Il mondo del lavoro sta cambiando

Forse è finito il tempo della flessibilità? Siamo pronti ad una nuova era e a un nuovo paradigma? Qualcosa nel mondo del lavoro sta cambiando e lo sta facendo lentamente come qualche volta accade con i cambiamenti che diventano rivoluzioni. Che le cose non siano più come una volta ce ne siamo accorti da un po’, ma forse fatichiamo un po’ di più a immaginare e capire come saranno nel futuro. Forse mi sbaglio ma mi sembra di poter dire che sta finendo il tempo dell’incertezza, dell’insicurezza e dello smarrimento e stiamo entrando in un tempo di maggiore consapevolezza della trasformazione che c’è stata negli ultimi anni. Provo a spiegarmi meglio con qualche esempio.

La scorsa settimana a Bologna durante il Festival del Lavoro Nobilita, ho ascoltato un dibattito sul lavoro da freelance: la cosa che ho notato, al di là della retorica della libertà (spesso finta) di questo tipo di lavoro, è che ci sono scelte di autonomia e instabilità (professionale, anzi contrattuale) che si fanno per scelta convinta e con una visione che va oltre la necessità di trovare un posto di lavoro. Anzi, in molti casi il posto nemmeno c’è perché quella dei freelance può essere anche una scelta di mercato, di visione, di opportunità da cogliere. Poi chiaramente ci sono le finte “partite IVA”, le scelte obbligate dettate solo dalla contingenza; ma c’è la possibilità anche di vedere e andare oltre, partendo con poco. A me pare che questo sia un modo intelligente, e coraggioso, di rimettere al centro la persona con la sua professionalità: a farlo non è più, come un tempo, la sicurezza del posto fisso, ma la visione del mondo dell’individuo e la sua capacità di vedere e sfruttare i cambiamenti.

Ci sono esempi anche sul versante delle imprese. Aziende come Toyota, pur essendo molto concentrate sulla tecnologia, hanno capito che a dare valore ai loro prodotti sono le persone. Il Presidente di Toyota ogni anno premia il miglior saldatore tra tutti quelli che lavorano nel mondo nei suoi stabilimenti. Nell’epoca in cui le macchine si guideranno da sole grazie allo sviluppo tecnologico, questa impresa premia il più artigianale dei lavori che ha al suo interno? Forse non crede nello sviluppo tecnico? Nostalgia del passato? Il motivo è al tempo stesso meno romantico e più profondo: anche quelli di Toyota hanno capito che al centro devono tornare le persone. Ci sono imprese poi che stanno sperimentando metodi organizzativi non gerarchici, come la olocrazia, un metodo secondo il quale a prendere decisioni non sono più i capi di una struttura gerarchica ma i membri della stessa struttura organizzati in maniera diversa. E se è vero che questa cosa non semrpe funziona al meglio, come nel caso dell’azienda americana Medium, è al tempo stesso innegabile che sono comunque tentativi di spostare il baricentro dell’attenzione, degli interessi e della governance (per utilizzare un termine alla moda) sulle singole persone.

Il messaggio che a me pare di poter cogliere da tutti questi movimenti è che le persone torneranno al centro nel mondo del lavoro come lo erano una volta per intensità ma con modalità molto diverse. Rimangono il fattore produttivo (che brutta parola!) determinante. Per esserlo non basta più, ahimè, avere la fortuna di occupare un posto, ma è necessario sviluppare delle competenze. Di questo tema torneremo a parlare presto perché stiamo giusto organizzando in questi giorni un evento di prossima realizzazione dedicato alle competenze che ci serviranno per fare i lavori dle futuro: noi le abbiamo chiamate smart skill e ve le presenteremo con alcuni testimonial d’eccezione. Come si dice in questi casi, stay tuned!

Lavoro stagionale all’estero

Partire per fare un lavoretto stagionale all’estero per l’estate, in quanti ci avete pensato?
Questa però è una delle occasioni in cui davvero tra il dire è il fare c’è di mezzo il mare!

Vediamo di darvi alcuni consigli per pianificare la vostra ricerca, senza perdervi tra decine di siti, offerte poco chiare e o vere e proprie truffe.

Prima di tutto bisogna ricordarsi che prima vi muovete, e maggiori sono le possibilità di scelta tra più offerte adatte al vostro profilo, oltre al fatto che avete più tempo per informarvi bene.
La maggior parte delle aziende che assume personale stagionale comincia reclutare a febbraio e marzo (reclutare significa raccogliere cv, fare colloqui, proporre contratti e trovare un accordo con i lavoratori, che poi potranno cominciare a lavorare nei mesi successivi). Più vi avvicinate all’estate e più le offerte sono relative a emergenze da coprire, o a posizioni poco pagate e meno appetibili.

Un buon punto da cui partire è il portale Eures – il portale europeo della mobilità professionale. Tra le funzionalità del portale c’è la sezione “Trova un lavoro”: da qui si possono fare ricerche tra le offerte di lavoro pubblicate. Si può selezionare per paese di interesse, tipo di contratto (temporaneo o permanente), e altri parametri. Fondamentale è inserire sempre una parola chiave, possibilmente relativa alla figura professionale ricercata e nella lingua nella quale si lavorerà. Per il lavoro stagionale infatti spesso le offerte non sono scritte nella lingua del paese di lavoro, ma in quella richiesta dal datore di lavoro, di solito in base alle esigenze della clientela con la quale si avrà a che fare. Ad esempio si possono trovare molte offerte per le località turistiche spagnole o greche scritte nelle lingue dei turisti che le frequentano (tedesco, inglese, ecc).
Questo dato ci introduce ad un argomento di fondamentale importanza, la conoscenza delle lingue! E’ indispensabile conoscere almeno al livello B2 una lingua straniera, per poterla utilizzare efficacemente per un lavoro, oltre che per cavarsela per le esigenze personali, altrimenti è inutile sprecare tempo nella ricerca. Spesso non importa se la conoscenza non è certificata, ma bisogna essere in grado di dimostrarla.

Parliamo anche di un anche di un altro aspetto: dove si trova la maggior parte dei lavori di tipo stagionale? Se pensiamo alla stagione estiva, sicuramente molte offerte riguarderanno Portogallo, Grecia, Spagna, Cipro e altri luoghi classici balneari. Ma anche nei paesi scandinavi, in Irlanda, o in Svizzera (ad esempio Lugano), ci sono località dove in estate l’afflusso di turisti e visitatori è notevole e quindi c’è molta richiesta di personale stagionale.
Una volta individuate delle offerte interessanti, è opportuno verificare che siano dettagliate e chiare, per poi contattare il referente per eventuali domande e l’invio del cv. Un aspetto da non trascurare è la scelta della zona o della città dove andare a lavorare: scegliere un posto dove il costo della vita è molto alto ci mette a rischio di non riuscire a gestire bene spese ed entrate, soprattutto all’inizio. Il portale Eures offre anche una sezione dedicata a informazioni sulle condizioni di vita e lavoro nei vari paesi, meglio dare un’occhiata prima di buttarsi!

Una breve parentesi sulla preparazione del cv, soprattutto per i paesi anglosassoni e scandinavi: è bene ricordarsi che il cv deve essere chiaro, sintetico e ordinato, e non deve contenere informazioni considerate sensibili (età, nazionalità, sesso, situazione personale) che potrebbero essere usate per discriminare il lavoratore. La foto va inserita nel caso di lavori che prevedono il contatto con il pubblico, altrimenti in genere no.

Ora, come fare a raggiungere i datori di lavoro che ci interessano non solo attraverso le offerte, ma magari nel momento in cui sono interessati a incontrare e valutare candidati? Un sistema che sta funzionando sempre più è quello degli European job days online. Sono in pratica delle fiere del lavoro online, a cui ci si può iscrivere per partecipare, e poter entrare in contatto con i recruiters delle aziende che cercano personale stagionale da diversi paesi. Stando comodamente a casa tua puoi scegliere quale azienda contattare, vedere le loro offerte di lavoro e spesso è possibile sostenere un primo colloquio conoscitivo.

Fatevi da subito una idea del periodo che volete trascorrere all’estero, per non rimanere spiazzati alla domanda: quando potresti partire?
Assicuratevi infine di avere un documento di identità a posto, cioè non scaduto, la tessera sanitaria e altri eventuali documenti che potrebbero esservi utili.

In questo momento in cui il Covid sta cambiando velocemente le regole di libero movimento in Europa, verificate sempre la possibilità di poter entrare nel paese che vi interessa, con il portale Re-open EU .
Buona ricerca!

Un contributo all’istruzione

L’istruzione è un diritto sancito dalla nostra Costituzione che, all’art. 34  recita: “La scuola è aperta a tutti. …….. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.

L’istruzione, quindi, è un diritto di tutti ed è finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età.

Purtroppo però non tutti hanno le possibilità economiche di far studiare i propri figli e quindi molti rinunciano a far proseguire loro gli studi.

Per rendere effettivo questo diritto vengono emessi bandi per borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.

In questa ottica si colloca il bando del MIUR per borse di  studio a.s. 2017/2018 scuola secondaria 2° grado.

Destinatari di queste borse di studio sono tutte le studentesse e gli studenti marchigiani frequentanti le scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie, in possesso di un ISEE (della famiglia) 2018 non superiore a € 10.632,94.

Le borse di studio vengono erogate attraverso voucher in forma virtuale associati alla Carta dello studente denominata “Io studio“.

Il contributo, pari a 200 euro, potrà essere impiegato per l’acquisto dei libri di testo, per la mobilità e il trasporto, per l’accesso a beni e servizi di natura culturale.

Per quanto riguarda il Comune di Ancona, sarà possibile presentare domanda per questo bando a partire dal oggi 26 marzo e fino al 16 aprile 2018.

Le borse di studio sono gestite in autonomia dalle Regioni che ricevono i fondi dal Miur e raccolgono le varie graduatorie parziali provenienti dai Comuni; quindi le trasmettono al MIUR che le erogherà.

Entro il termine ultimo ed inderogabile del 19 aprile 2018, i Comuni dovranno trasmettere alla Regione Marche, dopo averne valutato l’ammissibilità, l’elenco delle istanze ricevute, affinché i competenti uffici regionali possano provvedere a predisporre la graduatoria unica regionale da presentare al MIUR.

Le borse di studio saranno concesse sulla base di tale graduatoria fino ad esaurimento delle risorse assegnate alla nostra Regione, partendo dal livello di Isee più basso e favorendo chi è anagraficamente più giovane in caso di esatta corrispondenza del valore Isee certificato.

Bando e modulistica di domanda sono reperibili sul sito del Comune e in forma cartacea anche allo sportello Informagiovani.

Alternanza scuola-lavoro

Da diversi anni, con la la riforma Buona Scuola del 2015, è stata introdotta l’alternanza scuola-lavoro come un’esperienza obbligatoria per gli studenti delle scuole superiori.

Per molto tempo si è discusso e si continua ancora a parlare delle criticità strutturali dell’istruzione, la quale non prepara i ragazzi ad affrontare il loro futuro professionale. A scuola troppa teoria e poca pratica, pochi collegamenti con i futuri datori di lavoro, le aziende.

L’alternanza scuola-lavoro intende fornire ai giovani, oltre alle conoscenze di base, quelle competenze necessarie per inserirsi nel mercato del lavoro, alternando le ore di studio alle ore di formazione in aula e ore trascorse all’interno delle aziende, per superare il gap tra mondo del lavoro e mondo formativo in termini di competenze e preparazione. Gap che caratterizza il sistema italiano e rende difficile l’inserimento lavorativo una volta terminato il ciclo di studi.

Inoltre aprire il mondo della scuola al mondo esterno consente di trasformare il concetto di apprendimento in attività permanente in un’opportunità di crescita e lavoro lungo tutto l’arco della vita, la cosiddetta lifelong learning, assegnando pari dignità alla formazione scolastica e all’esperienza di lavoro.

L’alternanza scuola-lavoro è definita dal Miur come “una modalità didattica innovativa, che attraverso l’esperienza pratica aiuta a consolidare le conoscenze acquisite a scuola e testare sul campo le attitudini di studentesse e studenti, ad arricchirne la formazione e a orientarne il percorso di studio e, in futuro di lavoro, grazie a progetti in linea con il loro piano di studi.”

Si riprendono le buone prassi europee, coniugandole con le specificità del tessuto produttivo ed il contesto socio-culturale italiano.

L’alternanza permette di collegare il più possibile le aspirazioni e le attitudini dell’allievo alle aziende in grado di far sviluppare queste capacità. In quanto tale dovrebbe essere considerata un’imperdibile occasione di crescita e maturità, un periodo per toccare con mano cosa significhi davvero lavorare.

I ragazzi a partire dal terzo anno delle scuole superiori sono obbligati a svolgere l’esperienza di alternanza, che si concretizza in 200 ore per gli studenti dei licei e in 400 ore per gli iscritti ad istituti tecnici o professionali.

L’alternanza si realizza con attività dentro e fuori dalla scuola. Si concretizza dentro la scuola con attività di orientamento, incontri formativi con esperti esterni, insegnamenti di istruzione generale in preparazione all’attività di stage e fuori dalla scuola con lo stage presso le strutture ospitanti.

Ad esempio noi operatori dell’Informagiovani nei prossimi mesi saremo ospitati come consulenti esterni da un istituto superiore di Ancona per un workshop sulle: soft skills e le nuove professioni, proposta a tutte le classi terze dell’istituto.

L’attività di alternanza può essere svolta nel corso dell’anno scolastico durante le lezioni oppure durante le vacanze. Se si decide di effettuare l’attività in aziende all’estero, è molto più facile concentrarla durante le vacanze estive.

Qualsiasi ente o azienda consolidata, in grado di ospitare concretamente gli studenti e aiutarli in questo importante percorso, deve stipulare una convenzione con la scuola prima di accogliere uno studente.

L’Informagiovani quasi ogni anno ospita stagisti provenienti da licei o istituti secondari superiori per periodi di alternanza scuola lavoro, se siete interessati potete chiedere al vostro insegnate/tutor di inviarci una richiesta che con piacere valuteremo. A riguardo vi segnaliamo la lettura di questo articolo “ Tre settimane all’Ig“ scritto a fine attività da uno stagista ospitato nel nostro servizio.

Infine vi segnaliamo l’esistenza di un piattaforma realizzata dal Miur sull’Alternanza scuola-lavoro, nata dalla necessità di dare a studentesse e studenti, scuole e strutture ospitanti uno strumento per facilitare la gestione quotidiana dell’Alternanza.

L’alternanza non è considerata un rapporto di lavoro, quindi non è prevista retribuzione perché è un percorso a tutti gli effetti formativo, mirato alla crescita dello studente e della studentessa.

Al fine di rafforzare il legame tra imprese e istituzioni scolastiche e facilitare i percorsi di alternanza scuola-lavoro, proprio in questi giorni, il Miur ha siglato un protocollo di intesa con il Consiglio  Nazionale Geometri e Geometri Laureati. Le parti si propongono di attivare iniziative di informazione rivolte agli studenti degli Istituti tecnici-settore tecnologico indirizzo costruzioni, ambiente e territorio, e percorsi di alternanza tramite il raccordo tra Collegi territoriali e scuole.

 

 

Tirocini all’estero di marzo

Sappiamo che siete sempre alla ricerca di buone occasioni per fare una esperienza temporanea all’estero: ecco alcune offerte di tirocinio per settori vari, aperte a candidati neolaureati o a studenti universitari!

Per laureati – Mediatore Europeo – Strasburgo o a Bruxelles
Durata: da 4 a 11 mesi
Requisiti: laureai in giurisprudenza, conoscenza dell’inglese e del francese
Retribuzione: previsto un contributo mensile e borse per la durata di 3 mesi
Scadenza: 31 marzo

Per neolaureati – Agenzia Europea per a Sicurezza e la Salute sul Lavoro – Bilbao e Bruxelles
Durata: da 6 a 12 mesi
Requisiti: conoscenza di almeno due lingue ufficiali dell’UE, di cui una deve essere l’inglese
Retribuzione: previsto un contributo di circa 1.176 euro mensili
Scadenza: 28 marzo

Per laureati – Bio-based Industries Joint Undertaking (BBI JU) – Bruxelles
Durata: 6 mesi
Requisiti: laurea in comunicazione, affari europei, giornalismo, relazioni internazionali; buona conoscenza della lingua nglese e di un’altra lingua ufficiale dell’UE
Retribuzione: previsto un contributo mensile di 1.159 euro circa
Scadenza: 27 marzo

Per neolaureati – Agency for the Cooperation of Energy Regulators – Lubiana
Durata: 6 mesi con inizio a marzo e settembre di ogni anno
Requisiti: ottima conoscenza dell’inglese e di un’altra lingua ufficiale dell’UE; laurea attinente al dipartimento scelto per il tirocinio
Retribuzione: prevista una borsa mensile di 500 euro per chi non beneficia di altri finanziamenti; rimborso delle spese di viaggio e trasporti locali
Scadenza: senza scadenza

Per studenti – Web Design Internship – Reading (UK)
Durata: 6 mesi
Requisiti: conoscenza di WordPress, InDesign, Illustrator, Photoshop CS5
Retribuzione: non è prevista retribuzione, ma verrà fornito l’alloggio spese incluse e trasporto locale per andare al lavoro
Scadenza: senza scadenza

Per studenti – Mobile Application Development Internship – Bristol (UK)
Durata: 6 mesi
Requisiti: conoscenza di almeno uno dei principali linguaggi di programmazione
Retribuzione: non è prevista retribuzione, ma verrà fornito l’alloggio spese incluse e trasporto locale per andare al lavoro
Scadenza: senza scadenza

Per laureati o con esperienza – WindEurope – Bruxelles
Durata: 6 mesi
Requisiti: conoscenza del pacchettoOffice, in particolare Excel, conoscenza dell’inglese
Retribuzione: prevista
Scadenza: 4 aprile

Non avete trovato l’offerta che fa per voi? Ecco come contattarmi per un incontro informativo gratuito!

Un incentivo alla creazione di impresa

Sempre più spesso i giovani, e non solo, prendono in considerazione la possibilità di aprire un’attività in proprio per i motivi più disparati: la difficoltà a trovare lavoro la perdita del lavoro, la possibilità di usufruire di agevolazioni/finanziamenti.

Certamente il percorso che porta alla creazione di una nuova attività imprenditoriale è lungo e difficile ma di fronte ad un mercato del lavoro sempre più difficile molti accettano di sfidare la sorte.

In effetti chi decide di mettersi in proprio non sa a priori come andranno le cose ma sicuramente si può seguire un iter utile a raggiungere l’obiettivo.

Generalmente l’iter prevede 5 fasi: valutazione delle attitudini imprenditoriali, definizione dell’idea imprenditoriale, analisi del mercato e del prodotto, organizzazione dell’azienda e redazione del piano d’impresa.

Come sempre il punto di partenza sono le nostre passioni e le nostre attitudini ma questo non è sufficiente se slegate dal contesto in cui vogliamo operare.

Occorre, infatti, osservare la realtà economica locale e nazionale, l’arena competitiva, il mondo del lavoro e le sue richieste per rendersi conto dell’effettivo potenziale di mercato del prodotto o servizio da lanciare.

È quindi di fondamentale importanza produrre in base alle esigenze del consumatore e non produrre qualunque cosa – anche se di qualità – e poi cercare di venderla al consumatore.

Fondamentale poi è la valutazione dei costi che il proprio progetto imprenditoriale comporta. Per questo motivo spesso le regioni emettono bandi pubblici che concedono finanziamenti e/o agevolazioni per l’avvio di nuove imprese.

In questo senso va l’avviso pubblico emesso dalla Regione Marche che concede incentivi alla creazione di studi Professionali, singoli e/o associati e dei liberi professionisti, aventi sede legale e/o sede operativa nel territorio regionale.

L’avviso pubblico è rivolto ai soggetti con un’età minima di 18 anni, residenti e/o domiciliati (da almeno 3 mesi) nella regione Marche, iscritti come disoccupati, ai sensi del D.lgs 150/2015, presso i Centri per l’Impiego, l’Orientamento e la Formazione (CIOF).

I contributi sono concessi per un importo massimo fino a 30.000,00 euro.

Le domande di richiesta contributo vanno presentate entro il 12 aprile 2018.

Giochi d’acqua

Mai sentito parlare dell’Agenda 2030 dell’ONU?

Se questi numeri ti sono nuovi, è il momento di cominciare ad occuparsene, il tempo corre!
L’Agenda 2030 è una lista di 17 obiettivi, che riguardano ambiti diversi ma collegati fra loro, che come comunità mondiale dobbiamo raggiungere per realizzare uno sviluppo sostenibile, cioè uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri bisogni. È una bella sfida!

Il sesto obiettivo dell’Agenda per uno sviluppo sostenibile è garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie.
L’acqua è un bene indispensabile per la vita umana, e questo lo sappiamo tutti. Quello che spesso ci sfugge è che l’acqua, o meglio l’accesso ad essa e la possibilità di gestirla, è anche un fattore di sviluppo fondamentale per le popolazioni. Circa 700 milioni di persone nel mondo vivono a distanza di chilometri da una fonte d’acqua, e circa 1 miliardo e 800 milioni hanno a disposizione per bere solo acqua contaminata. È facile intuire le conseguenze di tutto ciò sullo stato di salute e di benessere di queste comunità, e sulle loro capacità di sviluppo economico.

Per far sì che sempre più persone, anche tra chi non ha problemi nel rifornirsi di acqua potabile, siano consapevoli di questo grande tema, anche in relazione ai cambiamenti climatici in atto, il 22 marzo è stato dichiarato Giornata Mondiale dell’Acqua.
Questa giornata è un’occasione per tutti di ricevere informazioni e spunti su una questione di vitale importanza, di cui sia i singoli cittadini che i governi sono responsabili. Per coinvolgere anche i più giovani nel processo di conoscenza e di riflessione sul tema della disponibilità e dell’uso dell’acqua, sono state organizzate attività dedicate, divertenti e istruttive al tempo stesso.
Proprio qui da noi si potrà partecipare nel pomeriggio di giovedì 22 marzo a ben tre diversi laboratori, organizzati da Multiservizi in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche e Fosforo.

E allora, prenota il tuo posto per partecipare, è facile come bere un bicchier d’acqua!

Informazioni e recruitment per le professioni sanitarie

Tra le professionalità più ricercate in paesi verso cui molti giovani vorrebbero emigrare, come UK e Germania, ci sono tutte quelle legate al settore sanitario e assistenziale.

Il generale innalzamento dell’età media e l’aspettativa di vita sempre più lunga che interessano soprattutto i paesi occidentali comportano una crescente necessità di personale dedicato all’assistenza di persone anziane con varie patologie. Questo significa che per chi sta studiando nel settore sanitario o ha già una preparazione professionale ha buone opportunità di lavoro in vari paesi.

I servizi per il lavoro del Regno Unito, ad esempio, segnalano nella shortage occupation list ufficiale (cioè un elenco di professioni per le quali nel paese non si trovano lavoratori) proprio le professioni sanitarie, cioè i medici con varie specialità, gli addetti all’assistenza alla persona a tutto tondo e gli infermieri. Diversamente dall’Italia, sia le strutture pubbliche che quelle private assumono personale prevalentemente rivolgendosi ad agenzie specializzate nella selezione di personale sanitario.

Gli studenti e i laureati delle università italiane, in questo ed altri settori, sono molto apprezzati per la loro preparazione, e ogni anno diverse agenzie da vari paesi europei girano le città universitarie e partecipano a fiere ed eventi specifici per conoscere potenziali candidati da assumere.

Ed è proprio con questo scopo che abbiamo organizzato, per venerdì 23 marzo, un evento di informazione e reclutamento dedicato agli studenti, ai laureandi e ai neolaureati delle Facoltà sanitarie dell’Università Politecnica di Ancona, in collaborazione con l’agenzia Jark Recruitment Belfast.

Le posizioni offerte sono in Irlanda del Nord e UK e riguardano infermieri, fisioterapisti, ostetriche e altre specializzazioni mediche, ma anche OSS e addetti all’assistenza alla persona.

L’agenzia offre anche la possibilità agli studenti di svolgere un tirocinio estivo retribuito come care assistant, della durata di due mesi, un’ottima opportunità per migliorare il livello di conoscenza dell’inglese, sperimentare un contesto lavorativo nuovo, fare un’esperienza professionale e umana formativa.

L’evento si terrà qui all’Informagiovani di Ancona, la partecipazione è gratuita e qui c’è il form per iscriversi e assicurarsi un posto in sala, a presto!

Bonus trasporti: un incentivo alla mobilità sostenibile

Il concetto di mobilità sostenibile si fa sempre più largo ma nonostante ciò nelle grandi città italiane, e anche in quelle meno grandi, il trasporto privato batte il trasporto pubblico, considerato poco efficiente.

Tra tagli, ritardi, mezzi pubblici vecchi, guasti e disservizi, l’offerta del servizio pubblico è ad un punto fermo e a farne le spese sono l’ambiente e i cittadini.

Siamo tutti consapevoli che viaggiare sui mezzi pubblici migliora il traffico, riducendo la congestione e l’immissione di sostanze inquinanti nell’aria.

I mezzi pubblici sono, inoltre, considerevolmente più sicuri dell’auto e sicuramente consentono un risparmio in termini di costi del carburante.

È meno stressante e obbliga a fare una maggiore attività motoria e quindi apporta beneficio al nostro equilibrio psicofisico.

Nonostante tutti questi punti a favore del trasporto pubblico, tuttavia in Italia ci si scontra con un modello culturale individualista, orientato da abitudini d’acquisto, ma anche con una sfiducia nei confronti del TPL, che i fatti mostrano non sempre efficiente e adeguato e quindi l’automobile rimane il mezzo privilegiato per assicurare la propria indipendenza negli spostamenti quotidiani.

Un incentivo all’utilizzo dei mezzi pubblici potrà forse essere dato dal bonus trasporti 2018.

Il bonus treno o bonus autobus 2018 è la nuova detrazione fiscale che il Governo Gentiloni ha inserito nel testo della nuova Legge di Bilancio 2018.

Consente la detraibilità dalle tasse del 19% delle spese sostenute nel corso dell’anno per l’abbonamento TPL (trasporto pubblico locale), regionale e interregionale (quindi autobus, metropolitane, tram, treni ecc…) per un importo massimo di spesa pari a 250 euro all’anno (ossia una detrazione massima di 47,5 Euro da far valere in dichiarazione dei redditi).

La detrazione spetta anche per le spese sostenute per i familiari a carico e quindi anche per il trasporto scolastico dei figli, spese, queste ultime, non rientranti finora tra le spese scolastiche detraibili come invece quelle per le spese mensa o per le gite scolastiche.

Per usufruire in maniera corretta della detrazione è necessario conservare copia delle spese sostenute per gli abbonamenti.

Un piccolo sforzo personale a fronte di un grande beneficio per la collettività.

 

Le soft skill non sono così morbide

Le soft skill (sapete cosa sono? Leggete brevemente qui) sono già oggi tra le competenze che più dovremmo curare per poterci definire professionisti a tutti gli effetti. La preparazione tecnica specifica è sicuramente un fattore determinante nel posizionamento nel mercato del lavoro e tradotto in parole più semplici significa che senza un’adeguata e solida preparazione didattica si rischia di rimanere ai margini del mercato del lavoro, raccogliendo solo quello che gli altri (quelli preparati scartano). Le soft skill ci aiutano però per almeno due cose: distinguerci dagli altri con la nostra stessa preparazione e muoverci meglio nel sistema di contatti e opportunità nel quale viviamo (più genericamente potremmo dire nell’ambiente professionale).

Un’indagine fatta negli Stati Uniti ha rilevato che tra il 2000 e il 2012 sono aumentate le posizioni lavorative che richiedono le cosiddette capacità non-cognitive, quelle cioè che prevedono abilità come comunicare e lavorare in gruppo, contrapposte solitamente a quelle che prevedono un certo livello di quoziente intellettivo oppure la capacità di raggiungere risultati in un certo ambito. Significa che le soft skill sono diventate a un certo punto un valore aggiunto di qualsiasi candidato, anche quelli con una buona preparazione culturale, tecnica e scientifica. A validare questa ipotesi c’è anche una ricerca universitaria (sempre degli USA) che ha analizzato quelle che nel paese nordamericano chiamano STEM. L’acronimo sta per Science (Scienze), Technology (Tecnologie), Engineering (Ingegneria), Mathematics (Matematica).

Le STEM sono state, a partire dagli anni ’80, le dottrine che hanno colonizzato lo sviluppo e la crescita economica mondiale. Sono le materie con le quali, anche nel nostro Paese, si poteva trovare con una certa facilità un lavoro nella fascia lata del mercato; le materie della classe dirigente in buona sostanza. La formazione scientifica, che accomuna queste quattro categorie, è stata per anni il faro della civiltà (e lo è ancora per molti versi). La ricerca universitaria fatta da David Deming, economista della Harvard University evidenzia come la forza lavoro con maggior componenti di soft skill sia cresciuta più di quanto non lo abbiano fatto quelle con minor componenti di queste (le STEM). In buona sostanza nell’arco dei dodici anni che vanno dal 2000 al 2012, le soft skill hanno superato in crescita le competenze tecniche strettamente intese (nell’immagine che mettiamo questo meccanismo è ben evidente con le professioni con soft skill preponderante in minuscolo e le professioni più squisitamente tecniche in maiuscolo).

soft skill VS STEM

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Attenzione però, anche il ricercatore ricorda che questo non significa che bisogna abbandonare gli studi tecnici. Fa però porre l’attenzione su una tendenza di cambiamento, legata alla generale conquista dell’informatica e delle tecnologie di vari settori. Detto in parole molto semplici, mano a mano che i computer (passatemi questo termine per intendere fenomeni come il machine learning e l’intelligenza artificiale) imparano a eseguire compiti tecnici (dal calcolo in poi), noi esseri umani saremo sempre più importanti in abilità di tipo trasversale che le macchine fanno più fatica a crescere. Le soft skill, forse, alla fine saranno quelle che continueranno a regalarci un posto privilegiato nel mondo del lavoro.

Al lavoro per l’estate!

Trovare un lavoro per la stagione estiva, in Italia o all’estero, non è mai stato così facile!

Siamo nel pieno del periodo in cui agenzie e operatori del settore reclutano lavoratori per tutte le esigenze legate alla prossima stagione estiva . In genere ogni agenzia si specializza in una serie di figure professionali da selezionare e da inserire poi nei numerosi villaggi turistici, hotel, resort, campeggi sparsi sul territorio nazionale ma anche all’estero, che accoglieranno i turisti per l’estate.

Le prime figure professionali a cui pensiamo sono quelle legate alla ristorazione, ma ce ne sono molte altre, che riguardano la gestione degli arrivi e delle partenze dei turisti, l’animazione in tutte le sue forme (accoglienza, le attività sportive e ludiche, le attività dedicate ai bambini e ragazzi, l’intrattenimento serale con spettacoli di vario tipo) e l’assistenza sanitaria al turista.

Se state cercando un’occasione in questi settori , siete fortunati perché proprio nei prossimi giorni si tengono ad Ancona diverse attività di recruiting di varie figure professionali per la prossima stagione.

Il primo appuntamento che vi segnalo è il più vicino, quello di venerdì 9, alle ore 9.30 presso il Palazzo Li Madou della Regione, organizzato da Eures Provincia di Ancona in collaborazione con Equipe Vacanze, per figure varie nel settore dell’animazione e dello spettacolo.

Se volete avere la possibilità di incontrare in un solo pomeriggio ben cinque agenzie diverse, non dimenticate di partecipare alla seconda edizione 2018 di Professionisti delle Vacanze!

Vi aspettiamo giovedì 15 marzo qui all’Informagiovani per conoscere brevemente le agenzie partecipanti e le loro offerte: avremo con noi Cefo, Holiday System, Jolly Animation, Samarcanda e Your Friends.

Se troverete qualcosa di vostro interesse avrete subito la possibilità di fare un colloquio conoscitivo con i referenti dell’agenzia. Le figure ricercate sono molto diverse e vanno dall’animatore (di contatto, per bambini) all’istruttore sportivo, dal costumista al ballerino, ma anche infermieri, accompagnatori, e insegnanti di lingua inglese.

L’ultimo appuntamento da non perdere è quello che abbiamo organizzato con Jark Recruitment Belfast, specificatamente dedicato a studenti e neolaureati delle facoltà di infermieristica e medicina, ma anche agli OSS, operatori socio sanitari. Venerdì 23 marzo ci vediamo qui all’Informagiovani per capire come funziona il sistema sanitario in UK e Irlanda del Nord e fare tutte le domande che vorremo riguardanti la possibilità di lavorare nel settore, sia nel pubblico che nel privato.

Dedicheremo un breve spazio a consigli per migliorare il nostro cv in inglese e, anche questa volta, ci sarà la possibilità di fare un colloquio con la referente dell’agenzia e cogliere l’opportunità di mettere a frutto gli studi fatti. Le offerte riguardano sia le opportunità lavorative per chi già ha conseguito il titolo di studio, che la possibilità di svolgere uno stage estivo retribuito, per gli studenti a partire dal secondo anno.

Tutti gli appuntamenti sono gratuiti, basta iscriversi per poter partecipare. Non vi resta che scegliere l’occasione adatta a voi e  la destinazione che preferite!

Instagram: un nuovo strumento per il lavoro

Al giorno d’oggi tutti conosciamo Instagram, il social network che permette agli utenti di scattare foto, applicarvi filtri e condividerle in rete. L’app è stata lanciata il 6 ottobre 2010 e da allora milioni di persone la usano in tutto il mondo, particolarmente le donne. Solo in Italia è usato da 14 milioni di utenti ogni mese e da 8 milioni di utenti al giorno

Ma cosa rende Instagram una piattaforma così affascinante? È il social network delle immagini ma soprattutto perché permette di raggiungere più persone in minor tempo. Le sue caratteristiche virali hanno attirato l’attenzione degli utenti privati e delle aziende perché può essere una risorsa di grandissimo valore per promuovere il tuo lavoro, offrire visibilità alla tua attività e sviluppare la notorietà del tuo marchio. Grazie ai contenuti visual, l’app americana è lo strumento perfetto per creare campagne di comunicazione di successo.

Tanti sono gli imprenditori che usano Instagram come una finestra aperta dove mostrare ciò che sanno fare e generare una comunità che li segue. Secondo gli esperti, l’uso degli hashtag per definire il profilo è essenziale. Per quanto riguarda le aziende, quelle dedicate alla moda, alla gastronomia e al design, trovano su Instagram centinaia di migliaia di opportunità per valorizzare i loro marchi. I nuovi influencer, ad esempio, sono ideali per lanciare pubblicità a basso costo e con grande arrivo per raggiungere il pubblico.

Ma i social network non servono solo per rilassarsi, divertirsi e entrare in contatto con amici e familiari. Tuttavia, possono anche aiutarci a trovare un lavoro. Ci sono diverse aziende che inseriscono i profili dei candidati per conoscere il loro stile di vita, i loro valori e, naturalmente, la loro attività professionale. Questo è il motivo per cui Instagram è sempre più apprezzato dai reclutatori.

Approfittate delle opportunità che questo strumento vi offre e sviluppate la vostra creatività al meglio per fare “personal branding”. Questa ragazza francese ha creato il curriculum vitae con le storie di Instagram, l’immaginazione non ha limiti!