, la laurea è comunque una soddisfazione.  Gli studenti al termine del percorso di studi triennale o specialistico o a ciclo unico sono impegnati e preoccupati per la per la discussione della tesi e il voto di laurea.

Non tutti sanno che esistono, oltre alle borse di studio pubbliche e private, i premi di laurea.

I premi di laurea sono un riconoscimento monetario per particolari tesi, sono un contributi che le università o le fondazioni concedono in particolari circostanze, sia per tesi triennali che magistrali.

Di solito i premi vengono istituiti per onorare la memoria di persone defunte o per valorizzare determinate tematiche o particolari figure di laureati. Le fondazioni e associazioni spesso decidono di erogarli per tesi relative al loro ambito d’azione.

Per partecipare ad un premio di laure è necessario individuare i bandi, cosa non sempre agevole, e presentare la documentazione richiesta che ovvio comprende la tesi di laurea.

Ai  premi di laurea di solito possono partecipare sia laureandi che laureati in un determinato periodo di tempo, in base alle scadenze dei singoli bandi, la cui tesi di laurea sia inerente agli argomenti richiesti dal bando di concorso.

L’Università Politecnica delle Marche, che attualmente non ha premi di laure attivi, bandisce annualmente concorsi per l’istituzione e l’assegnazione di premi di laurea dell’importo minimo di €. 1.000,00 ciascuno, da destinare a laureati dell’Università stessa che abbiano discusso tesi in determinati anni accademici, su argomenti e secondo le modalità definite nei relativi bandi di concorso.

Annualmente ad Ancona la fondazione Rotary Club Ancona  finanzia e pubblica premi di laurea, consultabili direttamente dal loro sito.

In questo mese nella Regione Marche l’Università di Urbino ha dei bandi aperti per premi di laurea consultabili cliccando qui.

Inoltre al momento possiamo segnalare vari premi di laurea attivati dall’Università di Bologna, di cui sono consultabili i bandi al seguente link: premi di laurea

La laurea è già una gran traguardo e buon trampolino di lancio per entrare nel mondo del lavoro, in più è ovvio che per il laureato se  la qualità dell’elaborato viene anche premiata con una somma in denaro, si ha una soddisfazione doppia.

La scelta della scuola tra sogno e realtà

Il periodo delle iscrizioni per il prossimo a.s. si avvicina (dal 16 gennaio al 6 febbraio 2018) e quindi i ragazzi dell’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado sono alle prese con la scelta della scuola superiore.

Chi di noi ci è già passato sa con quale ansia e timore viene affrontata questa scelta con la consapevolezza che essa segnerà in parte il proprio futuro professionale.

La scelta diventa ancora più difficile se si pensa all’età in cui va affrontata: 13 anni, un’età in cui ragazzi e ragazze iniziano a sviluppare fisicamente ma di testa sono ancora per la maggior parte bambini.

Tutti sperano di scegliere la scuola dei propri sogni ma ovviamente a priori è difficile sapere se sarà effettivamente così o no.

La maggior parte dei tredicenni non ha ancora le idee chiare su quello che vorrà fare da grande e quindi questo aspetto rende ancora più difficile prendere una decisione al riguardo.

I passi essenziali nella scelta di una scuola sono sapere cosa si vuole, conoscere le opportunità a disposizione e visitare molte scuole.

Certo è che non esiste la scuola migliore in assoluto bensì la scuola più adatta al singolo.

È importante far capire ciò ai ragazzi perché nonostante le varie iniziative organizzate dalle scuole per far conoscere la propria offerta formativa e la possibilità di svolgere test attitudinali, la scelta deve partire dai propri interessi e dalle proprie attitudini.

Solo in questo modo, infatti, si riesce a portare avanti lo studio e a non percepirlo solo come un sacrificio.

Certo studiare qualche sacrificio lo comporta ma il peso si sente meno quando si studiano materie a noi gradite.

Evitate di scegliere una scuola solo perché la fanno gli amici; è vero che il fattore amicizia è importante ma non deve influenzare la vostra scelta, perché non è detto che siate portati per le stesse materie. L’amicizia rimane anche se si prendono strade diverse. Anzi sarà l‘occasione di trovare nuovi amici ed aumentare il proprio giro.

Sicuramente nella scelta un aspetto importante riguarda la famiglia: è giusto che i ragazzi condividano le proprie idee e le proprie scelte con i genitori, i quali sapranno dare consigli utili in base alla propria esperienza ma la scelta finale deve spettare ai figli. Non sempre questo è semplice perché spesso i genitori vorrebbero scegliere la strada per i figli.

Considerate poi le differenze tra i vari corsi di studio: i licei non offrono una specifica preparazione professionale ma ampliano l’orizzonte culturale e insegnano un metodo di studio utile per poter proseguire gli studi all’università.

Gli Istituti professionali e tecnici, invece, preparano ad un mestiere.

Approfittate delle giornate di scuola aperta organizzate dai vari istituti per conoscerli più da vicino. Le date delle giornate sono reperibili sui siti dei vari istituti e si svolgono tra dicembre e gennaio.

Fatte queste premesse avete tutti gli strumenti per fare una scelta consapevole.

All’Informagiovani c’è “Unlearning”!

Il prossimo 14 dicembre siete tutti invitati all’Informagiovani di Ancona per partecipare alla proiezione del documentario “Unlearning”, completamente autoprodotto dalla famiglia Basadonne (Lucio, Anna e la piccola Gaia). Sarà l’occasione per festeggiare insieme l’arrivo delle feste natalizie in maniera alternativa. Scoprite l’ “identikit” dell’evento e tutte le informazioni che lo riguardano.

WHO – CHI?: Lo staff dell’Informagiovani con il contributo degli sceneggiatori/registi del documentario “Unlearning”.

WHAT- COSA?: Quello che vi proponiamo quest’anno è di festeggiare l’arrivo del Natale in maniera meno tradizionale rispetto agli altri anni, vi chiederete allora cosa vi proponiamo?! Quello che desideriamo è invitarvi a trascorrere insieme un pomeriggio accompagnati dalla proiezione del documentario familydriven “Unlearning”. La famiglia protagonista, originaria di Genova ha deciso nel 2014 di interrompere il flusso apparentemente inarrestabile della quotidianità (la loro “zona confort”) e di partire insieme per un viaggio che segna lo spartiacque tra le loro vite di prima e quelle di ora. Lucio, Anna e Gaia sono i protagonisti nonché produttori/registi e chi più ne ha più ne metta, del documentario. Insieme, costituiscono una splendida famiglia che un bel giorno decide di prendere coraggio e partire all’esplorazione di stili di vita alternativi. Il documentario uscito poi nel 2015, racconta l’esperienza di un viaggio a tutti gli effetti low cost, durato 6 mesi. Cosa succede durante questo viaggio? Beh vi anticipiamo solo che vedremo i nostri protagonisti partecipare attivamente alla vita all’interno di eco villaggi vegani, prenderanno parte a raduni fricchettoni, riceveranno ospitalità in grotte o in roulotte, visiteranno scuole libertarie e comuni anarchiche. Puliranno stalle, smonteranno  tendoni circensi, recupereranno cibo scaduto dai container con la comunità Freegan… In ogni tappa di quest’esperienza incontreranno bambini, nuovi modelli di famiglia, di educazione e di alimentazione. Per realizzare il progetto, la famiglia protagonista ha utilizzato la formula del baratto:  scambiando così competenze, casa, oggetti e tempo… Senza un’autovettura a disposizione, hanno dovuto arrangiarsi con il carpooling, percorrendo così oltre 500 Km in compagnia di sconosciuti; hanno vissuto ogni nuovo incontro come una possibilità, lasciando a casa paranoie, retaggi culturali imposti, prestandosi a dare una mano nei modi più disparati per ottenere vitto e alloggio: dallo zappare la terra al vendere zucchero filato. Hanno vissuto ogni occasione come mezzo per crescere come famiglia, per capire davvero cosa conti in una squadra per definirsi tale. È difficile cercare di non anticipare altri dettagli ma non lo faremo. Una cosa però possiamo dirla: per la realizzazione del documentario non c’è stata alcuna assistenza di nessun operatore, fonico o produttore, permettendo così di risparmiare sul budget ma soprattutto per poter entrare in diretto contatto con chi ha deciso di ospitare i protagonisti nella maniera meno intrusiva possibile. La mancanza di questi accorgimenti tecnici, ha fatto sì che il documentario risulti al 100% spontaneo e naturale (anche la piccola Gaia, che allora aveva 5 anni, ha contribuito alle riprese utilizzando una Gopro).

WHEN – QUANDO?: Giovedì 14 dicembre dalle ore 18.30 alle ore 20.30.

WHERE – DOVE?: Presso l’Informagiovani di Ancona in Piazza Roma (underground) 60121.

WHY – perché?: Perché convincervi a venire? Innanzitutto perché ci sembra un documentario originale ed autoprodotto che valga la pena valorizzare. Il film è un invito gentile alla disobbedienza, una proposta per tutti quelli che sono stanchi della propria vita ripetitiva e che da sempre si chiedono se un’altra vita è possibile. Ampliare le proprie vedute e conoscere ciò che fino ad oggi non avevamo nemmeno immaginato non può che essere fonte d’ispirazione. La seconda motivazione (non per importanza!) è il fatto di vivere il cinema in modo alternativo: secondo gentile indicazione della Famiglia di “Unlearning” ci è stato chiesto di sostituire il canone d’affitto della pellicola con un vero e proprio baratto con chi deciderà di partecipare quel giorno. Come funziona? È semplicissimo, non ci sarà nessun biglietto da pagare all’ingresso, quello che chiediamo a ciascun partecipante è di donare o meglio barattare il proprio ingresso con del cibo. Sono preferibili alimenti NON in scadenza o freschi, vino, cioccolata, pasta, riso e altre cibarie sono super gradite, no marmellate, sì solo quelle alla fragola. In seguito, lo staff dell’Informagiovani s’impegnerà responsabilmente a raccogliere i vostri doni prima della proiezione del documentario e a spedirli direttamente a casa di Lucio, Anna e Gaia. Se sei indeciso su cosa portare contattaci per chiarire ogni tuo dubbio. La filosofia dell’evento è quella di donare cibo locale e in cambio nutrire i nostri pensieri di tutti i nuovi stimoli che il documentario può regalarci. Ricapitolando: la proiezione sarà quindi gratuita senza scopo di lucro: in linea con i valori di degli autori del film l’ingresso sarà a baratto, gli spettatori per poter assistere allo spettacolo dovranno barattare l’ingresso con dei generi alimentari che poi verranno recapitati a chi ha realizzato la produzione. Vi aspettiamo numerosi!

Per coloro che desiderassero dettagli aggiuntivi sul documentario, oltre che consigliarvi ovviamente di partecipare al nostro evento, vi segnaliamo i contatti della famiglia di Unlearning:

Se invece avete dei dubbi su dove poter trovare prodotti di cibo locale in Ancona, vi segnaliamo alcuni esercizi commerciali:

Prenota il tuo posto!

Segui le news dell’evento Facebook: Proiezione film “Unlearning”

Per eventuali informazioni o chiarimenti potete contattare l’Informagiovani ai numeri 346.0042917 (anche WhatsUp/Telegram) e 07154954 oppure scrivere una mail a info@informagiovaniancona.com.