Voucher aboliti ma sopravvivono

I voucher o buoni lavoro sono ormai da un po’ di tempo oggetto di particolare attenzione e notizia in continua evoluzione.

Ripercorrendo velocemente le tappe fondamentali, i voucher sono stati introdotti dalla legge Biagi nel 2003 allo scopo principale di far emergere il lavoro sommerso. Inizialmente rivolti a disoccupati di lunga durata studenti, pensionati, casalinghe utilizzabili per una particolare tipologia di lavori ad esempio: piccoli lavori domestici, lezioni private, pulizia di edifici. Poi negli anni  è stato legittimato l’uso per quasi tutti i tipi di lavoro, infatti nel 2012 la legge Fornero ha escluso qualsiasi vincolo nell’impiego del voucher.

Il Jobs Act 2015 ha previsto l’innalzamento del limite economico massimo annuo di compenso percepibile da cinque mila a sette mila euro netti  (due mila euro per committente), con il divieto di utilizzo nell’esecuzione di appalti e con obbligo di tracciabilità.

In parole semplici il voucher viene  acquistato dal datore di lavoro ad un valore di 10 € e alla riscossione il lavoratore percepisce 7,50 €, la differenza si concretizza in contributi.

Inoltre con il Job Acts è stata confermata la possibilità, per i percettori di prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito, di effettuare prestazioni di lavoro accessorio, in tutti i settori produttivi, compresi gli enti locali, nel limite complessivo di 3.000 euro (lordo 4.000 euro) di compenso per anno.

La liberalizzazione nell’utilizzo dei voucher ha portato sicuramente ad una emersione del lavoro nero ma anche a molti abusi. Infatti molti datori di lavoro attivavano il buono solo quando scattavano i controlli, in modo che il lavoratore risultava in regola in quel momento e quindi con un solo buono venivano retribuite molte ore di lavoro.

Ecco che a marzo 2017 nel decreto legge n.25, pubblicato a tempo di record in Gazzetta Ufficiale, vengono aboliti i voucher, quindi dal 17 marzo è vietato l’acquisto dei voucher.

Quelli già acquistati possono essere utilizzati fino al 31 dicembre 2017.

Come specificato nella nota del sito Inps, è attivo il servizio on line per attivazione, riscossione e rimborso dei voucher fino a fine anno.

Colpo di coda finale, ripristinata l’emissione dei voucher baby sitting, con una nota dell’INPS emessa ieri,  30 marzo 2017, a seguito  di una risposta affermativa ricevuta dal Ministero del Lavoro e dal Dipartimento Politiche per la Famiglia.

L’Istituto comunica di aver modificato la procedura in modo da consentire l’emissione dei voucher baby sitting – contributo asilo nido visto che non è stata prevista l’introduzione di strumenti alternativi per l’erogazione del beneficio dopo l’abrogazione dei voucher.

Quindi resta la possibilità per la madre lavoratrice, al termine del periodo di congedo di maternità, per gli undici mesi successivi e in alternativa al congedo parentale, di scegliere la corresponsione di voucher per l’acquisto di servizi di baby-sitting o per gli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati.

Contributo prorogato per il 2017 e 2018 che continuerà con la stessa modalità dei voucher corrisposti in modalità telematica, secondo le istruzioni fornite dall’INPS con la circolare n. 75/2016, che contiene anche la procedura da seguire per l’utilizzo telematico dei buoni lavoro.

Per ulteriori aggiornamenti dedicheremo spazi ad hoc nel nostro blog visto il tema caldo.

Europa: 60 anni e tutta la vita davanti

Proprio in questi giorni festeggiamo i 60 anni dell’Europa unita, di cui diamo spesso per scontato i risultati e i vantaggi, concentrandoci sui limiti e sulle criticità. Dopo la catastrofe della seconda guerra mondiale, i principali paesi europei coinvolti si sono convinti che bisognava condividere ciò per cui si era combattuto fino a quel momento, a cominciare dal carbone e l’acciaio, e inaugurare un modo diverso di risolvere le conflittualità e i contrasti, per favorire la crescita e il benessere di tutti, naturalmente con reciproco vantaggio.

La ricorrenza è la firma dei trattati di Roma, il 25 marzo del 1957, da parte dei leader dei paesi fondatori (tra cui, vale la pena ricordarlo, l’Italia), i primi documenti ad aprire la strada a tutti gli accordi poi sottoscritti dai paesi membri, per raggiungere insieme degli obiettivi concordati e condivisi.

Si è cominciato con l’istituzione di un mercato comune in cui persone, beni, servizi e capitali potessero circolare liberamente: in un periodo di grande povertà e fame diffusa, qual’era il secondo dopoguerra, questa apertura ha creato le condizioni per la prosperità e la stabilità nei paesi che via via hanno aderito all’Unione.
Sulla base di questi accordi e dei valori comuni l’Unione è cresciuta includendo sempre più paesi, e ha assicurato a 500 milioni di cittadini un crescente benessere economico e sociale. Dato che siamo a fine marzo, il mese convenzionalmente dedicato ai discorsi sulla parità di genere, è utile ricordare anche che l’Europa è un precursore e un promotore dell’uguaglianza di genere e vanta un tasso di occupazione femminile crescente.

Oggi l’UE è un luogo in cui i cittadini possono esprimere liberamente la propria diversità culturale, possono viaggiare, studiare e lavorare al di là delle frontiere nazionali, cioè ovunque vengano loro offerte migliori condizioni di vita e sviluppo professionale. A 30 anni dall’istituzione di questo programma, sono 9 milioni i giovani europei che, con l’Erasmus, hanno beneficiato di soggiorni studio e scambi professionali, migliorando così le possibilità di ottenere un posto di lavoro di qualità, e le proprie condizioni di vita.
Insieme alle celebrazioni per questi 60 anni pace (anche se la pace non è solo assenza di guerra) si sta avviando un processo di consultazione e revisione delle strategie da adottare per affrontare le numerose nuove sfide e difficoltà. Dopo le celebrazioni per l’anniversario, la Commissione presenterà una serie di documenti di riflessione su questioni cruciali per l’Europa (lo sviluppo della dimensione sociale dell’Europa; l’approfondimento dell’unione economica e monetaria; la gestione della globalizzazione; il futuro della difesa dell’Europa; il futuro delle finanze dell’UE), anche in vista delle prossime elezioni del Parlamento europeo del giugno 2019.

Oggi, ad esempio, un terzo del budget europeo viene speso per la coesione economica e sociale, ma è chiaro che questo impegno non basta ancora, e non basta solo questo, per raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati in termini di lotta alla povertà, integrazione, creazione di (buoni) posti di lavoro e maggiori investimenti, per non parlare di tutta la parte riguardante la sostenibilità, anche ambientale, dell’economia dell’UE.

Insomma, il percorso intrapreso, mai facile, è ancora lungo e pieno di ostacoli e difficoltà da superare, ma dato che molti problemi sono comuni, lavorare insieme per soluzioni comuni e condivise può dare risultati migliori che chiudersi in un isolamento che ci rende solo più deboli.
Vi lascio con un breve test sull’UE, solo per ricordarci che spesso ne parliamo senza saperne granché, ma che migliorare si può, e in modo semplice!

Culturability: spazi di innovazione sociale

Culturability è il bando nazionale lanciato dalla Fondazione Unipolis per sostenere progetti culturali ad alto impatto sociale di rigenerazione e riattivazione di spazi.

Il bando è promosso con la collaborazione della Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane (DG AAP) del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, e la partnership di Avanzi/Make a Cube e Fondazione Fitzcarraldo.

Il punto di partenza è la cultura come leva di sviluppo sostenibile.

Infatti i progetti che risulteranno vincitori non solo saranno sostenibili a livello economico, ma anche capaci di promuovere posti di lavoro.

Il bando sostiene, quindi, progetti innovativi in ambito culturale e creativo ad alto impatto sociale, per recuperare e dare nuova vita a spazi, edifici, ex siti industriali, abbandonati o in fase di transizione.

La rigenerazione e il riuso di spazi a partire dalla cultura e dalla creatività è un tema di rilevante attualità, che, tuttavia, risente ancora di limiti importanti: la difficoltà di coordinamento, di sostenibilità delle iniziative nel lungo periodo e di collaborazione con le istituzioni pubbliche.

L’obiettivo è proprio stimolare una riflessione su questi temi e sviluppare un impegno concreto sul territorio nella promozione e nel sostegno di iniziative culturali che abbiano come scopo la crescita delle comunità, con un metodo all’insegna della collaborazione.

Gli ingredienti richiesti dal bando sono cultura, innovazione e coesione sociale, collaborazione, sostenibilità economica, occupazione giovanile.

Possono partecipare alla call organizzazioni no profit, imprese cooperative e private operanti in campo culturale, team informali e reti di partenariato fra organizzazioni; l’unico limite è il requisito anagrafico: l’organo di gestione o il capofila devono essere composti da UNDER 35.

Fondazione Unipolis mette a disposizione risorse per complessivi 400 mila euro, articolate in contributi di natura economica per lo sviluppo dei progetti selezionati, erogazione di servizi di formazione e accompagnamento per il potenziamento dei team proponenti, rimborsi spese per partecipare alle attività di supporto.

In aggiunta ai 5 progetti beneficiari del contributo di Unipolis, verranno selezionati altri 2 progetti ai quali sarà attribuita una “menzione speciale” e assegnato un contributo di 10 mila euro ciascuno.

Il bando rimane aperto fino al 13 aprile 2017.

Donare il sangue non è solo altruismo

La prima volta che ho donato il sangue non me la dimenticherò facilmente. Così come non dimentico come ci sono arrivato a fare questo gesto. Sono un donatore “tardivo” perché ho iniziato a donare il sangue solo in età adulta avanzata. Sono stato (e in buona parte sono ancora ora) terrorizzato dagli ambienti sanitari: ospedali, cliniche e ambulatori mi creano disagio al solo pensiero. Per mia fortuna l’ospedale mi ha visto, oltre che alla nascita, solo poche volte nell’arco della mia vita (a contarle bastano le dita di una mano). Per cui recarmi in questi posti per me è stata sempre una piccola sofferenza, anche quando non ero io il diretto interessato. E non vi sto a raccontare poi il mio rapporto con aghi e siringhe, anche perché, lo so, cadrei nel ridicolo.

Questa premessa è solo per dire che conosco bene e sono perfettamente consapevole della paura (la vogliamo chiamare così?) di chi vorrebbe ma non riesce a superare questa debolezza per diventare un donatore di sangue. So anche che è un gesto semplice, semplicissimo ma molto difficile da fare se non si è convinti per primi. Non nego che mi ci sono voluti anni prima di donare il sangue e l’ho fatto solo quando ho deciso da solo, quando non è stato qualcuno ad accompagnarmi o a sostenermi. Al mio cervello c’è voluto un po’ di tempo (forse troppo) per metabolizzare l’idea, capire quanto fosse importante, decidere che era davvero stupido non farlo. La mia parte razionale ha dovuto superare la paura dell’ago, il sudore freddo del primo “pic” e il timore (infondato) di eventuali conseguenze fisiche.

Al mio cuore invece è bastato un attimo, dopo averlo fatto la prima volta, per capire che questo gesto è davvero bello e coinvolgente. Ricordo che dopo la prima donazione ero sollevato, lieve e felice così come non mi capitava da quando ero piccolo e segnavo il gol per vincere la partita. Sono stato davvero bene, in tutti i sensi. Ora, troverete un sacco di gente e un sacco di racconti che vi parleranno di come donare sangue sia un gesto che salva la vita di un altro essere umano, che sia solidarietà concreta, che risponde a un bisogno mai soddisfatto come è quello del sangue (serve alle trasfusioni ma anche per interventi chirurgici e terapie di alcune malattie). Ma la verità è che donare il sangue non solo altruismo. Farlo è un gesto che risponde per primo e, forse, soprattutto, al nostro bisogno di sentirci persone migliori, di essere capaci di un piccolo gesto “eroico”, di farci sentire “numeri 1”. Beh, diventate donatori di sangue e poi mi direte se son davvero queste le sensazioni.

PS: se sono stato convincente e volete diventare donatori il primo passo è quello di rivolgervi, per esempio, al centro AVIS più vicino a voi

Tandem linguistico

Si dice che per imparare una lingua straniera non ci sia niente di meglio che trovarsi un partner madrelingua: certo, ma è una parola! Poi magari siamo già impegnati, e comunque la cosa è complicata.

Possiamo senz’altro trovare una soluzione semplice, come il tandem linguistico: un amico o una amica vanno benissimo, a patto che riusciamo ad incontrarci ogni tanto per due chiacchiere vis à vis.

Il tandem linguistico consiste proprio in questo, incontrarsi di persona per parlare del più e del meno, o di argomenti che ci interessano, con un madrelingua della lingua che vogliamo imparare, e che invece vuole imparare la nostra lingua madre.

Il tandem si basa su questo scambio, sul fatto che due persone mettano a disposizione un po’ del proprio tempo (e di pazienza!) per aiutare l’altro a imparare la propria lingua madre. Un principio di base del tandem linguistico è l’autoapprendimento, cioè la capacità e la volontà di imparare qualcosa da soli, con mezzi autonomi.

I vantaggi sono diversi, come è facile immaginare: si possono imparare espressioni colloquiali, di uso comune; si è molto più stimolati a imparare con di fronte una persona come noi, che sta affrontando anche lei le difficoltà di imparare una nuova lingua.

Inoltre il tandem è divertente, ci permette di conoscere persone diverse, che ci possono far conoscere nuove idee e modi di vedere, esperienze diverse da quelle che ci possono raccontare i nostri amici e conoscenti. E poi si può fare al bar o al parco, al mare, a cena o passeggiando per negozi. Infine, last but not least, è praticamente gratis.

Ora, come si possono trovare persone madrelingua nella mia città, senza attraversare l’oceano o la Manica? Ci sono alcune possibilità, anche in una città come Ancona che al momento non è esattamente una metropoli multiculturale. Molte iniziative riguardano la lingua inglese, ma si possono trovare contatti anche per altre lingue.

Da qualche anno esiste un gruppo che si chiama Ancona Language Exchange costituito da persone di varia provenienza che si organizzano per fare assieme attività varie (cene, aperitivi, gite, sport e altro) e sfruttare queste occasioni per esercitare varie lingue, in particolare l’inglese.

Un’altra risorsa da non sottovalutare sono gli studenti Erasmus che frequentano l’Università Politecnica delle Marche. Probabilmente molti non sanno (purtroppo, perché sono una grande ricchezza sotto vari punti di vista) che due volte all’anno arrivano ad Ancona circa sessanta studenti che vengono letteralmente da tutto il mondo, e che in genere rimangono qui circa 6 mesi. L’associazione studentesca ESAN, che raccoglie studenti locali  partiti per l’Erasmus e tornati, organizza per e con loro una serie di attività, per facilitare e velocizzare l’apprendimento dell’italiano, aiutarli in tutte le piccole necessità di chi non conosce la città e i servizi disponibili, e naturalmente per divertirsi insieme. Tra le attività organizzate ci sono i tandem linguistici, organizzati periodicamente in vari locali del centro.
L’associazione è comunque un buon punto di partenza per farsi mettere in contatto con qualche studente madrelingua, per poter chiedere una eventuale disponibilità al tandem.

Si può anche tentare di trovare qualche contatto per un tandem linguistico su portali dedicati, come Conversation Exchange, My Language Exchange, Tandem.net, Open Language Exchange.

Per chi ha disponibilità di un divano o un letto in più, c’è la possibilità di ospitare attraverso il couchsurfing. Anche questa è una idea per incontrare persone madrelingua e migliorare la conoscenza di una lingua straniera.

Bene, a questo punto non ci resta che scegliere la lingua che ci interessa, e buon tandem!

Tutto a posto

Questo blog scrive di solito di argomenti che riguardano i giovani e la loro autonomia. Oggi, invece, lo utilizziamo per una piccola comunicazione di servizio. Vogliamo rassicurare tutti, dopo l’incidente di ieri, che all’Informagiovani è tutto a posto. L’allarme antincendio di ieri è scattato per un piccolo focolaio all’interno delle condotte dell’aria che ha prodotto tutto il fumo che poi ha invaso i locali. Stamattina sono state fatte le verifiche necessarie ed è stato pulito il condotto dell’aria nel quale si è prodotto l’incidente; è stato verificato anche il sistema antincendio (che, come ci si è accorti, funziona bene).

All’interno dei locali non si registra nessun danno ai materiali e tanto meno alle persone (i locali erano vuoti al momento dell’incidente). L’Informagiovani è tornato operativo (stamattina era chiuso per una giornata di formazione degli operatori) e già da oggi pomeriggio riprende le sue attività normali. Compresi gli eventi, primo fra tutti la “Giornata mondiale dell’acqua” che celebreremo qui mercoledì pomeriggio.

Vorremmo ringraziare tutti coloro che si sono adoperati perché il tutto si risolvesse nel migliore dei modi, il personale tecnico e chi è intervenuto tempestivamente al momento dell’accaduto. E anche tutti coloro che, in diversi modi, si sono preoccupati delle nostre sorti. Come detto, tutto bene. Vi aspettiamo qui con la solita accoglienza e i servizi di sempre. A presto!

 

Giornata mondiale dell’acqua

La Giornata Mondiale dell’Acqua (World Water Day) è una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, risultato della conferenza di Rio la prima conferenza mondiale dei capi di Stato sull’ambiente (Summit della Terra).

In quell’occasione fu inserita in Agenda 21 (la serie di attività che le Nazioni Unite prevedevano di fare in tema ambientale nel XXI secolo) anche a giornata mondiale dell’acqua che venne fissata nel 22 marzo.  L’intento fu quello di evidenziare l’importanza dell’acqua e la necessità di preservarla e renderla accessibile a tutti. L’acqua è un elemento determinante per la nostra sopravvivenza, ma spesso ne facciamo un uso e un abuso con una considerazione del tutto egoistica. Sono circa 50 milioni, secondo l’Unicef, le persone nel mondo che non hanno accesso all’acqua potabile, mentre noi l’abbiamo perfino nel gabinetto e la utilizziamo senza pensarci troppo.

Al di là di qualsiasi considerazione caritatevole sarebbe importante capire che, oltre all’uso, dovremmo averne rispetto come bene universale non solo con riguardo al suo consumo per fini personali, ma anche a come la “gestiamo” pensando all’inquinamento e alle alterazioni che ne compromettono le sue qualità.

Quest’anno la giornata mondiale dell’acqua verrà ricordata in maniera particolare anche ad Ancona, ed in particolare presso il nostro Informagiovani. Multiservizi SPA in collaborazione con Università Politecnica delle Marche e Fosforo, organizza una giornata dedicata alla “sperimentazione” per conoscere meglio questo elemento naturale essenziale per la nostra vita: workshop, giochi, esperienze pratiche e approfondimenti per imparare a trattare bene, rispettare e non sprecare l’acqua.

Nella sala dell’Informagiovani sarà possibile partecipare a tre laboratori, della durata di circa 20 minuti ciascuno: uno sarà dedicato ad una attività didattica sulla presenza delle microplastiche nelle creme e nei prodotti di bellezza che finiscono in acqua quando ci laviamo e sarà a cura del cura del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università Politecnica delle Marche. Il secondo ha cme titolo “Il Sommelier dell’Acqua” e aiuterà a riconoscere le proprietà delle varie acque in circolazione: assaporando il gusto dell’acqua saremo capaci di giudicare le varie proprietà (questo laboratorio didattico sarà a cura di Fosforo: la festa della scienza).
Il terzo dei laboratori è “H20 Splash” in cui protagonista con l’acqua sarà la fisica; divertenti incursioni nel mondo del liquido più famoso al mondo con esperimenti e dimostrazioni scientifiche (anche questo a cura di Fosforo: la festa della scienza)

L’ingresso a tutte le iniziative che si svolgeranno presso la sala dell’Informagiovani di Ancona in Piazza Roma (underground) sono libere e gratuite previa prenotazione attraverso uno dei moduli che trovate in questa pagina. Vi aspettiamo!

Tirocini all’estero di primavera

In tanti siete alla ricerca di una possibilità di mettere alla prova ciò che avete studiato o state studiando, magari attraverso un tirocinio da svolgere in un paese estero, per ottimizzare il tempo investito e migliorare anche la conoscenza di una lingua straniera.
Va ricordato che il livello di conoscenza della lingua che potete dimostrare prima della partenza è determinante per poter accedere a un tirocinio di qualità, che sia legato il più possibile al vostro percorso di studi e vi permetta una forte interazione con altre persone anche in contesti complessi.
Ecco quali sono le opportunità per cui dovete fare domanda al più presto.

Per laureati o laureandi in materie economiche – azienda settore logistica – Seeboden (Austria)
Tirocinio segnalato dal consulente EURES del CIOF di Macerata (scarica l’allegato), nell’ambito del programma Your first Eures job (e quindi con possibilità di usufruire dell’assegno di relocation) per candidati con buona conoscenza dell’inglese e conoscenze di base nel settore della contabilità.
Prevista una retribuzione di circa € 1050
Scadenza: 31 marzo

Per studenti che devono svolgere un tirocinio obbligatorioSegretariato Generale del Consiglio UE – Bruxelles
L’SGC (il Segretariato Generale) offre ogni anno circa 20 tirocini non retribuiti, destinati agli studenti universitari del terzo, quarto o quinto anno che devono svolgere un periodo di formazione obbligatorio nel quadro del loro corso di studio. E’ richiesta buona conoscenza di inglese e francese.
I tirocini, che possono durare da uno a cinque mesi, si svolgono in due diversi periodi: dal 1 febbraio al 30 giugno e dal 1 settembre al 31 gennaio (scadenza per la candidatura 1 aprile).

Per neolaureati – Tirocini presso l’International Atomic Energy Agency  IAEA – Vienna
Durata: dai 3 ai 12 mesi
Requisiti: laurea in ingegneria, medicina o simili; buona padronanza dell’inglese e possibilmente di un’altra delle lingue ufficiali dell’ IAEA (arabo, cinese, russo, francese, spagnolo); capacità di adattamento e interazione in un contesto multiculturale; buone capacità comunicative e di lavoro in gruppo.
E’ previsto un rimborso spese di € 500
Scadenza: 21 e 31 marzo 2017

Per laureati – Tirocini per traduttori presso il Parlamento Europeo – Lussemburgo
Durata: 3 mesi a partire da ottobre 2017
Requisiti: perfetta conoscenza di una delle lingue ufficiali dell’Unione europea o della lingua ufficiale di uno dei paesi candidati, e una conoscenza approfondita di altre due lingue ufficiali dell’Unione europea.
E’ prevista una borsa di studio di circa € 1200 mensili.
Scadenza: apertura candidature il 15 marzo
N.B. – è possibile accedere a tirocini di formazione per traduttori per coloro che siano in possesso di un diploma di scuola superiore e delle conoscenze linguistiche sopra indicate. In questo caso i tirocini durano da 1 a 3 mesi e la borsa di studio prevista è di € 300 circa.

Per laureati o studenti – Tirocini presso QED meeting organizer – Bruxelles
Durata: 6 mesi a partire da fine aprile 2017
Requisiti: ottima conoscenza di inglese e francese, studi nel settore del management, capacità di lavorare e comunicare efficacemente in ambiente multiculturale, spirito d’iniziativa.
E’ previsto l’inquadramento con Contrat d’immersion professionelle secondo la legislazione belga.
Scadenza: al più presto

Se non hai trovato quello che cercavi, passa a trovarci per un consiglio personalizzato!

Professionisti delle vacanze: secondo appuntamento!

Tutto pronto per il secondo appuntamento di Professionisti delle vacanze, il format dell’Informagiovani di Ancona pensato per far incontrare i potenziali professionisti delle vacanze con gli operatori del settore.

Durante l’incontro avrete modo di conoscere da vicino 4 agenzie di animazione e la loro offerta per la stagione estiva.

Ciascuna agenzia, infatti, presenterà le figure ricercate e le proprie attività e rimarrà a vostra disposizione per chiarire tutti i vostri dubbi e le vostre curiosità.

Alla fine della presentazione, i partecipanti potranno sostenere i colloqui di selezione con tutte o solo con alcune delle 4 agenzie.

Per partecipare ai colloqui occorre avere un c.v. con foto da lasciare alle agenzie.

Se no lo avete o semplicemente volete qualche consiglio su come migliorarlo, potete rivolgervi all’Informagiovani.

Le figure ricercate sono non solo quelle strettamente attinenti all’animazione turistica ma anche figure di altri tipo. Quali? Lo scoprirete giovedì.

Gli aspiranti professionisti delle vacanze dovranno possedere il requisito della maggiore età entro giugno 2017.

L’appuntamento è per giovedì 16 marzo all’Informagiovani.

L’incontro è gratuito ma è necessario iscriversi a questo link.

Questione di opinioni

La tecnologia in generale e quella digitale in particolare ha un difetto (tra gli altri potrebbe dire qualcuno) che è anche un handicap per il suo sviluppo ulteriore (non è mai abbastanza!). Il difetto è questo: essere, tendenzialmente, ripetitiva e ciclica. Mi spiego meglio: le macchine apprendono attraverso un processo matematico, estremamente e rigidamente logico. Uno o zero, positivo o negativo, vero o falso, bianco o nero. E con questo principio poi apprendono tutto il resto (in maniera vertiginosamente veloce).

La questione è che non sempre, per noi umani, una sequenza vero/falso è “educativa”. Per intenderci non è detto che, per esempio, quando sbagliamo, vogliamo la volta successiva cambiare comportamento e viceversa. Faccio un esempio che aiuta anche a capire dove voglio arrivare. Se oggi compro un libro giallo non è detto che vorrò leggere libri gialli per il resto della mia vita solo perché il primo che ho letto mi è piaciuto. Potrei voler cambiare per una serie di motivi (o anche solo uno) che non dipendono dalla verifica logica della precedente esperienza. Anche voi adesso, come me, state pensando a quello che accade con i logaritmi di Amazon? 🙂

Ma la questione è valida anche quando navighiamo senza acquistare nulla, ma semplicemente stiamo leggendo i post sui social network o “googoliamo” alla ricerca di qualcosa che ci interessa. Dall’altra parte una macchina analizza il nostro comportamento cercando poi di prevedere o suggerirci il futuro. Se da una parte questo ci aiuta a trovare più facilmente quello che cerchiamo ed essere vicini agli “amici” che maggiormente apprezziamo, dall’altra limita un po’ troppo il nostro orizzonte. Questa costrizione è stata chiamata bolla: viviamo, cioè, all’interno di un contesto limitato dai logaritmi che studiano il nostro comportamento e che ci costringono sostanzialmente a trovare sempre e soltanto conferma alle nostre opinioni, a rafforzare le nostre convinzioni, inasprire i nostri pregiudizi.

Voi direte che, però, su Facebook è molto presente la polemica, la discussione aspra ed anche il forte contrasto; che, insomma, quella è una specie di piazza in cui ognuno può dire quello che vuole. In realtà però anche il contrasto di opinioni, se mal post, ci fa rimanere nella stessa bolla. “Studi psicologici hanno dimostrato che le persone manifestano un “pregiudizio di conferma”: significa che se hanno un’opinione su una certa tematica, questa loro convinzione sarà rafforzata dalle argomentazioni faziose provenienti da entrambe le parti del dibattitoscrive Tyler Cowen in un interessante articolo riportato da Il Post.

Come facciamo ad uscire da questa bolla? Nello stesso articolo Tyler propone una soluzione: “Bryan Caplan della George Mason University ha elaborato quello che chiama “il test di Turing ideologico”. Il test di Turing originale serve a verificare se le risposte date da un computer sono indistinguibili da quelle di un essere umano. L’obiettivo di un test di Turing ideologico è vedere se siete in grado di scrivere l’argomentazione di un sostenitore di Trump o Clinton, o comunque di un punto di vista contrario al vostro, in un modo che risulti indistinguibile da quello dei loro veri sostenitori.” E voi, sareste in grado si sostenere una posizione a voi contrario per mettere alla prova la vostra capacità critica?

Un nuovo 8 marzo

É di nuovo la festa della donna, e un po’ di noia assale tutti al pensiero delle solite frasi, delle solite mimose, delle solite serate organizzate con la scusa di questa ricorrenza.
Noia, ma sempre più anche fastidio, dal momento che negli ultimi anni e mesi sembra di assistere ad un crescendo globale di discriminazioni e violenze (verbali, fisiche e sociali) nei confronti delle donne.

A tutto ciò il mondo femminile sta reagendo, e il 2017 è cominciato con le manifestazioni del 21 gennaio (675 in tutto il mondo, di cui 3 anche in Italia) che hanno preso il via negli USA in risposta ai comportamenti e alle parole sessisti e irrispettosi del nuovo presidente Trump.

Ma non è certo l’ennesimo uomo al potere con idee razziste e modi arroganti l’unico motivo che sta facendo muovere migliaia di donne in tanti paesi: c’è un nuovo femminismo, che ha come obiettivo la promozione delle condizioni sociali e lavorative di tutte le donne, di qualsiasi nazionalità e provenienza. Un movimento internazionale, che presta occhi e orecchie alla condizione delle donne all’interno delle numerose questioni di rilevanza globale che in questo momento tutti gli Stati sono chiamati ad affrontare: dai conflitti e la povertà estrema di alcune aree del mondo e le conseguenti migrazioni, alla tratta di esseri umani, dalle nuove schiavitù alle condizioni di lavoro discriminatorie.

Questo nuovo femminismo si differenzia dal precedente, che proponeva alle donne di auto-promuovere le proprie condizioni di vita facendosi avanti nell’ambito familiare, sociale e lavorativo, ma che non è applicabile a un grandissimo numero di persone che non hanno le risorse personali e gli appoggi adeguati per farlo.
I nuovi movimenti sorti nei vari paesi aspirano al cambiamento in un contesto più ampio e si rivolgono a tutte le forme di violenza contro le donne, chiedono il riconoscimento dei diritti in campo lavorativo e retributivo, nel settore sanitario e riproduttivo (libertà di decidere del proprio corpo, diritto all’aborto), per quanto riguarda l’orientamento sessuale (lotta all’omofobia) e la provenienza (lotta alle politiche migratorie xenofobe).
Sarebbe quindi il momento di guardarsi intorno e cominciare tutti (e tutte) a considerare questo argomento e a vivere l’8 marzo in modo diverso, andando oltre il racconto e l’esposizione delle storie di violenza fisica, come troppo spesso si è fatto, e a volte anche in modi controproducenti alla causa (purtroppo ne abbiamo esempi anche vicini) continuando a diffondere stereotipi senza fondamento nella realtà dei fatti e dei numeri.

Che questo 8 marzo sia solo il primo giorno di una nuova vita di convivenza pacifica e rispettosa dei bisogni, dei diritti e delle libertà di ognuno in quanto essere umano: è un augurio, un sogno realizzabile, ma solamente con il contributo di tutti.

Camminare all’aria aperta

La primavera quest’anno è arrivata con un po’ di anticipo e con essa il desiderio di stare all’aria aperta.

Le strade iniziano a riempirsi di ciclisti, di runners ma anche di persone amanti delle passeggiate.

Indipendentemente dal tipo di attività praticata, il desiderio comune a tutti è quello di liberarsi dal torpore invernale oltre che mantenersi in forma.

Quale miglior modo per risvegliare il proprio corpo e la propria mente di camminare all’aria aperta e respirare in riva al mare o in montagna, lontano dallo stress quotidiano e dallo smog?

La camminata, inoltre, è un’attività fisica adatta a tutti perché non richiede grande preparazione, in quanto è un movimento innato nell’uomo.

Tanti sono i benefici che possiamo trarre dal passeggiare: nono solo fisici ma anche psicologici.

Questi benefici aumentano se la camminata avviene in ambienti montani.

I monti hanno la capacità di conferire tranquillità a chi ha la fortuna di poterle frequentare o addirittura viverci stabilmente.

Infatti essere circondati dalla natura, respirare aria con ossigeno rarefatto e pulito lontano dal caos e dallo smog cittadino, ascoltare il silenzio della montagna, è un’esperienza rilassante.

Un altro vantaggio della camminata in montagna è che è possibile praticarla sia da soli che in compagnia.

È uno tra gli sport più economici e che danno il massimo in termini di resa fisica.

È anche un modo per socializzare se praticato con altre persone che condividono la stessa passione per la natura.

Proprio questa passione e il desiderio di socializzazione sono alla base delle escursioni del Treno Trekking Ancona.

Si tratta di un’iniziativa, che si svolge da oltre vent’anni, che organizza escursioni in montagna servendosi di un mezzo ecologico e poco inquinante come il treno.

Le escursioni vengono svolte la domenica e quest’anno prendono il via il 23 aprile.

Possono essere di tipo turistico (T) e quindi adatte a tutti, anche i meno allenati, e di tipo escursionistico (E), quindi adatte a chi è più abituato alla camminata.

Il programma generale per tutto l’anno e quello specifico per le singole uscite è consultabile sul sito dell’Informagiovani di Ancona.

YUC Tirocini e non solo

In questi giorni si è avviato il progetto YUC Youth Urban Center, progetto di partecipazione e co-design per la città di Ancona, promosso dall’Assessorato Politiche Giovanili del Comune di Ancona in collaborazione con ActionAid Italia Onlus, Singlossa, Communia, Giovani Cooperatori, Univpm , Scholanova, realizzato con il cofinanziamento della Regione Marche.

Yuc è un progetto per la creazione di un luogo di co-progettazione e incubazione di servizi per la città, che vede come protagonisti i giovani. L’Informagiovani vuole diventare sempre più uno spazio dei giovani cittadini per elaborare idee e proposte, per lo sviluppo delle capacità e competenze personali.

Il progetto si sviluppa in una serie di attività: la formazione di un gruppo di giovani di riferimento che animino lo spazio; l’attivazione di tirocini formativi per supportare i giovani nelle attività di animazione dello YUC e l’avvio di una Scuola di co-progettazione di servizi per il territorio.

Il bando per attivare 3 tirocini formativi di 6 mesi è già pubblico, è rivolto a giovani under 35 con titolo accademico conseguito da non più di 12 mesi. Il tirocinio si svolgerà presso il servizio Informagiovani e sarà retribuito con un compenso di circa 800 euro al mese. Per partecipare si deve presentare domanda entro le ore 12.00 del 20 marzo secondo le modalità indicate da bando scaricabile alla pagina “Tirocini” dello spazio web dedicato: yuc.informagiovaniancona.com/lavora-con-yuc

Oltre ai tirocini, YUC prevede l’avvio di una scuola gratuita e rivolta a giovani e anche ad amministratori locali, dai 18 ai 35 anni.  L’obiettivo della formazione è quello di fornire conoscenze e strumenti di co-design dei servizi che saranno incentrati su due temi pilota: “Ambiente e territorio” e “Cultura, turismo e creatività”. Per co-design di servizi si intende un approccio, le modalità e gli strumenti per definire un’idea imprenditoriale, creare un team di lavoro, condividere obiettivi e porre in essere una strategia di business.

La scuola prevede un incontro a settimana dal 27 Marzo al 16 Giugno 2017. Le iscrizioni devono essere presentate compilando l’apposito modulo alla pagina “iscrizioni” entro il 20 Marzo 2017.

In primis e non da ultimo il progetto YUC sarà presentato martedì 14 Marzo 2017 alle ore 17:30 presso l’Informagiovani con un evento lancio grazie allo spettacolo gratuito di Piero Massimo Macchini attore, fantasista e clown http://www.pieromassimomacchini.it/chisono.html
Vi aspettiamo numerosi!