Vacanze estive in treno: scelta ecologica

Le vacanze estive rappresentano il periodo dell’anno più ambito da studenti e lavoratori, che le attendono impazienti per poter godere di un periodo di svago in località di mare, di montagna o in città d’arte.

Molti avranno già programmato con anticipo le loro vacanze, altri invece cercano le offerte last minute.

Diverse le mete, diversi ovviamente i mezzi di trasporto scelti.

C’è chi non vuole rinunciare alla propria autonomia e preferisce viaggiare in auto, camper, moto o anche bici con la libertà di decidere quando e dove fermarsi e magari cambiare anche percorso.

C’è chi invece preferisce rilassarsi e lasciarsi trasportare verso la meta desiderata e quindi sceglie di viaggiare in aereo, nave o treno.

Tra questi poi chi vuole evitare code, a volte lunghissime ed estenuanti soprattutto nei periodi caldi, ai check-in aerei e navali, preferisce il treno.

Viaggiare in treno infatti consente di ammirare i paesaggi ed i luoghi che attraversiamo per arrivare a destinazione, chiacchierare con il compagno di posto e dedicarsi ad attività rilassanti come la lettura di un libro o l’ascolto della musica.

Un mezzo di trasporto decisamente economico ed ecologico, per una vacanza originale estiva lungo gli itinerari turistici in treno, alla scoperta del patrimonio culturale e naturale della nostra splendida Penisola.

Viaggiare in treno è anche conveniente grazie alle tante iniziative che le aziende intendono mettere sui binari.

Trenitalia Regionale, ad esempio, ha ampliato l’offerta ferroviaria e ha previsto sconti e promozioni per chi utilizzerà i treni regionali durate il periodo estivo.

Tante sono le offerte previste: dal PASSXTE, il pass no limit che permette di viaggiare nel weekend per 48 ore ad un prezzo fisso e consentirà di salire su Frecce, Intercity e Regionali in ogni angolo d’Italia, a sconti per i bambini, a gratuità per il trasporto di animali e per il trasporto di una bici pieghevole.

Lunga, inoltre, la lista degli eventi d’arte e degli spettacoli che offrono sconti e promozioni a chi abbandona l’auto per muoversi con il mezzo di trasporto pubblico green per eccellenza.

Tutte le offerte divise per regione sono consultabili a questo link.

Buon viaggio!

Campo Giovani, un’estate diversa

I giovani studenti si stanno avvicinando alla fine della scuola e stanno pensando a come trascorrere la tanto agognata estate.

Chi pensa di passarla sdraiato su un lettino e chi invece non ha assolutamente voglia di fermarsi, anzi.

La vacanza può essere un’occasione per fare un’esperienza nuova, diversa e arricchente.

Come le esperienze promosse da Campo Giovani.

CampoGiovani è un progetto del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale destinato a ragazzi e ragazze residenti in Italia, di età compresa tra i 14 ed i 22 anni frequentanti istituti scolastici superiori o iscritti ai primi anni del ciclo universitario.

Grazie a questo progetto i giovani possono trascorrere una settimana da protagonisti con la Marina Militare, la Guardia Costiera e la Croce Rossa Italiana, in difesa dell’ambiente, in aiuto alla popolazione, al servizio dell’Italia.

Da giugno a settembre, una settimana per apprendere nozioni utili, fare amicizia, conoscere persone e soddisfare la propria voglia di impegno civile.

Sono previsti vari campi il cui programma varia a seconda dell’ente in cui si svolge il campo.

Nel caso della Marina Militare sono previsti dei “Corsi velici estivi”, rivolti a studenti delle scuole medie superiori, con lo scopo di avvicinare i giovani al mondo della vela, diffondere il rispetto e la conoscenza del mare e della natura, la conoscenza di ritmi, regole e tutti quegli elementi che in questa si fondono.

Nel caso della Guardia Costiera il programma del campo estivo mira a far avvicinare i ragazzi alla tutela del mare, delle nostre coste e dei parchi marini con particolare attenzione alla promozione di comportamenti tesi alla salvaguardia della vita umana, alla protezione dell’ambiente marino e della fauna ittica oltre che alla conoscenza delle regole fondamentali per una navigazione sicura.

Nel caso, infine, della Croce Rossa, l’intento è avvicinare i giovani alle grandi sfide che l’associazione si è posta per cui oltre a percorsi di Primo Soccorso, verranno proposti percorsi di sensibilizzazione su: infezioni sessualmente trasmissibili, educazione alimentare, educazione stradale, cambiamenti climatici, dipendenze patologiche (alcol e droghe), razzismo e xenofobia, Diritto Internazionale Umanitario, Protezione civile e sui processi comunicativi.

Da pochi giorni è uscito il bando della Marina Militare per 300 giovani (anche femmine), desiderosi di trascorrere dieci giorni indimenticabili al timone di una barca a vela, con la guida e i consigli degli istruttori specializzati della Marina.

I corsi sono gratuiti e si tengono presso tre strutture della Marina Militare che possiedono una lunga tradizione nell’arte dell’insegnamento dell’arte marinaresca: l’Accademia Navale a Livorno, la Scuola Sottufficiali a La Maddalena e la Scuola Navale Militare F.Morosini a Venezia.

Le domande sono aperte fino al 16 giugno 2017.

Viaggio post maturità

Meno di un mese alla fine della scuola ma non per chi si prepara all’esame di maturità.

Non è questo il momento di mollare, anzi è richiesto lo sprint finale. La scrivania è ancora piena di libri, la fatica e l’ansia da esame si fanno sentire.

Dopo gli scritti in date prestabilite, l’incertezza dell’orale, c’è chi spera di sostenerlo il prima possibile per poi potersi rilassare e chi sente la necessità di studiare ancora, qualche giorno in più tra scritto ed orale può essere prezioso.

Ma dopo l’orale tutti sognano il senso di libertà e le vacanze caratterizzate dal viaggio di maturità.

Per molti questo atteso viaggio diventerà indimenticabile, spesso affrontato con i compagni di avventura degli ultimi cinque anni di vita.

Senza lo stress scolastico, l’ambiente scuola, i compiti, le interrogazioni, la routine degli anni passati insieme con gioie e dolori.

La maturità comunque porterà una svolta nella vita quotidiana, in primis il futuro dipenderà da una scelta responsabile del diplomato. Prima di affrontare il mondo universitario o lavorativo, finalmente si realizza sogno.

Sia partendo con un amico sia con un gruppo è importante scegliere la giusta meta, il periodo, il budget a disposizione e il tipo di divertimento di cui siamo alla ricerca.

La meta potrebbe essere all’estero o in Italia, l’importante che sia un luogo dove potrai unire divertimento, cultura, relax e visitare città e luoghi meravigliosi. Se ancora non avete deciso e volete valutare tutte le opzioni moltissimi i siti web con consigli e proposte, dove si ha l’imbarazzo della scelta.

La meta va di pari passo con il budget, ovvio prima si pianifica maggiori sono le proposte. Ci tardi arriva aspetta il last minute ma forse non tutti son disposti ad aspettare per un viaggio così atteso.

Ciascuno pianificherà il suo viaggio e sarà unico se non altro per la compagnia ed il divertimento che si potrà scatenare dopo mesi di studio e tensione.

L’importante è pianificare, ad esempio vi segnaliamo un articolo tratto da Studenti.it “Viaggio di maturità : tra noia e nostalgia”  dove  potrete leggere anche una classifica delle mete più scelte.

Lasciamo a voi la ricerca su web per viaggi autorganizzati o pacchetti all inclusive visto che per il viaggio di maturità c’è chi è disposto a chiedere un ‘aiutino’ a mamma e papà, a patto di essere promosso con ottimi voti.

Noi vi proponiamo e consigliamo un’alternativa che non tutti conoscono: gli scambi giovanili, promossi dall’Informagiovani  nell’ambito del programma europeo Erasmus+.

Gli scambi giovanili internazionali  non sono  soltanto un’ opportunità di viaggio ma anche di scoperta, di crescita personale e svago; in cui il motto sarà: Mettersi in gioco e confronto interculturale.

Per restare aggiornati vi suggeriamo di visitare la pagina del nostro blog dedicata: Scambi Giovanili.

In bocca al lupo per l’esame e buon viaggio!

Abitudini, comodità e marketing

Quanto la tecnologia possa aver cambiato il nostro modo di lavorare o fare acquisti è chiaro a tutti: gestiamo i nostri appuntamenti attraverso calendari e reminder del telefono, ordiniamo su internet una parte sempre più consistente delle cose che acquistiamo. La tecnologia digitale, da questo punto di vista ci ha aiuta a fare meglio di un tempo anche cose semplici. Ciò di cui ci accorgiamo con meno facilità sono le mutazioni che la tecnologia applica alle nostre abitudini, le azioni che compiamo ripetutamente e che facciamo non perché ogni volta analizziamo che quello sia il modo migliore di farlo o perché “istintivamente” facciamo così. Le abitudini ci aiutano a (non) fare scelte su questioni che ormai abbiamo valutato una volta per tutte, sono potenti perché creano dipendenza. Le abitudini possono essere difficili da contrastare e, qualche volta, anche da cambiare leggermente.

Chi lavora nel mondo digitale questa cosa la sa bene credo. Se ci abituiamo a utilizzare Facebook per rimanere aggiornati su ciò che accade attorno a noi, faremo fatica a privarcene; se ci abituiamo a camminare con lo sguardo fisso sullo smartphone, sarà poi difficile alzare gli occhi al cielo; se per comunicare utilizziamo WhatsApp anzichè fare una telefonata quello diventerà il nsotro principale modo di interagire con gli altri. Gradualmente con il tempo le abitudini cambieranno anche le nostre capacità: scommettiamo che tra qualche tempo aumenteranno i problemi di disgrafia (ammesso che continueremo ancora per molto a scrivere anche con penne e matite)? Per altri versi, e ahimè in maniera tragica, lo hanno già fatto: chattare mentre sei alla guida è davvero un comportamento che può avere conseguenze mortali.

Le abitudini non sono una cosa cattiva in assoluto, basti pensare alle buone abitudini come quelle di fare esercizio fisico, mangiare sano, leggere un libro. Le abitudini attecchiscono laddove trovano la nostra comodità: questa è la parola magica con la quale anche la tecnologia attuale riesce a cambiare molte delle nostre abitudini. Fare acquisti mentre siamo seduti sul divano è più comodo che andare in un negozio negli orari stabiliti in mezzo alla gente (e magari fare la coda in cassa o in auto). Ora la domanda è: come si fa ad indovinare quando una comodità può far innescare un’abitudine?

La risposta la conoscono bene aziende come Amazon o Google che hanno fatto della conoscenza delle nostre abitudini il loro core business. Eh già perché raccogliendo nel tempo (e nemmeno troppo) una serie di dati sui nostri comportamenti in rete (i famosi big data) ci conoscono ogni giorno di più e possono utilizzare il marketing, la scienza della persuasione, in una maniera molto più sofisticata (subdola direbbe qualcuno) di un tempo. Gli slogan di un tempo, sparati in TV e a grandi lettere sui giornali, hanno lasciato il campo al tracking, la registrazione dei nostri comportamenti minuto per minuto, di quello che accade nel mondo che viviamo metro per metro. Ecco allora che quando cerchiamo il prezzo più conveniente nei nostri e-commerce preferiti, comodi sul divano,  quello che troviamo è, e sarà sempre più spesso, il prezzo migliore per il nostro status di consumatori in quel momento e in quel luogo, non quello più basso in assoluto (sapete che ci sono negli Stati Uniti distributori automatici di bibite il cui prezzo cambia in base alla temperatura esterna?). Lo scambio implicito è: informazioni contro comodità e convenienza. Chi non accetterebbe?

Roam like at Home!

Se state progettando un viaggio estivo o un periodo di volontariato o tirocinio all’estero, c’è una buona notizia che riguarda i costi legati a chiamate, messaggi e dati del vostro cellulare!
Grazie alla proposta “Roam like at Home” presentata dalla Commissione Europea e approvata dal Parlamento lo scorso dicembre, molto presto non avremo costi aggiuntivi quando viaggiamo per brevi periodi in un altro paese europeo. Questo significa che potremo usare il piano tariffario attivato sulla nostra SIM (sia che utilizziamo una ricaricabile che un abbonamento).
Dal 15 giugno prossimo infatti entrerà in vigore l’Eurotariffa: i gestori telefonici europei dovranno applicare per il roaming nei paesi europei diversi da quello di residenza abituale lo stesso piano tariffario.

Ricordate che al momento il nostro operatore di telefonia mobile è obbligato, quando entriamo in un altro paese dell’UE, a inviare un SMS con l’indicazione delle tariffe per le chiamate in entrata e in uscita, gli SMS e il traffico dati in quel paese.
Roam like at Home riguarderà chi si reca in un altro paese in via temporanea, per una vacanza o un breve soggiorno. Nel caso in cui in un arco di tempo di 4 mesi il nostro gestore rileva che abbiamo trascorso più tempo all’estero che in Italia, e il roaming supera l’uso nazionale, l’operatore può contattarci e chiederci di chiarire la nostra situazione.

Qui trovi tutte le risposte (in italiano) alle domande più frequenti sul funzionamento di questo sistema, entrato in vigore per tutti lo scorso 15 giugno.

Questa iniziativa fa parte di una strategia UE più ampia che mira al mercato digitale unico, libero e sicuro, per offrire ai consumatori servizi migliori a prezzi migliori e contribuire alla crescita delle imprese europee.

Presto potremo andare lontano e chiamare ogni volta che lo vorremo, anche solo per un saluto !

Festa della mamma: ecco perché!

La seconda domenica di maggio si festeggia la Festa della Mamma in Italia e in molti Paesi del mondo.

Le origini di tale festa risalgono all’antichità, alle popolazioni politeiste che, nel periodo primaverile, celebravano le divinità femminili legate alla terra e alla sua ritrovata fertilità.

Nell’antica Grecia veniva dedicato alla mamma un giorno dell’anno: la festa coincideva con le celebrazioni in onore della dea Rea, la madre di tutti gli Dei.

Gli antichi romani, invece, intitolavano una settimana intera alla divinità Cibele, simbolo della Natura e di tutte le madri.

In epoca moderna la festa della mamma è stata interpretata e festeggiata in modi diversi a seconda dei Paesi. Tutte le tradizioni però sono accomunate dal fatto di mettere al centro la mamma e il suo ruolo all’interno della famiglia.

La scelta della data (seconda domenica di maggio) ha un significato ben preciso.

La Festa della Mamma “moderna” nasce infatti nel 1908 per iniziativa dell’americana Anna Jarvis, che con tale ricorrenza volle rendere omaggio alla figura di sua madre, un’attivista a favore della pace, e di tutte le madri del mondo.

La mamma di Anna, Ann Marie Reeves Jarvis, lavorò attivamente per migliorare le condizioni socio-sanitarie degli abitanti della sua comunità, e in particolare delle mamme malate di tubercolosi, attraverso i suoi Mother’s Day Work Clubs.

Quando morì, la seconda domenica di maggio del 1905, sua figlia volle istituire una festa nazionale in suo onore e in onore di tutte le mamme e a tale scopo diede vita ad un’importante campagna.

Il primo Mother’s Day fu celebrato il 10 maggio 1908 in Virginia, ma nel 1914 il presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson proclamò ufficialmente la seconda domenica di maggio la giornata nazionale della mamma.

Sull’esempio americano, quasi tutti i Paesi del mondo hanno fatto propria tale festa con modalità e date diverse.

In Italia la Festa della Mamma venne festeggiata a partire dagli anni Cinquanta.

Nel 1958 il senatore Zaccari presentò al Senato della Repubblica un Disegno di Legge perché venisse istituita questa festa.

Anche in Italia la Festa ricorre la seconda domenica di maggio.

Anche se orma ha perso i connotati originari ed ha assunto più che altro carattere commerciale, ricordatevi che per una mamma il regalo più prezioso sono i propri figli.

workcamp summer camp

Campi estivi per minorenni: vacanze con cuore e cervello

A programmare i propri impegni, come a fare volontariato, si impara da piccoli!
E allora è arrivato il momento di cercare qualcosa di interessante da fare per l’estate che si avvicina, qualcosa di divertente e stimolante, come i campi estivi.

I campi estivi sono possono essere di tanti tipi, in base al tema principale intorno al quale sono organizzati: tutela ambientale, solidarietà verso la comunità ospitante, ricostruzione o restauro di locali per attività ricreative, agricoltura biologica o colture locali, apprendimento linguistico.

Potrete contribuire in prima persona alla manutenzione di un bosco o di un centro giovanile, partecipare alle attività (giochi, sport, festival) di una associazione o di una organizzazione locale, e al tempo stesso scoprire luoghi e persone nuove.

Nel caso di campi estivi per minorenni (indicati come TEEN, UNDER 18, RAGAZZI) un buon consiglio è quello di informarvi per tempo e cercare quello che preferite senza aspettare l’ultima settimana, quando la maggior parte delle destinazioni è già completa e c’è poco tempo per chiedere tutto quello che volete sapere. Il momento ideale per cominciare a cercare è l’inizio di marzo, quando escono i programmi dei campi estivi e si può ancora scegliere.

I costi variano per tipo di campo e paese, e sono sempre indicati nella scheda di descrizione del campo: i campi dedicati a minorenni in genere hanno un costo un po’ superiore agli altri, perché comportano maggiori attenzioni e organizzazione da parte dei promotori (assicurazioni, personale professionale, tutele, sicurezza). Molti campi all’estero sono aperti a ragazzi e ragazze a partire dai 16 anni, ma ce ne sono anche per quindicenni.

Ogni campo è diverso ma non vi mancheranno di certo questi ingredienti fondamentali per un’estate da ricordare:
– divertimento, perché in sostanza si tratta di una vacanza
nuovi amici (non che quelli che avete non vadano bene, ma gli amici non sono mai troppi!) con cui scoprirete di avere in comune molto più di quanto pensate
avventura (niente spoiler, ma è garantito che avrete qualcosa da raccontare al ritorno)
soddisfazione e autostima, grazie al fatto di esservi impegnati in qualcosa in cui credete, che avete scelto e a cui avete dedicato un po’ del vostro tempo e delle vostre energie.

Se fate fatica a crederci, qui ci sono alcuni ragazzi e ragazze che parlano della loro esperienza:

Segnalo qui i siti di alcune organizzazioni che promuovono e organizzano campi all’estero per minorenni, da cui si può partire per fare una veloce ricerca per tipo di campo, paese, periodo e altri parametri:

Legambiente
YAP – Youth Action for Peace Italia
Lunaria 

Libera

IBO Italia

Non hai ancora trovato quello che cercavi? Vuoi qualche consiglio personalizzato? Scrivimi a europa@informagiovaniancona.com o passa a trovarmi!

outsourced

Outsourced: 9 maggio

Outsourced è un film di John Jeffcoat realizzato negli USA nel 2016. Una commedia romantica sui temi sulla diversità culturale, il viaggio, il problem solving, la crescita personale.

Racconta la storia di un americano Todd Anderson che trascorre le sue giornate a gestire clienti presso un call center di Seattle il quale vende prodotti nuovi in America. Improvvisamente viene trasferito in India dove è stato delocalizzato il Customer Service della società per cui lavora. Qui, si occupa della formazione di un team di giovani indiani alle prese con le richieste dei clienti americani. Il protagonista si calerà con qualche difficoltà in una cultura completamente diversa da quella di appartenenza. Ma dopo un iniziale smarrimento segue una crescita personale e professionale possibile solo attraverso l’immersione totale nella cultura e nella società locali,fino a rendersi conto che anche lui ha molto da imparare dagli indiani e dal loro stile di vita.

Ousourced è una office-comedy interpretata magistralmente da Josh Hamilton ed emblematica dell’esperienza di qualsiasi occidentale alle prese con il mondo del lavoro indiano.

Un film piacevole che getta uno sguardo lucido su due mondi diversi e moltiplica le occasioni per prendersi gioco di entrambi pur nella comprensione sia dell’uno che dell’altro.

Sei curioso? Tu andresti mai a vivere per un po’ in un paese completamente diverso dal tuo?

Il 9 maggio alle ore 18.00 siete tutti invitati a vedere questo film in lingua inglese presso l’Informagiovani.

L’evento, all’Interno della serie #atuttoschermo, viene organizzato in collaborazione con l’Aiesec (association internazional des sciences économiques et commercielles). Un’associazione internazionale di volontariato gestita interamente da giovani, per lo più studenti. Attualmnete si occupa di scambi di volontariato e stage rivolti a ragazzi tra i 18 e i 30 anni. In realtà non si tratta banalmente di scambi, ma di vere e proprie esperienze che Aiesec offre ai partecipanti per accrescere e raggiungere il loro potenziale tramite l’interazione con gli altri. Un viaggio fuori metafora di un viaggio “dentro”.

La sede di Ancona, presso la facoltà di Economia e Commercio, costituisce una realtà storica e attiva da anni, dove come nel film si continua a cambiare la vita di tanti ragazzi che arrivano e che partono, cambiando inevitabilmente anche la propria. Dopo il film seguirà un breve dibattito e presentazione dei relativi progetti.

L’ingresso è gratuito, vi aspettiamo numerosi!

http://www.youtube.com/watch?v=6w23t9r9DTY

lingue inglese imparare

Tandem linguistico

Si dice che per imparare una lingua straniera non ci sia niente di meglio che trovarsi un partner madrelingua: certo, ma è una parola! Poi magari siamo già impegnati, e comunque la cosa è complicata.

Possiamo senz’altro trovare una soluzione semplice, come il tandem linguistico: un amico o una amica vanno benissimo, a patto che riusciamo ad incontrarci ogni tanto per due chiacchiere vis à vis.

Il tandem linguistico consiste proprio in questo, incontrarsi di persona per parlare del più e del meno, o di argomenti che ci interessano, con un madrelingua della lingua che vogliamo imparare, e che invece vuole imparare la nostra lingua madre.

Il tandem si basa su questo scambio, sul fatto che due persone mettano a disposizione un po’ del proprio tempo (e di pazienza!) per aiutare l’altro a imparare la propria lingua madre. Un principio di base del tandem linguistico è l’autoapprendimento, cioè la capacità e la volontà di imparare qualcosa da soli, con mezzi autonomi.

I vantaggi sono diversi, come è facile immaginare: si possono imparare espressioni colloquiali, di uso comune; si è molto più stimolati a imparare con di fronte una persona come noi, che sta affrontando anche lei le difficoltà di imparare una nuova lingua.

Inoltre il tandem è divertente, ci permette di conoscere persone diverse, che ci possono far conoscere nuove idee e modi di vedere, esperienze diverse da quelle che ci possono raccontare i nostri amici e conoscenti. E poi si può fare al bar o al parco, al mare, a cena o passeggiando per negozi. Infine, last but not least, è praticamente gratis.

Ora, come si possono trovare persone madrelingua nella mia città, senza attraversare l’oceano o la Manica? Ci sono alcune possibilità, anche in una città come Ancona che al momento non è esattamente una metropoli multiculturale. Molte iniziative riguardano la lingua inglese, ma si possono trovare contatti anche per altre lingue.

Da qualche anno esiste un gruppo che si chiama Ancona Language Exchange costituito da persone di varia provenienza che si organizzano per fare assieme attività varie (cene, aperitivi, gite, sport e altro) e sfruttare queste occasioni per esercitare varie lingue, in particolare l’inglese.

Un’altra risorsa da non sottovalutare sono gli studenti Erasmus che frequentano l’Università Politecnica delle Marche. Probabilmente molti non sanno (purtroppo, perché sono una grande ricchezza sotto vari punti di vista) che due volte all’anno arrivano ad Ancona circa sessanta studenti che vengono letteralmente da tutto il mondo, e che in genere rimangono qui circa 6 mesi. L’associazione studentesca ESAN, che raccoglie studenti locali  partiti per l’Erasmus e tornati, organizza per e con loro una serie di attività, per facilitare e velocizzare l’apprendimento dell’italiano, aiutarli in tutte le piccole necessità di chi non conosce la città e i servizi disponibili, e naturalmente per divertirsi insieme. Tra le attività organizzate ci sono i tandem linguistici, organizzati periodicamente in vari locali del centro.
L’associazione è comunque un buon punto di partenza per farsi mettere in contatto con qualche studente madrelingua, per poter chiedere una eventuale disponibilità al tandem.

Si può anche tentare di trovare qualche contatto per un tandem linguistico su portali dedicati, come Conversation Exchange, My Language Exchange, Tandem.net, Open Language Exchange.

Per chi ha disponibilità di un divano o un letto in più, c’è la possibilità di ospitare attraverso il couchsurfing. Anche questa è una idea per incontrare persone madrelingua e migliorare la conoscenza di una lingua straniera.

Bene, a questo punto non ci resta che scegliere la lingua che ci interessa, e buon tandem!

Camminare all’aria aperta

La primavera quest’anno è arrivata con un po’ di anticipo e con essa il desiderio di stare all’aria aperta.

Le strade iniziano a riempirsi di ciclisti, di runners ma anche di persone amanti delle passeggiate.

Indipendentemente dal tipo di attività praticata, il desiderio comune a tutti è quello di liberarsi dal torpore invernale oltre che mantenersi in forma.

Quale miglior modo per risvegliare il proprio corpo e la propria mente di camminare all’aria aperta e respirare in riva al mare o in montagna, lontano dallo stress quotidiano e dallo smog?

La camminata, inoltre, è un’attività fisica adatta a tutti perché non richiede grande preparazione, in quanto è un movimento innato nell’uomo.

Tanti sono i benefici che possiamo trarre dal passeggiare: nono solo fisici ma anche psicologici.

Questi benefici aumentano se la camminata avviene in ambienti montani.

I monti hanno la capacità di conferire tranquillità a chi ha la fortuna di poterle frequentare o addirittura viverci stabilmente.

Infatti essere circondati dalla natura, respirare aria con ossigeno rarefatto e pulito lontano dal caos e dallo smog cittadino, ascoltare il silenzio della montagna, è un’esperienza rilassante.

Un altro vantaggio della camminata in montagna è che è possibile praticarla sia da soli che in compagnia.

È uno tra gli sport più economici e che danno il massimo in termini di resa fisica.

È anche un modo per socializzare se praticato con altre persone che condividono la stessa passione per la natura.

Proprio questa passione e il desiderio di socializzazione sono alla base delle escursioni del Treno Trekking Ancona.

Si tratta di un’iniziativa, che si svolge da oltre vent’anni, che organizza escursioni in montagna servendosi di un mezzo ecologico e poco inquinante come il treno.

Le escursioni vengono svolte la domenica e quest’anno prendono il via il 23 aprile.

Possono essere di tipo turistico (T) e quindi adatte a tutti, anche i meno allenati, e di tipo escursionistico (E), quindi adatte a chi è più abituato alla camminata.

Il programma generale per tutto l’anno e quello specifico per le singole uscite è consultabile sul sito dell’Informagiovani di Ancona.

Perché Carnevale

Il Carnevale è una festa che si celebra nei paesi di tradizione cattolica.

È tradizionalmente il periodo che precede la quaresima ed è festeggiato con feste mascherate, sfilate di carri allegorici, danze.

I festeggiamenti consistono spesso in pubbliche sfilate di elementi giocosi e fantasiosi; la caratteristica del carnevale è l’uso del mascheramento.

Esistono varie teorie sull’origine del nome “carnevale”.

C’è chi dice che derivi da car navalis, il rito della nave sacra portata in processione su un carro.

Secondo altri significa carnes levare (“togliere la carne”) o carne vale (“carne, addio”) e allude ai digiuni quaresimali, dato che il Carnevale si conclude con il martedì grasso, il giorno che precede, nei paesi cattolici, il mercoledì delle Ceneri, primo giorno di Quaresima veniva fatto divieto di consumare carne.

I festeggiamenti nel periodo del Carnevale hanno un’origine molto lontana.

Nei tempi antichi il Carnevale era la grande festa della fecondità della terra, che doveva svegliarsi dopo il sonno invernale e nutrire le mandrie, le greggi e gli esseri umani.

Il Carnevale univa riti di fecondità con l’allegria. Ridere sconfigge la morte e il lutto; secondo antiche tradizioni il riso, le danze e le burle sono collegate alla fertilità della natura e degli uomini.

Testimonianze documentarie farebbero risalire il carnevale già all’VIII secolo d.C. in concomitanza con i saturnali, festività della religione romana in cui ci si lasciava andare ai piaceri del cibo e del corpo.

Durante tutto il periodo dei saturnali si verificava un sovvertimento delle gerarchie e degli ordini sociali che portava allo scambio di ruoli e al camuffamento della propria identità.

Da qui l’uso delle maschere.

I maggiori festeggiamenti avvengono il giovedì grasso e il martedì grasso, ossia l’ultimo giovedì e l’ultimo martedì prima dell’inizio della Quaresima.

Ad Ancona il Carnevale è iniziato il 14 febbraio con i tanti eventi di “Aspettando El Carnevalò”.

L’evento conclusivo per la città di Ancona è la tradizionale sfilata in maschera “El Carnevalò” che si terrà domenica 5 marzo.

Evento imperdibile grazie al ricco e affascinante corteo mascherato che invade il cuore della città, con la partecipazione di gruppi da tutta Italia.

Madrine d’eccezione della XX edizione saranno le fatine Winx, le magiche eroine che hanno conquistato le bambine di oltre 150 paesi nel mondo.

Perché ce ne ricordiamo il 27?

Il 27 gennaio di ogni anno è dedicato alla memoria delle vittime dell’olocausto. La domanda è: perché ce ne ricordiamo il 27?

Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche della 60ª Armata del “1º Fronte ucraino” del maresciallo Ivan Konev arrivarono per prime presso la città polacca di Oświęcim (in tedesco Auschwitz), scoprendo il vicino campo di concentramento di Auschwitz e liberandone i superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazifascista.
L’apertura dei cancelli di Auschwitz mostrò al mondo intero non solo molti testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento utilizzati in quel lager nazista.
La data del 27 gennaio in ricordo della Shoah, lo sterminio del popolo ebraico e non solo è indicata quale data ufficiale agli stati membri dell’ONU, in seguito ad una risoluzione del 2005.

E fin qui la risposta con la motivazione storica. A bene vedere la domanda però pone un altro interrogativo che possiamo capire meglio se la poniamo in maniera diversa: perché ce ne ricordiamo solo il 27?  La risposta in questo caso non è facile trovarla con Google.

La Giornata della Memoria non è la commemorazione di milioni di persone uccise crudelmente e senza nessuna pietà ormai quasi 80 anni fa. Serve a ricordare che ogni giorno esistono tante piccole discriminazioni verso chi ci sembra diverso da noi: la Giornata della Memoria ci ricorda che verso queste discriminazioni non alziamo abbastanza la voce e che spesso, per comodità e opportunismo, ci nascondiamo. Per pigrizia e comodità sopportiamo comportamenti verso i quali dovremmo (nel senso che ne avremmo anche tutti i diritti) ribellarci, protestare, indciare il colpevole.
L’aspetto più terribile per certi versi di queto tipo di comportamento è che con il tempo diventa abitudine, una pessima abitudine che si trasforma in consuetudine e quindi accettazione. E se l’accettazione diventa della maggioranza che cosa accade?

Accade che se c’è un’ingiustizia chi la subisce vede mano a mano cadere le difese, svanire la solidarietà fino ad avvertire il pericolo. A pensarci bene questo processo si sviluppa nello stesso modo per cose terribili com la Shoa e per cose meno drammatiche ma altrettanto gravi come la tolleranza per chi occupa con l’auto lo spazio dei disabili o non rispetta la fila.

Beninteso, non sono dell’idea che le situazioni sono tutte uguali. Sono anche convinto che la nostra civiltà ha raggiunto un livello di immunità per certi virus molto violenti come il nazismo. Ma, come per l’influenza, la cura migliore è la prevenzione. Sia perché anche un piccolo virus può diventare una malattia mortale, sia perché è meglio vivere in salute che in condizioni precarie.

Per evitare che una tragedia come quella dell’Olocausto si ripeta occorre ricordare e soprattutto capire: questa è la prevenzione che possiamo fare. Ascoltare la viva voce dei testimoni e di chi è stato direttamente coinvolto negli avvenimenti è una bella vitamina. Liliana Segre era una bambina quando è stata deportata e il suo ricordo è un bene di inestimabile valore per la nostra salute e per la nostra memoria.

Vacanze di Natale: guida alla sopravvivenza

Il sogno di ogni studente sta per avverarsi: le vacanze di Natale sono ormai alle porte e insieme alla scuola in chiusura si prospettano lunghi pomeriggi di tempo libero tra famiglia e amici.

Il sogno dei bambini e dei ragazzi si trasforma, però, in una maratona per le mamme: piccoli adorabili ometti infestano la casa perchè le scuole sono chiuse e occorre pensare all’organizzazione delle loro giornate.

Come gli adulti, anche i più piccoli hanno diritto a qualche giorno per rigenerarsi, dimenticare gli impegni e ritrovare la carica.

Sono molte le occasioni per sfruttare al meglio le vacanze e non sprecare questo periodo prezioso “posteggiando”  i bambini davanti alla tv, al tablet o allo smartphone.

Sia che si tratti di un viaggio sia che si tratti di una semplice passeggiata sotto casa, i figli apprezzeranno il fatto di poter condividere con i genitori delle giornate all’insegna della spensieratezza, senza l’assillo dell’orologio o dei compiti.

Dimenticare la routine quotidiana e concentrarsi su attività che distolgano la mente e facciano ritrovare l’armonia.

Concedersi un viaggio, non necessariamente verso mete lontane, è un modo piacevole di  passare del tempo assieme e di condividere la scoperta di nuovi luoghi, nuovi cibi, nuovi modi di fare. Che sia una località di montagna, una città d’arte o il luogo cui vivono familiari o amici, l’importante è godersi il viaggio in totale spensieratezza.

Anche chi rimane in casa, però, ha tante altre possibilità di trascorrere delle belle vacanze in famiglia: passare un pomeriggio al cinema tutti assieme, cimentarsi ai fornelli, un giro ai mercatini di Natale, una visita ad un museo, ……

L’Informagiovani vi aiuta con una selezione di eventi nelle Marche, che potete consultare alla pagina Eventi di Natale.

facciamo festa

Facciamo festa!

Abbiamo deciso anche quest’anno di fare festa: “una festa molto particolare dove saranno invitati tutti: molti amici, molti nemici anche Panino” recitava una storica canzone di Elio e Le Storie Tese. La nostra festa non sappiamo se sarà come quella della canzone, ma sicuramente siete invitati tutti! E potete partecipare fin da adesso con il sondaggio che abbiamo messo nella pagina Facebook dell’evento.

Il mese di dicembre è, secondo noi, un mese particolare. Abbiamo come l’impressione di doverci o volerci guardare attorno: indietro, per vedere quel che siamo riusciti a fare durante l’anno; avanti, per cercare di progettare l’ano successivo o darci obiettivi e speranze; attorno, per verificare se i compagni di strada sono sempre quelli o son cambiati e renderci conto di quanto e come ci hanno aiutati per arrivare fin qui.

Il modo più bello, secondo noi, di fare il punto sulla situazione è quello di renderlo un momento conviviale e festoso. Tutto sommato, qualunque sia il nostro livello di soddisfazione per l’anno che si appresta ad arrivare alla conclusione, possiamo condividerlo con gli altri. Il confronto e la costruzione di relazioni (network direbbe qualcuno) nelle quali stiamo bene sono i punti fondamentali sui quali costruire la nostra vita professionale, e non solo, di questi tempi. Perché non farlo anche in un modo allegro e gioviale?

La festa che facciamo giovedì prossimo, 22 dicembre, alle 17 è il modo con il quale vogliamo condividere con tutti coloro di voi che ne hanno il piacere, la nostra soddisfazione per l’anno trascorso: ci sono stati momenti esaltanti, altri meno brillanti, abbiamo avuto problemi e qualche volta forse non siamo stati all’altezza. Capita.

E quindi facciamo festa perché, in qualche modo, ci sembra di aver provato a costruire qualcosa, a mettere insieme competenze, impegno e idee per mantenere un servizio che possa essere utile e apprezzato da tutti voi. Vi aspettiamo, allora, alla festa in cui potrete dirci anche voi se la pensate così. E per brindare insieme con un sorriso, comunque: cin cin!

corpo europeo di solidarietà

L’Europa investe nei giovani con il Corpo di solidarietà

L’istituzione, da parte della Commissione Europea, del Corpo europeo di solidarietà è l’iniziativa che si rivolge concretamente a due obiettivi fondamentali dell’Unione: la solidarietà tra popoli e cittadini, e la necessità di investire nei giovani e nella loro formazione.

Come si conciliano queste due grandi priorità in un’unica azione?
I giovani tra i 18 e i 30 anni possono candidarsi per far parte del nuovo Corpo europeo di solidarietà e avranno così la possibilità di essere inseriti in un progetto di volontariato o di tirocinio, o di svolgere un lavoro per un periodo da 2 a 12 mesi, nel proprio paese o all’estero.
I partecipanti potranno impegnarsi, a scelta, in un’ampia gamma di attività e settori tipo istruzione, assistenza sanitaria, integrazione sociale, assistenza nella distribuzione di prodotti alimentari, costruzione di strutture di ricovero o simili, accoglienza, assistenza e integrazione di migranti e rifugiati, protezione dell’ambiente e  prevenzione di catastrofi naturali (ma non solo).
In questo modo i giovani interessati avranno l’opportunità di dare un contributo concreto alla società e al cambiamento e al tempo stesso di acquisire un’esperienza pratica e competenze di grande valore per la loro vita personale e lavorativa.

Per partecipare è richiesta la cittadinanza europea o la residenza in uno dei paesi membri e, naturalmente, l’adesione alla missione del corpo di solidarietà, cioè costruire una società più inclusiva e rispondere ai problemi sociali, e ai principi che la ispirano. Sia i partecipanti che le organizzazioni che ne faranno parte hanno  come punto di riferimento i valori e i principi promossi dall’UE, come il rispetto per la dignità e diritti umani, e credono nella promozione di una società giusta ed equa nella quale predominino il pluralismo, la non discriminazione, la tolleranza, la giustizia, la solidarietà e l’uguaglianza.
Le attività di volontariato si svolgeranno in modo simile allo SVE – Servizio Volontario Europeo, con viaggio, vitto e alloggio finanziati. Le attività di tirocinio, apprendistato e lavoro saranno invece retribuite secondo la normativa del paese in cui l’attività si svolge.
Ogni giovane partecipante potrà gestire in ogni momento la propria disponibilità a partecipare al corpo di solidarietà, modificando i dati inseriti, e potrà accettare o rifiutare le offerte di collaborazione che gli verranno proposte.
Il corpo di solidarietà, per cui ci si può iscrivere in qualsiasi momento, è partito con i primi progetti a primavera del 2017.

Per maggiori informazioni vedi il sito ufficiale o passa a trovarmi all’Informagiovani!

Natale senza stress

Da ieri 1 dicembre, è iniziato il countdown per Natale. La festività più attesa di tutto l’anno. Infatti le feste natalizie sono l’occasione per riunirsi con familiari ed amici, spesso si inizia a stare insieme dalla vigilia fino al giorno dell’Epifania. Non dimentichiamo la tradizione di scambiarsi qualche dono, perché no!? creato con il fai da te. Le decorazioni, le luci, lo shopping! Aggiungiamo la voglia di godersi un po’ di tempo libero, partecipando ad eventi culturali, turistici, magari organizzando una gita fuori porta.

Ecco che il Natale passa da una magica atmosfera al rischio di essere uno dei momenti più stressanti dell’anno. Solo con una buona organizzazione è possibile riuscire a sopravvivere godendosi le feste.

I preparativi devono iniziare per tempo in modo di non dover fare tutto all’ultimo momento e restare insoddisfatti dal risultato finale.

I primi giorni di dicembre possono essere dedicati agli addobbi, alla realizzazione dell’albero di Natale, alla ghirlanda per la porta, alle decorazioni in casa ed in ufficio. Tutto può essere acquistato con uno shoppping sfrenato, con attenzione alla solidarietà o autorealizzato con materiale di riciclo. Grazie ai video tutorial, chi ha un po’ di manualità e sa ritagliarsi un po’ di tempo può veramente creare di tutto, con una spesa anche molto contenuta.

I regali sono tanto piacevoli da scegliere quanto riceverli. Chi non vorrebbe far felice il proprio caro acquistando il regalo originale e desiderato?! Per questo è necessario fare un elenco di destinatari e di idee regalo, decidere se acquistare on line e ordinare in tempo i prodotti considerando i tempi di spedizione. Il top sarebbe unire l’utile al dilettevole, organizzare un viaggetto per cercare i regali magari tra deliziosi mercatini. Ma attenzione! Al fine di evitare spiacevoli sorprese, con un conto in rosso, è il caso di fissare un budget da gestire. In fondo ciò che conta è il pensiero!

Nel mese di dicembre mentre i preparativi scorrono veloci, numerose sono le occasioni per cene aziendali, feste con amici, apericena improvvisati, insomma l’agenda è fitta di impegni ma cercate di non perdere di vista il senso del Natale. Scegliete e proponete momenti magari meno formali ma con che possano essere motivo di gioia e relax dal resto degli impegni.

Infine organizzare pranzi e cene per le la Vigilia, Natale, Santo Stefano, ..non è facile e poco impegnativo specie se se gli invitati sono numerosi. Sono richieste un sacco di energie per decidere il menù, fare la spesa e preparare la casa e la tavola. Ma non siate perfezionisti! Gli invitati (se quelli giusti) apprezzeranno lo sforzo di condividere del tempo insieme in armonia familiare.

Seguendo almeno alcuni di questi suggerimenti dovreste arrivare al Natale con armonia, riuscendo a concedervi attività ricreative e di divertimento.

Ad Ancona quest’anno non mancano le innumerevoli iniziative che verranno inaugurate domani 3 dicembre con l’accensione dell’albero di Natale in Piazza Roma alle ore 17.00. Per non perdere eventi interessanti e suggestivi,  il Comune di Ancona ha realizzato uno spazio web ad hoc: www.auguriancona.it dove reperire tutte le informazioni del ricco programma. Con l’ausilio del calendario on line sarete in grado di organizzare al meglio la vostra partecipazione alle prossime iniziative natalizie.

 

scrivere quello che non ti aspetti

Scrivere quello che (non) ti aspetti

Come si fa a scrivere un libro? Nell’era del self publishing la domanda potrebbe sembrare quasi retorica. Chiunque oggi può scrivere un libro, indipendentemente dai contenuti che decide di esprimere. Ma l’arte di scrivere non è questa. Mettere insieme le parole per costruire una storia che abbia un senso non è un’operazione meramente meccanica. Lo scopriamo un po’ tutti prima o poi nella vita: che sia una lettera per l’amata nella stagione dei primi amori, oppure il tema del compito in classe o ancora la tesi di laurea o il report per il tuo capo al lavoro, c’è un momento (più o meno lungo) in cui rimaniamo fermi  e indecisi davanti al foglio (video) bianco (c’è proprio una sindrome che si chiama così e che attanaglia gran parte degli scrittori).

Per scrivere qualcosa che sia (piacevolmente) leggibile sono necessari tanti elementi: l’idea di una storia che sia credibile, quella per protagonisti e personaggi della stessa che siano ben definiti, lo sviluppo di un plot che sia avvincente per il lettore, la proprietà di linguaggio, la capacità di scrivere con termini appropriati, uno stile narrativo. E poi chissà quante e quali altre cose che al momento nemmeno mi vengono in mente. Insomma, scrivere è un’operazione che sta a metà tra la creatività, l’arte e la tecnica. Ma, soprattutto, elemento fondamentale, di ogni buon scrittore è quella che viene chiamata l’urgenza di scrivere, di raccontare, di condividere con altri una storia. Una specie di sacro fuoco che a un certo punto sale dal profondo dell’anima fino alle mani che scrivono con la penna o sulla tastiera; non ci può essere una buona storia, e quindi un buon libro, se chi la racconta non è percorso da un desiderio implacabile di raccontare quello che sente. E, badate bene, dovrebbe essere lo stesso impetuoso stimolo che anima il giornalista che racconta la cronaca, così come lo scrittore di fantasy. In altre parole l’ultimo pubblicista di cronaca locale ha qualcosa in comune con JK Rowling.

Quindi, se è vero che tutti possiamo scrivere un libro, è altrettanto vero che solo alcuni riescono a esprimere davvero qualcosa di coinvolgente. Ed è proprio quelli che cerchiamo e che invitiamo nella nostra rassegna NOIleggiamo, un appuntamento pensato per promuovere chi nella scrittura ci mette del proprio e vuole condividerlo con gli altri; ma anche per chi ama leggere ed è curioso di conoscere storie e scrittori nuovi (che magari un giorno saranno pure famosi).

Il prossimo sabato 3 dicembre, alle 18, sarà la volta di Massimo Cesaroni che presenterà il suo libro “Quello che non ti aspetti“. Un drammatico inseguimento, una notte di tempesta, un’auto fuori controllo, una scelta difficile: cosa unisce tutti questi fatti che si snodano in luoghi e momenti diversi? Lo scopriremo insieme all’autore che, con Rodolfo Bersaglia, illustrerà il suo lavoro. L’incontro è a ingresso gratuito ma i posti sono limitati. Non dimenticate di prenotare il vostro posto, vi aspettiamo!

 

noileggiamo

NOIleggiamo: il primo appuntamento con “Sia fatta la tua volontà”

NOI leggiamo è l’iniziativa con la quale chi scrive può presentare pubblicamente la propria opera all’Informagiovani di Ancona. Abbiamo pensato a questa iniziativa per dare spazio alla lettura e alla riflessione che questa attività di solito sviluppa. Raccontare storie, oggi, è forse la cosa che più può esserci utile per comprendere quel che ci accade tutti i giorni. Attraverso la lettura di un libro, spesso, riconsideriamo in maniera diversa e originale le cose che ci accadono.

La prima storia che racconteremo sarà quella del romanzo “Sia fatta la tua volontà“, scrittura di esordio di Giuseppe Bommarito edito da Italic Pequod: l’appuntamento è per il prossimo venerdì 4 novembre alle 18 all’Informagiovani. Dirigente bancario, sposato e con una figlia piccola, Gianni Baldoni ha avuto la fortuna di potersi affidare, fin da giovanissimo, a un padre spirituale eccezionale come don Pietro, suo caro amico e prezioso maestro. Ma Gianni non riesce più ad affrontare la vita e le sue difficoltà senza ricorrere alla cocaina: un atto volontario e incosciente al tempo stesso, un meccanismo di difesa che rappresenta l’unico rifugio dal mondo esterno. Cade così nel vortice della droga o, meglio, è la droga che si addentra nella sua quotidianità, intaccando e infettando progressivamente tutto ciò che di bello aveva avuto fino a quel momento: il suo lavoro, il suo matrimonio, sua figlia. Il mutamento che avviene in lui è evidente tanto da alterare la percezione della realtà, di se stesso e degli altri.

Imbrogli sul lavoro, vita sessuale promiscua, dimenticanze nei confronti della famiglia sono sintomi di uno stadio ormai avanzato della dipendenza. Ispirato solo in parte da vicende autobiografiche, “Sia fatta la tua volontà”, romanzo d’esordio di Giuseppe Bommarito, è il racconto di una “discesa agli inferi” lenta ma inesorabile, e del tentativo caparbio e coraggioso di un anziano prete di salvare un’anima che si sta perdendo; è la ricerca umana, fragile e disperata, di una via d’uscita dall’errore, dalla tentazione del male, da un destino che sembra segnato; è un domandarsi perché a volte, forse troppo spesso, l’uomo è (o sembra essere) “lasciato solo”.

E fin qui la sinossi del romanzo. Ma la parte più interessante sarà quella che potremo ascoltare dal vivo. All’incontro sarà presente l’autore che spiegherà come ha pensato ed è riuscito a intrecciare una vicenda reale con una storia di fantasia. A chiederglielo e a dialogare con lui, oltre ai partecipanti, ci saranno Giancarlo Trapanese (scrittore e giornalista RAI), Danilo Tittarelli (dirigente Dipartimento Dipendenze Patologiche Asur Jesi), Francesco Carboni (Caffè Letterario Anconitano), Francesco Vernelli (coordinatore Informagiovani Ancona). Questo incontro, come tutti quelli della rassegna NOIleggiamo,. è aperto a tutti e a ingresso gratuito.

AGGIORNAMENTO: purtroppo, per cause di forza maggiore, questo appuntamento è annullato. Lo riproporremo non appena possibile.

copertina sia fatta la tua volontà

La copertina del libro