Articoli

Affitto! Come scrivere un annuncio

Pochi sanno che, ormai da alcuni anni, l’Informagiovani ha sviluppato anche un servizio di orientamento e supporto per coloro che gestiscono una casa o sono alla ricerca di un alloggio o posto letto.
A questo settore, denominato “autonomia abitativa”, è dedicato il sito: ihomeancona.com, dove è possibile trovare una descrizione delle principali attività, consulenze che offriamo e una bacheca per cerco/offro alloggio.
Quando si cerca un alloggio, così come nel momento in cui si cerca lavoro, è fondamentale prestare molta attenzione alla lettura dell’annuncio in modo da captare più dettagli possibili, rispondere in modo attinente e non perdere tempo in inutili contatti.
Da questo deriva l’importanza di come sono scritti gli annunci, siano essi di lavoro o di affitto.
Un proprietario di un immobile o un coinquilino che decide di pubblicare un’inserzione, utilizzando canali digitali o bacheche fisiche, deve saper scrivere un buon annuncio.
Suggeriamo quindi alcuni degli elementi fondamentali per raggiungere questo obbiettivo.

Il linguaggio
Il linguaggio deve essere chiaro e semplice, con preferenza di frasi brevi, soprattutto on line, oggi il tempo di lettura è sempre meno e la comunicazione viaggia veloce.
L’inserzionista deve individuare i punti di forza che valorizzano la casa e il target a cui rivolgere la locazione, infatti sapendo cosa mettere in risalto e cosa tralasciare, risulta più semplice evitare di scrivere un annuncio troppo generico.

Il titolo
Il titolo è il biglietto da visita, deve attirare l’attenzione e indurre alla lettura, è meglio se contiene parole chiave ad esempio riferite al luogo dove si trova l’immobile o ad una caratteristica univoca dello stesso.

Le foto
Le foto sono fondamentali nell’era digitale, non possono essere improvvisate perché otterrebbero l’effetto contrario. Devono essere scattate in modo da visualizzare la prospettiva migliore della casa/stanza; devono essere chiare, luminose e di buona qualità, in grado di evidenziare i punti di forza o qualche dettaglio. Potrebbe essere utile, se disponibile, includere una planimetria che agevola il lettore a capire la distribuzione degli spazi.

ll testo
ll testo dell’annuncio ha due obiettivi: dare informazioni chiare ed esplicative ed incuriosire il lettore a contattare il proprietario per una prima visita, magari virtuale! Ciò è possibile se il contenuto, dopo una breve descrizione oggettiva e mirata, viene arricchito di dettagli.
Ovvio, non possono mancare informazioni relative a: tipologia casa, zona, target, numero posti letto e bagni, ma poi è necessario indicare servizi o elementi in grado di differenziare l’annuncio e dare spazio all’immaginazione così da essere contattati.

Canone locazione
Molti chiedono se è consigliato indicare il canone di locazione; se consideriamo che oggi molte delle ricerche on line partono dalla fascia di prezzo, noi consigliamo almeno di indicare un range o una cifra magari trattabile, affinché l’annuncio sia almeno preso in considerazione.

Contatti
Infine è sicuramente indispensabile indicare contatti raggiungibili e con tempi di risposta brevi.

Potremmo riportare molti esempi e casistiche ma preferiamo approfondire con i diretti interessati, che ci possono contattare personalmente o tramite: ihomeancona.com, dato che scrivere un annuncio accattivante non è scontato ma di sicuro è il primo passo per trovare gli inquilini ideali.

 

Giovane, compra casa!

Lo scorso mese di maggio sono state presentate alcune misure di quello che sarà il programma con il quale risaliremo la china dopo la pandemia (aka PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Tra le altre, c’è anche la previsione di mutui per la casa agevolati per i giovani.

Ora a me piacerebbe avere davvero davanti la platea di chi legge questo articolo per poter chiedere: che ne pensate? E vedere chi plaude alla misura come utile e necessaria e chi, invece, non le riconosce nessuna di queste due caratteristiche.

Scrivo e non ho davanti nessuno e non potrò esserci nemmeno quando qualcuno leggerà, per cui faccio delle supposizioni: i lettori più grandi e maturi plaudono perché finalmente qualcuno si è accorto di quanto sia diventato difficile per i propri figli comprare la casa; chi ha girovagato un po’ per il mondo, non solo per turismo, e ha qualche amico che lavora all’estero si fa qualche domanda; chi è proprio giovane è perplesso, si chiede come, al momento, questa misura possa dare la svolta alla propria vita.

La nostra Repubblica è fondata su molte cose, oltre che sul lavoro come è scritto nella Costituzione. Una di queste cose è la casa. Siamo il Paese con il maggior numero di proprietari di casa in Europa e, quel che però dovrebbe far saltare la pulce all’orecchio, è che ci battono solo i Paesi che sono economicamente meno sviluppati e che presentano un più basso indice di crescita. Insomma, la casa è un àncora, forse anche da un punto di vista macroeconomico.

Ma è un’àncora anche dal punto di vista microeconomico e sociale. Lo spiega bene Eleonora Voltolina (giornalista e fondatrice della Repubblica degli Stagisti) in un suo pezzo e anche in questo breve intervento in una trasmissione televisiva. La casa rischia di essere un’arma a doppio taglio perché “costringe” in qualche maniera i giovani italiani a rimanere qui, mettendoli di fronte a un impegno finanziario di lungo periodo per onorare il quale rischiano di non fare scelte che potrebbero portare a opportunità più interessanti e vantaggiose. Comprare la casa è un impegno grande e di lungo periodo forse divenuto un po’ meno bello, affascinante e costruttivo in un mondo e in una società più liquidi (come avvisava Zygmunt Bauman)

Come dico spesso i giovani in Italia stanno diventando come i panda (sempre più rari) e le persone agè (il france regala sempre quel tocco di eleganza che nasconde una eventuale offesa) si trovano spesso a decidere (o a consigliare) per il loro supposto bene. Lo fece anche mia madre: alla firma del primo contratto a tempo indeterminato il suo pensiero fu subito quello di spingermi a trovare una dimora (fissa e di proprietà, manco a dirlo). A me, allora per motivi diversi, sembrò un’esagerazione. 

Dal mio punto di vista sarebbe più bello se nel PNRR ci fosse una misura per dare ai giovani l’ambizione, la speranza, la fiducia, l’entusiasmo e la forza per immaginarsi liberi di costruire la propria casa (magari senza mutuo e senza mattoni). Alcune scelte, a costo di farle sbagliate, è forse meglio che le faccia chi è interessato direttamente.