Tirocini curricolari all’estero per studenti

Che lo abbiate scelto o che sia obbligatorio, un tirocinio curricolare è una buona occasione per mettere in pratica conoscenze acquisite nello studio, per guadagnarne di nuove e fare una esperienza utile per il futuro lavorativo e la crescita personale.

Troppo spesso infatti quando siamo all’università ci dedichiamo esclusivamente allo studio (e allo svago, si capisce!). Quando poi andiamo a presentarci per un posto di lavoro, ci rendiamo conto di non avere nemmeno un minimo di esperienza pratica.
Se vi sentite pronti per una sfida e avete una conoscenza di una lingua straniera almeno a livello intermedio, un tirocinio all’estero è quello che fa per voi!

Con un tirocinio all’estero unite i vantaggi di fare un’esperienza formativa e lavorativa con la possibilità di allargare i vostri orizzonti, aprire la mente, conoscere una cultura diversa e sperimentare come si lavora in un altro paese. Insomma, fare il tirocinio all’estero è un’esperienza con un alto valore professionale ma molto importante anche dal punto di vista personale.

Il tirocinio curricolare, in termini tecnici, è un’esperienza formativa che si fa da studente presso un’azienda, un ente o una organizzazione (chiamato ente ospitante) convenzionata con l’università (che in questo caso è l’ente promotore). Può essere obbligatorio o facoltativo, secondo quanto previsto dal corso di studio scelto. Nel caso in cui sia obbligatorio deve essere svolto nell’anno di corso previsto nel piano didattico, e corrisponde ad un certo numero di crediti formativi universitari (CFU).

Il tirocinio è anche una efficace esperienza di orientamento per le scelte dell’immediato futuro professionale, o per quelle da fare nel proseguire gli studi. Con l’esperienza pratica capirete se quella professione o quel settore vi interessano davvero, e se sono come ve li immaginavate.
Può anche essere un tirocinio in preparazione della tesi di laurea, sulla base di un progetto che avete concordato col vostro relatore.

Da dove cominciare per trovare un ente ospitante per un tirocinio all’estero?
La prima cosa da fare è contattare l’ufficio Relazioni internazionali della vostra università: in genere le università hanno già delle convenzioni, cioè degli accordi, con una serie di soggetti ospitanti che accolgono studenti per i tirocini.

Se tra i soggetti già convenzionati non trovate niente di vostro interesse, ecco alcune risorse per la ricerca del vostro tirocinio all’estero ideale.

ErasmusIntern
Portale nato da un progetto della rete degli studenti Erasmus (ESN), e finanziato dalla Commissione Europea, con l’obiettivo di far incontrare tirocinanti e aziende e organizzazioni ospitanti, per tirocini di qualità.

EPSO Portale dell’ufficio incaricato di selezionare il personale per tutte le istituzioni e le agenzie dell’Unione europea. Banca centrale europea, Comitato economico e sociale europeo, Corte dei Conti europea, Agenzia europea per la sicurezza aerea e altre istituzioni accolgono studenti per tirocini curricolari.

Il Portale dei giovani
E’ il portale ufficiale italiano dedicato alle opportunità europee per i giovani, gestito dalla rete Eurodesk (di cui anche noi facciamo parte). Tra le opportunità promosse trovate una sezione dedicata proprio ai tirocini.

ALDA
L’ALDA (European Association for Local Democracy) accoglie studenti con borsa per tirocini curricolari.

ONU
Tutte le agenzie delle Nazioni Unite offrono tirocini (non retribuiti) a studenti universitari.

Placement Slovakia
Programma che fornisce supporto gratuito per la ricerca di un soggetto ospitante a studenti universitari che vogliono fare un tirocinio Erasmus in Slovacchia, gestito dal consorzio per la mobilità WorkSpace Europe. I tirocini possono essere svolti in aziende (durata minima 5 mesi, con alloggio gratuito) o in ONG (durata minima 2 mesi).

EMBL
Organizzazione intergovernativa europea di ricerca nel settore della biologia.

ESPA
L’agenzia ESPA (European Student Placement Agency UK) offre consulenza gratuita e supporto a studenti universitari per tirocini della durata di almeno 6 mesi in UK nei settori business, marketing, scienze, IT e engineering, con copertura delle spese di alloggio, utenze e trasporto locale.

Institute for Cultural Diplomacy – Internship Programme
Programma dell’ICD, Institute for Cultural Diplomacy, organizzazione internazionale no-profit e non governativa, che offre tirocini a studenti in vari settori, allo scopo di promuovere la diplomazia culturale e il multiculturalismo.

Euradio
Euradio, con sedi in diverse città della Francia, si occupa di temi europei e accoglie ogni anno due team di 5 o 7 studenti di giornalismo e comunicazione, con conoscenza del francese, per 6 mesi ciascuno. Offre formazione e la possibilità di fare pratica come radio giornalisti.

KBR – Royal Library of Belgium

KBR accoglie ogni anno studenti universitari europei per tirocini curricolari nei settori dell’archivistica, storia, musicologia, storia dell’arte, letteratura, conservazione dei beni culturali, risorse umane, comunicazione e educazione.

 

Questo elenco di portali verrà costantemente aggiornato e arricchito per darvi le migliori possibilità di trovare il tirocinio che fa per voi!

Singole opportunità di tirocinio vengono settimanalmente diffuse attraverso il nostro canale NewsEuropa su Whatsapp e Telegram.

Per una consulenza personalizzata (gratuita naturalmente!), informazioni, consigli e dubbi, scrivete a europa@informagiovaniancona.com

 

Professionisti delle vacanze 2020: al via le selezioni per il lavoro stagionale

È iniziato il countdown per le selezioni per il lavoro stagionale.

È infatti tutto pronto per la nuova edizione di Professionisti delle vacanze, l’evento che l’Informagiovani di Ancona organizza, per il sesto anno consecutivo, dedicato a chi sta offrendo oppure cercando lavoro nel settore delle vacanze e più in generale del turismo organizzato.

Nell’arco di un solo pomeriggio, i partecipanti avranno la possibilità di conoscere da vicino ben 10 agenzie di animazione selezionate e di effettuare i colloqui di selezione con alcune o con tutte le agenzie presenti. Un’occasione da non sottovalutare dal momento che le agenzie partecipanti provengono da tutta Italia e sarebbe quindi difficile avere altre opportunità di incontrarle tutte insieme, invece, vicino casa.

Saranno presenti sia agenzie nuove sia agenzie ormai “affezionate” con le quali l’Informagiovani collabora da diverso tempo, segno questo di serietà ed affidabilità, che sono i requisiti indispensabili per gli eventi dell’Informagiovani.

Nel corso degli anni, anche le agenzie stesse hanno cambiato o meglio ampliato il raggio di profili professionali richiesti, ricercando non solo l’animatore, ma anche tutte quelle figure accessorie che servono all’interno di un villaggio turistico o di un campus sportivo o linguistico.

Come avrete modo di scoprire attraverso le presentazioni delle singole agenzie, infatti, le stesse organizzano e gestiscono non solo villaggi turistici ma anche centri sportivi rivolti a bambini/ragazzi e centri di soggiorno studio all’estero.

Molto variegata e amplia è, quindi, l’offerta professionale: dall’animatore in senso proprio a figure di più ampio raggio come: istruttore fitness, istruttore sportivo, ballerini, coreografi, tecnici luci e suoni, massaggiatori non medicali ma anche personale di segreteria, educatori professionali, sorveglianti, infermieri e personale assistenziale, insegnanti di lingua inglese e accompagnatori turistici.

I requisiti richiesti variano ovviamente da profilo a profilo; l’unico requisito comune è la maggiore età entro giugno 2020. Sono a tutti richiesti poi anche spirito organizzativo, dinamismo, capacità di lavorare in team, senso di responsabilità e tanta voglia di mettersi in gioco, la disponibilità a viaggiare, buone doti comunicative e non ultima la conoscenza delle lingue straniere.

La ricerca è aperta a tutti coloro che sono interessati a cercare un lavoro per la stagione estiva non solo in Italia ma anche all’estero. Per alcuni profili non viene richiesta un’esperienza pregressa; l’importante è sapersi mettere in gioco e sapersi adattare alle varie situazioni ed essere flessibili sia come orari sia come incarichi.

Certamente un’esperienza attinente ha il suo peso e il suo valore ma non averla non preclude la possibilità di entrare a far parte dello staff di animazione.  Questo è un punto sul quale le agenzie incontrate fino ad oggi battono molto per far capire ai ragazzi, soprattutto ai più giovani, di non avere timore a presentarsi perché quello che conta è la buona volontà di imparare.

Se quindi state cercando un lavoro per la stagione estiva, approfittate di questa occasione.

La partecipazione è gratuita ma occorre iscriversi compilando il form sul sito al link: informagiovaniancona.com/professionistivacanze.

Per sostenere i colloqui ricordatevi di portare con voi un curriculum vitae aggiornato (con foto) da lasciare alle agenzie. Se non lo avete ancora o non siete sicuri che quello che avete vada bene, potete passare all’Informagiovani dove troverete operatori pronti a darvi qualche consiglio per scriverlo o per migliorarlo.

Vi aspettiamo numerosi martedì 18 febbraio dalle ore 15.00 alle ore 19.00.

Lavoro e periodo di prova

Hai finalmente trovato un buon contatto di lavoro, una azienda o una piccola ditta disposta ad assumerti? Ecco cosa dovresti sapere subito, prima di cominciare!

Chi ha già fatto qualche lavoretto probabilmente ne ha sentito parlare, ma ci siamo accorti che la maggior parte di chi ha avuto poche o nessuna esperienza di lavoro non sa bene come funziona il periodo di prova.

A pensarci un attimo, siamo tutti d’accordo sul fatto che un datore di lavoro che non ci conosce voglia metterci alla prova, appunto, prima di farci entrare a far parte della sua azienda. Ma che cosa significa essere in prova? Quanto dura il periodo di prova? Ed è vero che non è pagato? vediamo di dare alcune risposte.

Il periodo di prova è il tempo previsto da qualsiasi tipologia di contratto di lavoro che permette a lavoratore e datore di valutare la convenienza del rapporto di lavoro e la rispondenza delle realtà alle aspettative. Se da un lato il datore di lavoro ci può valutare vedendoci concretamente all’opera, noi possiamo capire come funziona in pratica non solo il lavoro, ma anche l’ambiente, possiamo verificare che le mansioni che dobbiamo svolgere siano quelle che avevamo concordato e, in breve, vedere se quel posto fa per noi.
Quando cominciamo un lavoro, dobbiamo firmare, insieme a chi ci assume, un contratto scritto che, tra le altre cose, deve includere le informazioni sul periodo di prova.

Il periodo di prova inizia con l’assunzione stessa, e questo significa che è inclusa nel contratto, e comincia dal giorno indicato come giorno dell’assunzione. Di conseguenza mentre state facendo la prova di lavoro avete diritto alla retribuzione in base alla mansione che svolgete, maturate le ferie, la tredicesima e il TFR – trattamento di fine rapporto. I giorni di lavoro in prova contano proprio come tutti gli altri.

In parole semplici, se qualcuno vi dice “Facciamo una prova, e poi ti faccio il contratto” fate attenzione, perché non è così che funziona. Non avere un contratto mentre si lavora significa prima di tutto non essere coperti dall’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e non avere le altre tutele a cui ogni lavoratore ha diritto.

Ma quanto dura il periodo di prova? Non c’è una durata predefinita, ma è stabilita in base alle mansioni, al tipo e alla durata totale del contratto. In generale può andare da qualche giorno ad un massimo di sei mesi (per i contratti a tempo indeterminato). In ogni caso dovrà essere definito insieme a tutto il resto (orario, mansioni, ferie, permessi, malattia,retribuzione) perché va scritto nel contratto di lavoro che firmerete prima di cominciare a lavorare.

Abbiamo detto che il periodo di prova serve sia al datore che al lavoratore per capire se vogliono proseguire il contratto: il vantaggio è per entrambi. Se il datore non è soddisfatto, potrà licenziarci, entro la fine del periodo di prova, senza dover dimostrare che ci sono state inadempienze da parte nostra. Se noi ci accorgiamo che quello non è il lavoro che vogliamo fare, o che le condizioni non rispondono a quelle che avevamo concordato e ci aspettavamo, possiamo dare le dimissioni senza dover dare il preavviso (che è una comunicazione scritta, che va inviata al datore di lavoro quando vogliamo lasciare il nostro posto, con un anticipo più o meno breve a seconda della durata del contratto).

Naturalmente ci sono molti casi specifici e piccole differenze che riguardano il periodo di prova, qui trovate ulteriori informazioni e dettagli sui vari casi che si possono presentare.

Purtroppo non sempre i datori di lavoro che incontriamo sono seri come vorremmo, e spesso ci troviamo nella situazione in cui ci vengono fatte proposte che non seguono quanto descritto. La prima cosa importante è sapere come funziona per legge il periodo di prova, in questo modo potremo avere maggiore consapevolezza di cosa chiedere, cosa accettare e soprattutto potremo valutare più facilmente chi abbiamo davanti. Ricordiamoci sempre che non dobbiamo solo essere scelti dal datore di lavoro, ma dobbiamo anche scegliere!

Come fare le tue scelte e gestire i genitori

Quando arriva il momento di fare una scelta, per esempio quella della scuola superiore o dell’università (o quella di non fare l’università!) dovete vedervela anche con loro: e allora, come fare?
Come convincere i tuoi genitori della validità della tua scelta, e avere buoni argomenti per rispondere alle loro ansie? Non è facile, ma è possibile!

Se hai una idea abbastanza precisa su quello che vuoi fare, ma sai che i tuoi hanno convinzioni diverse riguardo al tuo futuro, di solito provi un senso di frustrazione e ti convinci che non ti vorranno appoggiare.

Prima di avviare con loro una discussione (nel migliore dei casi) su questo argomento, rifletti su quali sono le loro preoccupazioni, e cerca di comprenderle a fondo per poter elaborare delle risposte soddisfacenti e delle alternative da proporre.

Tra le domande più comuni che i genitori di solito si fanno ci sono queste:

  • la strada che hai scelto ti permetterà di raggiungere la stabilità economica?
  • la tua scelta ti porterà ad essere felice? (nel caso di genitori illuminati)
  • la tua scelta ti farà avere il tipo di lavoro che loro si immaginano per te? (magari non tutti saranno disposti ad ammettere che hanno dei piani su di voi, ma comunque tieni conto anche di questo)
  • potrai cambiare percorso più avanti, se ne avrai desiderio o necessità?
  • hai raccolto abbastanza informazioni per fare quella scelta?
  • la tua scelta sarà economicamente sostenibile? (questo aspetto li riguarda da vicino e da subito)

Come fare a rassicurarli e ad avere il loro supporto?
Comincia con raccogliere informazioni a sostegno della tua scelta: dimostra che ti sei adeguatamente informato/a sul percorso che stai per fare e sulle possibili opportunità professionali che avrai di conseguenza. Salva i link delle pagine che hai consultato per condividerle e discuterle con loro.

In generale si sentiranno più tranquilli se vedranno che hai valutato i possibili sbocchi occupazionali del percorso scelto, e se saprai spiegare perché per te sono soddisfacenti. Questo vale sia nel caso della scelta della scuola secondaria che universitaria, ma anche nel caso tu abbia in mente di frequentare un corso professionalizzante o di fare un apprendistato. Sul sito dell’Inapp trovi la descrizione di moltissime professioni, delle capacità e conoscenze necessarie per svolgerle e altre informazioni utili: non è agile e intuitivo come la tua app preferita, ma ci troverai molte risposte.

Fai un calcolo approssimativo, ma più possibile accurato, dell’appoggio finanziario di cui avrai bisogno, e delle spese che dovrai sostenere: iscrizioni, tasse, trasporti, e così via. Ricorda che nel caso di iscrizione all’università, possono esserci delle borse di studio e delle agevolazioni finanziarie per studenti meritevoli o economicamente svantaggiati.

Più difficile sarà, nel caso tu abbia deciso di andare a lavorare, fare una stima effettiva delle risorse di cui potrai disporre. Per cercare di capire quanto guadagnerai informati sulla paga che potresti ricevere, parlando con altri che fanno il lavoro che hai scelto, e dando un’occhiata qui.

Scegli il momento giusto per cominciare una discussione sull’argomento, perché l’esito della tua missione 🙂 può essere pesantemente influenzato da questo fattore. Se vedi che è il momento sbagliato, perché non avete sufficiente tempo da dedicare alla questione, o siete già tesi e arrabbiati, concorda con loro sul fatto di doverne parlare e organizza un momento in cui sarete tutti nella condizione migliore di farlo. Proponi un giorno o un momento specifico nell’immediato futuro, così no darai l’impressione di voler semplicemente sfuggire alla domanda.
Un simile approccio alla questione potrebbe già far capire che state prendendo la questione sul serio e che siete abbastanza maturi da poter cominciare a prendere da soli anche e decisioni più importanti.

Se ti stai chiedendo dove trovare un aiuto, oltre ai link che abbiamo indicato naturalmente puoi passare da noi! Con o senza i tuoi genitori puoi venire a chiedere supporto per le tue ricerche, per trovare risposte ad alcuni tuoi dubbi (no, non abbiamo tutte le risposte, ma a molte delle domande che ci si fa in questi casi sapremo rispondere) o semplicemente per un confronto sull’argomento. A volte parlare dei propri progetti o dei propri dubbi con qualcun’altro può aiutare a chiarirci le idee su cosa vogliamo fare, e perché.

Ora che hai letto questa breve guida, e che le iscrizioni per le scuola secondarie sono aperte, non possiamo che augurarti buona scelta e buona fortuna!

Tirocini all’estero di dicembre

La nostra scelta mensile di tirocini all’estero! Magari tra i propositi per il prossimo anno avete pensato di fare una esperienza professionale in un altro paese, ecco alcune proposte.

Per laureati – tirocini presso Eurofund – Belgio e Irlanda
Durata: 6 mesi
Requisiti: laurea attinente al dipartimento scelto (occupazione, politiche sociali, relazioni industriali)
Retribuzione: 1,456 euro mensili
Scadenza: 20 dicembre

Per neolaureati – Internship presso Novartis Pharma – Basilea (CH) Durata: 6 mesi
Requisiti: laurea in farmacia, ingegneria chimica o chimica, conoscenza dell’inglese, esperienza di lavoro in laboratorio
Retribuzione: non specificata
Scadenza: non specificata

Per studenti – KPMG Summer Internship Programme 2020 – Irlanda
Durata: da 3 a 10 settimane
Requisiti: essere studenti di facoltà economiche e finanziarie, buona conoscenza dell’inglese
Retribuzione: non prevista
Scadenza: non specificata

Per laureati – Supply Chain Internship presso Dow – Terneuzen (NL) Durata: 5 o 6 mesi
Requisiti: laureati magistrali in economia, ingegneria, settore logistica, buona conoscenza dell’inglese, problem solving, competenze digitali, capacità di lavorare in un ambiente multiculturale
Retribuzione: prevista, insieme a rimborso di viaggio
Scadenza: non specificata

Stage settore ristorazione presso il ristorante del parco Latour-Marliac – Francia del sud Durata: 3 mesi
Requisiti: disponibilità dal 1 giugno al 31 agosto per mansioni di accoglienza clienti, assistenza in sala, preparazione tavoli e pulizie
Retribuzione: 577,50 euro mensili più alloggio condiviso
Scadenza: 15 aprile

Per laureati e studenti – tirocini alla Corte dei Conti europea – Lussemburgo
Durata: dai 3 ai 5 mesi, a partire da maggio 2020
Requisiti: laureati o studenti che abbiano completato almeno 4 semestri di studio; interessati a una formazione pratica attinente ad uno dei settori d’attività della Corte dei Conti; conoscenza approfondita di una lingua ufficiale dell’Unione Europea e una conoscenza soddisfacente di almeno un’altra lingua ufficiale
Prevista una retribuzione (1135 euro mensili) o meno, a seconda della disponibilità di bilancio.
Scadenza: 31 gennaio

Per laureati e studenti – tirocini presso le delegazioni UE nel mondo – Australia, Bangladesh, Azerbaijan
Durata: 6 mesi
Requisiti: conoscenza dell’inglese o del francese, a seconda della posizione offerta
Retribuzione: prevista per laureati
Scadenza: tra il 12 e il 21 gennaio

Per studenti – programma Vulcanus in Japan presso aziende varie in Giappone
Durata: 12 mesi
Requisiti: essere all’ultimo anno di studi di materie scientifiche o tecniche
Retribuzione: prevista una borsa di studio a copertura dei costi di permanenza e del corso di giapponese
Scadenza: 20 gennaio

WELFARE SPORT: contributi per lo sport dei figli

Welfare sport è il progetto col quale il Comune di Ancona intende valorizzare l’attività sportiva dei ragazzi residenti sul territorio comunale, aiutando le famiglie in difficoltà economiche a sostenere i costi dell’attività sportiva dei propri figli.

Lo sport è importante perché non è solo un semplice passatempo, un’attività ristoratrice, ma anche un mezzo di crescita. Lo sport sano, non quello malato di competizione e di protagonismo, è considerato, infatti, dalla maggioranza dei pedagoghi l’attività educativa per eccellenza, che permette di raggiungere la maturità con leggerezza e piacere.

Lo sport richiede freschezza mentale, energia, fantasia e allo stesso tempo metodo e raziocinio, insegna al sacrificio e all’impegno, ma soprattutto fa sentire vivi, donando la passione.

E proprio la passione è quello stimolo che permette di andare avanti nonostante i sacrifici e le difficoltà e questo non solo nello sport ma anche nello studio, nel lavoro, nella vita in generale.

Lo sport è una passione di molti, soprattutto giovani, che nel praticare un’attività sportiva trovano uno spazio formativo, di socializzazione e preparazione atletica fondamentale per la crescita.

I benefici dello sport per i ragazzi non si limitano solo ai vantaggi di salute fisica, ma influiscono anche sul piano psicologico e sociale. Misurarsi con i propri limiti ed essere chiamati a portare avanti determinati obiettivi favorisce la capacità di adattamento e aiuta a combattere l’ansia. I successi raggiunti aumentano l’autostima e la consapevolezza di sè, mentre gli insuccessi stimolano a un impegno più profondo nella disciplina.

Inoltre, l’attività fisica, soprattutto se svolta in gruppo, migliora le capacità sociali e di interazione con l’altro.

Lo sport permette ai giovani di imparare un codice di valori importanti, iniziando dal fatto che qualsiasi sport richiede puntualità e dedizione: le lezioni hanno degli orari quindi i bambini/ragazzi impareranno che bisogna rispettare gli impegni presi, essere puntuali e organizzarsi con i compiti e le uscite con gli amici per potere anche andare in palestra o agli allenamenti.

Ogni sport ha poi regole che vanno rispettate, e, oltre all’aspetto della disciplina, dovrebbe anche insegnare i valori della lealtà, della sportività, della competizione corretta, dell’impegno per vedere ricompensati i propri sforzi. Le gare o le partite forgiano il carattere di molti giovani, danno più sicurezza ai ragazzi insicuri e con poca autostima, mentre possono insegnare a rimanere con i piedi per terra invece quelli troppo sicuri di sé.

Perché lo sport sia proficuo per il benessere dei ragazzi è necessario che gli stessi facciano uno sport seguendo i propri interessi e inclinazioni personali, senza eccessive pressioni a essere i numeri uno. Spronare i ragazzi a fare del loro meglio va sempre bene, ma sempre rimanendo nei limiti della sportività, della correttezza e del rispetto dell’individuo.

A fronte di tutti questi aspetti positivi dello sport per la crescita personale dei ragazzi, però, molte famiglie spesso si scontrano con i costi, a volte elevati, degli sport.

Per consentire allora alle famiglie in difficoltà di poter iscrivere i propri figli minori a qualche attività sportiva, il Comune di Ancona concede dei contributi grazie ai quali le famiglie possono avere degli sconti sull’iscrizione alle società sportive per l’anno sportivo 2019/2020.

La domanda va presentata entro il 16 dicembre 2019 secondo le modalità stabilite da bando, consultabili a questo link.

Be Smart (3), ci vediamo il 13 dicembre

Venerdì 13 dicembre torna uno degli appuntamenti di Be Smart il progetto dedicato alle competenze per i lavori del futuro. Sul nostro “palco” saranno protagonisti tre testimonial che racconteranno le loro smart skill in maniera originale e divertente. Nella formula rinnovata e progettata con Warehouse Coworking Factory abbiamo anche aggiunto due ospiti: intervisteremo due professionisti per avere consigli e suggerimenti per la nostra carriera professionale.

Come funziona Be Smart? Be Smart è un insieme di brevi speech incentrati sulle competenze trasversali o, come le abbiamo chiamate noi, sulle smart skill. Per noi le smart skill sono le competenze “intelligenti”, quelle che ci possono aiutare a capire meglio il mondo del lavoro e cogliere le opportunità che ci meritiamo.

Quali smart skill scopriremo il 13 dicembre? “Pensiero strategico” è il nome che abbiamo dato alla smart skill che ci presenterà Sergio Sarnari. Avere un pensiero strategico significa chiarire a se stessi prima che agli altri quali saranno gli sviluppi delle azioni che mettiamo in campo. Negli ambienti lavorativi il pensiero strategico non è solo capacità di leggere in anticipo le conseguenze del proprio operato ma anche, in maniera analoga e contraria, mettere in campo delle azioni per vedere accadere le esatte conseguenze che vorremmo capitassero. Il pensiero strategico è il modo in cui architettiamo il nostro operato per raggiungere i nostri obiettivi. Esattamente come accade in un partita a scacchi. Ed è per questo che a raccontarlo sarà Sergio Sarnari che, oltre ad essere un imprenditore nel mondo digitale (in cui la strategia è un elemento fondamentale), è anche uno scacchista.

Marina Mancini, imprenditrice marchigiana, racconterà attraverso la sua storia una smart skill in contro tendenza: “saper aspettare“. In un mondo che va sempre più veloce ci siamo abituati a fare scelte istantanee, a ragionare sull’immediatezza, a essere sempre pronti. C’è però anche una dimensione diversa: quella dell’attesa. A volte saper aspettare significa avere il coraggio, l’intuizione e forse la saggezza di vedere oltre l’immediato. Saper aspettare significa prendersi il tempo di raccogliere informazioni utili, analizzare e cercare di comprendere circostanze e contesto, raccogliere elementi per poter fare una scelta che sia prima di tutto più consapevole, matura, ragionata. Questo è il modo con il quale Marina gestisce la sua impresa: più attenta alla ponderazione che non all’attrazione di luccicanti e immediati successi

E infine “tenere il ritmo“. Quando teniamo il ritmo che cosa facciamo? Fondamentale questi passaggi: ascoltiamo la musica, cerchiamo di cogliere la cadenza, ci armonizziamo con quella cadenza. Come si applica questa competenza alla vita professionale? Secondo noi sarà importante avere all’interno delle imprese persone che sappiano “tenere il ritmo” in questo senso: da una parte cogliere i bisogni e le aspettative del territorio (nonché in qualche caso anche i trend e le mode) e dall’altro offrire all’impresa i giusti suggerimenti per trovare il “ritmo” che hanno ascoltato. Andrea Celidoni, musicista con la passione per la cucina, ci parlerà di come nella sua vita sia riuscito molte volte a cogliere questo ritmo: non solo come musicista, ma anche come ideatore e organizzatore di eventi, iniziative e attività che hanno spesso trovato ampio consenso.

Ma non finisce qui: tra una smart skill e l’altra ci sarà lo spazio per intervistare due professionisti (e amici dell’Informagiovani) che potranno distribuire preziosi consigli grazie alle loro esperienze. A rispondere alle nostre (e alle vostre se volete) domande ci sarà Cristina Andreoli, esperta di marketing relazionale con una lunga esperienza nel campo dell’internazionalizzazione. Insieme a lei Giovanni Lucarelli, esperto e formatore in creatività e innovazione.

L’aperitivo finale sarà il modo in cui potremo conoscere meglio i relatori, ci saluteremo e, perché no, ci faremo gli auguri. Vi aspettiamo ma… prenotate il vostro posto gratuito!

Il volontariato ti fa ricco!

Qualcuno sostiene che per fare volontariato bisogna partire da una situazione economica molto buona, così da poter dedicare tempo ad altre attività che non siano il lavoro.
Questa osservazione è solo in parte vera, visto che spesso non viene richiesto un grande impegno in termini di tempo, ma una giornata o addirittura poche ore al mese, a volte alcune mezze giornate all’anno. Tutto sta nell’organizzazione del proprio tempo e delle proprie priorità: trovare qualche ora ogni tanto da dedicare a una causa che ci sta a cuore, a una situazione che vogliamo contribuire a migliorare, non è impossibile.

Abbiamo già parlato, tra l’altro, di tutto quello che possiamo guadagnare dall’esperienza di un volontariato: nuove amicizie e nuovi contatti con persone diverse ma con cui condividiamo gli stessi valori; sviluppo delle competenze relazionali e organizzative (sono importantissime anche sul lavoro!) e stare meglio con se stessi, vivere meglio. Poi ci sono i vantaggi legati alla possibilità di viaggiare con un budget minimo, nel caso in cui decidiamo di andare a fare volontariato lontano da casa.

Il volontariato quindi non è solo per chi ha tanto tempo libero e risorse finanziarie, ma per chi vuole davvero diventare più ricco di relazioni, di soddisfazioni e di competenze sociali.

Se da un lato fare volontariato non significa solo mettere a disposizione il proprio tempo, ma anche capacità, dall’altro possiamo ricordare che nell’ambito del terzo settore, cioè delle organizzazioni di volontariato, ONLUS (organizzazioni non lucrative di utilità sociale) e associazioni di promozione sociale , si può anche trovare un vero e proprio lavoro.

Forse non se ne parla abbastanza, ma in generale, per poter davvero essere utili ad una organizzazione, dobbiamo avere qualche competenza, qualcosa, anche semplice, che sappiamo fare, o che conosciamo bene perché ci appassiona, un’attitudine (ad esempio all’ascolto) che possiamo mettere al servizio della causa che scegliamo. Ognuno di noi può mettere del suo nell’attività che svolge come volontariato: c’è chi è più bravo al pubblico, nei mercatini o nelle raccolte fondi, e chi se la cava meglio nel supportare altre persone nelle loro difficoltà, c’è chi preferisce fare da animatore con disabili o anziani e chi ha conoscenze adeguate per curare le pagine social delle associazioni, o le newsletter. Le possibilità sono veramente infinite.

Per chi, oltre a un po’ di tempo e buona volontà, ha una professionalità specifica che vuole mettere in campo al servizio degli altri, ci sono molte occasioni anche di impiego. Coordinatori e manager di progetto, personale sanitario, educatori, amministrativi, addetti alla comunicazione e alle raccolte fondi, logisti e informatici, sono tutte figure necessarie nella gestione e realizzazione di progetti, sia in Italia che all’estero.

Da dove cominciare? Cercando sul web escono fuori migliaia di risultati, ma per facilitarvi la vita segnaliamo qui di seguito alcuni portali in cui sono pubblicate varie opportunità di fare volontariato.

Per cercare qualche opportunità in Italia provate con Italianonprofit e Uidu. Per trovare qualcosa vicino casa, il miglior consiglio è quello di rivolgervi al CSV – Centro Servizi Volontariato più vicino a voi, loro sapranno indirizzarvi ad una associazione che accoglie volontari, a seconda dei vostri interessi. Non esiste ancora una banca dati online di opportunità di volontariato nelle Marche, chissà che non venga presto creata.

Per la ricerca di opportunità di volontariato all’estero (anche finanziate) partite dalla sezione dedicata al volontariato del Portale dei giovani, mentre se cercate opportunità lavorative presso le organizzazioni internazionali, provate Jobs4good e la sezione apposita dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo.

Buon volontariato!

Al via gli open day delle scuole

Tra novembre e gennaio ormai da qualche anno si tengono i c.d. OPEN DAY delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

Le denominazioni abbondano: chi lo chiama appunto “open day”, chi lo chiama “scuola aperta“, chi ancora “orientamento scolastico in entrata“. Gira e rigira, si tratta della stessa cosa: la scuola apre le porte a genitori e futuri alunni per farsi conoscere e dunque scegliere, in vista dell’anno scolastico successivo.

In occasione degli open day alunni, docenti, personale della scuola sono a disposizione per accogliere genitori, ragazze e ragazzi delle classi terze della scuola secondaria di primo grado che vogliono rendersi conto di persona di cosa offre la scuola, quali corsi si possono frequentare e quali sono i relativi piani di studio oltre che per illustrare le attivita’ integrative e complementari e visitare aule, laboratori, attrezzature, ecc.

In generale gli open day cominciano con una introduzione del dirigente scolastico che presenta la scuola, la sua utenza, l’offerta formativa in generale. Al dirigente scolastico si affiancano, poi, alcuni docenti che illustrano più nel dettaglio programmi e progetti.

In molti casi, la giornata prosegue con la possibilità di visitare la scuola. Se l’open day è tenuto durante una giornata infrasettimanale, i ragazzi possono assistere ad alcune lezioni. Talvolta, infatti, nelle scuole superiori si organizzano open day apposta per i soli futuri studenti, in cui a questi è data la possibilità di partecipare alle lezioni, sedendosi in classe durante spiegazioni ed interrogazioni.

 “Studente per un giorno” è forse la modalità migliore per far capire ai ragazzi la vera sostanza delle lezioni e delle materie caratteristiche di un indirizzo di studi piuttosto che un altro.

Ogni scuola, ovviamente, mira a presentarsi al massimo delle proprie potenzialità cercando di fidelizzare famiglie sempre più attente ed esigenti. È fondamentale perché dalla organizzazione e dai contenuti che si trasmetteranno, i genitori e i loro figli potranno sentirsi accolti,  e questa è l’aspettativa di ogni famiglia.

Più spesso, tuttavia, l’open day è tenuto fuori dall’orario di lezione, nel pomeriggio o il sabato mattina o addirittura la domenica e famiglie e aspiranti alunni possono visitare la scuola, le aule, la palestra, eventuali laboratori e così via.

Per far sì che l’open day non sia uno spreco di tempo, ma un utile strumento per acquisire informazioni e farsi un’idea, consigliamo di non limitare la visita all’open day della sola scuola cui si è interessati ma visitare più scuole in modo da avere termini di paragone.

Tenete presente, comunque, che il giorno dell’open day è il giorno in cui la scuola si fa bella, mostra il suo lato migliore, dunque è bene arrivare con qualche domanda da porre a dirigenti e docenti alla fine dei loro discorsi, altrimenti finirà che racconteranno quello che vogliono e genitori e ragazzi potrebbero avere un’idea molto edulcorata della realtà.

Infine, se ci sono allievi di quella scuola coinvolti nell’organizzazione dell’open day, come ormai succede in tutte le scuole, è meglio cercare di parlarci. Ovviamente qualsiasi scuola avrà scelto alcuni dei suoi allievi migliori per presentarsi, ma, pur tenendo conto di questo, è bene scambiarci due chiacchiere e chiedere loro quali sono i punti di forza e quelli di debolezza della loro scuola

A questi open day è importante, in modo particolare nel caso di scelta di una scuola superiore, che siano presenti non solo o meglio non tanto i genitori ma soprattutto i figli.

La scelta della scuola superiore, infatti, è una scelta importante e impegnativa perché di durata quinquennale e spesso determina la direzione successiva degli studi, o il futuro settore lavorativo.

Con questi piccoli consigli siete pronti per iniziare il giro delle scuole di Ancona, tenendo presente che la scelta deve comunque e sempre partire dal ragazzo/a  e non prescindere dai suoi interessi e aspirazioni.

Se vi può essere di aiuto, all’Informagiovani troverete le informazioni non solo sugli open day delle scuole di Ancona ma anche sull’offerta formativa delle stesse.

Il 25 novembre per riflettere e sensibilizzare

Il 25 novembre è la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999.

Una data scelta non a caso. Infatti, in questo stesso giorno del 1960, furono uccise le tre sorelle Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Dominicana. Le tre sorelle vissero gli anni bui in cui nel Paese si era instaurata una delle più feroci dittature dell’America Latina che riuscirono a combattere pagando il loro coraggio con la vita.

Istituire una giornata mondiale dedicata proprio alla lotta alla violenza sulle donne è un invito per i governi e le associazioni a dare spazio alla riflessione su questo tema attraverso progetti di prevenzione e denuncia.

Questa ricorrenza si pone l’obiettivo di ricordare a tutti che il rispetto è alla base di ogni rapporto e che è necessario dire no agli abusi, alle discriminazioni e alle violenze di genere.

La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è stata istituita partendo dall’assunto che la violenza contro le donne sia una violazione dei diritti umani, conseguenza della discriminazione contro le donne, dal punto di vista legale e pratico, e delle persistenti disuguaglianze tra uomo e donna.

“Quanto più la donna cerca di affermarsi come uguale in dignità, valore e diritti all’uomo, tanto più l’uomo reagisce in modo violento. La paura di perdere anche solo alcune briciole di potere rende l’uomo volgare, aggressivo, violento.” (Michela Marzano).

Questa citazione sintetizza il nocciolo della questione: la violenza sulle donne è causata dalla non accettazione, da parte dell’uomo, dell’autonomia femminile.

Non so voi cosa ne pensiate ma io credo che a monte di ciò ci sia una cultura sbagliata, ossia una cultura che non accetta le diversità e che vede come unica affermazione dell’io il possesso. E questo non solo riferito al genere ma anche ad atri aspetti.

Per arginare la violenza (sulle donne e non solo) occorre promuovere una cultura della tolleranza e dell’accettazione reciproca. E a questo fine siamo chiamati in causa tutti, dai genitori agli insegnanti, ai politici, ai personaggi che hanno ruoli pubblici.

L’odio e la violenza si potranno combattere efficacemente solo quando si capirà che il problema comincia nelle famiglie e nelle scuole e che, per affrontarlo seriamente, si deve ripartire dall’educazione dei più piccoli.

Le donne e gli uomini sono certo diversi, ma la diversità non è sinonimo di disuguaglianza. Anzi. È proprio nella diversità che l’uguaglianza e il rispetto reciproco possono essere promossi.

Oggi in tutto il mondo vengono organizzati eventi di sensibilizzazione verso questo tema e anche ad Ancona potete partecipare a una serie di iniziative pubbliche, di cui potete prendere visione sul sito del Comune.

Cv a puntate: competenze trasversali e soft skill

Qual è la parte del cv più difficile da scrivere? Proprio quella della competenze trasversali, in cui devi saper raccontare che cosa sai fare, al di là delle conoscenze relative al tuo settore, e soprattutto come lo sai fare.
La maggior parte di noi, una volta buttata giù qualche riga sul titolo di studio e le esperienze di lavoro, pensa: “fatto!”. Invece è proprio in questa sezione del cv che possiamo differenziarci da tutti quelli che hanno il nostro stesso titolo di studio, e più o meno le stesse esperienze di lavoro.

Che cosa devi metterci? Di cosa dovresti parlare?
Cominciamo dalle competenze più semplici, che sono le conoscenze linguistiche e informatiche, o tecniche.

Nella parte del cv dedicata alle conoscenze linguistiche specifica qual è la tua madrelingua e le altre lingue che conosci, ognuna con accanto il tuo livello di conoscenza. Ti consiglio di utilizzare delle parole semplici, che facciano capire a chi legge che uso puoi fare di quella lingua (conoscenza base, intermedia, fluente, ottima) e magari se sai anche scrivere, e non solo usarle per parlare.
Attenzione però, non indicare il voto che avevi o hai a scuola, ma una autovalutazione del tuo livello di conoscenza della lingua. Se hai delle certificazioni, aggiungi anche quelle (nome e data di conseguimento). Naturalmente non scriverai che conosci l’italiano (o la tua madrelingua) molto bene… il tuo livello è, appunto, madrelingua! (cioè la conosci benissimo). Usa le definizioni dei livelli europei (A1, A2, fino al C2) solo se pensi che la persona a cui invierai il tuo cv le può capire.
Chi utilizza naturalmente, e in maniera corretta e fluente, due lingue, può indicarle entrambe come madrelingua. Chi invece non ha conoscenze linguistiche, e magari lavora in un settore o in una posizione per cui non servono, può eliminare del tutto la sezione relativa alle conoscenze linguistiche. Ricordiamoci che il cv serve ad evidenziare i punti di forza e le conoscenze, e non quello che non so o non so fare.

Poi, sezione competenze informatiche. Nomina i sistemi operativi che sai usare, i programmi e le applicazioni che conosci e che usi. Navigazione internet e posta elettronica ormai vengono dati per scontati. Attenzione invece a eventuali software di settore, ad esempio il CAD, programmi utilizzati in contabilità, o per la gestione del magazzino o dell’archivio.

Una storia a parte è quella dei canali social che utilizzi e che possono essere interessanti: sempre più aziende e professionisti li utilizzano per farsi conoscere, farsi trovare e promuovere i loro servizi e prodotti. Se ne sai usare alcuni in maniera almeno semi-professionale (non basta avere un profilo Instagram per poterlo usare come strumento di lavoro), indicalo in questa sezione.

Ora, andiamo alle importantissime soft skill, quelle che riguardano il modo in cui ti approcci alle cose, al lavoro, alle persone. Questa è la parte veramente più difficile da scrivere, perché implica un momento di riflessione su se stessi, e una certa dose di consapevolezza. Ma è anche la parte del tuo cv che molti datori di lavoro guarderanno con particolare attenzione, perché le soft skill sono sempre più rilevanti quando si tratta di scegliere un nuovo collaboratore. Prenditi qualche momento per riflettere su quali sono i pregi, gli aspetti positivi del tuo carattere e del tuo modo di fare, che magari anche le persone a te vicine ti riconoscono. Cerca di ricordare se ci sono state occasioni o esperienze nelle quali le hai utilizzate o le hai sviluppate, e menzionale brevemente in questa sezione.

Ecco le aree di competenze che di solito si trovano nei cv, e le domande a cui devi provare a rispondere. Quali sono le tue qualità personali, le capacità di relazione, di comunicazione, di organizzazione che hai sviluppato o sperimentato nel corso della tua vita, non solo professionale?
Sai gestire il tuo lavoro autonomamente? Sai adattarti in ambienti che non sono quelli che frequenti di solito, e sai capire i diversi contesti per adeguare la tua comunicazione o il tuo approccio alle persone? Hai già avuto esperienze di attività in equipe di lavoro multiculturali? Sai organizzare un evento, o una riunione, o delle attività ricreative per bambini?

Una volta messe a fuoco queste informazioni da inserire, puoi veramente considerare completo il tuo cv!

 

Apprendistato professionalizzante: formarsi lavorando

La Regione Marche ha emesso in questi giorni un avviso pubblico per la presentazione di progetti quadro per l’offerta formativa pubblica finalizzata all’acquisizione di competenze trasversali e di base previste dall’apprendistato professionalizzante.

L’avviso pubblico è rivolto agli enti di formazione pubblici e privati e ha come destinatari degli interventi i soggetti assunti nelle Marche a partire dal 01/01/2020 con il contratto di apprendistato professionalizzante.

Senza entrare nel merito dell’avviso pubblico, in questa sede vogliamo approfondire la forma di contratto di apprendistato professionalizzante.

L’apprendistato professionalizzante (D.Lgs 81/2015) è un contratto di lavoro che offre ai giovani l’opportunità di inserirsi nel mercato del lavoro formando le proprie competenze professionali.

È un contratto di lavoro a tempo indeterminato a causa mista, perché il lavoro si alterna con la formazione, ed è finalizzato a favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro attraverso l’acquisizione di un mestiere e/o di una professionalità specifica.

L’apprendistato professionalizzante rientra dentro una macrocategoria che è quella dell’apprendistato che è una tipologia di lavoro che viene incontro ai più giovani che devono per l’appunto “apprendere” un lavoro.

La formazione professionale è un elemento fondamentale per un lavoratore, perché permette di aggiornare ed ampliare le proprie competenze. Nel contratto di apprendistato professionalizzante, la formazione è inserita all’interno di un vero e proprio contratto di lavoro, la cui causa è lo scambio tra prestazione lavorativa e retribuzione a cui si aggiunge l’obbligo formativo a carico del datore di lavoro.

La formazione prevista da questo tipo di contratto si articola in formazione di tipo professionalizzante, a cura dell’impresa (durata e modalità di erogazione sono stabilite a livello nazionale dai contratti collettivi o dagli accordi interconfederali), e formazione per l’acquisizione di competenze base e trasversali, disciplinata dalla Regione.

Possono essere assunti in tutti i settori di attività, pubblici o privati, con contratto di apprendistato professionalizzante per il conseguimento di una qualificazione professionale ai fini contrattuali i giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni. Per i soggetti in possesso di una qualifica professionale l’età minima scende a 17 anni.

Il contratto di apprendistato professionalizzante è piuttosto conveniente sia per i giovani che per i loro datori di lavoro. Per i primi infatti si tratta di un contratto a tempo indeterminato che ha una natura duplice.

È, infatti, un contratto di lavoro a tempo indeterminato in 2 fasi: nella prima, alla prestazione di lavoro, si aggiunge la formazione con carattere specializzante (senza la quale non può dirsi un contratto di apprendistato), la seconda rientra nell’ordinaria casistica del rapporto di lavoro subordinato, nel senso che si può trasformare direttamente in un contratto a tempo indeterminato.

Anche per le aziende questo tipo di contratto ha un duplice vantaggio: possono formare le risorse di cui hanno bisogno, creare con loro un rapporto di fiducia e poi inserirle una volta per tutte e, inoltre, usufruiscono di tutta una serie di sgravi contributivi sia durante il periodo di apprendistato che nel primo anno dell’assunzione.

Il contratto può avere una durata che va da un minimo di 6 mesi a un massimo di 3 anni, 5 per l’artigianato.

Così come per gli altri contratti di apprendistato, anche per quello professionalizzante, è fondamentale la figura del tutor cui farà riferimento l’apprendista per tutta la durata del lavoro. Il tutor può essere anche il datore di lavoro stesso.

La formazione svolge un ruolo fondamentale, l’apprendistato è infatti contrassegnato da un PFI, ossia un Piano Formativo Individuale che ha il compito di definire il percorso formativo dell’apprendista in coerenza con la qualifica che deve raggiungere e considerando le competenze di cui è già in possesso.

Tale formazione può essere interna o esterna. Nel primo caso viene erogata dentro l’azienda purché questa possieda requisiti di “capacità formativa”; cioè abbia la capacità di erogare formazione attraverso strumenti e materiali adatti a trasferire le competenze per acquisire le conoscenze aziendali. Nel secondo caso, invece, viene affidata a operatori istituzionalmente preposti alla formazione durante l’apprendistato.

I giovani potenziali apprendisti possono seguire gli sviluppi del bando alla pagina dedicata sul sito regionale.

Tirocini all’estero di novembre

E’ sempre un buon momento per considerare l’idea di fare un tirocinio all’estero! Ecco delle occasioni per studenti e laureati.

Per neolaureati o studenti – tirocini presso l’UNHCR – Alto Commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite – Strasburgo (FR)
Durata: 6 mesi con inizio il 15 dicembre
Requisiti: studi attinenti, conoscenza del francese e dell’inglese, conoscenza dei diritti umani europei e dei rifugiati
Retribuzione: prevista
Scadenza: 8 novembre

Per laureandi o laureati magistrali, tirocini in IT Engineer, Data Science, Cyber Security presso Eurocontrol – Organizzazione europea per la sicurezza della navigazione aerea – Bruxelles (BE)
Durata: tra 3 e 12 mesi
Requisiti: nazionalità di uno degli Stati membri di Eurocontrol o ECAC, studi attinenti, ottima conoscenza scritta e orale dell’inglese o del francese
Retribuzione: previsto un contributo mensile di 900 euro
Scadenza: varie tra il 12 novembre e il 30 dicembre

Per neolaureati, tirocinio in HR presso il CEDEFOP – Centro Europeo per lo Sviluppo della Formazione Professionale – Salonicco (GR)
Durata: 9 mesi con inizio il 16 gennaio 2020
Requisiti: nazionalità di uno degli stati membri o di un paese in fase di pre-accesso, laurea attinente, conoscenza di due lingue ufficiali europee di cui una deve essere l’inglese
Retribuzione: circa 979 euro mensili
Scadenza: 21 novembre

Per laureati, tirocini presso Italian Translation Unit del Parlamento europeo – Lussemburgo
Durata: 5 mesi con inizio a marzo
Requisiti: conoscenza dell’italiano a livello madrelingua, buona conoscenza di altre due lingue ufficiali UE, laurea, copacità di comunicazione e di lavorare in gruppo
Retribuzione: prevista
Scadenza: 30 novembre

Per laureandi, laureati o dottorandi – tirocini presso l’UNICEF – Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia – USA e altre sedi nel mondo
Durata: 6 mesi
Requisiti: studi attinenti, conoscenza di almeno una delle lingue di lavoro dell’organizzazione (inglese, francese, spagnolo)
Retribuzione: alcune posizioni la prevedono altre no
Scadenza: varie a novembre

Per studenti o laureati – tirocini presso l’ESMA , Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati – Parigi (FR)
Durata: da 6 a 12 mesi
Requisiti: studi attinenti (area legale, economica, finanziaria e risorse umane), conoscenza della lingua inglese
Retribuzione: prevista sia per studenti (1100 euro mensili circa) che per laureati (1600 euro mensili circa)
Scadenza: 31 dicembre

Per laureati o dottorandi – tirocini presso EMBL European Molecular Biology Laboratory – Cambridge (UK)
Durata: 12 mesi
Requisiti: curriculum attinente
Retribuzione: 1000 GBP al mese
Scadenza: 15 novembre

Non hai trovato quello che cercavi? Scrivici per una consulenza gratuita personalizzata a europa@informagiovaniancona.com

I componenti dei seggi elettorali

Nei mesi di ottobre e novembre di ogni anno vengono emessi gli avvisi pubblici per l’scrizione agli albi dei presidenti e degli scrutatori dei seggi elettorali.

Con il termine “seggio elettorale” si intendono sia il luogo dove gli elettori si recano per votare sia il complesso delle persone che prestano servizio nell’ufficio stesso.

Il seggio elettorale deve essere costituito appositamente presso ogni sezione elettorale in occasione delle consultazioni elettorali o referendarie per sovrintendere allo svolgimento delle operazioni di voto e di scrutinio. Esso è formato da un presidente, da un numero variabile di scrutatori (uno dei quali svolge le funzioni di vicepresidente) e da un segretario; presso l’ufficio operano inoltre i rappresentanti dei candidati e delle liste.

Per svolgere le funzioni di Presidente di seggio elettorale è necessario essere iscritti nell’Albo delle persone idonee all’Ufficio di Presidente di seggio elettorale. Ogni Comune emette ogni anno nel mese di ottobre l’avviso per l’iscrizione all’Albo.

La carica di presidente di seggio è quella che comporta le maggiori responsabilità in quanto egli è giuridicamente responsabile in prima persona, anche sotto il profilo penale, dello svolgimento delle operazioni di voto e di scrutinio.

Tra i numerosi compiti di presidente c’è anche quello di costituire l’ufficio elettorale di sezione, chiamando a farne parte gli scrutatori nominati secondo la legge e il segretario, da lui stesso designato prima dell’insediamento dell’ufficio elettorale.

Possono ricoprire l’incarico di presidente i cittadini italiani maggiorenni, iscritti nelle liste degli elettori e in possesso di un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria di secondo grado. Stessi requisiti devono possedere anche coloro che vogliono ricoprire il ruolo di segretario.

Gli scrutatori, infine,sono coloro che assistono e partecipano alle operazioni di voto nelle sezioni elettorali. Anche per svolgere questo incarico occorre essere iscritti all’Albo unico degli Scrutatori depositato presso l’Ufficio Elettorale del Comune, il quale contiene la lista delle persone idonee a ricoprire tale incarico e in possesso dei necessari requisiti, ossia essere iscritti nelle liste elettorali del Comune e avere assolto agli obblighi scolastici.

La richiesta d’iscrizione all’albo deve essere presentata una sola volta e resta valida fino a che l’elettore non perde i requisiti o chiede di essere cancellato. Quindi coloro che sono già iscritti all’Albo non devono ripresentare la domanda.

L’iscrizione va effettuata entro il 30 novembre di ogni anno, presso l’ufficio dell’anagrafe del comune dove si è registrati per il seggio elettorale.

Lo Scrutatore partecipa alla costituzione del seggio e alla preparazione del materiale elettorale; durante la consultazione svolge attività quali l’identificazione degli elettori, l’annotazione del numero delle loro tessere elettorali e il timbro di queste e, a consultazione chiusa, partecipa allo spoglio, al conteggio dei voti e a redarre le tabelle e i documenti relativi al voto e allo scrutinio.

Fare lo scrutatore è un bel modo per racimolare qualche soldo. Per molti anni è stata la classica aspirazione degli studenti, ma in questi anni di disoccupazione elevata lo è diventata anche per chi un vero lavoro non ce l’ha. Fare lo scrutatore di seggio (o il presidente di seggio o il segretario di seggio) può, quindi, essere un bel modo per guadagnare dei soldi nei giorni di elezioni politiche, amministrative o referendum.

I lavoratori dipendenti godono di un permesso retribuito per tutti i giorni in cui si svolgono le operazioni elettorali, a prescindere dall’effettivo orario di queste ultime, e inoltre di un riposo compensativo di uno o due giorni (a seconda che la settimana lavorativa sia di 6 o 5 giorni), a carico del datore di lavoro. Se i riposi non vengono fruiti, vengono retribuiti.

Per il Comune di Ancona, potete reperire avviso e domanda sul sito oppure passare allo sportello Informagiovani per averne una copia cartacea.

Formazione in Germania con le borse di studio DAAD

La Germania è al quarto posto tra le destinazioni preferite dagli studenti, grazie ad un’offerta accademica molto ampia e ad un alto livello di formazione riconosciuto a livello professionale anche all’estero. Il sistema universitario tedesco prevede sia corsi accademici simili a quelli italiani che percorsi che uniscono teoria e pratica. L’università in Germania inoltre non prevede il pagamento di tasse, e i costi quindi sono limitati a piccoli contributi per i documenti e simili.

Se hai mai pensato di andare a studiare in Germania, anche solo per un periodo, o per una specializzazione post laurea, il DAAD può esserti di grande aiuto.

Il DAAD (Deutscher Akademischer Austauschdienst, Servizio Tedesco per lo Scambio Accademico) rappresenta le università tedesche all’estero e ha centri di informazione in molti paesi del mondo, tra cui l’Italia. Il DAAD promuove la mobilità verso la Germania di studenti, dottorandi, ricercatori e professori.

Il DAAD offre informazione ma anche borse di studio, tra cui : borse di studio/ricerca annuali (laurea specialistica, dottorato di ricerca, post-doc), borse brevi di ricerca, borse per corsi di lingua intensivi, per corsi estivi universitari, per viaggi di studio per gruppi di studenti,per professori e ricercatori.

La sede italiana del DAAD è stato fondata nel 2004 con il fine di intensificare le relazioni accademiche tra Italia e Germania. Si trova a Roma e fornisce informazioni dettagliate e organizzate sulle opportunità di studio e formazione in Germania, sia attraverso il sito che attraverso i suoi consulenti al centro DAAD di Roma e i lettori presenti in 13 università italiane (i più vicini a noi si trova a Bologna, Firenze e Roma).

Il Centro può rispondere alle domande relative al sistema universitario tedesco, ai corsi di studio internazionali offerti dalle università tedesche ed i corsi di lingua in Germania, sui programmi di borsa di studio offerti dal DAAD stesso e da altre fondazioni ed enti tedeschi. Offre inoltre orientamento e supporto per l’iscrizione presso le università tedesche.

Le borse di studio per l’Italia si rivolgono a studenti, dottorandi, ricercatori e professori che intendono svolgere una parte dei loro studi o delle loro ricerche in Germania. I programmi di studio riguardano tutte le discipline (anche artistiche) e si rivolgono anche a coloro che non conoscono il tedesco (in Germania esistono quasi 1200 corsi di laurea e scuole di dottorato in lingua inglese).

Ecco i bandi aperti al momento per borse di studio e di ricerca, con scadenza il 1 dicembre 2019.

Si tratta di quattro programmi di finanziamento:
Borse di studio – Corsi di laurea magistrale per tutte le discipline;
Borse per corsi estivi universitari;
Borse di ricerca – Borse annuali per dottorandi;
Borse di ricerca – Dottorati binazionali / Dottorati in co-tutela (cioè svolti in due paesi, grazie alla collaborazione di due atenei).

Sono aperte inoltre fino al 30 novembre le borse di studio per laurea magistrale (1 o 2 anni) e studi di approfondimento (1 anno) nell’ambito di arti visive, design, comunicazione visiva e cinema.

Se non hai trovato quello che cercavi o hai bisogno di altro supporto, contatta Eurodesk Ancona per una consulenza personalizzata!

Botteghe scuola: a scuola dal Maestro artigiano

Botteghe scuola è il bando, approvato dalla Giunta Regionale e rivolto ai disoccupati marchigiani, che prevede la realizzazione di 40 percorsi integrati di addestramento e riqualificazione, con il coinvolgimento attivo delle imprese artigiane.

Grazie al progetto regionale, la bottega torna ad essere luogo di formazione per i giovani che possono trovare nell’artigianato di qualità una concreta prospettiva professionale oltre raccogliere così il testimone di una cultura materiale che altrimenti rischia di perdersi e che arricchisce il territorio marchigiano anche da un punto di vista turistico.

L’Artigianato, tra i primi mestieri che l’uomo ha imparato e tramandato, ha affrontato cambiamenti e rivoluzioni politico-culturali e quindi non può certo essere fermato dall’industrializzazione, dalla globalizzazione o dalla digitalizzazione.

L’artigianato Italiano, poi, è tra i più antichi e rinomati nel Mondo; conosciuto e ricercato da tutti per le sue caratteristiche di “bello e ben fatto”, va ben oltre un semplice lavoro, perché da sempre è parte stessa del tessuto sociale di ogni città e paese, di cui custodisce tradizioni e usanze tipiche.

La crisi degli ultimi anni ha reso necessaria una seria riconsiderazione dei valori alla base delle scelte professionali dei giovani. In un mondo del lavoro caratterizzato da precarietà e insicurezza è necessario intraprendere percorsi più coerenti con i propri sogni, i propri talenti e le proprie passioni. In questo contesto i mestieri artigianali tradizionali hanno riacquistato la loro forza attrattiva.

Il bando Botteghe Scuola si inserisce, quindi, nell’ambito delle iniziative mirate all’attuazione dell’istruzione e addestramento artigiano e ha l’obiettivo di recuperare i mestieri della tradizione, coniugando le lavorazioni tipiche del territorio con le nuove tecnologie.

Si configurano, infatti, come laboratori delle imprese artigiane di cui è titolare o socio lavoratore un “Maestro Artigiano” che svolge compiti di addestramento e formazione.

Le Botteghe Scuola sono imprese appartenenti all’artigianato artistico, tipico e tradizionale, che hanno una sede operativa nelle Marche, presso la quale si svolgerà il percorso integrato.

I destinatari/beneficiari del percorso integrato sono le persone disoccupate, iscritte al Centro per l’Impiego, residenti nelle Marche e in possesso almeno del diploma di scuola secondaria di primo grado.

Chi parteciperà al percorso riceverà un’indennità mensile di 700 euro lordi per un massimo di 12 mensilità ciascuno.

La durata massima del percorso, infatti, è di 12 mesi, con un impegno settimanale minimo di presenza in Bottega di 25 ore settimanali fino ad un massimo di 35 ore.

C’è un compenso anche per i Maestri artigiani del valore individuale di 600 euro mensili.

Il progetto è fortemente personalizzato e mira a una riqualificazione delle competenze professionali cercando di facilitare il reinserimento nel mercato del lavoro e incentivando la capacità autoimprenditoriale.

Per partecipare al bando occorre presentare domanda, esclusivamente on line, entro il 31/12/2020.

Tirocini all’estero di ottobre

Ecco i tirocini all’estero che segnaliamo questo mese, per laureati, laureandi ma non solo, ci sono opportunità anche per studenti e diplomati!

Per neolaureati o studenti (Support and Enforcement Unit )|tirocini presso l’ECHA – European Chemicals Agency |Helsinki (FI)
Durata: 6 mesi con inizio a marzo
Requisiti: laurea attinente alla posizione offerta (chimica, scienze, biochimica, tossicologia, scienze ambientali e simili, giurisprudenza, scienze informatiche, ingegneria, scienze politiche, amministrazione pubblica, scienze della comunicazione e altre); capacità di analisi, saper lavorare per obbiettivi, buona capacità di comunicazione e lavoro in gruppo, buona conoscenza della lingua inglese
Retribuzione: circa 1,300 euro mensili
Scadenza: 18 novembre

Per laureati | tirocini presso la Corte dei Conti europea |Lussemburgo
Durata: da 3 a 5 mesi, con inizio a febbraio 2020
Requisiti: laurea attinente, conoscenza di due lingue ufficiali dell’UE
Retribuzione: 1,350 euro mensili, se c’è disponibilità in bilancio
Scadenza: 31 ottobre

Tirocini per laureati e studenti presso le Delegazioni UE del Mondo in Giordania e Repubblica Dominicana
Durata: 6 mesi a partire da novembre (per laureati) e fino a 6 mesi a partire da gennaio (per studenti)
Requisiti: laurea in relazioni internazionali, comunicazione o simili, ottima conoscenza dell’inglese o del francese (per laureati), dell’inglese e dello spagnolo per gli studenti
Retribuzione: circa 1,200 euro mensili (laureati)
Scadenza: 20 ottobre (laureati) e 30 novembre (studenti)

Per diplomati e periti tecnici |tirocini presso il CERN – Organizzazione europea per la ricerca nucleare |Ginevra (CH)
Durata: 1 anno, rinnovabile
Requisiti: diploma settori elettronico, meccanico, meccatronico, informatico e altri (vedi link)
Retribuzione: 3,546 franchi svizzeri al mese
Scadenza: 30 gennaio 2020

Per laureati o laureandi | Junior Fellowship Programme presso il CERN – Organizzazione europea per la ricerca nucleare|Ginevra (CH)
Durata: tra 6 e 36 mesi
Requisiti: laurea triennale o magistrale/specialistica in ingegneria, scienze applicate, computer science e simili
Retribuzione: tra 5,239 e 6,506 franchi svizzeri mensili
Scadenza: 20 marzo 2020

Per laureati |8 tirocini presso JRC- European Joint Research Centre | Ispra (IT), Geel ( BE), Petten (NL) , Karlsruhe (DE)
Durata: dai 3 ai 5 mesi
Requisiti: laurea attinente al tirocinio scelto (settori sanitario, energia, trasporti, clima, spaziale, sicurezza, migrazioni e altri)
Retribuzione: 25% della retribuzione di un funzionario AD5/1
Scadenza: varie tra il 21 ottobre e il 13 novembre

Che cosa vogliono e cosa fanno i ragazzi che scioperano per il clima

Se siete tra i tantissimi, giovani e non, che venerdì mattina erano in piazza Cavour già lo sapete: è stata una giornata importante, quasi storica, per la città di Ancona, come per molte altre in Italia e all’estero, ed è solo l’inizio.
Per chi non c’era, ma ha capito che qualcosa di grosso sta succedendo, ecco quello che c’è da sapere, e da fare, per il prossimo futuro.

Venerdì 27 settembre moltissimi studenti di Ancona e città vicine (almeno 4000 tra scuole elementari, medie e superiori) hanno scioperato e manifestato per chiedere a tutti e alle istituzioni in particolare di cominciare ad agire concretamente per contrastare il cambiamento climatico. Il 27 settembre in tutto il mondo è stato il 3° Global Strike For Future, una iniziativa del movimento Fridays For Future (che ha promosso il 15 marzo e il 24 maggio altre due manifestazioni simili).

Fridays For Future è un movimento internazionale nato sull’esempio dello sciopero che la giovane studentessa svedese Greta Thunberg ha cominciato nel 2018 come forma di protesta. Gli studenti che decidono di non frequentare le lezioni scolastiche per partecipare a manifestazioni chiedono che si prenda finalmente atto dell’enorme problema che riguarda tutti (ma loro in modo particolare) e che si agisca, a livello politico locale e globale, per prevenire il riscaldamento globale, il cambiamento climatico e quello che ne consegue.

Il movimento organizza proteste di fronte alle sedi delle istituzioni per spingerle a rispettare gli impegni presi alla conferenza di Parigi del 2015, che costituisce il primo accordo universale giuridicamente vincolante sul clima mondiale. Le manifestazioni del movimento vengono organizzate evitando violenza e odio, in modo da non causare danni e non spargere rifiuti.

Nonostante le numerose critiche che sono state fatte a Greta e ai giovani che partecipano al movimento (concentrate su tutt’altre questioni che quella di cui si dovrebbe parlare), è indubbio che l’emergenza è più che reale, e avrà un impatto grandissimo sul futuro di chi oggi ha la maggior parte della vita davanti e si troverà ad affrontare le conseguenze delle scelte fatte dalle generazioni precedenti.
Le catastrofi climatiche già in atto mettono a rischio il futuro vicino non solo dei giovani ma anche dei più deboli, come chi ha la sfortuna di vivere in paesi interessati per primi dall’innalzamento dei mari e dall’inquinamento atmosferico.

La manifestazione di venerdì si aggiunge alle altre che Fridays For Future Ancona ha organizzato, insieme ad iniziative di sensibilizzazione e azioni concrete a livello locale. Solo per citare un esempio, per ridurre l’inquinamento del suolo e rendere gli spazi più vivibili, i ragazzi si sono dedicati pulizia di piazza Cavour dai mozziconi di sigaro e sigaretta, che ad Ancona sono un problema notevole, diffusissimo e ignorato dai più (nonostante una legge vieti da tempo l’abbandono di piccoli rifiuti, prevedendo conseguenti sanzioni).

Si stanno discutendo già nuove iniziative e idee, come quella di individuare un’area per il rimboschimento, così da incrementare la superficie destinata al verde. Tra le questioni che interessano i ragazzi c’è anche la l’inquinamento dell’aria causato dal traffico di auto e navi che arrivano in porto.

Il gruppo FridaysForFuture Ancona è aperto a tutti quelli che hanno capito l’urgenza della questione e che vogliono fare finalmente qualcosa perché la consapevolezza della gravità della situazione raggiunga più persone possibili e muova le azioni della politica.
L’appuntamento è per giovedì 3 ottobre alle 19, per decidere qual è la prossima iniziativa su cui lavorare.

“E se qualcuno pensa ancora tutto questo sia un problema solo per panda e pinguini si sbaglia di grosso.”