I tirocini di settembre

Un tirocinio è un ottimo modo per allenarsi al mondo del lavoro: con i tirocini si approfondisce la conoscenza di un settore o di una professione, e si comincia a capire cosa vuol dire lavorare, e quanti aspetti diversi include.

I tirocini contribuiscono a sviluppare una serie di piccole competenze che non tutti i giovani, universitari o laureati, hanno acquisito in precedenza. Tra queste ci sono gestire il proprio tempo e rispettare degli orari dati, collaborare con altre persone per il buon andamento delle attività dell’azienda o dell’ufficio, svolgere una mansione con un obiettivo concreto e misurabile, gestire le relazioni con i colleghi, utilizzare strumenti o programmi informatici nuovi, per citarne solo alcune.

I tirocini svolti all’estero poi moltiplicano le competenze che si possono sviluppare, grazie all’immersione totale in un’altra cultura e, spesso, in un modo di lavorare molto diverso da quello che siamo abituati a vedere.

Ecco qualche proposta di tirocinio all’estero da valutare nelle prossime settimane!

Per laureati – tirocini presso la Banca Centrale Europea, settore statistica – Francoforte sul Meno (DE)
Durata: dai 3 ai 6 mesi
Requisiti: laurea in discipline economiche, matematiche o informatiche, buona conoscenza dell’inglese e di un’altra lingua ufficiale dell’UE, buone conoscenza del pacchetto Office e software di statistica e matematica; capacità di comunicare efficacemente, di lavorare in autonomia, capacità di analisi e attenzione ai dettagli
Retribuzione: 1.050 euro al mese
Scadenza: 28 settembre

Per laureati – 3 tirocini alla Banca europea per gli investimenti, settori vari – Lussemburgo
Durata: 5 mesi
Requisiti: laurea in economia o simili, conoscenza dell’inglese e di un’altra lingua ufficiale dell’UE, conoscenza di Excel e simili applicativi
Retribuzione: può essere previsto un compenso
Scadenza: 17 settembre

Per laureati – Comitato delle Regioni – Bruxelles (BE)
Durata: 5 mesi (spring session 2018: 15/02 – 15/07)
Requisiti: laurea, ottima conoscenza di una lingua ufficiale dell’UE più buona conoscenza del francese o dell’inglese; ulteriori requisiti specifici a seconda del dipartimento di interesse
Retribuzione: è previsto un compenso pari al 25% del salario di un funzionario di grado AD*5
Scadenza: 30 settembre

Per laureati e studenti – Comitato economico e sociale europeo – Bruxelles (BE)
Long term traineeship: 5 mesi (spring session 2018: 16/02 – 16/07) solo per laureati
Short term traineeship: da 1 a 3 mesi, per studenti o neolaureati
Requisiti: conoscenza della lingua inglese e requisiti specifici a seconda del tipo di tirocinio
Retribuzione (solo per long term traineeship): circa 1.159 euro al mese
Scadenza (solo per long term traineeship): 30 settembre

Per laureati – Centro comune di ricerca della Commissione Europea – sedi varie
Durata: dai 3 ai 5 mesi
Requisiti: lauree varie e requisiti specifici in base alle posizioni offerte
Retribuzione: previsto un compenso pari al 25% del salario di un funzionario di grado AD
Scadenza: scadenze varie a settembre

Per laureati – Corte di giustizia dell’Unione europea – Lussemburgo
Durata: 5 mesi
Requisiti: laurea in materie giuridiche, scienze politiche o di interprete, e preferibilmente conoscenza del francese
Retribuzione: prevista una retribuzione di 1.120 euro mensili
Scadenza: 30 settembre

In bocca al lupo e alla prossima!

Formazione: una panoramica sui corsi

L’estate si sta concludendo ed è quindi il momento di ricominciare a pensare ai prossimi impegni.

Gli studenti iniziano a prepararsi per il prossimo anno scolastico o accademico, gli adulti riprendono, se già non lo hanno fatto, le proprie attività lavorative.

Poi ci sono coloro che studenti non sono più e che sono quindi alla ricerca della loro prima occupazione (inoccupati) o che invece un lavoro lo avevano ma ora purtroppo non più (disoccupati).

Tanti possono essere i motivi per cui si ha difficoltà a trovare o ritrovare un impiego e ovviamente dipendono da vari fattori, soggettivi e oggettivi.

A volte un motivo è la scarsa specializzazione, altre volte è la scarnezza del proprio profilo professionale.

Un’obiezione che ci sentiamo porre al riguardo: come faccio a specializzarmi o ad arricchire il c.v. se non mi danno la possibilità di fare esperienza?

Certamente il proprio profilo professionale si arricchisce con l’esperienza lavorativa ma non solo.

Per sopperire sia alla scarsa specializzazione sia alla scarnezza del proprio profilo professionale possono, infatti, essere di aiuto anche i corsi di formazione professionale.

L’Informagiovani di Ancona stila un elenco di corsi, gratuiti e a pagamento, in partenza in ambito regionale al quale potete fare riferimento per la scelta del corso più adatto a voi.

Questi elenchi sono consultabili sia in forma cartacea che on line sul sito dell’Informagiovani alla pagina formazione.

In questo periodo trovate un ricchissimo elenco di corsi gratuiti, rivolti ai disoccupati (e/o inoccupati), molti dei quali riservati esclusivamente ai residenti e/o domiciliati nelle Marche.

Molti dei corsi presenti in questo momento rilasciano qualifiche professionali (i corsi FSE), altri diplomi di specializzazione (i corsi ITS, di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo), altri ancora sono rivolti ai ragazzi in età di obbligo formativo ed hanno lo scopo di far conseguire una qualifica ai ragazzi tra i 15 e i 18 anni privi di titolo di studio.

Ovviamente gli elenchi sono in continuo aggiornamento e quindi vi consigliamo di consultarli con una certa frequenza.

Per qualsiasi chiarimento in merito alla scelta di un corso potete contattarmi alla mail: formazione@informagiovaniancona.com.

Agosto: vacanze, mare e…serie tv!

Ormai siamo nel bel mezzo dell’estate e tra le varie forme di relax che è doveroso concedersi, ce n’è una che sembra essere molto più di un tormentone passeggero: quella delle serie tv.

Esistono almeno dai tempi di Rin Tin Tin, ma solo da una decina d’anni sono diventate il fenomeno che è ora: senza il timore di esagerare possiamo affermare che, attualmente, sono molte le serie tv che per trama, cast e digital visual effect possono tranquillamente competere con tanti dei prezzolatissimi film da grande schermo.

Non solo, alcune sono talmente entrate nella nostra quotidianità da averci estrapolato dei modi di dire ( “Winter is coming” o “Plata o Plomo” sono solo un paio delle frasi che a quasi tutti, ne siamo certi, non suonano nuove) oppure ci fanno abboccare come pesci all’amo e semplicemente ne veniamo trascinati: ad esempio, vi è sfuggita la notizia della maratona – in senso letterale – per l’uscita della settima stagione di Game of Thrones? Allora guardate qui.

Il fenomeno è talmente diffuso da diventare materiale da psicologia: in sostanza, amiamo le serie tv perché ci consentono di uscire dai tempi forzatamente limitati di un film e ci permettono di esplorare una valle ben più ampia di eventi ma anche di decisioni, pensieri e tratti caratteriali con conseguente partecipazione e “presa” emotiva; qualcosa di molto simile accade quando si legge un libro e non è un caso che questa soddisfazione cresca quando si ha a che fare con serie tratte da opere letterarie.

Inoltre, l’uomo è animale sociale: i momenti di convivialità che offrono, per loro natura, le serie tv, sono un piacere a cui quasi nessuno vuole rinunciare, soprattutto quando si tratta di storie ad alto contenuto di pathos; scomodando di nuovo Game of Thrones, c’è addirittura chi su YouTube riesce a fare bei numeri di visualizzazioni riprendendo persone che guardano la serie: può sembrare davvero molto strano – e forse lo è – ma alla gente piace e piace perché sono molti a condividere le sensazioni e lo stupore che si possono vedere, probabilmente vagamente spettacolarizzati, anche qui.

E come se tutto questo non bastasse, c’è anche dell’altro: alcune serie tv sono arrivate a un tale livello di realismo e raffinatezza da far approcciare gli spettatori con alcuni tipi di lavori.  Ovviamente non stiamo parlando di imparare un mestiere, ma di ispirazioni, regalate proprio dallo sguardo approfondito e prolungato della serie tv.

Abbiamo quindi pensato di servirvi alcuni titoli, così da unire l’utile al dilettevole:

Mad Man: ne siamo sicuri, molti di voi conosceranno già questa serie, così come il carisma del direttore creativo Don Draper, che ha fatto una proverbiale strage tra gli spettatori. Ma non si tratta solo di questo. Anche se la serie è ambientata negli anni Sessanta, alcuni dei processi creativi sfruttati sono validi tutt’ora e alcuni spot ideati proprio dal caro Don sono senza dubbio di ispirazione per chi è interessato al copywriting!

E.R., Doctor House: sono solo due delle numerose serie che girano attorno al mondo della medicina ed entrambe hanno fatto la storia: i casi di cui si occupano sono verosimili (anche se piuttosto rari, nel caso di Doctor House. A proposito, sapevate che i “misteri medici” trattati in questa serie sono ispirati dalla rubrica “Diagnosi” del New York Times che descrive proprio casi di malattie particolarmente inusuali?) e possono dare una vaga idea di come potrebbe essere, ad esempio, esercitare l’arte medica nella realtà concitata di un pronto soccorso. Entrambe serie imperdibili per gli appassionati del genere.

Silicon Valley: i lavori del futuro sono nel web e voi non volete restare indietro? Allora “Silicon Valley” vi calza a pennello! Arrivata ormai alla quinta stagione, questa serie ci immerge nella vita di un gruppo di programmatori che, a un certo punto della loro avventura lavorativa, si troveranno alle prese con la realtà della start-up nella tecnologia. Gli spettatori più addentrati nell’argomento partono sicuramente avvantaggiati, ma ci sono spunti di divertimento (e di esempio!) proprio per tutti!

E voi, avete delle serie da suggerirci per il nostro periodo di vacanza?

Anche noi infatti ci prenderemo qualche giorno di sano, pigro, avventuroso relax: l’Informagiovani resterà chiuso dal 14 al 18 agosto, ma torneremo operativi e più carichi che mai (forse) a partire da lunedì 21 agosto!

Buone vacanze a tutti!

 

La società dello smartphone

Diciamolo subito: questo non è un articolo contro l’utilizzo dello smartphone (eccetto quando questo fa correre pericoli a voi stessi e agli altri). Lo smartphone, inutile negarlo, è l’oggetto che maggiormente sta segnando questa nostra epoca, una sorta di firma di un’intera, se non più, generazione (come dire: nella storia questa sarà l’epoca che in futuro sarà descritta come quella dello smartphone). Il cambiamento che questo strumento ha portato nelle nostre vite è così significativo che non solo non riusciamo spesso a farne a meno, ma leggiamo e interpretiamo la realtà che ci circonda grazie all’utilizzo di questo strumento (e molte volte non riusciremmo a fare diversamente). Lo utilizziamo per incontrare le persone, per comunicare, per intrattenerci, per trovare la strada che dobbiamo percorrere, per comprare e vendere cose, per testimoniare agli altri le cose che facciamo, i posti dove andiamo, gli amici che frequentiamo.  Contiamo sullo smartphone per riempire gli spazi vuoti della giornata che la vita ci riserva e alcuni di noi sono in difficoltà se in quei momenti non c’è lo smartphone accanto (possibilmente con batteria e connessione a un buon livello).

Lo smartphone è entrato nelle nostre vite in maniera così improvvisa e veloce che non ce ne siamo quasi accorto. Non parlo della consapevolezza superficiale, è evidente che ciascuno di noi ha ben presente che cosa è e può fare uno smartphone. Ma la nostra consapevolezza profonda, la nostra capacità di cogliere i cambiamenti strutturali sono state colte totalmente di sorpresa. Per capire meglio quello che è accaduto dovremmo necessariamente tornare indietro a quando trattavamo il mondo attorno a noi senza uno smartphone. Negli Stati Uniti, che nell’utilizzo della tecnologia sono senz’altro più avanti di noi, uno studio ha analizzato le cose che una persona media portava nella borsa o nel portafoglio negli ultimi 10 anni: molti di queste sono scomparse sostituite da un unico oggetto, lo smartphone (card, chiavi, documenti di riconoscimento, biglietti per il trasporto, il giornale, oggetti di intrattenimento come il walkman, agende, orologi, in parte i soldi). La dematerializzazione non ha solo la conseguenza di alleggerire le borse, ma anche quello di far sparire gli oggetti. E spesso, quando gli oggetti spariscono dalla nostra vista spariscono anche dai nostri pensieri.

Perché partire dagli oggetti che sono stati de-materializzati per capire la trasformazione che ha portato lo smartphone? Il motivo è che dietro a ciascuno di quegli oggetti c’era un tiro, una pratica e un modo di fare esperienza del mondo che in un attimo abbiamo sostituito con un solo strumento che media al posto nostro queste esperienze. Pensate a come è cambiata (e in parte sta cambiando) la nostra esperienza di acquisto di generi non alimentari: non c’è più il “rito” della visita in negozio per conoscere i prodotti e poi eventualmente acquistarli, magari dopo un confronto con la commessa o i nostri amici e conoscenti. La nostra consapevolezza di quel pezzetto di realtà e vita quotidiana passa ora attraverso il display del nostro smartphone, in cui scrolliamo immagini di prodotti, facce e luoghi attraverso una user experience uguale a quella di molti altri; e che, forse soprattutto, è stato qualcun altro a disegnare per noi. Ripeto, non è una critica al nostro quotidiano modo di vivere attuale, ma ne siamo consapevoli?

PS: questo post è stato scritto prendendo spunto dalla lettura di questo articolo

 

ReActivate, lavoro all’estero per over 35

Finalmente un progetto dedicato a chi non ha più 20 anni e si sente spesso tagliato fuori dalle mille opportunità rivolte ai più giovani.
Tra le iniziative ideate e cofinanziate dall’UE c’è il programma di mobilità per lavoro ReActivate, studiato appositamente per facilitare i lavoratori con più di 35 anni che vogliono spostarsi all’interno dello spazio europeo.

ReActivate presenta molte delle caratteristiche del programma gemello Your first Eures job, creato per favorire la mobilità per lavoro dei giovani under 35 e arrivato quest’anno alla sua quinta edizione. ReActivate prevede una serie di servizi e di finanziamenti per i candidati interessati, che si possono ottenere iscrivendosi al programma.

I servizi offerti riguardano il supporto preparatorio e orientativo, per esempio per la redazione del cv e della candidatura, o per lo sviluppo delle competenze professionali necessarie a trovare un buon impiego all’estero (ad esempio attraverso un corso di formazione).
Ma non solo: si può disporre anche di un supporto finanziario per poter realizzare il proprio progetto di mobilità in uno dei 28 paesi dell’Unione europea.

Ecco quali sono nel dettaglio le voci per cui è possibile ottenere un aiuto economico.

  • spese di viaggio per andare a sostenere un colloquio: i candidati che hanno ricevuto un invito a presentarsi di persona per un colloquio possono ricevere una cifra forfettaria a rimborso delle spese di viaggio sostenute.
  • indennità di trasferimento in un altro paese: nel momento in cui il candidato riceve una lettera di assunzione e deve quindi riorganizzare la propria vita nel nuovo paese, può ottenere un assegno per le prime spese da affrontare.
  • formazione linguistica: anche se si ha una conoscenza base o intermedia della lingua del paese in cui ci si trasferisce, potrebbe essere necessario, per inserirsi più velocemente nel nuovo ambiente di lavoro, rafforzare le competenze linguistiche. Il programma ReActivate può finanziare un breve corso mirato.
  • riconoscimento delle qualifiche: per poter accedere al posto di lavoro per cui si è stati scelti  spesso è necessario dimostrare di avere i titoli giusti. Per farlo si deve procedere al riconoscimento della qualifica professionale, che include la traduzione del titolo e un processo di valutazione del percorso fatto. Il programma ReActivate fornisce un supporto finanziario anche per questo.
  • assegno di trasferimento supplementare: nel caso in cui i candidati esprimano bisogni particolari legati alla loro condizione personale ( rispetto a salute, contesto socio-economico o fattori geografici) possono beneficiare di un supporto economico supplementare per il trasferimento all’estero.

Per maggiori informazioni sul funzionamento del programma e sull’accesso alle opportunità offerte da ReActivate, passate a trovarci all’Informagiovani Eurodesk o contattate direttamente un referente EURES.