Tutto quello che riguarda l’università e il mondo universitario (agevolazioni, opportunità, University Card)

Tirocini all’estero di primavera

In tanti siete alla ricerca di una possibilità di mettere alla prova ciò che avete studiato o state studiando, magari attraverso un tirocinio da svolgere in un paese estero, per ottimizzare il tempo investito e migliorare anche la conoscenza di una lingua straniera.
Va ricordato che il livello di conoscenza della lingua che potete dimostrare prima della partenza è determinante per poter accedere a un tirocinio di qualità, che sia legato il più possibile al vostro percorso di studi e vi permetta una forte interazione con altre persone anche in contesti complessi.
Ecco quali sono le opportunità per cui dovete fare domanda al più presto.

Per laureati o laureandi in materie economiche – azienda settore logistica – Seeboden (Austria)
Tirocinio segnalato dal consulente EURES del CIOF di Macerata (scarica l’allegato), nell’ambito del programma Your first Eures job (e quindi con possibilità di usufruire dell’assegno di relocation) per candidati con buona conoscenza dell’inglese e conoscenze di base nel settore della contabilità.
Prevista una retribuzione di circa € 1050
Scadenza: 31 marzo

Per studenti che devono svolgere un tirocinio obbligatorioSegretariato Generale del Consiglio UE – Bruxelles
L’SGC (il Segretariato Generale) offre ogni anno circa 20 tirocini non retribuiti, destinati agli studenti universitari del terzo, quarto o quinto anno che devono svolgere un periodo di formazione obbligatorio nel quadro del loro corso di studio. E’ richiesta buona conoscenza di inglese e francese.
I tirocini, che possono durare da uno a cinque mesi, si svolgono in due diversi periodi: dal 1 febbraio al 30 giugno e dal 1 settembre al 31 gennaio (scadenza per la candidatura 1 aprile).

Per neolaureati – Tirocini presso l’International Atomic Energy Agency  IAEA – Vienna
Durata: dai 3 ai 12 mesi
Requisiti: laurea in ingegneria, medicina o simili; buona padronanza dell’inglese e possibilmente di un’altra delle lingue ufficiali dell’ IAEA (arabo, cinese, russo, francese, spagnolo); capacità di adattamento e interazione in un contesto multiculturale; buone capacità comunicative e di lavoro in gruppo.
E’ previsto un rimborso spese di € 500
Scadenza: 21 e 31 marzo 2017

Per laureati – Tirocini per traduttori presso il Parlamento Europeo – Lussemburgo
Durata: 3 mesi a partire da ottobre 2017
Requisiti: perfetta conoscenza di una delle lingue ufficiali dell’Unione europea o della lingua ufficiale di uno dei paesi candidati, e una conoscenza approfondita di altre due lingue ufficiali dell’Unione europea.
E’ prevista una borsa di studio di circa € 1200 mensili.
Scadenza: apertura candidature il 15 marzo
N.B. – è possibile accedere a tirocini di formazione per traduttori per coloro che siano in possesso di un diploma di scuola superiore e delle conoscenze linguistiche sopra indicate. In questo caso i tirocini durano da 1 a 3 mesi e la borsa di studio prevista è di € 300 circa.

Per laureati o studenti – Tirocini presso QED meeting organizer – Bruxelles
Durata: 6 mesi a partire da fine aprile 2017
Requisiti: ottima conoscenza di inglese e francese, studi nel settore del management, capacità di lavorare e comunicare efficacemente in ambiente multiculturale, spirito d’iniziativa.
E’ previsto l’inquadramento con Contrat d’immersion professionelle secondo la legislazione belga.
Scadenza: al più presto

Se non hai trovato quello che cercavi, passa a trovarci per un consiglio personalizzato!

Progetta il tuo futuro

Questa settimana, grazie alle attività di orientamento che abbiamo svolto all’Informagiovani, presso il Savoia Benincasa e  all’Università Politecnica delle Marche, abbiamo incontrato tanti studenti delle scuole superiori, entusiasti di progettare il loro futuro.

Con alcuni di loro abbiamo avuto modo di parlare in maniera più approfondita, con altri solo di sfuggita, ma di certo di certo sono state occasioni preziose per confrontarci con un target non sempre facile da raggiungere in contesti non formali.

Fino a giovedì 9 febbraio saremo presenti  alle Giornate di orientamento dell’Università Politecnica delle Marche per illustrare alcuni dei nostri servizi. Ogni giorno vengono ospitati ed accolti centinaia di studenti di Ancona e non solo.

Parlando con loro  abbiamo visto che molti dei ragazzi partecipanti sono ben consapevoli che decidere quale strada intraprendere in futuro, dopo il diploma, non è di certo un passo facile da compiere.

In maniera del tutto innovativa rispetto agli anni scorsi, ad accoglierli il 2 febbraio insieme al rettore Sauro Longhi c’è stato il cantautore Brunori Sas che ha intervallato musica e parole per affrontare la presentazione del tema centrale oggetto delle giornate: progettare il proprio futuro partendo dallo studio.

Proprio Brunori ad un certo punto parlando con il ragazzi del pubblico ha sottolineato e toccato alcuni aspetti fondamentali: “oggi siete qua anche un po’ contenti, come io facevo alla vostra età, perché saltate una mattinata di scuola ma io so bene che dentro di voi scegliere che cosa fare dopo il diploma crea ansia e paura. La paura dell’incertezza, che io ho affrontato nella canzone del mio nuovo disco “Canzone contro la paura” , credo possa essere esorcizzata confrontandoci. Secondo me la paura si sconfigge con la conoscenza, le capacità e le competenze.”

Anche noi operatori dell’Informagiovani durante i colloqui di orientamento trasmettiamo ai ragazzi le fondamenta su cui poter basare le scelte per il futuro. Studiare è la base “sine qua non” per qualsiasi progetto professionale. Il trinomio: conoscenze, competenze, capacità deve essere mixato non solo per far curriculum, come alcuni credono, ma per avere una vita migliore qualsiasi sia la professione.

Le occasioni di esperienze innovative ed extracurriculari sono molteplici e tra i tanti canali che effettuano proposte c’è  proprio le Università, centro studi per eccellenza e l’Informagiovani, un servizio gratuito a vostra disposizione per affrontare il tema che oggi è da voi più sentito: la scelta futura!

In Germania, non solo per lavoro

Si parla molto di Germania destinazione per chi si sposta per motivi di lavoro, ma è una meta da considerare anche per chi volesse proseguire gli studi all’estero, per esempio in una delle numerose università tedesche.

Anche la Germania partecipa al cosiddetto Processo di Bologna, teso a riformare i differenti sistemi universitari europei, di modo che risultino il più possibile armonizzati e omogenei tra di loro.

Questo progetto prevede la suddivisione degli studi superiori in tre cicli:
Laurea triennale, in Germania chiamata Bachelor
Laurea magistrale o specialistica, in Germania chiamata Master
Dottorato di ricerca, in Germania chiamato Promotion

L’offerta universitaria è in Germania molto ampia e articolata, grazie ad un numero elevato di atenei e altri tipi di istituti universitari, in maniera abbastanza diversa da come accade in Italia. Il portale dedicato alla formazione superiore fornisce anche le informazioni relative a visti, requisiti, e documenti da presentare.

In particolare, in Germania si possono trovare:

· Universität (Università)
· Fachhochschule (Istituto superiore ad indirizzo scientifico)
· Technische Universität / Technische Hochschule (Politecnico)
· Kunsthochschule (Accademia di Belle Arti)
· Musikhochschule (Conservatorio di musica)
· Gesamthochschule (Università unificata)
· Verwaltungsfachhochschule (Istituto superiore per la pubblica amministrazione)
– Pädagogische Hochschule (Istituto universitario per la formazione degli insegnanti)
· Berufsakademien (Accademie professionali)

I corsi universitari si concludono con un esame di diploma (Diplomabschluß), di magistero (Magisterabschluß, specie nelle facoltà umanistiche) o di Stato (Staatsexam, per chi studia giurisprudenza o medicina e per chi vuole insegnare).

Per queste scuole non è previsto il pagamento delle tasse universitarie, ma viene richiesto solo un contributo annuo per il tesserino universitario, il libretto e certificati vari. I corsi universitari durano minimo 8 semestri, e sono divisi in 2 cicli. Gli studenti che terminano il primo ciclo ottengono il diploma di Zwischenprüfung o Vordiplom.

Nei casi in cui l’accesso ai corsi è a numero chiuso, l’ammissione non è regolata dall’università stessa ma da un’autorità centrale (Zentralstelle für die Vergabe von Studienplätzen – ZVS) e viene data in base al voto dell’esame di maturità ed al periodo di tempo trascorso in lista d’attesa. In alcune facoltà sono previsti anche dei test attitudinali ed un colloquio selettivo.

L’Italia e la Germania hanno siglato un accordo per il riconoscimento automatico dei titoli di studio: per poter studiare in un’università tedesca è necessario possedere il diploma di maturità ottenuta dopo 5 anni di scuola superiore. Gli studenti stranieri devono anche dimostrare una buona conoscenza del tedesco e sostenere un test d’ammissione scritto per valutarne il livello. Chi non supera il livello minimo individuato per l’accesso, deve fare un corso alla Volkshochschule della durata di un semestre, e riprovare l’ammissione all’università il semestre successivo; chi invece supera il test a pieni voti si può dedicare ai corsi della materia prescelta offerti dall’università.

Parallelamente a questi corsi di lingua, intensivi e obbligatori, si possono frequentare anche i corsi normali. Per chi intende rimanere più di due semestri oppure completare il corso di studi in una università tedesca, è obbligatorio sostenere il DSH, Deutsche Sprachprüfung für den Hochschulzugang ausländischer Studienbewerber, esame scritto e orale, che presuppone un livello avanzato della lingua. Le università offrono corsi di preparazione per coloro che non riescono a superare l’esame.

Insomma, bisogna impegnarsi parecchio ed essere determinati, ma le università offrono agli studenti stranieri supporto e corsi per l’apprendimento del tedesco, per una migliore e più rapida integrazione.

Farsi riconoscere (il titolo di studio)

Spostarsi in Europa per studio o lavoro è sempre più facile, grazie ai trattati europei a seguito dei quali le frontiere sono state aperte, possiamo usare i nostri documenti di identità nazionali, non dobbiamo chiedere visti, cambiare moneta e insomma ci risparmiano tutta una serie di passaggi che ci complicherebbero parecchio la vita e porterebbero via un sacco di tempo.
Questo non significa però che possiamo dare tutto per scontato, ad esempio per quanto riguarda vedersi riconoscere il titolo di studio in un altro paese, o farsi riconoscere nel proprio un titolo conseguito all’estero.
Il riconoscimento dei titoli non è un meccanismo automatico, ma richiede un passaggio con le autorità competenti, e prevede una sintetica valutazione del titolo straniero e la definizione di una corrispondenza di livello nel paese in cui si vuole farlo riconoscere.
I titoli accademici e professionali vengono riconosciuti a livello europeo sulla base della “Convenzione sul riconoscimento dei titoli di studio relativi all’insegnamento superiore nella Regione europea” e delle “Direttive europee sul riconoscimento dei titoli professionali”
Chi ha intenzione di proseguire gli studi in un altro paese dell’UE o completare una parte degli studi all’estero, dovrà verificare prima di partire che il paese in cui ha scelto di recarsi riconosca il titolo di studio già posseduto.
Per quanto riguarda la laurea, ad esempio, nella maggior parte dei casi è possibile ottenere un “certificato di equipollenza”, che equipara il titolo di studio a quelli del paese in cui si desidera trasferirsi. In altri casi ci verrà richiesto di dare degli esami integrativi o frequentare dei corsi presso l’istituto di destinazione, per allineare il proprio titolo a quello nazionale.

Per informarsi nel dettaglio e avviare questa pratica, è necessario contattare il centro ENIC/NARIC del paese in cui si desidera ottenere l’equipollenza, o del proprio paese di origine nel caso di ritorno dopo studi compiuti all’estero.
A seconda del paese in cui i diplomi vengono valutati e dello scopo di tale valutazione, il centro ENIC/NARIC si occuperà direttamente della pratica o la trasferirà all’autorità competente. In Italia, il centro per il riconoscimento dei titoli è il Cimea.

Prima di chiedere l’equipollenza, è consigliato accertarsi di alcuni dettagli importanti, e cioè: dell’eventuale costo del servizio, della durata della valutazione (che va da alcune settimane a mesi), del documento che verrà rilasciato (potrebbe trattarsi di una piena equipollenza o di una relazione comparativa).
E’ consigliabile fornire la documentazione nel formato Europass (come il supplemento al diploma o il supplemento al certificato), in modo che il diploma possa essere più facilmente confrontato e riconosciuto. A livello europeo, infatti, esistono una serie di strumenti creati appositamente per facilitare la comprensione e rendere più trasparente alle istituzioni universitarie o ai datori di lavoro stranieri i titoli acquisiti.

Insomma, non è tutto immediato ma basta sapere cosa fare e a chi rivolgersi!