REI: inclusione sociale e lavorativa

Il REI (reddito di inclusione) è una misura nazionale di contrasto alla povertà, condizionata dalla valutazione economica, introdotta dallo Stato italiano in continuità con la carta SIA (sostegno all’inclusione attiva) e con l’ASDI (assegno di disoccupazione), che il REI va a sostituire. I cittadini meno abbienti hanno avuto la possibilità di richiederlo a partire dal 1 Dicembre 2017, con un regime particolare per quelli intestatari della carta SIA.

Il REI si compone di due parti: un beneficio economico, erogato mensilmente attraverso una carta di pagamento elettronica (Carta REI) che funziona come una carta acquisti e un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa volto al superamento della condizione di povertà, predisposto con il supporto dei Servizi Sociali del Comune di residenza che operano in rete con gli altri servizi territoriali come Asl, scuole, centri per l’impiego ecc.

La carta REI è un supporto per effettuare i propri acquisti nei negozi alimentari, nelle farmacie e nelle parafarmacie abilitate al circuito Mastercard e per il pagamento delle bollette elettriche e di gas.

I soggetti attuatori del REI sono i Comuni – che devono anche organizzare campagne informative – e l’INPS che si occupa di alcuni controlli e dell’erogazione. Le Regioni adottano programmi di attuazione denominati “Piani regionali per la lotta alla povertà”, e su tutti vigila il Ministero del Lavoro che opera anche attraverso il “Comitato per la lotta alla povertà’” e l’“Osservatorio sulle povertà’”.

Il Comune raccoglie la domanda; contestualmente gli Ambiti Territoriali Sociali e i Comuni verificano i requisiti di cittadinanza e residenza.

Gli Ats- Ambito Territoriale Sociale inviano la domanda all’Inps entro 15 giorni lavorativi dalla ricezione, rispettando l’ordine cronologico. L’Inps entro i successivi 5 giorni, verifica il possesso dei requisiti e, in caso di esito positivo, riconosce il beneficio e invia a Poste Italiane la disposizione di accredito.

Poste Italiane emette la Carta Rei e tramite lettera invita il beneficiario a recarsi presso qualunque ufficio postale abilitato al servizio per il ritiro. Prima di poter utilizzare la Carta, il titolare dovrà attendere il PIN, che gli verrà inviato in busta chiusa presso l’indirizzo indicato nella domanda.

I beneficiari sono famiglie in condizione di povertà (un valore ISEE ≤ 6.000 € ed un valore ISRE ≤ 3.000 €) nelle quali almeno un componente sia minorenne oppure sia presente un figlio disabile (anche maggiorenne) o una donna in stato di gravidanza accertata, o persone over 55 disoccupato.

Questi requisiti, però, saranno validi solo nel “primo periodo di applicazione” perché dal 1° luglio 2018 verranno meno i requisiti familiari e quindi aumenterà il numero di richiedenti il REI.

Purtroppo, però, le risorse stanziate sono insufficienti e non consentono ancora di raggiungere tutte le persone in povertà assoluta: otterrà il Rei, infatti, poco più di un povero su tre. Rendere la misura universale, allora, deve essere certamente un traguardo per tutti ma evitando che si incrementi l’utenza senza prevedere risposte adeguate nell’importo dei contributi economici e nei percorsi d’inclusione sociale. Si corre il rischio che si raggiungano sempre più persone, senza però dare loro la possibilità di migliorare effettivamente le proprie condizioni, che è esattamente la vera sfida del Rei, perché è così che è stato pensato e disegnato. Quindi la vera sfida dovrà riguardare i servizi.

Per chiarire ogni dubbio su come funziona il REI, il 12 giugno 2018 all’Informagiovani di Ancona si terrà un incontro pubblico, aperto alla cittadinanza, in collaborazione con i Servizi Sociali del Comune di Ancona.

L’ingresso è libero ma occorre prenotare il posto gratuito a questo link: https://sviluppo.informagiovaniancona.com/rei.

Vi aspettiamo numerosi.

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