Terza prova addio: ecco come cambierà l’Esame di Stato

La tanto temuta terza prova scritta (o quizzone) ha le ore contate. Gli ultimi a sostenerla sono proprio i 500mila studenti maturandi che questa mattina erano sui banchi di scuola.

Viene elaborata specificatamente da ciascuna commissione di ogni scuola (quindi commissari sia interni che esterni) che sceglie la tipologia di prova e gli argomenti in base allo specifico percorso di studi e viene pensata e predisposta a ridosso delle altre prove.

Perché è tanto temuta dagli studenti? Perché ha carattere multidisciplinare; infatti consiste in test a risposta aperta, a risposta multipla o nella forma mista su ben 4 o 5 discipline (ad esclusione di quelle oggetto delle due prime prove scritte). La terza prova è quindi diversa da scuola a scuola.

Ha lo scopo di verificare il grado di conoscenze acquisite dagli studenti nelle varie materie svolte durante l’ultimo anno di superiori.

Gli studenti devono, quindi, ripassare tutti i programmi di tutte le materie poiché, fino al giorno dello scritto non conosceranno le tracce.

Dal 2019, in base alle novità introdotte dalla Buona scuola bis nel 2017 dal governo Renzi, la terza prova scritta sarà abolita – con grande gioia degli studenti – e lascerà il posto ad un test Invalsi per saggiare le competenze dei maturandi in Italiano, Matematica e Inglese che si svolgerà (al computer) un paio di mesi prima degli esami.

Il test INVALSI costituirà requisito necessario per accedere agli esami, assieme alla sufficienza in tutte le discipline – condotta compresa – e all’avere svolto le 200/400 ore di Alternanza scuola – lavoro previste dalla legge 107. Il voto della prova INVALSI non peserà comunque sul voto finale d’esame.

Rimarranno in gioco la prima prova di italiano e la seconda prova su una della materie caratterizzanti per ogni scuola.

Quindi l’Esame di Stato 2019 sarà composto in tutto di tre prove: due scritti più l’orale.

L’orale, cioè la fase finale dell’esame, cambierà un po’: accerterà il conseguimento delle competenze raggiunte, la capacità argomentativa e critica del candidato, l’esposizione delle attività svolte in alternanza. Il colloquio darà quindi rilevanza all’esperienza di alternanza Scuola-Lavoro che diventerà un requisito necessario per accedere all’esame.

Per essere ammessi all’esame occorrerà infine avere il 6 in tutte le materie anche se al riguardo è prevista l’eccezione di una materia ma in questo caso il maturando verrà ammesso all’esame con un numero di crediti inferiore.

Nessuna eccezione, ai fini dell’ammissione, invece per il voto di condotta che deve raggiungere almeno la sufficienza; aspetto questo importante e deciso per contrastare i fenomeni di bullismo a scuola. Una battaglia di civiltà che vuole trasmettere un messaggio importante e insegnare ai ragazzi regole di civiltà e convivenza.

Cambiano anche i punti per le prove scritte e per quella orale.

Continueremo a tenervi aggiornati sull’argomento.

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