PRINCIPALE

Tutte le notizie e le opportunità in ambito europeo.

Mondo nuovo e competenze chiave

Di quali competenze abbiamo bisogno, che cosa dobbiamo sapere, su che cosa dobbiamo essere preparati per cavarcela (e farlo bene) nel mondo in cui viviamo, dove quasi tutto cambia e si rinnova ad ogni ciclo di pochi mesi?
Tra automazione, nuove tecnologie e il boom dell’utilizzo dei social network la realtà quotidiana, e non solo quella del lavoro, è molto cambiata negli ultimi quindici anni.

Comunicazione, informazioni, relazioni, sono campi fondamentali della nostra vita che hanno cambiato dinamiche in pochissimo tempo, segnando una distanza e differenze enormi tra le ultime generazioni e il loro modo di fare tutto: dal viaggio alla ricerca del lavoro, dagli acquisti alle nuove amicizie.
E allora, da dove cominciare? L’UE ha individuato le competenze indispensabili, chiamate competenze chiave, di cui non possiamo fare a meno, quelle che ci permettono di realizzare la nostra personalità, di essere cittadini attivi, sia dal punto di vista sociale che lavorativo (Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio).

Eccole, sono otto e forse ad alcune non avevate mai pensato:
comunicazione nella madrelingua
Si tratta della capacità di manifestare e decodificare concetti, idee, sentimenti, avvenimenti, sia in forma parlata che scritta. La diamo tutti per scontato, ma non lo è per niente: tre persone su dieci in Italia non sanno capire quello che leggono nella loro lingua (quello che si dice analfabetismo funzionale)
comunicazione nelle lingue straniere
Lo sappiamo bene, non brilliamo per conoscenza di altre lingue straniere, che invece sono fondamentali non solo per viaggiare e per lo svago, ma per comprendere concetti che fanno parte della nostra vita quotidiana (possiamo condividere o meno questa scelta, ma le nostre stesse istituzioni usano sempre più spesso parole come policy, welfare, stakeholder, voucher, premier e molte altre: ma cosa significano?), per comunicare con persone di altre culture, avere maggiori possibilità sul lavoro (e anche più amici).
competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;
Sempre più difficile: come stiamo a capacità di utilizzare il pensiero matematico? Di mettere in relazione dati e numeri? Interpretare percentuali e proporzioni? Ecco, queste competenze ci permettono di capire cose molto semplici ma anche concetti complessi: se l’offerta al supermercato è veramente vantaggiosa, o se la voce che gira sul fatto che siamo invasi dagli stranieri è basata o meno su fatti e numeri (per esempio, ecco un grafico col quale possiamo confrontare la nostra percezione della realtà sull’argomento)
competenza digitale
Non si tratta solo di usare i social media e lo smartphone, ma di farlo in maniera consapevole (ad esempio, sappiamo come gestire i nostri dati e la nostra presenza online?) e in vari ambiti (personale, lavorativo, comunicativo) per sfruttare tutte le possibilità che le nuove tecnologie ci offrono, senza essere “usati” dalle tecnologie stesse.
imparare ad imparare
Gli esami non finiscono mai, sempre più vero. Un mondo che evolve in fretta ci offre tantissimi vantaggi in fatto di innovazione e opportunità, ma richiede anche di imparare, periodicamente, nuove abilità. A scuola si dovrebbero apprendere concetti di base su cui poi costruire altre conoscenze, ma soprattutto un metodo di studio, che poi useremo da soli più avanti, ogni volta che ne avremo necessità.
competenze sociali e civiche
No, il bon ton non c’entra molto. Si tratta di avere capacità comunicative e conoscenze per poter partecipare efficacemente e costruttivamente alla vita sociale e lavorativa. Conoscere le regole del gioco, capire ciò che è accettabile o meno per vivere in armonia in una società composita e multiculturale in cui tutti abbiano il proprio spazio e la propria voce, conoscano i propri doveri e vedano tutelati i propri diritti.
spirito di iniziativa e imprenditorialità
Come faremmo senza? Dal progetto più piccolo (la festa con gli amici) ad una vera e propria impresa (un tirocinio all’estero), è indispensabile saper tradurre le idee in azione. Qui entrano in gioco creatività, innovazione e assunzione di rischi, come anche la capacità di pianificare e di gestire tempi e risorse per raggiungere i nostri obiettivi.
consapevolezza ed espressione culturale
Non si vive di solo pane e nutella. L’essere umano si esprime e si realizza in una varietà di forme artistiche di cui non possiamo fare a meno. Si tratta di essere consapevoli dell’importanza dell’espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni attraverso un’ampia gamma di mezzi di comunicazione, compresi la musica, le arti dello spettacolo, la letteratura e le arti visive.

Vi sembrano troppe? Dopo aver capito meglio di cosa si tratta, potreste pensare di poter fare a meno di qualcuna di questa capacità?

corpo europeo di solidarietà

L’Europa investe nei giovani con il Corpo di solidarietà

L’istituzione, da parte della Commissione Europea, del Corpo europeo di solidarietà è l’iniziativa che si rivolge concretamente a due obiettivi fondamentali dell’Unione: la solidarietà tra popoli e cittadini, e la necessità di investire nei giovani e nella loro formazione.

Come si conciliano queste due grandi priorità in un’unica azione?
I giovani tra i 18 e i 30 anni possono candidarsi per far parte del nuovo Corpo europeo di solidarietà e avranno così la possibilità di essere inseriti in un progetto di volontariato o di tirocinio, o di svolgere un lavoro per un periodo da 2 a 12 mesi, nel proprio paese o all’estero.
I partecipanti potranno impegnarsi, a scelta, in un’ampia gamma di attività e settori tipo istruzione, assistenza sanitaria, integrazione sociale, assistenza nella distribuzione di prodotti alimentari, costruzione di strutture di ricovero o simili, accoglienza, assistenza e integrazione di migranti e rifugiati, protezione dell’ambiente e  prevenzione di catastrofi naturali (ma non solo).
In questo modo i giovani interessati avranno l’opportunità di dare un contributo concreto alla società e al cambiamento e al tempo stesso di acquisire un’esperienza pratica e competenze di grande valore per la loro vita personale e lavorativa.

Per partecipare è richiesta la cittadinanza europea o la residenza in uno dei paesi membri e, naturalmente, l’adesione alla missione del corpo di solidarietà, cioè costruire una società più inclusiva e rispondere ai problemi sociali, e ai principi che la ispirano. Sia i partecipanti che le organizzazioni che ne faranno parte hanno  come punto di riferimento i valori e i principi promossi dall’UE, come il rispetto per la dignità e diritti umani, e credono nella promozione di una società giusta ed equa nella quale predominino il pluralismo, la non discriminazione, la tolleranza, la giustizia, la solidarietà e l’uguaglianza.
Le attività di volontariato si svolgeranno in modo simile allo SVE – Servizio Volontario Europeo, con viaggio, vitto e alloggio finanziati. Le attività di tirocinio, apprendistato e lavoro saranno invece retribuite secondo la normativa del paese in cui l’attività si svolge.
Ogni giovane partecipante potrà gestire in ogni momento la propria disponibilità a partecipare al corpo di solidarietà, modificando i dati inseriti, e potrà accettare o rifiutare le offerte di collaborazione che gli verranno proposte.
Il corpo di solidarietà, per cui ci si può iscrivere in qualsiasi momento, è partito con i primi progetti a primavera del 2017.

Per maggiori informazioni vedi il sito ufficiale o passa a trovarmi all’Informagiovani!

Lavoro in Germania

Per fare in modo che una esperienza di lavoro all’estero sia positiva dal punto di vista professionale, è importante scegliere un paese che offre buone opportunità, e la Germania è uno di questi.
Con una popolazione di circa 80 milioni di abitanti, di cui quasi 7 sono stranieri, e un’età media in crescita come nella maggior parte dei paesi europei, la Germania, con una economia dinamica e in crescita, è aperta all’immigrazione di giovani lavoratori.
Il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 25 anni è piuttosto basso (intorno all’8%) e il paese dispone di un sistema di formazione professionale piuttosto efficiente, che fornisce un percorso di inserimento lavorativo di molti dei ragazzi e ragazze che non intraprendono gli studi universitari.
Come ci è stato riferito dai consulenti Eures tedeschi che sono venuti nelle Marche da poco, al momento le offerte di lavoro si trovano distribuite su tutto il territorio nazionale, perciò si può scegliere se fare un’esperienza in una grande città o in un piccolo centro.

Tra i settori con più richiesta ci sono, come anche altrove, i professionisti del settore medico ospedaliero, ma anche autisti di camion (di tutti i tipi), macellai, panettieri, ingegneri edili e altre professionalità nel settore dell’edilizia, e personale alberghiero, sia nell’accoglienza che in sala e cucina.
In particolare sono ricercati lavoratori per le stagioni invernali, che vanno da novembre ad aprile, e sono quindi opportunità che può cogliere anche chi solitamente lavora per la stagione estiva, come spesso accade nella nostra regione.
Detto ciò, che caratteristiche bisogna avere per poter veramente riuscire a essere presi in considerazione e cogliere le molte opportunità disponibili?
Le due parole chiave da non dimenticare sono qualifiche e lingua tedesca.

Le qualifiche, sia che le abbiamo ottenute studiando che lavorando, sono indispensabili perché un datore di lavoro consideri la nostra candidatura: non c’è molto spazio per chi si improvvisa, e poter certificare le proprie competenze è indispensabile. Per ogni tipo di professione c’è un ente a cui rivolgersi per il riconoscimento delle proprie qualifiche.

Capitolo lingue: non lo ripeterò mai abbastanza, la conoscenza di un’altra lingua apre tante porte e moltiplica le opportunità nella vita, non solo nel lavoro. La conoscenza del tedesco, almeno a livello A2 del quadro europeo, è fondamentale perché un datore di lavoro possa pensare di inserirci nel suo staff: per quanto siamo bravi a gesticolare, la comunicazione all’interno di un gruppo di lavoro non può essere approssimativa e lenta. Chi conosce l’inglese è certamente facilitato, ma potrà usarlo nel lavoro solo in contesti multiculturali piuttosto specializzati, come uffici di multinazionali o enti di ricerca scientifica.
Una conoscenza base della lingua tedesca poi è più che necessaria per le attività di tutti i giorni: cercare una casa, fare la spesa, prendere il bus, trovare un medico. E non solo, serve a vivere al meglio il periodo che passeremo in Germania: approfittare degli impianti sportivi, partecipare a eventi e concerti, fare nuove conoscenze e, insomma, avere una vita sociale soddisfacente. Lo sforzo e l’investimento fatti per il trasferimento possono e dovrebbero essere sempre rivolti a un miglioramento delle condizioni di vita in generale.

Per chi vuole cominciare a fare una ricerca delle offerte di lavoro disponibili, oltre al portale Eures, si possono consultare i siti tedeschi ufficiali dedicati al lavoro: www.arbeitsagentur.de (anche in inglese e francese) e jobboerse.arbeitsagentur.de (anche in italiano).
Volete sapere quanto guadagnereste facendo un determinato lavoro? C’è un sito anche per questo! www.nettolohn.de

Insomma, le informazioni non mancano, ma ci vuole determinazione, un po’ di tempo e buona volontà per realizzare un progetto di trasferimento.

Gluck und auf wiedersehen!

Dopo il diploma, università o gap year?

La scelta di un percorso da seguire dopo il diploma è tra le più difficili, sia per le tante possibilità che per la complessità e variabilità del mondo del lavoro.

Il quinto anno di scuola secondaria è l’ultimo nel quale, di fatto, abbiamo la vita organizzata e un percorso abbastanza predefinito e standard da seguire. Sia che abbiamo scelto un liceo, che una scuola professionale o tecnica, le nostre giornate scorrono in un alternarsi di ore scolastiche e tempo libero, occupato da uscite con gli amici, sport e studio.
Ma dopo, che si fa? L’improvvisa libertà da una routine sempre uguale e le numerose scelte che potenzialmente potremmo fare sono per alcuni un trampolino di lancio verso un percorso che hanno sempre immaginato (universitario o lavorativo). Per altri invece è come trovarsi in fondo a una strada e da nessuna parte, con davanti un vasto orizzonte ma senza indicazioni su come raggiungerlo.
I dati sull’occupazione indicano la necessità di specializzarsi in qualche cosa per poter avere maggiori e migliori opportunità lavorative, per cui spesso non basta un diploma. Nel migliore dei casi, la scuola che ho appena concluso mi ha fornito una preparazione di base, indispensabile per entrare a far parte della comunità di cittadini adulti in grado di interpretare la realtà che mi circonda, di collegare fatti e dati, di ragionare con la mia testa, di informarmi su quello che mi interessa e di conoscere i miei diritti e doveri.

Molti studenti che termineranno gli studi tra pochi mesi non sanno bene che fare dopo, e vorrebbero avere un po’ di tempo in più per poter decidere. Questo tempo è quello che in molti paesi si chiama gap year, un anno di riflessione e di esperienza che mi aiuterà a capire che cosa voglio fare nel prossimo futuro e che cosa voglio diventare.
Per esperienza si intende qualsiasi attività mi possa aiutare a capire cosa mi interessa, e si può pensare anche, per chi si sente abbastanza curioso e intraprendente, di farla all’estero.
Ecco alcune idee da considerare, che non comportano un grosso investimento di denaro (ma di impegno e entusiasmo sì!).

Partire per un volontariato con il Corpo europeo di solidarietà: si tratta di una attività finanziata dall’UE, aperta a ragazzi e ragazze tra i 18 e i 30 anni che vogliono dedicare alcuni mesi del loro tempo (tra 2 e 12) a un settore di loro interesse tra quelli disponibili (ambiente, cittadinanza, diritti umani, politiche giovanili, inclusione sociale, comunicazione, infanzia, cultura e molti altri) in un altro paese o anche in Italia. L’impegno è di circa 25-30 ore alla settimana, e si ha a disposizione un alloggio, un posto dove mangiare o una somma per provvedere da soli, una piccola paghetta mensile, e una serie di persone di riferimento e supporto per qualsiasi necessità.

Fare un Working Holiday: se l’Europa ha confini troppo stretti per te, e vorresti provare uno stile di vita d’oltreoceano, una idea da considerare è l’esperienza del Working Holiday. Australia, Nuova Zelanda e Canada offrono a giovani cittadini italiani la possibilità di soggiornare per un periodo di un anno in questi paesi, con un visto che permette di lavorare e viaggiare per conoscere il paese. La conoscenza a livello almeno intermedio della lingua costituisce un vantaggio nella richiesta del visto.

Fare Woofing: per chi ama la vita all’aperto, il contatto con la natura ed è curioso di entrare in contatto con altre culture, il circuito di woofer permette di trovare vitto e alloggio presso fattorie e produttori in molti paesi del mondo. In cambio di alcune ore di lavoro, si ottiene vitto, alloggio e la possibilità di incontrare persone di paesi e stili di vita diversi.
Questa breve lista non esaurisce le possibilità esistenti, se avete esigenze o idee diverse passate a trovarci o scrivete a europa@informagiovaniancona.com per avere informazioni e consigli.
L’importante è non sedersi e non scoraggiarsi!

lavoro europa

Lavoro in Europa, per te c’è Eures

Andare a fare un’esperienza di lavoro all’estero è sicuramente consigliabile e in Europa Eures è il servizio pubblico e gratuito che supporta i lavoratori interessati a questa opportunità.

Eures – European Employment Services – è la rete europea dei servizi per l’impiego coordinata dalla Commissione europea attraverso il quale si mette in pratica il principio della libera circolazione dei lavoratori all’interno dello spazio economico europeo e si promuove l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

Vediamo in che modo questa rete di esperti, sparsi sul territorio e in comunicazione tra loro, può fornirci aiuto se stiamo pensando di metterci alla prova in un contesto lavorativo diverso da quello che conosciamo. Rivolgendomi a uno dei consulenti Eures, e consultando il sito, posso ottenere informazioni e consigli sul paese o i paesi che mi interessano, sul mercato del lavoro relativo ad un determinato settore, sulla legislazione in materia di lavoro e i contratti di lavoro.

Sul sito di Eures troviamo già pronte molte informazioni sulle condizioni di vita e lavoro nei vari paesi europei, che sono importanti da conoscere per arrivare preparati a vivere al meglio la nostra esperienza e che ci facilitano molti passaggi necessari al trasferimento, sia esso temporaneo o di lunga durata.

Una delle sezioni più importanti del sito è senz’altro quella della banca dati delle offerte di lavoro: Eures offre la possibilità a chi cerca lavoro di utilizzarla per la ricerca di un’offerta interessante mentre i datori di lavoro possono pubblicare le proprie offerte per trovare personale anche al di fuori dei confini del paese in cui hanno sede.

I lavoratori possono inoltre inserire il proprio cv in una banca dati consultabile dalle aziende: sia per i lavoratori che per le aziende è prevista la registrazione al portale prima dell’utilizzo, in modo da monitorare un uso appropriato degli strumenti offerti.
Si possono anche contattare consulenti nei paesi o nelle città di interesse, per informazioni aggiornate e dettagliate sulla situazione locale. Alcuni di loro sono addirittura disponibili in chat in orari e giorni specifici.

La rete Eures svolge le proprie attività in collaborazione con i centri per l’impiego dei Paesi dello Spazio economico europeo, la Svizzera e con altre istituzioni pubbliche locali e nazionali. In Italia fanno parte di questa rete 66 consulenti e circa 300 assistenti, dislocati sul territorio nazionale.
Tra le attività promosse da Eures ci sono anche eventi informativi sulle opportunità di vita e lavoro nei vari paesi, e sempre più spesso anche giornate di vero e proprio reclutamento, durante le quali è possibile incontrare consulenti Eures di altri paesi e affrontare un primo colloquio di lavoro per verificare le effettive opportunità per il proprio profilo professionale.

Ultimo ma non meno importante, ci si può rivolgere ai consulenti Eures per partecipare ai programmi di supporto alla mobilità per lavoratori YfEj – Your first Eures job (per under 35) e ReActivate (per over 35).

Un’esperienza in Canada nel 2017

Buone notizie per chi ha intenzione di andare a lavorare in Canada nel 2017: il governo canadese ha dichiarato che saranno 300.000 i lavoratori stranieri accolti per il prossimo anno.

E’ quindi confermato per il 2017 lo stesso numero di permessi per lavoro già previsti per il 2016, che era già superiore a quello degli anni precedenti. Questa decisione del Ministero dell’immigrazione, dei rifugiati e della cittadinanza si spiega nella strategia di crescita economica del paese, che riconosce nell’immigrazione un fattore di innovazione e incremento della classe media in Canada.

Naturalmente, come spesso ricordiamo, nei paesi dove l’accesso è controllato e la gestione dell’immigrazione è inclusa in un piano organico di crescita economica e sociale, bisogna seguire una procedura appositamente predisposta e rispondere a determinati requisiti per poter entrare nel paese e svolgere un’attività. Ognuno può verificare quali sono le opportunità che può cogliere in Canada attraverso una rapida valutazione di pochi dati essenziali (paese di provenienza, età, motivazione della richiesta di visto, periodo di permanenza).

Sono favoriti, come è facile intuire, i richiedenti con formazione o esperienza lavorativa specifica, soprattutto nei settori strategici (ad es. tecnici e scientifici) o in quelli dove c’è carenza di personale (ad es. il settore sanitario).
I visti per lavoro possono essere di due tipi: l’open work permit, che ci permette di lavorare per chiunque in Canada (ammesso che il datore di lavoro sia in regola con i suoi obblighi) e l’employer-specific work permit, che invece ci vincola ad uno specifico datore di lavoro per un periodo ben determinato.

A coloro che richiedono un visto per lavoro, il Canada offre informazioni sulle modalità di ricerca del lavoro nel paese, sui canali da utilizzare, su come preparare la candidatura e su come acquisire o migliorare la conoscenza della lingua, in vista del trasferimento.

Per i più giovani c’è inoltre la possibilità di ottenere un visto partecipando al programma Vacanza Lavoro in Canada /International Experience Canada (ne abbiamo parlato anche l’anno scorso, vedendo nel dettaglio la procedura per candidarsi). Questo tipo di visto permette di lavorare e spostarsi liberamente in Canada per un periodo di un anno, abbastanza per apprezzare lo stile di vita e le attrazioni del paese.

Per i giovani provenienti dall’Italia sono previsti 1000 visti per il 2017, e nel gruppo dei registrati, dal quale verranno estratti quelli che possono ottenere un visto, ad oggi ci sono solo 650 candidati: è il momento buono per programmare la tua esperienza nel paese dei boschi d’acero!

JPO, il programma per lavorare con le Nazioni Unite

Il Programma JPO – Junior Professional Officers è una iniziativa promossa dal governo italiano e dalle Nazioni Unite per permettere a giovani italiani di lavorare per un periodo di due anni presso una delle agenzie o delle organizzazioni internazionali del sistema ONU, e avviarsi così ad una carriera di tipo internazionale.

Ma quali sono queste agenzie, e di che cosa si occupano? Attualmente le Agenzie specializzate che compongono la grande famiglia delle Nazioni Unite sono quindici e si occupano di questioni molto diverse tra loro: tra quelle più note ci sono l’UNESCO (Organizzazione per l’Educazione, la Scienza e la Cultura), la FAO (Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura), la WHO (Organizzazione Mondiale per la Sanità) o la Banca Mondiale.
In Italia il programma JPO è anche conosciuto come Programma Giovani Funzionari delle Organizzazioni Internazionali, e il bando per partecipare viene aperto ogni anno in questo periodo.
Possono candidarsi giovani italiani con massimo 30 anni (33 se laureati in medicina), con un titolo di studio universitario e ottima conoscenza dell’inglese e, naturalmente, dell’italiano.
Il programma ha due obiettivi fondamentali: da una parte favorisce le attività di cooperazione tecnica delle organizzazioni internazionali grazie all’apporto di giovani professionisti. Allo stesso tempo consente a giovani qualificati interessati alle carriere internazionali di acquisire esperienze professionali rilevanti e altamente formative che nel futuro ne potrebbero favorire il reclutamento da parte delle organizzazioni stesse o comunque in ambito internazionale.

Se hai i requisiti indicati e una carriera in giro per il mondo è proprio quello che stai cercando, il JPO potrebbe essere il primo passo verso la realizzazione del tuo sogno professionale.

Le candidature vanno inviate online attraverso il portale predisposto, entro il 6 dicembre 2016 alle ore 15:00 (ora locale italiana): in bocca al lupo!

Acquisti via smartphone, viaggi aerei compresi!

Se gli acquisti online non sono più una novità per un numero sempre più grande di italiani, la nuova frontiera è l’acquisto di servizi per viaggiare tramite smartphone, con il quale possiamo fare sia piccole spese che acquisti importanti.

Tra i beni o servizi acquistabili, i voli aerei sono senz’altro tra gli articoli più interessanti, soprattutto data la sempre più ampia scelta disponibile, e perché un viaggio aereo può rappresentare una vacanza ma anche l’inizio di una importante esperienza di volontariato o tirocinio all’estero.

Ma come fare a tenere d’occhio costantemente le destinazioni che ci interessano, le occasioni da non perdere dall’aeroporto più vicino, o delle compagnie che usiamo più spesso per i nostri viaggi?
La risposta è semplice e, parlando di smartphone, non può che essere una app!
Al momento ne abbiamo a disposizione diverse in grado di svolgere funzioni ben precise e di rispondere in modo specifico alle esigenze di ogni viaggiatore 2.0.
Friend Compass di Momondo
Questa utile app, grazie alla tecnologia GPS, vi consente di localizzare i vostri amici di Facebook e di conoscere il prezzo del volo più conveniente per raggiungerli. Inoltre l’app vi dirà anche chi di loro abita nelle mete più calde, chi in quelle più fredde e chi si trova a maggiore distanza, per una scelta del prossimo viaggio che tenga in considerazione alche il fattore climatico. Potete anche vedere quali sono gli amici “più economici” da visitare.

Skyscanner
E’ una app di ricerca voli in grado di confrontare in pochi secondi le offerte di centinaia di compagnie aeree in tutto il mondo alla ricerca del volo perfetto per la tua vacanza, permettendo così di risparmiare un sacco di tempo.

Drungli
Drungli non è ancora un’app, ma attraverso questo sito si può scegliere un aeroporto di partenza e indicare il giorno in cui si vuole partire, per avere informazioni su una serie di possibili località di viaggio con relativo costo. Si possono anche abilitare le notifiche via mail per sapere con tempismo quando una destinazione che ci interessa si rende disponibile con un prezzo più conveniente.

Tra le compagnie aeree che hanno una propria app con diverse funzionalità ci sono:
Vueling
Con la app si può prenotare i biglietti quando mentre si è in giro, si può controllare le date delle proprie prenotazioni, tenere sott’occhio le offerte disponibili per i voli low-cost, trovare i numeri del customer service, fare il Check-in on line, e selezionare i posti a sedere all’interno del velivolo.

Easy Jet
L’applicazione EasyJet è utile per cercare, ma anche prenotare e gestire i vostri voli.

Ryan Air
Grazie alla app cercare i voli low-cost, gestire la prenotazione di un volo su uno degli aeromobili dell’azienda irlandese è un’operazione pratica e veloce.

Andare a trovare quell’amica in Erasmus in Danimarca, o l’amico volontario in Brasile non è mai stato così facile!

I tirocini all’estero del mese

Dedichiamo questo post alla rassegna dei tirocini da non perdere questo mese, in particolare per chi crede sia arrivato il momento di pensare ad un periodo di esperienza di vita e lavoro in un altro paese.

L’ideale è programmare per tempo il periodo di tirocinio, o internship, all’estero: per poter beneficiare al meglio dell’investimento di tempo energie e risorse economiche, è preferibile dedicarsi all’organizzazione dell’accordo di tirocinio, del viaggio, del soggiorno e tutte le necessità collegate (trasporto pubblico, eventuali documenti da tradurre, copertura sanitaria) prendendosi il tempo necessario.

Ma se ci troviamo all’improvviso con una borsa da utilizzare, o se troviamo proprio l’offerta di tirocinio in linea con il nostro percorso professionale? In questo caso può valere la pena concentrarsi sulla candidatura e sull’opportunità scovata, utilizzando tutti gli aiuti e i contatti di cui si dispone: scrivere o telefonare ad amici sul posto, contattare servizi della città in cui andremo, e naturalmente appoggiarci a servizi di informazione specializzati vicino a noi, come Eurodesk  e l’Informagiovani.
Vediamo allora che cosa c’è di interessante in questo momento.
Per laureati con dottorato in Economia o Business Administration – Tirocinio presso l’OMT – Organizzazione mondiale del turismo – Madrid
Durata: 6 mesi
Requisiti: ottima conoscenza dell’inglese, del pacchetto Office e sistema operativo Windows 7, interesse nelle attività delle Nazioni Unite
E’ prevista una retribuzione mensile di 400 euro
Scadenza: 31 Ottobre 2016

Per studenti universitari e laureati – Tirocini presso Radio Free Europe e Radio LibertyPraga e Washington DC
Durata: almeno 3 mesi
Requisiti: buona conoscenza dell’inglese sia orale che scritto
Non è prevista retribuzione e la candidatura deve essere inviata 8 settimane prima dell’inizio del tirocinio

Per studenti universitari e laureati – Tirocini presso la Corte dei Conti europea – Lussemburgo
Durata: 3, 4 o 5 mesi
Requisiti: cittadinanza di uno degli Stati Membri dell’UE, essere studenti in una delle materie di interesse della Corte e avere buona conoscenza di un’altra lingua europea oltre alla propria
Per alcuni tirocini è prevista una retribuzione di 1120 euro mensili
Scadenza: 31 Ottobre 2016

Per laureati – Tirocini presso l’OHCHR – Ufficio dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani dell’ONU – Ginevra
Durata: da 3 a 6 mesi
Requisiti: laurea in Diritto Internazionale, Scienze Politiche, Storia, Scienze Sociali; supporto da parte di una istituzione accademica; buona padronanza di almeno due delle sei lingue ufficiali delle Nazioni Unite (inglese, francese, spagnolo, arabo, russo e cinese)
I tirocinanti presso le Nazioni Unite non sono remunerati
Scadenza: 31 Ottobre 2016

Buona fortuna!

visto usa

Un visto per gli USA con la lotteria

Potrebbe sembrare una trovata tutta italiana, quella di poter ottenere un visto da residenti per gli USA, molto ambito, con una lotteria: invece questa è una prassi da tempo utilizzata per dare la possibilità a tutti quelli che non rientrano negli stretti requisiti richiesti per altri tipi di visti, di poter accedere alla cosiddetta Land of opportunities, e per garantire la multiculturalità che da sempre la caratterizza.

Il programma, che chiamiamo per semplicità lotteria, si chiama Diversity Visa Lottery, ed è una sorta di bando che ogni anno viene aperto ad ottobre e si chiude a novembre. In questo periodo è possibile iscriversi al programma per poter poi finire nella lista di persone dalla quale verrà effettuata una estrazione casuale computerizzata di persone a cui verrà dato in premio un visto per vivere e lavorare negli USA.

Il numero di visti concessi è di 50.000 all’anno, distribuiti tra persone provenienti dalle sei aree del mondo, anche se non esattamente da tutti i paesi. Di anno in anno infatti i cittadini di alcuni paesi sono esclusi dalla possibilità di partecipare all’estrazione, in base al criterio per cui da quel paese si è già raggiunta una quota di immigrati che supera una certa soglia. I visti rilasciati ai cittadini di un certo paese non possono superare comunque il 7% del totale.

Il Diversity Visa Lottery non impone limiti di età ai partecipanti, a differenza di molti altri tipi di visti per motivi di studio e lavoro, ma pone comunque due requisiti fondamentali da soddisfare:
1) essere nati in uno dei paesi che rientrano nel programma (questo requisito considera pochissime eccezioni)
2) avere un titolo di studio almeno al livello di diploma, o due anni di esperienza lavorativa negli ultimi cinque anni, in una delle professioni elencate nella Banca Dati Online del Department of Labor, e che riporti una classificazione pari a Zone 4 o Zone 5
La conoscenza della lingua non è menzionata, ma è chiaro che è un filtro quasi automatico dato che solo chi comprende l’inglese sarà in grado di capire ed eseguire esattamente le istruzioni e compilare il form in ogni parte.

Tutta la procedura di iscrizione si fa online al sito predisposto dall’Ufficio Affari Esteri del Dipartimento di Stato, e richiede l’inserimento dei propri dati (e di quelli degli eventuali familiari che, in caso di vincita del/la richiedente, lo/la seguiranno e otterranno un visto con lo status di dependant) compresa una foto digitale con caratteristiche ben definite.
Una volta eseguito correttamente in procedimento di iscrizione, non resta che aspettare l’estrazione e il momento in cui i risultati verranno pubblicati sul sito dedicato (non vengono inviate notifiche via email): per quest’anno le candidature si possono presentare fino al 7 novembre 2016.

Dal 2 maggio 2017 saranno resi pubblici i nomi dei vincitori, ai quali saranno comunicati i successivi passi da seguire per ottenere il visto e poter così pianificare il trasferimento negli States.

Le ultime raccomandazioni prima di cominciare l’iscrizione: prendere bene visione delle istruzioni (disponibili in più lingue con tanto di FAQ), occuparsi personalmente della procedura, e non sottoporre la candidatura più volte nello stesso anno (il sistema rileva i doppioni ed esclude automaticamente il candidato).

E ora, buona fortuna!

In Germania, non solo per lavoro

Si parla molto di Germania destinazione per chi si sposta per motivi di lavoro, ma è una meta da considerare anche per chi volesse proseguire gli studi all’estero, per esempio in una delle numerose università tedesche.

Anche la Germania partecipa al cosiddetto Processo di Bologna, teso a riformare i differenti sistemi universitari europei, di modo che risultino il più possibile armonizzati e omogenei tra di loro.

Questo progetto prevede la suddivisione degli studi superiori in tre cicli:
Laurea triennale, in Germania chiamata Bachelor
Laurea magistrale o specialistica, in Germania chiamata Master
Dottorato di ricerca, in Germania chiamato Promotion

L’offerta universitaria è in Germania molto ampia e articolata, grazie ad un numero elevato di atenei e altri tipi di istituti universitari, in maniera abbastanza diversa da come accade in Italia. Il portale dedicato alla formazione superiore fornisce anche le informazioni relative a visti, requisiti, e documenti da presentare.

In particolare, in Germania si possono trovare:

· Universität (Università)
· Fachhochschule (Istituto superiore ad indirizzo scientifico)
· Technische Universität / Technische Hochschule (Politecnico)
· Kunsthochschule (Accademia di Belle Arti)
· Musikhochschule (Conservatorio di musica)
· Gesamthochschule (Università unificata)
· Verwaltungsfachhochschule (Istituto superiore per la pubblica amministrazione)
– Pädagogische Hochschule (Istituto universitario per la formazione degli insegnanti)
· Berufsakademien (Accademie professionali)

I corsi universitari si concludono con un esame di diploma (Diplomabschluß), di magistero (Magisterabschluß, specie nelle facoltà umanistiche) o di Stato (Staatsexam, per chi studia giurisprudenza o medicina e per chi vuole insegnare).

Per queste scuole non è previsto il pagamento delle tasse universitarie, ma viene richiesto solo un contributo annuo per il tesserino universitario, il libretto e certificati vari. I corsi universitari durano minimo 8 semestri, e sono divisi in 2 cicli. Gli studenti che terminano il primo ciclo ottengono il diploma di Zwischenprüfung o Vordiplom.

Nei casi in cui l’accesso ai corsi è a numero chiuso, l’ammissione non è regolata dall’università stessa ma da un’autorità centrale (Zentralstelle für die Vergabe von Studienplätzen – ZVS) e viene data in base al voto dell’esame di maturità ed al periodo di tempo trascorso in lista d’attesa. In alcune facoltà sono previsti anche dei test attitudinali ed un colloquio selettivo.

L’Italia e la Germania hanno siglato un accordo per il riconoscimento automatico dei titoli di studio: per poter studiare in un’università tedesca è necessario possedere il diploma di maturità ottenuta dopo 5 anni di scuola superiore. Gli studenti stranieri devono anche dimostrare una buona conoscenza del tedesco e sostenere un test d’ammissione scritto per valutarne il livello. Chi non supera il livello minimo individuato per l’accesso, deve fare un corso alla Volkshochschule della durata di un semestre, e riprovare l’ammissione all’università il semestre successivo; chi invece supera il test a pieni voti si può dedicare ai corsi della materia prescelta offerti dall’università.

Parallelamente a questi corsi di lingua, intensivi e obbligatori, si possono frequentare anche i corsi normali. Per chi intende rimanere più di due semestri oppure completare il corso di studi in una università tedesca, è obbligatorio sostenere il DSH, Deutsche Sprachprüfung für den Hochschulzugang ausländischer Studienbewerber, esame scritto e orale, che presuppone un livello avanzato della lingua. Le università offrono corsi di preparazione per coloro che non riescono a superare l’esame.

Insomma, bisogna impegnarsi parecchio ed essere determinati, ma le università offrono agli studenti stranieri supporto e corsi per l’apprendimento del tedesco, per una migliore e più rapida integrazione.

I programmi e gli strumenti europei per la mobilità e la trasparenza

Tra le priorità delle politiche europee in ambito educativo e formativo c’è la promozione dell’apprendimento permanente e del libero movimento dei cittadini.
Il raggiungimento di questi obiettivi si basa sulla realizzazione di strumenti che garantiscono una maggiore trasparenza e comparabilità delle qualificazioni in tutta l’Unione Europea.
E’ per questo che la Commissione Europea ha avviato numerose iniziative sia per l’accesso all’informazione e l’orientamento dei cittadini su queste tematiche, sia per l’effettivo riconoscimento delle competenze e delle qualifiche di coloro che si spostano da un paese all’altro portandosi dietro il loro bagaglio di esperienze e conoscenze.
Strumenti come Europass (di cui il cv europeo fa parte), EQF (European Qualifications Framework), ECVET (European Credit system for Vocational Education and Training), EQAVET (European Quality Assurance in Vocational Education and Training) , ESCO (European Skills, Competences, Qualifications and Occupations) sono proprio quelli che vanno utilizzati in caso di mobilità per lavoro o studio.

Ma cosa sono? Come si ottengono, e come si usano?

Proprio di questo parleremo il prossimo mercoledì 28 settembre al seminario, destinato agli addetti ai lavori, organizzato dal Punto Nazionale di Coordinamento EQF, il Centro Nazionale Europass e il Centro Euroguidance in collaborazione con il Comune di Ancona ed Eurodesk Italy.

Obiettivo del seminario è presentare le caratteristiche e l’uso dei singoli strumenti e l’interazione tra di essi, nonché lo stato di avanzamento dei lavori di implementazione del Sistema nazionale di certificazione e della costruzione del Quadro Nazionale delle qualificazioni.

Ai partecipanti sarà rilasciato un attestato di partecipazione al termine del seminario.

Per tutti i partecipanti provenienti da fuori Ancona, ecco qualche indicazione per raggiungere la sala conferenze dell’Informagiovani Ancona:

  • dalla stazione ferroviaria: prendere il bus numero 1/4 dal marciapiede su cui ci si trova uscendo dalla stazione (attenzione, il secondo marciapiede, dove sulla palina in alto è scritto “CENTRO”). Il bus avrà come destinazione Piazza IV Novembre, e passa circa ogni 7 minuti. Dalla stazione ci vogliono tra i 5 e 10 minuti, cioè 7 o 8 fermate, per arrivare in piazza Roma, dove si scende all’ingresso del Rettorato dell’Università. Da lì basta attraversare la strada e scendere le scale sotto la tettoia della fermata bus, o le scale in corrispondenza del corso Garibaldi, al centro della piazza.
  • per chi ci raggiunge in auto, ecco la mappa dei parcheggi del centro.

Di seguito il programma della giornata con le presentazioni scaricabili dei relatori.

“Gli strumenti europei per la mobilità e la trasparenza”

Ancona, 28 settembre 2016 | Agenzia Locale Eurodesk del Comune di Ancona | Piazza Roma Underground – Ancona

PROGRAMMA

9.15   Saluti istituzionali- Marco Brutti, Comune di Ancona

9.30    La rete europea Eurodesk  e i tools a supporto della mobilità per l’apprendimento transnazionale –  Serena Principi, Agenzia Locale Eurodesk  del Comune di Ancona.

9.45     I programmi e gli strumenti europei per la trasparenza delle qualificazioni e la mobilità a fini di studio e di lavoroCatia Mastracci, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

10.00   Il programma Erasmus+Roberta Grisoni, Isfol

10.45   Il Quadro Europeo delle Qualificazioni EQF e la costruzione del Quadro NazionaleDiana Macrì, Isfol

  1. 15 Pausa

11.30  Il Quadro Operativo delle Qualificazioni Regionali: presentazione dell’Atlante del Lavoro e delle Qualificazioni – Rita Porcelli, Isfol

12.00  Gli strumenti per la trasparenza del Portafoglio EUROPASS   –  Silvia Lotito, Isfol

12.30   La rete EuroguidanceSilvia Lotito, Isfol

13.00   La rete EURES e lo schema di mobilità per i giovani Your first EURES jobCatia Mastracci,  Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali

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Farsi riconoscere (il titolo di studio)

Spostarsi in Europa per studio o lavoro è sempre più facile, grazie ai trattati europei a seguito dei quali le frontiere sono state aperte, possiamo usare i nostri documenti di identità nazionali, non dobbiamo chiedere visti, cambiare moneta e insomma ci risparmiano tutta una serie di passaggi che ci complicherebbero parecchio la vita e porterebbero via un sacco di tempo.
Questo non significa però che possiamo dare tutto per scontato, ad esempio per quanto riguarda vedersi riconoscere il titolo di studio in un altro paese, o farsi riconoscere nel proprio un titolo conseguito all’estero.
Il riconoscimento dei titoli non è un meccanismo automatico, ma richiede un passaggio con le autorità competenti, e prevede una sintetica valutazione del titolo straniero e la definizione di una corrispondenza di livello nel paese in cui si vuole farlo riconoscere.
I titoli accademici e professionali vengono riconosciuti a livello europeo sulla base della “Convenzione sul riconoscimento dei titoli di studio relativi all’insegnamento superiore nella Regione europea” e delle “Direttive europee sul riconoscimento dei titoli professionali”
Chi ha intenzione di proseguire gli studi in un altro paese dell’UE o completare una parte degli studi all’estero, dovrà verificare prima di partire che il paese in cui ha scelto di recarsi riconosca il titolo di studio già posseduto.
Per quanto riguarda la laurea, ad esempio, nella maggior parte dei casi è possibile ottenere un “certificato di equipollenza”, che equipara il titolo di studio a quelli del paese in cui si desidera trasferirsi. In altri casi ci verrà richiesto di dare degli esami integrativi o frequentare dei corsi presso l’istituto di destinazione, per allineare il proprio titolo a quello nazionale.

Per informarsi nel dettaglio e avviare questa pratica, è necessario contattare il centro ENIC/NARIC del paese in cui si desidera ottenere l’equipollenza, o del proprio paese di origine nel caso di ritorno dopo studi compiuti all’estero.
A seconda del paese in cui i diplomi vengono valutati e dello scopo di tale valutazione, il centro ENIC/NARIC si occuperà direttamente della pratica o la trasferirà all’autorità competente. In Italia, il centro per il riconoscimento dei titoli è il Cimea.

Prima di chiedere l’equipollenza, è consigliato accertarsi di alcuni dettagli importanti, e cioè: dell’eventuale costo del servizio, della durata della valutazione (che va da alcune settimane a mesi), del documento che verrà rilasciato (potrebbe trattarsi di una piena equipollenza o di una relazione comparativa).
E’ consigliabile fornire la documentazione nel formato Europass (come il supplemento al diploma o il supplemento al certificato), in modo che il diploma possa essere più facilmente confrontato e riconosciuto. A livello europeo, infatti, esistono una serie di strumenti creati appositamente per facilitare la comprensione e rendere più trasparente alle istituzioni universitarie o ai datori di lavoro stranieri i titoli acquisiti.

Insomma, non è tutto immediato ma basta sapere cosa fare e a chi rivolgersi!

scuola estero Europa studiare

Un anno di scuola, ma all’estero

A volte la scuola ti va stretta, perché non offre abbastanza stimoli, o perché ti sembra non sia abbastanza aperta a orizzonti che tu invece intravedi e insegui.

Se quello di cui hai bisogno sono nuove sfide, nuovi amici e un contesto internazionale, frequentare un periodo di scuola in un altro paese (europeo e non) può essere la risposta per chi è maturo e preparato ad affrontare un viaggio oltre i confini delle solite abitudini.

L’anno, o semestre, all’estero è consigliato durante il quarto anno delle scuole superiori (ma si può partire anche per il terzo anno), quando si è abbastanza grandi e autonomi, ma non ancora arrivati ad affrontare il quinto ed ultimo anno e il conseguente esame di maturità.

Ma come funziona, da dove si comincia? Tutta l’organizzazione della mobilità all’estero dello studente viene gestita da società riconosciute dal Ministero dell’Istruzione: queste si preoccuperanno di selezionare gli aspiranti partecipanti, prepararli alla partenza, scegliere le scuole all’estero e assegnarle a ciascuno, oltre a seguire gli studenti per tutta la durata del programma.

E’ indispensabile cominciare a informarsi e prepararsi con ampio anticipo (tra i 15 e i 18 mesi prima) dato che la domanda va presentata già dall’anno precedente nel caso dell’anno intero, e comunque diversi mesi prima della partenza.

Si parte in genere nel mese di luglio, tenendo conto del diverso inizio dell’anno scolastico nel paese di destinazione, e in ogni caso in modo da arrivare sul posto qualche giorno prima, per cominciare ad ambientarsi.

I costi da sostenere per questa esperienza variano a seconda della destinazione e della durata: non sono stratosferici ma nemmeno troppo contenuti. Ad esempio un anno scolastico all’estero in un paese anglosassone può costare tra 8 e 10 mila euro, quota che include la preparazione, il viaggio, l’iscrizione alla scuola, il tutoraggio, il vitto e l’alloggio presso una famiglia locale.

E quando si torna? Cosa succede? Nonostante l’anno o il periodo trascorso all’estero sia riconosciuto, il riconoscimento e il passaggio all’anno o al semestre successivo non è automatico, e bisogna presentare alla scuola in cui si rientra i documenti relativi alla frequenza all’estero e seguire le indicazioni dell’istituto. La cosa migliore da fare è programmare con anticipo per avere il tempo di concordare con gli insegnanti e il dirigente scolastico quali saranno le modalità di rientro già prima di partire.

Quali sono i vantaggi? Inutile dire che la permanenza all’estero permette di fare un balzo in avanti nella conoscenza e nell’uso di una lingua straniera, se non di apprenderne una nuova. Inoltre si impara a conoscere meglio se stessi, i propri limiti, le proprie potenzialità, stando a contatto con una realtà diversa da quella in cui si è cresciuti. Si guadagna in autonomia, in capacità di individuare problemi che ci riguardano e relative soluzioni.

Se pensi che potrebbe essere una esperienza che fa per te, o semplicemente vuoi saperne di più, segui la nostra pagina eventi e partecipa ai prossimi incontri informativi sull’argomento! Le candidature per il prossimo anno sono già aperte.

 

Vacanze, parti con la tua TEAM

Agosto, tempo di ferie, viaggi, partenze, e quindi…di preparazione dei bagagli.
Ognuno ha il suo metodo, c’è chi in mezz’ora ha pronto uno zaino completo di tutto il possibile necessario, e chi comincia a prepararsi giorni prima, facendo una lista ordinata e ragionata, da spuntare man mano che si avvicina la partenza.
Qualunque sia il tuo metodo, non dimenticare di portare con te la tua TEAM – Tessera Europea di Assicurazione Malattia, più comunemente conosciuta come Tessera Sanitaria.

In queste settimane molti ne hanno ricevuta una nuova in sostituzione a quella in scadenza, ed è bene sapere che, per poterla usare per i servizi di base (attestazione dell’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale, del codice fiscale e accesso all’assistenza sanitaria in Europa) non è necessaria alcuna attivazione particolare, prevista invece per eventuali altri servizi online forniti dalle pubbliche amministrazioni.

Quando viaggiamo, la carta TEAM, o Carta Regionale dei Servizi, ci permette di poter usufruire, presentandosi presso un medico o una struttura sanitaria pubblica, dell’assistenza medica di base nel paese europeo in cui andiamo in vacanza (o nel quale ci troviamo per un soggiorno breve di studio, lavoro o altro).
Attenzione però, perché ciò non significa che avremo sempre e comunque prestazioni gratuite: avremo diritto allo stesso trattamento che hanno i cittadini del paese in cui siamo, non al trattamento che abbiamo in Italia. Quindi ad esempio se ci troviamo ad avere necessità di una prestazione medica in Francia, dobbiamo sapere che ne pagheremo comunque un 20%, perché così funziona per i francesi.
Come fare a sapere che cosa ci dobbiamo aspettare nel paese dove andremo? Possiamo informarci prima (soluzione adatta ai più previdenti!) consultando il sito del servizio nazionale del paese dove andremo, o usare l’app predisposta dall’UE, così da poter accedere, in caso di bisogno, alle informazioni organizzate per paese.

In ultimo, vi ricordiamo che la tessera TEAM non sostituisce un’assicurazione di viaggio: valutate se stipularne una prima di partire, in base al tipo di vacanza e alla destinazione.

Non ci resta che augurarvi buone vacanze!

Un’estate indimenticabile

Finalmente eccola, ci stiamo proprio in mezzo! L’estate che abbiamo tanto atteso e caricato di aspettative è qui, e ha tutti i numeri per diventare una di quelle che ricorderemo per un bel pezzo.

Come fare ad aiutare la nostra buona stella e ritrovarci a settembre belli soddisfatti rispetto ai mesi appena passati e pieni di energie per la prossima stagione?
Ecco alcuni suggerimenti, a costi contenuti e a forte impatto emotivo 🙂

Un campo di volontariato o lavoro.
Si possono fare sia in Italia che all’estero, hanno una durata breve (settimane) e richiedono solo una piccola quota di partecipazione e un po’ di impegno personale, ma solo in qualcosa che ci sta particolarmente a cuore! Si può andare a far parte dello staff di un parco naturale per la protezione dell’ambiente e degli animali, aiutare a costruire una scuola o ristrutturare un edificio particolare (chi altri vi darà l’opportunità di imparare come si fa?), collaborare all’organizzazione di campi estivi o festival artistici, portare il vostro aiuto dove c’è bisogno.
Siete minorenni? Senior? Famiglie? Niente paura, ci sono soluzioni per tutti!
Vitto e alloggio sono forniti dall’organizzazione che vi ospita.
E ricordate: fare del volontariato, dare qualcosa agli altri (tempo, energie, attenzione) fa bene tanto a chi riceve che a chi dà, è scientificamente provato.

Lavoro in cambio di ospitalità.
Si tratta di persone, famiglie o piccole organizzazioni (spesso nel settore agricolo) che offrono ospitalità a viaggiatori in cambio di qualche ora di lavoro: in genere nel periodo estivo c’è più da fare e molti host accolgono volentieri persone da altri paesi in cambio di un po’ d’aiuto e della possibilità di conoscere persone nuove e interessanti. Un’ottima occasione per stare qualche giorno a contatto con la natura, vivere un ambiente diverso e farsi nuovi amici! Il portale Workaway raccoglie tante possibilità di questo tipo, per tutti i gusti.

Zaino in spalla e viaggiare
Quanto tempo è che non uscite dai confini dell’antica Marca? Che non provate a parlare un’altra lingua? Che non sentite il brivido dell’avventura?

Nemmeno ve lo ricordate? Bene, è arrivato il momento di sconfinare, partire alla scoperta di paesaggi nuovi e persone incredibili, mettere da parte per un po’ le solite abitudini e sperimentarne di nuove, andare a curiosare per vedere come si vive qualche centinaio di chilometri più a est, a sud, a nord… per tornare più ricchi e più leggeri, pieni di stupore e sorpresa per quello che avrete scoperto sugli altri, e soprattutto su voi stessi, come ha fatto qualche mese fa Raffaele.
Ecco qualche suggerimento per viaggiare low-cost e godersi al meglio tutto quello che incontrerete.

Ognuna di queste esperienze ci permette di fare una vacanza, divertirci, farci nuovi amici e contatti, imparare qualcosa che potrà servirci presto, anche sul lavoro, ed esercitare un po’ di lingue straniere: tutto quello che si può desiderare da un’estate indimenticabile.
E allora coraggio! Scegliete, organizzatevi, pianificate, e via!

Poi a settembre vi aspettiamo per sentire i racconti e vedere le immagini della vostra avventura, qui all’Informagiovani 🙂

Vacanze e studio delle lingue, accoppiata perfetta!

L’estate è arrivata, ormai per davvero, e a parte chi è impegnato proprio in questi giorni negli esami di maturità (in bocca al lupo ragazzi/e!!) o chi svolge lavori stagionali, per molti è cominciato un periodo di tempo libero o comunque di impegni meno intensi.

Quale momento più adatto per dedicare un po’ di energie al miglioramento delle lingue che conosciamo così così, o per imparare l’abc di quella lingua che ci piace tanto ma che non abbiamo mai studiato?

Sono numerose le scuole, associazioni e gli enti che organizzano corsi all’estero di lingue straniere, venendo incontro alle nostre diverse esigenze, unendo attività divertenti allo studio e permettendoci di incontrare persone da tutto il mondo per approfondire la conoscenza della lingua e immergerci nella cultura locale.

I costi per l’iscrizione ai corsi variano molto a seconda del paese, della città di destinazione, della durata del soggiorno e a seconda dell’organizzazione proponente. Per scegliere al meglio, cioè in base a all’obiettivo che abbiamo e al budget che possiamo investire, vi consigliamo di informarvi bene, visitando i siti web delle varie organizzazioni, le loro pagine social (ad esempio Facebook), per confrontare le offerte e leggere impressioni, recensioni, commenti e valutarne l’affidabilità.

Ecco un elenco di siti di scuole, associazioni o enti che organizzano soggiorni vacanze e studio, tratto da Eurodesk.it, per coloro che desiderano seguire un corso di lingue all’estero. Buone vacanze!

 

KAPLAN
Kaplan propone oltre 40 scuole di inglese all’estero negli Stati Uniti, Inghilterra, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Irlanda, Scozia e Malta. Tutte le scuole sono situate in posizioni centrali e godono di strutture moderne. Kaplan ti offre un ambiente internazionale, insegnanti competenti e qualificati ed un metodo di studio che ti consente di migliorare le tue abilità linguistiche in tempi molto rapidi.

WEP
La WEP propone una grande varietà di progetti per soggiorni linguistici, educativi, e culturali, offrendo ai giovani a partire dai 14 anni la possibilità di scoprire un altro paese, un’altra cultura, un’altra lingua.

EF-Education First
Organizza, fra le varie attività, programmi di scambio per studenti dai 14 ai 18 anni. I ragazzi si recano in un paese all’estero, vivono presso le famiglie di accoglienza e frequentano una scuola superiore locale. Gli studenti ricevono assistenza e consulenza in loco dai numerosi coordinatori EF.

Mondoinsieme
Organizzazione senza scopo di lucro che organizza scambi culturali e soggiorni linguistici in tutto il mondo.

ESL Soggiorni linguistici
Soggiorni linguistici in decine e decine di destinazioni: corsi di lingua per giovani, scuole di lingue per adulti, stage professionali o corsi business.

Ace English Malta
La ACE English Malta organizza corsi di lingua inglese a Malta per studenti che vogliono raggiungere degli obbiettivi specifici.

Sprachcaffe
Sprachcaffe con oltre 30 anni esperienza nell’organizzazione di vacanze studio per adulti nel mondo, offre corsi di lingua in 7 lingue e in 30 scuole di lingue situate nelle più belle città il mondo. Sprachcaffe organizza anche le vacanze studio all’estero per ragazzi dai 13 ai 21 anni. Il programma prevede oltre al corso di lingua, del tempo libero che permette ai ragazzi di praticare ciò che hanno imparato in classe oltre a calarsi nella cultura e nello stile di vita del paese che li ospita.

MB Scambi culturali
Organizza corsi di lingua per giovani al di sotto dei 18 anni, studenti e neolaureati, professionisti, insegnanti di lingue, famiglie.

Intercultura
l programmi estivi rappresentano delle esperienze più brevi rispetto ai tradizionali programmi di Intercultura (semestre o anno di studio all’estero), e consentono di vivere un’esperienza di scambio interculturale di durata variabile dalle 4 alle 7 settimane. I programmi estivi di norma prevedono il soggiorno in famiglia. Le iscrizioni si aprono in genere tra settembre e novembre per l’estate successiva.

Euro Master Studies
Propone una vasta gamma di soggiorni studio all’estero per giovani e adulti.

IALC Associazione Internazionale di Centri Linguistici
Offre opportunità per studiare la lingua e scoprire la cultura di numerose destinazioni mondiali. I suoi corsi di lingua variano da lezioni generali per tutte le età a corsi altamente specializzati per professionisti, oltre a combinare lo studio della lingua con un’esperienza lavorativa.

Centro Diffusione Lingue
Propone vacanze studio in qualsiasi periodo dell’anno. Sono disponibili soggiorni studio per ogni esigenza, abbinati a: corsi di lingua ad ogni livello per adulti; corsi di aggiornamento per insegnanti; corsi di management aziendale; corsi specifici di preparazione agli esami; vacanze studio specifiche per ragazzi.

Linguland
Con più di 10 anni di esperienza, Linguland organizza vacanze studio per tutte le età in moltissime località del mondo, offrendo la possibilità agli studenti di imparare le lingue in alcune delle più mete più richieste (come Londra, New York, Berlino) ma non solo.

Cactus Language
Cactus è specializzata nell’organizzazione di corsi di lingue per singoli e gruppi sin dal 1998 per clienti in tutto il mondo, e soddisfa diverse esigenze e budget. Ogni anno coinvolge 10.000 persone nell’apprendimento di più di 30 lingue in 200 destinazioni nel mondo.

MLA Vacanze Studio
Tour operator per le vacanze studio per bambini, ragazzi e adulti che desiderano seguire un corso di lingua all’estero a scelta tra numerose destinazioni.

ELgo
Il sito contiene una classifica delle scuole di lingua inglese nel Regno Unito (‘Centres of excellence’ scelte sulla base dei risultati delle ispezioni del British Council) e informazioni quali un prezzo indicativo per ogni istituzione e la sicurezza della destinazione scelta (basata sull’Indice della Pace Globale).

Una esperienza all’estero con lo SVE, tempo ben speso!

Tra le attività dedicate ai giovani e finanziate dall’Unione Europea attraverso il programma Erasmus+, la più accessibile, perché non richiede titoli di studio particolari, e la più adattabile alle proprie esigenze è sicuramente il Servizio Volontario Europeo.

Possono partecipare tutti i giovani residenti in Italia tra i 17 e i 30 anni che abbiano intenzione di passare un periodo tra 2 e 12 mesi in uno dei paesi aderenti al programma Erasmus+.

Ecco alcune opportunità già pronte da cogliere al volo, per programmare un’esperienza all’estero per i prossimi mesi!

 

Progetto “MULTI-KULTI 2016” – Polonia – dal 02/07/2016 al 28/08/2016

L’associazione POLITES ospiterà 20 volontari da 5 paesi diversi per l’organizzazione di attività multiculturali dedicate a bambini e ragazzi tra i 9 e i 15 anni; i volontari inoltre parteciperanno alle attività di workshop, ricerca e relazioni con altre associazioni che l’ente ospitante svolge abitualmente, con la possibilità di prendere parte anche a eventi organizzati dal locale centro regionale per il volontariato.

Scadenza per candidarsi: 5 giugno 2016

Progetto “The first step in education, the first step in volunteering!” – Romania – da maggio a novembre 2016
L’Asociatia Pro Democratia Club Braila accoglie volontari da diversi paesi per attività di collaborazione e apprendimento di tecniche di educazione non formale presso il vicino Kindergarden.

Scadenza per le candidature: al più presto

SVE presso Le Centre Méditerranéen d’Etudes Françaises (CMEF) – Francia – dal 10/01/2017 – 20/07/2017
Il Centro Studi offre la possibilità di svolgere uno SVE presso la scuola di lingue, e di essere coinvolti nell’organizzazione dei campi studio per ragazzi e ragazze, assistendo nell’accoglienza, l’accompagnamento e l’animazione dei gruppi stessi.

Scadenza per l’invio delle candidature: 20 giugno 2016

Progetto SVE presso la Fanzinothèque di Poitiers, Francia – dal 05/09/2016 al 31/08/2017
La Fanzinothèque accoglierà un/a volontario/a con forte interesse nelle arti grafiche, nell’editoria e informazione, per attività di produzione materiali grafici, per supportare l’organizzazione di eventi, mostre e workshop promossi dall’ente ospitante. Qui tutti i dettagli.

Scadenza per le candidature: 30 maggio 2016