Che cosa vogliono e cosa fanno i ragazzi che scioperano per il clima
Se siete tra i tantissimi, giovani e non, che venerdì mattina erano in piazza Cavour già lo sapete: è stata una giornata importante, quasi storica, per la città di Ancona, come per molte altre in Italia e all’estero, ed è solo l’inizio.
Per chi non c’era, ma ha capito che qualcosa di grosso sta succedendo, ecco quello che c’è da sapere, e da fare, per il prossimo futuro.
Venerdì 27 settembre moltissimi studenti di Ancona e città vicine (almeno 4000 tra scuole elementari, medie e superiori) hanno scioperato e manifestato per chiedere a tutti e alle istituzioni in particolare di cominciare ad agire concretamente per contrastare il cambiamento climatico. Il 27 settembre in tutto il mondo è stato il 3° Global Strike For Future, una iniziativa del movimento Fridays For Future (che ha promosso il 15 marzo e il 24 maggio altre due manifestazioni simili).
Fridays For Future è un movimento internazionale nato sull’esempio dello sciopero che la giovane studentessa svedese Greta Thunberg ha cominciato nel 2018 come forma di protesta. Gli studenti che decidono di non frequentare le lezioni scolastiche per partecipare a manifestazioni chiedono che si prenda finalmente atto dell’enorme problema che riguarda tutti (ma loro in modo particolare) e che si agisca, a livello politico locale e globale, per prevenire il riscaldamento globale, il cambiamento climatico e quello che ne consegue.
Il movimento organizza proteste di fronte alle sedi delle istituzioni per spingerle a rispettare gli impegni presi alla conferenza di Parigi del 2015, che costituisce il primo accordo universale giuridicamente vincolante sul clima mondiale. Le manifestazioni del movimento vengono organizzate evitando violenza e odio, in modo da non causare danni e non spargere rifiuti.
Nonostante le numerose critiche che sono state fatte a Greta e ai giovani che partecipano al movimento (concentrate su tutt’altre questioni che quella di cui si dovrebbe parlare), è indubbio che l’emergenza è più che reale, e avrà un impatto grandissimo sul futuro di chi oggi ha la maggior parte della vita davanti e si troverà ad affrontare le conseguenze delle scelte fatte dalle generazioni precedenti.
Le catastrofi climatiche già in atto mettono a rischio il futuro vicino non solo dei giovani ma anche dei più deboli, come chi ha la sfortuna di vivere in paesi interessati per primi dall’innalzamento dei mari e dall’inquinamento atmosferico.
La manifestazione di venerdì si aggiunge alle altre che Fridays For Future Ancona ha organizzato, insieme ad iniziative di sensibilizzazione e azioni concrete a livello locale. Solo per citare un esempio, per ridurre l’inquinamento del suolo e rendere gli spazi più vivibili, i ragazzi si sono dedicati pulizia di piazza Cavour dai mozziconi di sigaro e sigaretta, che ad Ancona sono un problema notevole, diffusissimo e ignorato dai più (nonostante una legge vieti da tempo l’abbandono di piccoli rifiuti, prevedendo conseguenti sanzioni).
Si stanno discutendo già nuove iniziative e idee, come quella di individuare un’area per il rimboschimento, così da incrementare la superficie destinata al verde. Tra le questioni che interessano i ragazzi c’è anche la l’inquinamento dell’aria causato dal traffico di auto e navi che arrivano in porto.
Il gruppo FridaysForFuture Ancona è aperto a tutti quelli che hanno capito l’urgenza della questione e che vogliono fare finalmente qualcosa perché la consapevolezza della gravità della situazione raggiunga più persone possibili e muova le azioni della politica.
L’appuntamento è per giovedì 3 ottobre alle 19, per decidere qual è la prossima iniziativa su cui lavorare.
“E se qualcuno pensa ancora tutto questo sia un problema solo per panda e pinguini si sbaglia di grosso.”