Affidabilità e lavoro
Questo articolo potrebbe intitolarsi “Perché tanti non trovano lavoro?” e parla di piccoli banali comportamenti che molti tengono regolarmente e che garantiscono il mancato accesso a un buon posto di lavoro. Per non parlare del passaparola, che in contesti piccoli come il nostro è molto rilevante.
Troverete sul web decine di articoli (tutti utili e validi) pieni di consigli su come prepararsi, come vestirsi, cosa dire e cosa non dire, come gestire il linguaggio del corpo e come salutare, ma qui parleremo di quella qualità, l’affidabilità, che è indispensabile prima di tutto il resto, per essere presi in considerazione da un datore di lavoro.
Dall’esperienza acquisita in anni di attività organizzate qui all’Informagiovani e dal confronto con numerosi datori di lavoro locali, emerge che molte persone, che pure si sono dichiarate in cerca (a volte urgentissima) di lavoro, di fatto non sembrano proprio interessate nemmeno a sostenere un colloquio.
Ecco i comportamenti che vi tagliano fuori dal mercato del lavoro (o che tagliano fuori i vostri figli, nipoti, amici):
Non rispondere alle telefonate
Avete inviato il vostro cv con i vostri contatti a diverse aziende, agenzie, banche dati: se il numero che avete dato è corretto (e capita che non lo sia), poi dovreste anche rispondere al telefono, anche se il numero che compare non è dell’amico o della mamma.
Nel caso in cui non abbiate sentito, o vi troviate impossibilitati a rispondere, è buona abitudine richiamare dicendo “Sono Tizio, ho ricevuto una chiamata da questo numero, potrei sapere chi mi ha cercato?”. Ricordatevi che a meno che non siate programmatori altamente specializzati o artisti di fama internazionale, nessuno vi richiamerà più volte.
Non saper chiedere maggiori informazioni o non saper rifiutare l’offerta
Siete al telefono con un possibile datore di lavoro: è il momento di valutare se è il caso di andare a fare il colloquio. Per far questo vi servono alcune informazioni di base: di che azienda si tratta, per che tipo di lavoro vi contattano, e quali sono i requisiti richiesti.
Chiedete con educazione queste informazioni e i contatti di chi vi sta chiamando, poi decidete cosa fare: se siete convinti che non fa per voi, rifiutate gentilmente e salutate, sarà per la prossima volta. Niente è più irritante di chi si assicura interessatissimo e disponibile, e poi scompare (vedi capitolo sotto).
Non presentarsi al colloquio
Dopo aver concordato un appuntamento, organizzatevi per andarci, altrimenti non ci arriverete, o non ci arriverete in tempo (arrivare puntuali significa essere già sul posto per l’orario concordato).
Assicuratevi di aver capito dove dovete andare (dovete farlo almeno il giorno prima): nonostante pensiate di conoscere la vostra città, ci sono zone e vie dove non siete mai stati, e ci metterete più del tempo che impiegate di solito per i vostri spostamenti.
Nel caso in cui siate costretti a non andare per qualche urgenza, è indispensabile contattare l’azienda il prima possibile (e non mezz’ora dopo il vostro appuntamento) e avvertire. Non aspettate che vi chiami chi sta attendendo il vostro arrivo: oltre a dimostrarvi inaffidabili, passerete da maleducati, e avrete chiuso con quella azienda, e non solo. Tra l’altro, il messaggio che arriva al vostro interlocutore è: se non vi presentate nemmeno al colloquio, figurarsi se poi avrete tempo e modo di andare a lavorare ogni giorno.
Ecco, l’affidabilità è tutto questo: essere in grado di rispettare un impegno preso, valutare le proprie capacità e interessi, rispondere ai contatti indicati in tempi adeguati.
L’affidabilità è anche saper gestire i piccoli inconvenienti che possono accadere a tutti, senza lasciare in difficoltà il nostro interlocutore, o fargli perdere tempo inutilmente.
Non è poi così difficile, basta organizzarsi un po’ e ricordarsi che il tempo degli altri vale (almeno) quanto il nostro.
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