Categoria contente tutte le informazioni circa la formazione: dalla scuola dell’obbligo all’università, dai corsi di formazione professionale alle nuove opportunità di formazione. Non solo occasioni e annunci ma anche la descrizione di scenari e tendenze future, la promozione di nuove modalità formative, le possibilità di fare formazione online, le risrose utili per frequentarla.

Le professioni nel turismo

Quando si dice turismo, vengono subito in mente gli alberghi o le altre strutture ricettive. Ma il turismo coinvolge molte figure professionali e costituisce una disciplina importante e variegata.

Per quanto riguarda la disciplina del turismo, le leggi per regolamentare le imprese fanno capo allo Stato, mentre per quanto riguarda lo svolgimento di alcune professioni, la normativa è a livello regionale.

La Regione è, infatti, l’organo che rilascia le autorizzazioni necessarie. Per le Marche la legge che definisce e regola le professioni turistiche è L.R. 11 luglio 2006, n. 9 “Testo Unico delle norme regionali in materia di turismo”.

Le professioni turistiche sono quelle che prestano attività incentrate sulla promozione turistica, i servizi di ospitalità, assistenza, accompagnamento e guida, allo scopo di offrire un servizio completo ai turisti e far vivere una gradevole esperienza di viaggio, anche dal punto di vista della conoscenza dei luoghi visitati.

Le professioni turistiche per così dire tradizionali sono quelle di: guida turistica, accompagnatore turistico, guida ambientale escursionistica e direttore tecnico di agenzia di viaggio e turismo.

La guida turistica e l’accompagnatore turistico sono figure autonome, che collaborano con imprese turistiche, alle quali oggi sono richieste competenze come la forte specializzazione in determinate aree territoriali, capacità narrative e di mediazione, l’ottima conoscenza di almeno una lingua straniera.

La guida turistica opera come professionista e accompagna persone o gruppi nelle visite ad opere d’arte, a musei, a gallerie, a scavi archeologici, illustrando le attrattive storiche, artistiche, monumentali, paesaggistiche e naturali. Per diventare guida turistica occorre superare un esame per l’abilitazione alla professione (Legge Regionale n.50/1985). Una volta superato l’esame, la guida potrà operare esclusivamente nella provincia dove ha conseguito l’abilitazione.

L’accompagnatore turistico segue persone singole o gruppi di persone nei viaggi attraverso il territorio nazionale o all’estero, assistendoli in tutte le fasi del percorso, fornisce elementi significativi o notizie di interesse turistico sulle zone di transito. É il referente di fiducia di un’agenzia o tour operator in una determinata località turistica.

La guida naturalistica o ambientale escursionistica accompagna persone singole o gruppi di persone in ambienti naturali o di interesse per l’educazione ambientale, illustrandone le caratteristiche territoriali, gli aspetti ambientali e storico-antropologici.

Il direttore tecnico di agenzia viaggi è il soggetto indicato dalla legislazione nazionale e regionale vigente come responsabile della gestione tecnica dell’agenzia di viaggio; si occupa degli aspetti direttivi, gestionali ed amministrativi dell’azienda, in particolare per quel che riguarda la produzione, l’organizzazione o l’intermediazione di viaggi e di altri prodotti turistici.

L’esercizio delle professioni turistiche è subordinato al possesso della specifica abilitazione. Per le guide turistiche l’abilitazione ha validità nel territorio della Provincia che l’ha rilasciata, per le guide naturalistiche ha validità nell’intero territorio regionale. L’abilitazione all’esercizio delle professioni turistiche si consegue mediante superamento del relativo esame di idoneità scritto e orale.

Al momento in ambito regionale sono attivi dei corsi di formazione per l’ottenimento della qualifica di guida naturalistica o ambientale escursionistica (uno gratuito ed uno a pagamento) e del diploma di specializzazione di direttore tecnico di agenzia viaggi (gratuito).

Come sempre potete prendere visione di questi ed altri corsi negli elenchi consultabili sul nostro sito alla pagina formazione.

Carrellisti o mulettisti: l’iter formativo

Carrellisti o mulettisti sono quei lavoratori addetti all’utilizzo del carrello elevatore chiamato anche muletto.

Il carrello elevatore è un mezzo operativo dotato di ruote e azionato da motori elettrici, diesel e a gas, che viene usato per il sollevamento e la movimentazione di merci all’interno dei depositi di logistica o per il carico e scarico di merci dai mezzi di trasporto.

La normativa di sicurezza per carrellisti e mulettisti (D.LGS 81/08) stabilisce che “Nel caso l’utilizzo di attrezzature richieda conoscenze o responsabilità particolari in relazione ai loro rischi specifici, il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché l’uso dell’attrezzatura di lavoro sia riservato ai lavoratori allo scopo incaricati che abbiano ricevuto una informazione, formazione e addestramento adeguati….”.

L’uso dei carrelli elevatori rientra tra queste attività e quindi il datore di lavoro deve garantire ai propri lavoratori addetti all’uso del muletto la possibilità di partecipare a corsi di formazione tarati sull’esperienza e competenza reale degli stessi.

Gli accordi tra Stato e Regioni del febbraio 2012 hanno stabilito che per poter guidare mezzi agricoli e industriali non è più sufficiente la patente di tipo B, ma è necessaria un’abilitazione specifica alla guida.

Non esiste una vera e propria ” Patente ” per guidare il muletto o un carrello elevatore. La legge però impone che il Datore di Lavoro utilizzi solo “carrellisti o mulettisti” addestrati all’uso in sicurezza di questi mezzi tramite specifici corsi. E’ quindi diventata consuetudine chiamare l’attestato di verifica dell’apprendimento e di frequenza a questi corsi ” Patentino per il Muletto “.

Dal 12 marzo 2013 la relativa normativa è cambiata. I corsi, secondo le nuove direttive, debbono avere una durata minima di 12 ore delle quali 8 di teoria e 4 di esercitazioni pratiche sul “muletto”.

La parte teorica illustra le pratiche basilari per guidare in sicurezza il muletto; la parte pratica serve a mettere in atto la teoria e a prendere confidenza con il mezzo.

La formazione della figura professionale di carrellista è ora demandata ad enti formativi accreditati dalla regione, mentre prima del 2013 bastava un corso presso l’azienda in cui si prestava servizio.

Per ottenere l’abilitazione alla guida dei carrelli elevatori bisogna avere 18 anni, essere in possesso della patente di guida cat. B ed essere fisicamente abili a svolgere le operazioni richieste.

Non basta ottenere la prima volta l’abilitazione ma la stessa deve essere rinnovata ogni cinque anni tramite un corso di aggiornamento di almeno quattro ore (di cui almeno tre con moduli pratici).

Tutte le informazioni su questi ed altri corsi le trovate negli elenchi dei corsi, gratuiti e a pagamento, consultabili sul nostro sito alla pagina formazione. Per qualsiasi chiarimento potete contattarmi alla mail: formazione@informagiovaniancona.com

La formazione per i giovani

In questo periodo sono aperti dei bandi rivolti ai giovani i quali mirano alla loro formazione imprenditoriale e a facilitare l’incontro con il sistema delle imprese.

Un bando è quello intitolato “Crescere Imprenditori”: si tratta di un percorso formativo gratuito promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e attuato dal sistema delle Camere di Commercio, volto ad accompagnare i giovani alla creazione d’impresa.

Il corso è rivolto ai giovani NEET tra i 18 e 29 anni iscritti al Programma Garanzia Giovani, che vogliono aprire una propria attività, uscendo in questo modo dal mondo dei NEET.

Per partecipare al corso, occorre compilare un test online per capire se la persona è più o meno adatta a diventare imprenditore.

Al termine del corso i partecipanti avranno acquisito le conoscenze base per realizzare un business plan e ottenere punti utilizzabili per presentare domanda di finanziamento al fondo SELFIEmployment gestito da Invitalia.

Il prossimo corso organizzato dalla Camera di Commercio di Ancona (si tratta infatti della seconda edizione) si svolgerà nel periodo 13 novembre – 11 dicembre 2017.

Un altro bando che merita di essere messo in evidenza è quello intitolato “Confindustria per i giovani”.

Si tratta di un progetto promosso da Confindustria con l’obiettivo di facilitare l’incontro di 25 neolaureati di talento con il sistema delle imprese.

Prevede l’attivazione di tirocini presso varie sedi del Sistema di Rappresentanza, sia in Italia che in Europa, articolati in attività d’aula e training on the job.

Gli stage avranno una durata di 6 mesi e prevedono un rimborso spese mensile pari a 1.000 Euro lordi.

Possono partecipare giovani neolaureati, preferibilmente in materie tecnico scientifiche ed economico giuridiche.

Dato che il programma di stage avrà inizio a febbraio, la laurea dovrà essere conseguita non prima del 12 febbraio 2017 ed entro il 1° dicembre 2017. Sono ammesse sia le lauree triennali che quelle magistrali.

La selezione prevede 3 fasi: screening dei CV, prova scritta e colloquio motivazionale.

Le domande devono essere presentate entro il 23 ottobre 2017.

Continuate a seguirci per saperne di più sulle opportunità formative rivolte ai giovani e non solo.

Fundraiser

Fundraiser: alla scoperta di questa “nuova” professione

Quante volte abbiamo letto o sentito parlare di fundraiser o più in generale di fundraising (attività di raccolta fondi)? Cerchiamo di fare chiarezza e comprendere di cosa si occupano i professionisti di questo settore. Con la definizione di fundraiser indichiamo la figura esperta nella raccolta di fondi e finanziamenti per una determinata finalità, solitamente per lo sviluppo di progetti, iniziative legate alle Organizzazioni Profit e Non Profit.
Il settore del fundraising negli ultimi anni ha conosciuto un notevole sviluppo, presumibilmente dovuto alla difficoltà generale che numerose aziende e organizzazioni hanno riscontrato nel reperire delle risorse per nascere e svilupparsi. Fatta questa piccola premessa, iniziamo ad osservare più da vicino l’origine del crescente interesse per la figura del fundraiser.

L’Associazione Italiana Fundraiser ASSIF definisce, nell’articolo 1 del proprio Regolamento, la figura del fundraiser come colui che opera in modo professionale ed etico, remunerato o a titolo gratuito, nella definizione e realizzazione delle strategie di comunicazione sociale, marketing sociale e raccolta fondi per organizzazioni del non profit. Il ruolo di fundraiser è un ruolo cruciale: grazie al suo operato garantisce la sostenibilità finanziaria ed economica dei progetti stessi, rendendoli in definitiva realizzabili. Esistono 4 tipologie di fundraiser descritte all’interno del sito dell’Associazione:

  • Fundraiser professionista: è il manager della raccolta fondi; si occupa della pianificazione strategica e coordina l’intera attività di raccolta fondi;
  • Professionista del fundraising: si occupa della pianificazione (talvolta anche della realizzazione concreta) di aspetti tecnici del fundraising, come il direct marketing, il database dei donatori, ecc.;
  • Operatore del fundraising: si occupa solo della realizzazione concreta della raccolta fondi, all’interno di uno o più settori specifici del fundraising;
  • Consulente di fundraising: come il fundraiser professionista accompagna, anche se dall’esterno, l’organizzazione nella pianificazione strategica dell’attività di fundraising, di alcuni particolari ambiti (corporate, lasciti testamentari ecc.) o di specifici progetti; solitamente non si occupa di operatività.

ASSIF ha redatto un proprio codice etico di riferimento, in cui sono esplicitati chiaramente i rapporti fra i soci ASSIF, i rapporti con le organizzazioni non profit e gli atri beneficiari, le modalità di utilizzo delle risorse remunerazioni, i rapporti con i donatori ecc.

Il fundraiser si occupa di analizzare la “mission” dell’organizzazione per cui lavora, cioè l’obiettivo/progetto di tale ente, è in grado di analizzare e classificare i donatori e le modalità di raccolta fondi e naturalmente è impegnato in un monitoraggio costantemente per verificare il raggiungimento degli obiettivi ed eventualmente l’individuazione delle azioni correttive.

Per chi avesse intenzione di intraprendere questa carriera, quale formazione è suggerita? In generale possiamo affermare che il percorso formativo del fundraiser si colloca tra la sfera economica, giuridica e della comunicazione, nello specifico corsi di laurea in campo delle pubbliche relazioni e scienze della comunicazione, economia aziendale e il marketing. Negli ultimi anni con lo sviluppo di un mercato sempre più competitivo, si consiglia di intraprendere anche un percorso post laurea in fundraising, soprattutto in digital fundraising (ricordate che il web per quest’attività è fondamentale!). L’elenco dei percorsi universitari e master sono in continua crescita non resta che iniziare la ricerca. Per chi invece avesse il semplice interesse nell’approfondire la tematica, esiste una vasta scelta di libri che la trattano come ad esempio “Professione Fundraiser” di Elena Zanella tanto per citarne uno. Oltre ciò esistono dei veri e propri “Festival del Fundraising” nazionali ed internazionali ai quali partecipare.

Un buon fundraiser è in possesso di una personale attitudine estroversa,  è costantemente proiettato verso tipologie di attività che prevedono uno stretto contatto con il pubblico e sicuramente è particolarmente sensibile e interessato al mondo delle organizzazioni non profit a creare investimento sociale partenariati su buone cause e progetti di alto impatto sociale.

Studiare all’estero: un investimento per il futuro

Studiare all’estero durante le scuole superiori può sembrare una scelta azzardata e ardua.

Comporta, infatti, di dover lasciare il proprio Paese e le proprie abitudini per trasferirsi in un Paese straniero dove le certezze vengono sostituite dall’urgenza di mettersi in discussione tutti i giorni a migliaia di chilometri da casa.

I ragazzi che scelgono di provare l’esperienza di exchange student si trovano completamente fuori dalla famiglia, dove sono troppo protetti e assistiti, imparano una lingua straniera nella vita quotidiana più che sui libri e infine si confrontano con metodi di studio molto diversi da quelli cui erano abituati.

Allo stesso tempo, però, decidere di trascorrere un anno scolastico o anche un periodo più breve all’estero è sicuramente una delle esperienze più belle che un giovane possa fare: apre la mente, insegna a guardare il mondo da prospettive diverse, fa crescere e maturare, con enormi vantaggi per il proprio futuro, sia a livello umano che professionale.

L’anno scolastico all’estero, oppure il semestre o trimestre, è un’opportunità rivolta ai ragazzi dai 14 ai 17 anni. I limiti delle età ammesse a partecipare variano a seconda del Paese richiesto.

Tuttavia è più consigliato durante il terzo o quarto anno delle superiori quando i ragazzi hanno già acquisito una certa autonomia e non sono ancora impegnati con l’esame di maturità.

Il primo passo da compiere è quello di scegliere una delle numerose associazioni/agenzie che si occupano di seguire tutte le varie fasi del programma: dalle selezioni degli aspiranti partecipanti, al percorso di formazione, al soggiorno all’estero, fino al rientro in Italia.

La domanda va presentata diversi mesi prima della partenza (addirittura un anno prima per l’anno scolastico); la partenza avviene in genere a luglio dato il diverso inizio dell’anno scolastico negli altri Paesi e la necessità di arrivare nel Paese di destinazione con un certo anticipo in modo da iniziare ad ambientarsi.

I costi sono abbastanza elevati e variano a seconda del tipo di programma e di destinazione scelti.

Sebbene la normativa scolastica italiana sostenga le esperienze di studio all’estero e regolamenti il riconoscimento degli studi effettuati all’estero ai fini della riammissione nella scuola italiana (NOTA MIUR 843/10 APRILE 2013), tuttavia il riconoscimento e il passaggio all’anno scolastico o semestre successivo non è automatico. Occorre quindi concordare, prima della partenza, con i professori e con il dirigente scolastico le modalità di rientro.

Se volete saperne di più e conoscere alcune delle agenzie che si occupano di studio all’estero, l’Informagiovani vi invita a partecipare agli incontri informativi, dal titolo “Study Abroad” organizzati in collaborazione con le agenzie stesse.

Gli incontri sono gratuiti e aperti a tutti, è sufficiente iscriversi!

Si torna sui banchi di scuola

Da oggi inizia la settimana che porterà oltre 8.6 milioni di studenti nelle scuole statali e paritarie sui banchi di scuola, anche se i primi a tornarci sono stati gli studenti di Bolzano che hanno ripreso il 6 settembre.

Da qualche tempo, infatti, il calendario scolastico parte in differita.

Gli studenti marchigiani sono tra gli ultimi a tornare sui banchi, assieme ai loro colleghi di Lazio, Emilia Romagna, Puglia e Toscana, per i quali la campanella suonerà il 15 settembre.

Tante sono le emozioni del primo giorno di scuola: dal timore e ansia per i “novizi” alla loro prima esperienza sui banchi all’emozione, di rivedere i propri compagni, accompagnata sempre da qualche titubanza, dei loro colleghi più “esperti”.

Il ritorno sui banchi, infatti, richiama impegno, sacrificio e studio, quasi dimenticati durante le vacanze estive.

L’inizio della scuola è il momento in cui si “mettono in valigia” una vasta gamma di emozioni che rendono spesso complicata l’“accensione dei motori”.

Non è facile riabituarsi ai ritmi della scuola: dalla sveglia mattutina all’organizzazione delle proprie giornate divisi tra compiti ed attività extrascolastiche.

La scuola, infatti, occupa un posto di rilievo nella vita dei bambini e ragazzi e delle famiglie, è luogo dove si riversano grandi aspettative ma inevitabilmente anche ansie e timori.

Le varie fasce d’età, nascondono cause e problemi diversi.

Dai più piccoli, che entreranno nella scuola dell’infanzia o nella scuola primaria, che sentiranno il distacco dalla famiglia ai più grandi che passeranno alla scuola secondaria di primo grado, i quali sono in una età di transizione a livello caratteriale dove all’esigenza di autonomia e indipendenza si accompagnano aspetti ancora infantili che cercano di nascondere.

Anche il passaggio alle scuole secondarie di secondo grado coincide con un momento particolare in cui lo studente sta entrando in contatto e costruendo la propria personalità e indipendenza e si sta avvicinando a diventare adulto.

Non è sempre semplice per i genitori riuscire a captare i messaggi dei propri figli che, crescendo, tendono a chiudersi in sé stessi ma sicuramente concedendo loro la giusta attenzione si riesce a superare anche i momenti di difficoltà.

L’anno scolastico in partenza presenta alcune novità importanti.

La prima novità riguarda gli esami della scuola secondaria di I grado che, a partire da quest’anno, daranno maggior peso al curriculum scolastico, valorizzando l’impegno che i ragazzi hanno dimostrato nei tre anni e non solo nelle prove finali. Verrà finalmente eliminata la prova INVALSI dagli scritti di giugno.

Un’altra novità riguarda l’obbligo di vaccinazione per i bambini/ragazzi da 0 a 16 anni previsto per l’iscrizione a scuola. Ogni regione ha recepito la normativa; per le Marche potete prenderne visione a questo link.

Non ci resta che augurare buon anno scolastico a tutti gli studenti e studentesse.

tirocini

Tirocini extra curriculari

I tirocini formativi e di orientamento rappresentano una delle modalità per accedere al mondo del lavoro, una forma d’inserimento temporaneo dei giovani, al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro per agevolare le scelte professionali attraverso la conoscenza diretta del mondo produttivo. I rapporti che i datori di lavoro privati e pubblici hanno con i soggetti da essi ospitati non costituiscono rapporti di lavoro.

Si possono distinguere in due categorie: i tirocini curriculari ed extra curriculari.

I primi sono inseriti in programmi di alternanza scuola-lavoro o legati alle attività di istituti professionali, inclusi nei piani di studio dell’Università e degli istituti scolastici sulla base di norme regolamentari, esperienze previste all’interno di un percorso formale di istruzione o di formazione.

I tirocini extra curriculari: previsti e realizzati a favore di coloro che hanno appena completato il percorso formativo, neo-diplomati o neo-laureati, o che appartengono a fasce deboli al fine di agevolare le scelte professionali attraverso la conoscenza diretta del mondo del lavoro e la creazione di un’opportunità concreta per acquisire una specifica professionalità.

Le linee guida sottoscritte il 24 gennaio 2013 in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome  di Trento e Bolzano forniscono un quadro di riferimento comune a tutte le Regioni indicano alcuni standard minimi di disciplina. La Regione Marche, con DGR n. 1134 del 29/07/2013, ha approvato i nuovi principi e criteri applicativi per i tirocini extra curriculari. Il materiale relativo è disponibile e scaricabile dalla pagina Tirocini della Regione Marche.

Con la delibera regionale si ribadisce che il tirocinio viene definito come una misura formativa di politica attiva, non configurata come rapporto di lavoro, finalizzata a creare un contatto diretto tra un soggetto ospitante e il tirocinante allo scopo di favorirne l’arricchimento del bagaglio di conoscenze, l’acquisizione di competenze professionali e l’inserimento o il reinserimento lavorativo.

Di conseguenza i soggetti coinvolti sono: il tirocinante (disoccupato iscritto al CIOF e che non ha avuto precedenti rapporti di lavoro con il soggetto ospitante), il soggetto promotore ( Centro per l’impiego Ciof, Agenzia di lavoro, Cooperative sociali, Enti di formazione), soggetto ospitante (datori di lavoro privati e pubblici che non potrà realizzare più di un tirocinio con il medesimo tirocinante) e tutor.

Le tipologie di tirocinio previste sono quattro:

La prima, con finalità orientativa e formativa, è finalizzata ad agevolare le scelte professionali e l’occupabilità dei giovani nel percorso di transizione tra la formazione (scuola/università/formazione professionale) e lavoro, attraverso una formazione a diretto contatto con il mondo del lavoro. I destinatari sono le persone che hanno conseguito un titolo studio negli ultimi dodici mesi.

La seconda tipologia riguarda i tirocini di inserimento o di reinserimento al lavoro,  rivolti principalmente a disoccupati, persone in mobilità e inoccupati, ma attivabile anche in favore di lavoratori in cassa integrazione, sulla base di specifici accordi in attuazione delle politiche attive del lavoro per l’erogazione degli ammortizzatori sociali.

La terza tipologia riguarda i tirocini di orientamento e formazione o di inserimento e reinserimento in favore di persone svantaggiate (legge n. 381/91) nonché richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale.

La quarta tipologia riguarda i tirocini di orientamento e formazione o di inserimento e reinserimento in favore di persone con disabilità (ai sensi dell’art. 1, comma 1, della legge n. 68/1999).

Le novità più rilevanti introdotte sono relative alla: durata massima, attestazione dei risultati, indennità minima e monitoraggio.

La durata massima dei tirocini è di 6 mesi, comprensiva delle eventuali proroghe e al netto di eventuali sospensioni per maternità, malattia lunga o infortunio. Per i soggetti svantaggiati e per i disabili è previsto che la durata possa essere rispettivamente di 12 e 24 mesi.
Al termine del tirocinio il soggetto promotore, anche sulla base della valutazione del soggetto ospitante, dovrà rilasciare al tirocinante un’attestazione dei risultati sulla base di uno schema previsto dalla delibera regionale, specificando le competenze acquisite con riferimento ad una qualificazione prevista; qualora il tirocinante abbia partecipato ad almeno il 75% della durata prevista dal progetto formativo l’esperienza di tirocinio dovrà essere registrata sul libretto formativo del cittadino.

A tutti i tirocinanti dovrà essere corrisposta un’indennità per la partecipazione al tirocinio di importo non inferiore a 350,00 euro lordi mensili, al superamento della soglia del 75% delle presenze mensili stabilite dal progetto formativo.
Inoltre  la Regione Marche promuoverà un monitoraggio per analizzare le caratteristiche anagrafiche e professionali dei tirocinanti, la diffusione dei tirocini a livello regionale e i risultati occupazionali post tirocinio.

I soggetti ospitanti possono accogliere tirocinanti, in proporzione alla loro dimensione: un tirocinante con un numero di dipendenti a tempo indeterminato compreso tra zero e cinque; due tirocinanti con un numero di dipendenti a tempo indeterminato compreso tra sei e venti; tirocinanti in misura non superiore al dieci per cento con un numero di dipendenti a tempo indeterminato superiore a ventuno.

Per cercare opportunità di tirocini segnaliamo alcuni dei siti da poter consultare:

Cliclavoro (tra le news in home page), siti aziendali, siti dei Centri per l’impiego (Ciof), sportello stage, repubblicadeglistagisti, lavoro e stage.

Inoltre consigliamo di iscrivervi alla newsletter della formazione per non perdere alcuna opportunità.

Formazione: una panoramica sui corsi

L’estate si sta concludendo ed è quindi il momento di ricominciare a pensare ai prossimi impegni.

Gli studenti iniziano a prepararsi per il prossimo anno scolastico o accademico, gli adulti riprendono, se già non lo hanno fatto, le proprie attività lavorative.

Poi ci sono coloro che studenti non sono più e che sono quindi alla ricerca della loro prima occupazione (inoccupati) o che invece un lavoro lo avevano ma ora purtroppo non più (disoccupati).

Tanti possono essere i motivi per cui si ha difficoltà a trovare o ritrovare un impiego e ovviamente dipendono da vari fattori, soggettivi e oggettivi.

A volte un motivo è la scarsa specializzazione, altre volte è la scarnezza del proprio profilo professionale.

Un’obiezione che ci sentiamo porre al riguardo: come faccio a specializzarmi o ad arricchire il c.v. se non mi danno la possibilità di fare esperienza?

Certamente il proprio profilo professionale si arricchisce con l’esperienza lavorativa ma non solo.

Per sopperire sia alla scarsa specializzazione sia alla scarnezza del proprio profilo professionale possono, infatti, essere di aiuto anche i corsi di formazione professionale.

L’Informagiovani di Ancona stila un elenco di corsi, gratuiti e a pagamento, in partenza in ambito regionale al quale potete fare riferimento per la scelta del corso più adatto a voi.

Questi elenchi sono consultabili sia in forma cartacea che on line sul sito dell’Informagiovani alla pagina formazione.

In questo periodo trovate un ricchissimo elenco di corsi gratuiti, rivolti ai disoccupati (e/o inoccupati), molti dei quali riservati esclusivamente ai residenti e/o domiciliati nelle Marche.

Molti dei corsi presenti in questo momento rilasciano qualifiche professionali (i corsi FSE), altri diplomi di specializzazione (i corsi ITS, di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo), altri ancora sono rivolti ai ragazzi in età di obbligo formativo ed hanno lo scopo di far conseguire una qualifica ai ragazzi tra i 15 e i 18 anni privi di titolo di studio.

Ovviamente gli elenchi sono in continuo aggiornamento e quindi vi consigliamo di consultarli con una certa frequenza.

Per qualsiasi chiarimento in merito alla scelta di un corso potete contattarmi alla mail: formazione@informagiovaniancona.com.

Scelte post diploma

Il conseguimento del diploma di maturità rappresenta un punto di arrivo ma anche di partenza per i ragazzi chiamati a scegliere la strada per il loro futuro professionale.

Molti decidono di proseguire gli studi altri, invece, scelgono di entrare nel mondo del lavoro.

La prosecuzione degli studi prevede la scelta tra varie alternative.

La scelta più praticata è certamente quella dell’Università, soprattutto da parte dei liceali, ma non è l’unica scelta possibile.

Il sistema italiano di istruzione superiore comprende, infatti, oltre o in alternativa al sistema universitario, anche quello non universitario.

Si tratta di un sistema impartito da scuole o istituti che erogano formazione di alto livello in vari settori.

I percorsi formativi di cui vogliamo trattare sono gli ITS e gli IFTS.

Gli ITS (acronimo di Istituti Tecnici Superiori) sono la prima esperienza italiana di offerta formativa terziaria professionalizzante secondo un sistema consolidato anche in altri paesi europei.

Gli ITS sono Fondazioni di eccellenza ad alta specializzazione tecnologica, in stretto raccordo con l’apparato produttivo, nati nel 2010 per formare tecnici superiori in aree strategiche per lo sviluppo economico e la competitività in Italia.

Gli IFTS sono percorsi formativi a livello post-secondario di tipo non universitario, rispondenti alla domanda proveniente dal mondo del lavoro pubblico e privato,  con particolare riguardo al sistema dei servizi, degli enti locali e dei settori produttivi interessati da innovazioni tecnologiche e dalla internazionalizzazione dei mercati secondo priorità indicate dalla programmazione economica regionale.

Entrambi i tipi di corsi sono rivolti ai giovani in possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado e rilasciano crediti formativi spendibili nel sistema universitario per l’iscrizione a corsi di laurea.

Gli ITS, però, richiedono dei diplomi specifici; infatti ai percorsi possono accedere, previa selezione, i giovani in possesso del diploma di istruzione tecnica (scuola secondaria superiore), coerente con l’area tecnologica di riferimento; possono accedere anche  candidati in possesso di altri tipi di diploma, previa frequenza di moduli di specifica preparazione, finalizzati a “riallineare” le competenze tecniche specifiche mancanti. Requisiti indispensabili sono una buona conoscenza in informatica e dell’inglese.

Sia gli ITS che gli IFTS sono gratuiti; gli ITS richiedono, però, la compartecipazione alle spese didattiche.

La durata degli ITS è biennale (1800 ore) mentre quella degli IFTS è di due semestri (800 ore).

Al momento sono usciti i bandi di corsi ITS nel settore energia e nel settore tecnologia e made in Italy.

Questi ed i futuri bandi li potrete trovare sul sito dell’Informagiovani di Ancona alla pagina formazione.

L’operatore socio sanitario: una figura in divenire

L’operatore socio sanitario, il cui acronimo è O.S.S., è una figura operante nel campo dell’assistenza socio-sanitaria nata a seguito dell’accordo Stato Regioni del 22/02/2001.

Ha sostituito le precedenti figure che si occupavano di assistenza, sia nell’area sanitaria (OTA) che nell’area sociale (OSA) integrando funzioni, compiti e competenze delle due aree.

L’ O.S.S. è un operatore di base preposto ai bisogni fondamentali dei pazienti assistiti (lavarsi, vestirsi, mangiare, dormire, muoversi).

Lavora con persone che vivono in una condizione di disagio sociale o che sono malate.

Può lavorare in ospedale e negli altri servizi sanitari, nei servizi sociali (comunità alloggio, residenze per anziani, centri diurni, ecc.) o a casa della persona.

Collabora, quindi, con altri operatori di differente professionalità, ma che hanno le stesse finalità (medici, psicologi, assistenti sociale, educatori, fisioterapisti, con famiglie degli assistiti e associazioni di volontariato).

Il suo intervento sarà prettamente tecnico in area sanitaria, ove potrà occuparsi in autonomia dell’assistenza di base al paziente e di ulteriori attività solo dietro precise indicazioni dell’infermiere.

Sarà, invece, un intervento relazionale con l’utente nell’area sociale. Non può compiere attività invasive di competenza prettamente medico-infermieristica.

Un aspetto di fondamentale importanza del lavoro di operatore socio sanitario è la sua capacità di relazione umana con la persona che, in situazione di difficoltà, ha anche bisogno di accoglienza, sostegno e comprensione.

Si diventa O.S.S. a seguito dell’attestato di qualifica conseguito al termine di specifica formazione professionale.

La qualifica si consegue al termine di un percorso formativo della durata complessiva di 1010 ore (tra lezioni in aula, stage ed esame finale) organizzate in maniera differente a seconda dell’Ente che gestisce il corso.

Le materie di studio (550 ore) sono raggruppabili in quattro aree: area socio-culturale, istituzionale e legislativa, area psicologica e sociale, area igienico-sanitaria e area tecnico-operativa.

Lo stage dura 450 ore (120 in ambito sociale e 330 in ambito sanitario), normalmente con impegno a tempo pieno.

Al termine del corso è previsto un esame finale, comprendente una prova scritta, una pratica ed una orale, con il superamento della quale si ottiene l’attestato di qualifica valido su tutto il territorio nazionale.

Negli ultimi anni i corsi per O.S.S. sono stati solo a pagamento (autorizzati).

In questi giorni è invece uscito il bando di un corso O.S.S. gratuito, ad occupazione garantita, rivolto a persone disoccupate domiciliate o residenti nelle Marche di età ≥ 17 anni e con obbligo scolastico assolto.

Questo ed altri bandi sono consultabili sul sito dell’Informagiovani di Ancona alla pagina formazione.

Giugno: il tempo degli esami

L’agognato mese di giugno che rappresenta per molti la fine della scuola è, però, anche il mese degli esami per gli studenti della scuola secondaria di primo e di secondo grado.

Iniziano, infatti, questa settimana gli esami di terza media e la prossima quelli di maturità (21/06/2017 la data di inizio).

Le scuole secondarie di primo grado hanno calendari autonomi ma nella maggior parte degli istituti la partenza ufficiale è scattata ieri con lo scritto di italiano.

L’esame consiste in 3 o 4 prove scritte (in base al numero di lingue straniere studiate) fissate in date differenti dalle varie scuole e nella famigerata e tanto temuta PROVA INVALSI che è fissata a livello nazionale per giovedì 15 giugno.

Gli scritti sono elaborati dalle commissioni mentre la Prova Invalsi che verterà su due discipline (italiano e matematica) sarà uguale su tutto il territorio nazionale.

La prova Invalsi è una prova scritta che ha lo scopo di valutare il livello di apprendimento degli studenti al terzo anno della scuola secondaria di primo grado. I contenuti dei test sono realizzati dall’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell’Istruzione (INVALSI).

Il tempo concesso per lo svolgimento di questa prova è di 75 minuti per ciascuna materia; le materie sono italiano e matematica.

Diversi i tempi concessi per lo svolgimento delle altre prove scritte: 4 ore per italiano, 3 ore per ciascuna della altre.

La prova di italiano prevede la scelta tra cinque tracce: lettera ad un amico, relazione di un libro, pagina di diario, tema di attualità, relazione su una gita.

La prova di matematica è una sorta di compito che raccoglie argomenti studiati durante l’ultimo anno di scuola media. Questo test ha lo scopo di valutare le conoscenze acquisite e la capacità di risoluzione di problemi.

La prova di lingua straniera prevede la scelta tra: lettera ad un amico e comprensione del testo.

La prova orale, infine, è un’interrogazione sulle materie studiate durante l’anno scolastico e può durare tra i 15 e i 30 minuti.

L’orale è composto di due momenti: la presentazione della tesina o mappa concettuale preparata dallo studente (circa 5 – 10 minuti) e le domande dei professori che compongono la commissione.

Quest’anno gli Esami di terza si svolgono per l’ultima volta con le modalità attuali. Dal prossimo anno scolastico, infatti, entrerà in vigore quanto previsto dai decreti attuativi della Buona Scuola.

L’esame si baserà, quindi, su tre scritti e un colloquio orale: una prova di italiano, una di matematica, una sulle lingue straniere, un colloquio per accertare le competenze trasversali, comprese quelle di cittadinanza.

La prova Invalsi, invece, si svolgerà nel corso dell’anno scolastico e non più durante l’Esame.

L’esame di terza media è sicuramente un momento importante per la carriera scolastica degli studenti: passo conclusivo della scuola secondaria di primo grado, al termine di esso i ragazzi saranno proiettati in un nuovo mondo, quello della scuola superiore.

Non ci resta che augurare un caloroso in bocca al lupo ai ragazzi che stanno sostenendo l’esame e ovviamente buone vacanze!

Giovani Neet

I giovani NEET cittadini globali

I giovani NEET (Not in Education, Employment or Training) sono ancora una volta i destinatari di un nuovo bando che prevede attività di formazione, esperienze di volontariato e orientamento al lavoro.

Il bando, pubblicato da Marche Solidali, il coordinamento delle organizzazioni marchigiane di cooperazione e solidarietà internazionale, insieme alla Regione Marche settore cooperazione allo sviluppo, prevede la selezione di 15 giovani disoccupati di età tra 18 e 23 anni che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in percorsi di formazione professionale (ossia NEET) residenti nella regione Marche e iscritti al Programma GARANZIA GIOVANI.

I giovani selezionati parteciperanno al Laboratorio Cittadinanza globale e Lavoro”, nell’ambito del progetto: Erasmus+ “SoGlop – Social work with global perspective – An interdisciplinary contribution to youngster’s citizenship building”.

Il progetto SoGlop mira a sviluppare un approccio innovativo nell’applicazione dei concetti di Educazione alla Cittadinanza Globale, allo scopo di facilitare i giovani nel considerarsi membri attivi ed in grado di orientarsi in un mondo globalizzato.

Il laboratorio prevede tre tipi di attività.

La prima attività consiste nella realizzazione di un modulo didattico di 30 ore, con l’obiettivo di potenziare le competenze dei giovani partecipanti, rinforzando le loro abilità ad orientarsi nel mondo globalizzato e a riflettere su opinioni e desideri personali.

Partendo da una riflessione su sè stessi e su come le proprie abilità possano essere utilizzate al meglio nel mondo del lavoro, si passerà alla riflessione sul contesto di appartenenza e su come le azioni locali possano avere un impatto globale, utilizzando la metodologia del Digital Storytelling.

I partecipanti dovranno ideare e realizzare storie digitali, messaggi e indicazioni per le Istituzioni locali su come rendere maggiormente attiva la loro partecipazione nell’affrontare problemi complessi e globali.

In un secondo momento i giovani selezionati potranno svolgere un’esperienza di volontariato nelle Associazioni socie di Marche Solidali e del Centro Servizi per il Volontariato (CSV Marche) di 40 ore, finalizzata allo sviluppo di nuove competenze utili alla ricerca lavorativa.

Infine, sosterranno un colloquio di orientamento, di valutazione delle competenze e di revisione del curriculum vitae, per trovare risposte concrete riguardo il complesso mondo del lavoro.

La partecipazione al corso è GRATUITA; è previsto il rimborso delle spese di viaggio, vitto e alloggio.

La domanda di candidatura va compilata esclusivamente on line al seguente link http://marchesolidali.com/soglop/ entro le ore 12:00 del 05/06/2017.

La Buona Scuola Bis: cambiamenti in vista

Venerdì 7 aprile il Consiglio dei Ministri ha approvato gli otto decreti attuativi della legge sulla Buona Scuola (L. n. 107/2015) che andranno a regime dal 2018.

Una delle novità principali riguarda il sistema di formazione iniziale e di accesso all’insegnamento nella scuola secondaria di I e II grado.

Viene rivoluzionato il vecchio percorso, mandando in soffitta l’abilitazione all’insegnamento (Ssis prima e Tfa poi).

Per diventare docenti nella scuola secondaria di I e II grado, infatti, dopo la laurea occorrerà superare il concorso che consentirà l’accesso al nuovo percorso di formazione iniziale, tirocinio e inserimento nella funzione di docente, denominato «Fit».

Al concorso potranno accedere tutti i laureati, purché abbiano conseguito 24 crediti universitari in settori formativi psico-antropo-pedagogici o nelle metodologie didattiche.

I concorsi avranno cadenza biennale, il primo sarà nel 2018.

Chi lo supererà si inserirà in un percorso triennale immediatamente teorico-pratico (FIT)

Il primo anno sarà finalizzato al conseguimento del diploma di specializzazione.

Il secondo e il terzo anno serviranno per diventare docente, con una parte notevole di “esperienza diretta” in classe.

Il «Fit» è un contratto di lavoro a tutti gli effetti: sarà retribuito (il terzo anno in analogia a una supplenza annuale).

Al termine del «Fit» l’insegnante passa di ruolo: firmerà un incarico triennale, e sarà assegnato all’ambito territoriale presso il quale ha prestato servizio l’ultimo anno.

Per vedere effettivamente in cattedra i nuovi giovani professori bisognerà, però, attendere almeno il 2022.

Infatti il decreto prevede una fase transitoria per stabilizzare i precari abilitati di seconda e quelli di terza fascia con 36 mesi di servizio alle spalle.

Importanti novità sono state introdotte anche su altri temi fondamentali che trovate riportati sul sito del MIUR.

Quelle di più interesse per gli studenti riguardano la valutazione, gli Esami di Stato e le Prove INVALSI.

Nelle classi finali della secondaria di I e II grado la prova Invalsi è requisito per l’ammissione all’Esame, ma non influisce sul voto finale.

Le novità saranno applicate nel 2018 per l’Esame del primo ciclo e nel 2019 per la Maturità.

Yuc

YUC Tirocini e non solo

In questi giorni si è avviato il progetto YUC Youth Urban Center, progetto di partecipazione e co-design per la città di Ancona, promosso dall’Assessorato Politiche Giovanili del Comune di Ancona in collaborazione con ActionAid Italia Onlus, Singlossa, Communia, Giovani Cooperatori, Univpm , Scholanova, realizzato con il cofinanziamento della Regione Marche.

Yuc è un progetto per la creazione di un luogo di co-progettazione e incubazione di servizi per la città, che vede come protagonisti i giovani. L’Informagiovani vuole diventare sempre più uno spazio dei giovani cittadini per elaborare idee e proposte, per lo sviluppo delle capacità e competenze personali.

Il progetto si sviluppa in una serie di attività: la formazione di un gruppo di giovani di riferimento che animino lo spazio; l’attivazione di tirocini formativi per supportare i giovani nelle attività di animazione dello YUC e l’avvio di una Scuola di co-progettazione di servizi per il territorio.

Il bando per attivare 3 tirocini formativi di 6 mesi è già pubblico, è rivolto a giovani under 35 con titolo accademico conseguito da non più di 12 mesi. Il tirocinio si svolgerà presso il servizio Informagiovani e sarà retribuito con un compenso di circa 800 euro al mese. Per partecipare si deve presentare domanda entro le ore 12.00 del 20 marzo secondo le modalità indicate da bando scaricabile alla pagina “Tirocini” dello spazio web dedicato: yuc.informagiovaniancona.com/lavora-con-yuc

Oltre ai tirocini, YUC prevede l’avvio di una scuola gratuita e rivolta a giovani e anche ad amministratori locali, dai 18 ai 35 anni.  L’obiettivo della formazione è quello di fornire conoscenze e strumenti di co-design dei servizi che saranno incentrati su due temi pilota: “Ambiente e territorio” e “Cultura, turismo e creatività”. Per co-design di servizi si intende un approccio, le modalità e gli strumenti per definire un’idea imprenditoriale, creare un team di lavoro, condividere obiettivi e porre in essere una strategia di business.

La scuola prevede un incontro a settimana dal 27 Marzo al 16 Giugno 2017. Le iscrizioni devono essere presentate compilando l’apposito modulo alla pagina “iscrizioni” entro il 20 Marzo 2017.

In primis e non da ultimo il progetto YUC sarà presentato martedì 14 Marzo 2017 alle ore 17:30 presso l’Informagiovani con un evento lancio grazie allo spettacolo gratuito di Piero Massimo Macchini attore, fantasista e clown http://www.pieromassimomacchini.it/chisono.html
Vi aspettiamo numerosi!

Tirocini Garanzia Giovani

Nell’ambito del Programma Garanzia Giovani, dal 20 gennaio 2017 è aperto il bando regionale che finanzia 600 tirocini extracurriculari anche in mobilità geografica per giovani NEET.

Il tirocinio è un’esperienza formativa che fa acquisire, attraverso la conoscenza diretta del mondo del lavoro, competenze utili in vista di un successivo inserimento lavorativo.

Il tirocinio, infatti, non si configura giuridicamente come un rapporto di lavoro ma come un periodo di orientamento e di formazione al lavoro.

I tirocini previsti dal bando sono rivolti ai giovani tra 18 e 29 anni, disoccupati, non impegnati in un regolare corso di studi o di formazione, iscritti al programma Garanzia Giovani e possono essere svolti sia in regione, sia fuori regione sia all’estero.

Il tirocinio, retribuito, ha una durata che varia da 3 a 6 mesi, a seconda della tipologia del soggetto tirocinante.

Il bando prevede tre tipologie di tirocini:

  • extracurriculare, si svolge presso un soggetto ospitante che ha sede legale e/o operativa nella Regione Marche;
  • extracurriculare in mobilità geografica nazionale ovvero Tirocinio interregionale, si svolge presso un soggetto ospitante che ha sede legale nella Regione Marche e sede/unità operativa dove svolgere il tirocinio in altra Regione italiana;
  • extracurriculare in mobilità geografica Transnazionale, si svolge presso un soggetto ospitante che ha sede legale nella Regione Marche e sede/unità operativa dove svolgere il tirocinio all’estero.

I giovani in possesso dei requisiti di cui sopra si devono rivolgere ad un soggetto promotore di tirocini autorizzato dalla Regione.

L’elenco regionale dei soggetti promotori è consultabile a questo link.

Il promotore accompagna il giovane nell’individuazione del datore di lavoro e segue le procedure necessarie all’avvio del percorso, con la firma della convenzione e la sottoscrizione del progetto formativo individuale.

Nel caso in cui un giovane sia stato selezionato direttamente per un tirocinio, perché il percorso sia attivato nell’ambito di Garanzia Giovani – con le relative agevolazioni per l’impresa – il giovane deve essere iscritto al programma e la convenzione deve essere siglata con un soggetto promotore autorizzato.

Il bando rimane aperto fino al 31/12/2017 salvo esaurimento fondi.

La domanda va presentata esclusivamente on line.

Un’alternativa post diploma

L’esame di maturità si sta avvicinando e quindi molti, se non tutti, i diplomandi cominciano a chiedersi quale via intraprendere dopo il diploma di istruzione secondaria di secondo grado.

Entrare nel mondo del lavoro o continuare a studiare?

Molti hanno già le idee chiare, altri invece ancora brancolano nel buio.

La scelta più praticata, soprattutto dai liceali, è il percorso universitario.

L’università, però, non è l’unica scelta possibile.

Infatti, il sistema italiano di istruzione superiore comprende, oltre e a volte in alternativa al sistema universitario, anche quello non universitario.

Quest’ultimo viene impartito attraverso Scuole o Istituti che offrono una formazione di alto livello in vari settori.

Nell’ampia gamma di proposte formative rivolte ai diplomati è possibile trovare delle tipologie di corsi di formazione gratuiti, finanziati dal FSE, che mirano a fornire una formazione  specialistica.

Oltre agli ITS, già trattati in un precedente articolo, ci sono i corsi IFTS, che sono un canale formativo integrato (realizzato in collaborazione tra Scuola, Università, Impresa, Agenzie Formative) di tipo non universitario finalizzato alla formazione di Tecnici Specializzati.

Queste sono figure professionali a livello post-secondario, rispondenti alla domanda proveniente dal mondo del lavoro pubblico e privato,  con particolare riguardo al sistema dei servizi, degli enti locali e dei settori produttivi interessati da innovazioni tecnologiche e dalla internazionalizzazione dei mercati secondo priorità indicate dalla programmazione economica regionale.

I corsi IFTS sono rivolti a giovani e adulti, occupati o disoccupati, che siano in possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado.

Hanno lo scopo di favorire l’inserimento nel mondo del lavoro ma allo stesso tempo di facilitare anche l’eventuale prosecuzione degli studi all’interno di percorsi formativi successivi.

Rilasciano infatti crediti formativi spendibili nel sistema universitario per l’iscrizione a corsi di laurea.

Hanno una durata di due semestri (800 ore).

L’elenco dei corsi IFTS che verranno avviati nel 2017 lo trovate a questo link.

Sul nostro sito alla pagina formazione tra i corsi gratuiti troverete i bandi di questi corsi mano a mano che escono.

È il momento delle iscrizioni!

Da oggi 16 gennaio alle ore 8.00  fino alle ore 20.00 del 6 febbraio 2017 si possono effettuare le iscrizioni alle scuole di ogni ordine e grado (primaria, medie e superiori).

Da qualche anno le iscrizioni avvengono on line.

L’iscrizione on line rimane obbligatoria per le scuole superiori statali, mentre è facoltativa per le scuole paritarie. Se la scuola paritaria scelta non ha aderito alla procedura online occorre procedere all’iscrizione secondo le modalità richieste dall’istituto specifico.

Le iscrizioni agli anni successivi al primo verranno predisposte in automatico dalle segreterie scolastiche, tranne nel caso in cui i genitori volessero trasferire di scuola i propri figli.

La procedura online prevede alcuni passaggi.

Prima dell’iscrizione occorre registrarsi sul sito del MIUR.

Questa fase di registrazione è partita il 9 gennaio e serve ad ottenere le credenziali di accesso a Iscrizioni online. Chi ha già un’identità SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), invece, può accedere automaticamente al servizio a partire da oggi con i propri dati.

Con queste credenziali si può accedere alla procedura di presentazione della domanda di iscrizione, la quale prevede due sezioni; nella prima vengono richiesti dati obbligatori necessari per l’iscrizione (dati anagrafici dell’alunno), nella seconda dati facoltativi, utili per la formazione delle classi.

Per procedere con l’iscrizione on line va innanzitutto individuata la scuola di interesse. A tal fine il Miur mette a disposizione il portale ‘Scuola in Chiaro’ che raccoglie i profili di tutti gli istituti e fornisce informazioni sull’organizzazione del curricolo, sull’organizzazione oraria delle attività didattiche, sugli esiti degli studenti e sui risultati a distanza (università e mondo del lavoro).

La domanda, una volta inviata, non può più essere modificata e quindi, nel caso occorresse apportare delle modifiche occorrerebbe contattare direttamente la scuola destinataria della stessa.

Non è prevista alcuna precedenza temporale, in base all’ordine di arrivo delle domande.

La formazione: dovere o diritto?

Quante volte i genitori di ragazzi under 18 ci chiedono cosa possano fare i loro figli se non intendono continuare gli studi?

La risposta è che occorre adempiere al diritto dovere di istruzione e formazione.

Alla base della normativa sul diritto dovere di istruzione e formazione c’è il desiderio che i giovani, terminata la scuola secondaria inferiore (ex scuola media), proseguano obbligatoriamente la propria formazione almeno fino ai 18 anni.

Occorre però distinguere tra obbligo scolastico e obbligo formativo.

L’obbligo scolastico indica l’obbligo di frequentare la scuola fino al compimento dei 16 anni di età. Di conseguenza, esso può essere assolto con la frequenza al biennio di scuola superiore.

L’obbligo formativo, invece, è il dovere, ma soprattutto il diritto di frequentare attività formative fino all’età di 18 anni.

È regolato dalla legge 144/99 art. 68 il cui obiettivo è quello di rendere i giovani capaci di definire consapevolmente il proprio progetto di vita e di muoversi nel mondo del lavoro.

Ogni giovane, potrà scegliere, sulla base dei propri interessi e delle capacità, uno dei seguenti percorsi:

– proseguire gli studi nel sistema dell’istruzione scolastica fino al conseguimento di un diploma;

– frequentare, dopo il primo biennio della scuola secondaria di 2° grado,  il sistema della formazione professionale attraverso un corso professionale gratuito di almeno due anni;

– iniziare il percorso di apprendistato, che prevede la formazione durante il periodo lavorativo, finalizzato a favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro attraverso l’acquisizione di un mestiere e/o di una professionalità specifica ed è finalizzato al conseguimento di una qualifica professionale.

Durante l’assolvimento dell’obbligo la scelta operata può essere modificata in quanto i tre sistemi sono considerati equivalenti e quindi è prevista la possibilità di passare da un percorso all’altro attraverso il riconoscimento dei crediti.

In questo periodo sono usciti dei corsi di formazione professionale gratuiti rivolti proprio ai ragazzi in età di obbligo formativo, finalizzati all’ottenimento di una qualifica triennale. Questi corsi si tengono in provincia di Pesaro Urbino e partiranno ad anno nuovo.