Ci vediamo nel 2017

In questi giorni, fatta la salva la cronaca (ahimè), gli argomenti più gettonati sono le analisi dell’anno che è passato oppure le previsioni su quello che verrà. Non mi piace essere banale, ma qualcosa di simile vorrei farlo anche io nel chiudere, con questo post, un anno di attività dell’Informagiovani.

Il 2016 non è stato per la nostra equipe un anno come gli altri: abbiamo rinnovato il contratto che ci permette di gestire questo servizio per un altro periodo. Come dire, Babbo Natale, che esiste, per noi era arrivato già a giugno (ma gli avevamo scritto una bella lettera e, soprattutto, abbiamo fatto veramente i bravi).

A parte questa nota un po’ più formale, abbiamo cercato durante tutto l’anno di lavorare per proporre cose nuove: i corsi di informatica di base (ABC per il PC), gli eventi e i workshop tematici (circa 20, di cui alcuni in lingua inglese), le iniziative di maggior carattere culturale (come #atuttoschermo e #NOIleggiamo) che non solo ci hanno permesso di proporre contenuti nuovi ma anche di poterlo fare coinvolgendo alcuni di voi (e le porte sono sempre aperte). Certo, non tutto è andato perfettamente e siamo anche consapevoli che alcuni di voi che ci hanno incontrato forse non sono pienamente soddisfatti. Ma quello che ci fa comunque fare una valutazione positiva del 2016 è che abbiamo imparato cose nuove, scoperto persone diverse, trovato idee da sviluppare prossimamente. A volte i risultati non sono il raccolto, ma la semina.

Noi siamo pronti quindi per il 2017: partiamo carichi o perlomeno lo saremo dopo qualche giorno di pausa (a proposito, davvero pochi perché durante il periodo di Natale chiuderemo i giorni festivi e i pomeriggi di lunedì e martedì). Che cosa ci riserverà il 2017? Sono convinto che il digitale (che è anche lo spazio in cui io sto scrivendo e qualcuno leggerà) sarà sempre al centro della nostra quotidianità, continuando a compiere quella trasformazione iniziata da un po’ ma dei cui effetti più profondi facciamo fatica a renderci conto. Intelligenza artificiale, droni, tecnologia indossabile, realtà mista, aziende agricole intelligenti, bot, la paura di essere offline, biointerfacce, reddito di cittadinanza, consolidamento dei media, riconoscimento facciale, fragilità digitale sono alcuni dei temi individuati da Future Today Institute.

Quanto queste “stranezze” ci coinvolgeranno direttamente? Credo in alcuni casi molto più di quanto possiamo immaginare. Il mio augurio è che possiamo farci coinvolgere senza essere travolti. Senza, soprattutto, dimenticarci che siamo persone e, almeno ancora per un po’, abbiamo bisogno di star bene con altre persone.

Il blog si ferma qualche giorno, gli articoli torneranno con il nuovo anno: buone feste!

 

Mondo nuovo e competenze chiave

Di quali competenze abbiamo bisogno, che cosa dobbiamo sapere, su che cosa dobbiamo essere preparati per cavarcela (e farlo bene) nel mondo in cui viviamo, dove quasi tutto cambia e si rinnova ad ogni ciclo di pochi mesi?
Tra automazione, nuove tecnologie e il boom dell’utilizzo dei social network la realtà quotidiana, e non solo quella del lavoro, è molto cambiata negli ultimi quindici anni.

Comunicazione, informazioni, relazioni, sono campi fondamentali della nostra vita che hanno cambiato dinamiche in pochissimo tempo, segnando una distanza e differenze enormi tra le ultime generazioni e il loro modo di fare tutto: dal viaggio alla ricerca del lavoro, dagli acquisti alle nuove amicizie.
E allora, da dove cominciare? L’UE ha individuato le competenze indispensabili, chiamate competenze chiave, di cui non possiamo fare a meno, quelle che ci permettono di realizzare la nostra personalità, di essere cittadini attivi, sia dal punto di vista sociale che lavorativo (Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio).

Eccole, sono otto e forse ad alcune non avevate mai pensato:
comunicazione nella madrelingua
Si tratta della capacità di manifestare e decodificare concetti, idee, sentimenti, avvenimenti, sia in forma parlata che scritta. La diamo tutti per scontato, ma non lo è per niente: tre persone su dieci in Italia non sanno capire quello che leggono nella loro lingua (quello che si dice analfabetismo funzionale)
comunicazione nelle lingue straniere
Lo sappiamo bene, non brilliamo per conoscenza di altre lingue straniere, che invece sono fondamentali non solo per viaggiare e per lo svago, ma per comprendere concetti che fanno parte della nostra vita quotidiana (possiamo condividere o meno questa scelta, ma le nostre stesse istituzioni usano sempre più spesso parole come policy, welfare, stakeholder, voucher, premier e molte altre: ma cosa significano?), per comunicare con persone di altre culture, avere maggiori possibilità sul lavoro (e anche più amici).
competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;
Sempre più difficile: come stiamo a capacità di utilizzare il pensiero matematico? Di mettere in relazione dati e numeri? Interpretare percentuali e proporzioni? Ecco, queste competenze ci permettono di capire cose molto semplici ma anche concetti complessi: se l’offerta al supermercato è veramente vantaggiosa, o se la voce che gira sul fatto che siamo invasi dagli stranieri è basata o meno su fatti e numeri (per esempio, ecco un grafico col quale possiamo confrontare la nostra percezione della realtà sull’argomento)
competenza digitale
Non si tratta solo di usare i social media e lo smartphone, ma di farlo in maniera consapevole (ad esempio, sappiamo come gestire i nostri dati e la nostra presenza online?) e in vari ambiti (personale, lavorativo, comunicativo) per sfruttare tutte le possibilità che le nuove tecnologie ci offrono, senza essere “usati” dalle tecnologie stesse.
imparare ad imparare
Gli esami non finiscono mai, sempre più vero. Un mondo che evolve in fretta ci offre tantissimi vantaggi in fatto di innovazione e opportunità, ma richiede anche di imparare, periodicamente, nuove abilità. A scuola si dovrebbero apprendere concetti di base su cui poi costruire altre conoscenze, ma soprattutto un metodo di studio, che poi useremo da soli più avanti, ogni volta che ne avremo necessità.
competenze sociali e civiche
No, il bon ton non c’entra molto. Si tratta di avere capacità comunicative e conoscenze per poter partecipare efficacemente e costruttivamente alla vita sociale e lavorativa. Conoscere le regole del gioco, capire ciò che è accettabile o meno per vivere in armonia in una società composita e multiculturale in cui tutti abbiano il proprio spazio e la propria voce, conoscano i propri doveri e vedano tutelati i propri diritti.
spirito di iniziativa e imprenditorialità
Come faremmo senza? Dal progetto più piccolo (la festa con gli amici) ad una vera e propria impresa (un tirocinio all’estero), è indispensabile saper tradurre le idee in azione. Qui entrano in gioco creatività, innovazione e assunzione di rischi, come anche la capacità di pianificare e di gestire tempi e risorse per raggiungere i nostri obiettivi.
consapevolezza ed espressione culturale
Non si vive di solo pane e nutella. L’essere umano si esprime e si realizza in una varietà di forme artistiche di cui non possiamo fare a meno. Si tratta di essere consapevoli dell’importanza dell’espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni attraverso un’ampia gamma di mezzi di comunicazione, compresi la musica, le arti dello spettacolo, la letteratura e le arti visive.

Vi sembrano troppe? Dopo aver capito meglio di cosa si tratta, potreste pensare di poter fare a meno di qualcuna di questa capacità?

Vacanze di Natale: guida alla sopravvivenza

Il sogno di ogni studente sta per avverarsi: le vacanze di Natale sono ormai alle porte e insieme alla scuola in chiusura si prospettano lunghi pomeriggi di tempo libero tra famiglia e amici.

Il sogno dei bambini e dei ragazzi si trasforma, però, in una maratona per le mamme: piccoli adorabili ometti infestano la casa perchè le scuole sono chiuse e occorre pensare all’organizzazione delle loro giornate.

Come gli adulti, anche i più piccoli hanno diritto a qualche giorno per rigenerarsi, dimenticare gli impegni e ritrovare la carica.

Sono molte le occasioni per sfruttare al meglio le vacanze e non sprecare questo periodo prezioso “posteggiando”  i bambini davanti alla tv, al tablet o allo smartphone.

Sia che si tratti di un viaggio sia che si tratti di una semplice passeggiata sotto casa, i figli apprezzeranno il fatto di poter condividere con i genitori delle giornate all’insegna della spensieratezza, senza l’assillo dell’orologio o dei compiti.

Dimenticare la routine quotidiana e concentrarsi su attività che distolgano la mente e facciano ritrovare l’armonia.

Concedersi un viaggio, non necessariamente verso mete lontane, è un modo piacevole di  passare del tempo assieme e di condividere la scoperta di nuovi luoghi, nuovi cibi, nuovi modi di fare. Che sia una località di montagna, una città d’arte o il luogo cui vivono familiari o amici, l’importante è godersi il viaggio in totale spensieratezza.

Anche chi rimane in casa, però, ha tante altre possibilità di trascorrere delle belle vacanze in famiglia: passare un pomeriggio al cinema tutti assieme, cimentarsi ai fornelli, un giro ai mercatini di Natale, una visita ad un museo, ……

L’Informagiovani vi aiuta con una selezione di eventi nelle Marche, che potete consultare alla pagina Eventi di Natale.

Facciamo festa!

Abbiamo deciso anche quest’anno di fare festa: “una festa molto particolare dove saranno invitati tutti: molti amici, molti nemici anche Panino” recitava una storica canzone di Elio e Le Storie Tese. La nostra festa non sappiamo se sarà come quella della canzone, ma sicuramente siete invitati tutti! E potete partecipare fin da adesso con il sondaggio che abbiamo messo nella pagina Facebook dell’evento.

Il mese di dicembre è, secondo noi, un mese particolare. Abbiamo come l’impressione di doverci o volerci guardare attorno: indietro, per vedere quel che siamo riusciti a fare durante l’anno; avanti, per cercare di progettare l’ano successivo o darci obiettivi e speranze; attorno, per verificare se i compagni di strada sono sempre quelli o son cambiati e renderci conto di quanto e come ci hanno aiutati per arrivare fin qui.

Il modo più bello, secondo noi, di fare il punto sulla situazione è quello di renderlo un momento conviviale e festoso. Tutto sommato, qualunque sia il nostro livello di soddisfazione per l’anno che si appresta ad arrivare alla conclusione, possiamo condividerlo con gli altri. Il confronto e la costruzione di relazioni (network direbbe qualcuno) nelle quali stiamo bene sono i punti fondamentali sui quali costruire la nostra vita professionale, e non solo, di questi tempi. Perché non farlo anche in un modo allegro e gioviale?

La festa che facciamo giovedì prossimo, 22 dicembre, alle 17 è il modo con il quale vogliamo condividere con tutti coloro di voi che ne hanno il piacere, la nostra soddisfazione per l’anno trascorso: ci sono stati momenti esaltanti, altri meno brillanti, abbiamo avuto problemi e qualche volta forse non siamo stati all’altezza. Capita.

E quindi facciamo festa perché, in qualche modo, ci sembra di aver provato a costruire qualcosa, a mettere insieme competenze, impegno e idee per mantenere un servizio che possa essere utile e apprezzato da tutti voi. Vi aspettiamo, allora, alla festa in cui potrete dirci anche voi se la pensate così. E per brindare insieme con un sorriso, comunque: cin cin!

L’Europa investe nei giovani con il Corpo di solidarietà

L’istituzione, da parte della Commissione Europea, del Corpo europeo di solidarietà è l’iniziativa che si rivolge concretamente a due obiettivi fondamentali dell’Unione: la solidarietà tra popoli e cittadini, e la necessità di investire nei giovani e nella loro formazione.

Come si conciliano queste due grandi priorità in un’unica azione?
I giovani tra i 18 e i 30 anni possono candidarsi per far parte del nuovo Corpo europeo di solidarietà e avranno così la possibilità di essere inseriti in un progetto di volontariato o di tirocinio, o di svolgere un lavoro per un periodo da 2 a 12 mesi, nel proprio paese o all’estero.
I partecipanti potranno impegnarsi, a scelta, in un’ampia gamma di attività e settori tipo istruzione, assistenza sanitaria, integrazione sociale, assistenza nella distribuzione di prodotti alimentari, costruzione di strutture di ricovero o simili, accoglienza, assistenza e integrazione di migranti e rifugiati, protezione dell’ambiente e  prevenzione di catastrofi naturali (ma non solo).
In questo modo i giovani interessati avranno l’opportunità di dare un contributo concreto alla società e al cambiamento e al tempo stesso di acquisire un’esperienza pratica e competenze di grande valore per la loro vita personale e lavorativa.

Per partecipare è richiesta la cittadinanza europea o la residenza in uno dei paesi membri e, naturalmente, l’adesione alla missione del corpo di solidarietà, cioè costruire una società più inclusiva e rispondere ai problemi sociali, e ai principi che la ispirano. Sia i partecipanti che le organizzazioni che ne faranno parte hanno  come punto di riferimento i valori e i principi promossi dall’UE, come il rispetto per la dignità e diritti umani, e credono nella promozione di una società giusta ed equa nella quale predominino il pluralismo, la non discriminazione, la tolleranza, la giustizia, la solidarietà e l’uguaglianza.
Le attività di volontariato si svolgeranno in modo simile allo SVE – Servizio Volontario Europeo, con viaggio, vitto e alloggio finanziati. Le attività di tirocinio, apprendistato e lavoro saranno invece retribuite secondo la normativa del paese in cui l’attività si svolge.
Ogni giovane partecipante potrà gestire in ogni momento la propria disponibilità a partecipare al corpo di solidarietà, modificando i dati inseriti, e potrà accettare o rifiutare le offerte di collaborazione che gli verranno proposte.
Il corpo di solidarietà, per cui ci si può iscrivere in qualsiasi momento, è partito con i primi progetti a primavera del 2017.

Per maggiori informazioni vedi il sito ufficiale o passa a trovarmi all’Informagiovani!

Animatore turistico: professionista delle vacanze

Cosa vi viene in mente quando sentite la parola animatore turistico? Trascorrere l’estate sulle più belle spiagge del mondo, spesati di tutto, guadagnando anche qualcosa?

Ebbene sì, questi sono i “vantaggi” di fare l’animatore turistico!

Ma chi è e cosa fa questa figura professionale?

L’animatore turistico è colui che per professione organizza il tempo libero di gruppi di turisti con attività ricreative, sportive e culturali presso villaggi turistici, grandi alberghi-vacanze, camping, residence, navi da crociera e grandi stabilimenti balneari.

In genere i luoghi di vacanza dove l’animatore turistico opera sono situati in località balneari o lacuali, ma non mancano le destinazioni montane.

Chi fa animazione turistica non ha quasi mai alle spalle una preparazione specifica, ma possiede, in genere, un bagaglio personale di esperienze sportive, culturali o di spettacolo alle quali si rifà nello svolgere le mansioni di animazione.

L’animatore turistico dovrà possedere buone capacità di adattamento, spirito di collaborazione e resistenza alle tensioni e allo stress, autocontrollo, nonché capacità organizzative.

Sono, inoltre, richieste una buona capacità comunicativa e una sensibilità che gli consenta di entrare in sintonia con le più diverse tipologie di turisti.

Completano il profilo un temperamento allegro, entusiasmo, spontaneità, creatività, fantasia e dinamismo.

Fondamentale ovviamente una grande disponibilità a spostarsi e viaggiare per lunghi periodi, e non ultima la conoscenza delle lingue straniere.

L’avvio alla professione come animatore è il primo gradino della carriera.

Dal profilo di animatore si può passare, dopo diverse stagioni di lavoro, al ruolo di capo animazione (responsabile dell’animazione e del relativo staff) e, nel giro di qualche anno, si può raggiungere la qualifica più alta di capo villaggio o direttore di villaggio.

Per diventare animatore occorre inviare un curriculum direttamente ai tour operator che reclutano tali figure oppure alle agenzie di animazione che per conto di tour operator, albergatori ed altri operatori turistici, gestiscono le attività di animazione.

Segue il sostenere prove e colloqui per la valutazione delle proprie capacità, competenze e motivazioni personali.

Le persone selezionate in genere partecipano ad un breve corso di formazione al termine del quale, se ritenuti idonei, si viene destinati ai vari villaggi.

Se pensi che potrebbe essere un’esperienza che fa per te, o semplicemente vuoi saperne di più, puoi partecipare a Professionisti delle vacanze, il format dell’Informagiovani dedicato a chi sta offrendo oppure cercando lavoro nel settore delle vacanze e del turismo per la stagione estiva.

Lavoro in Germania

Per fare in modo che una esperienza di lavoro all’estero sia positiva dal punto di vista professionale, è importante scegliere un paese che offre buone opportunità, e la Germania è uno di questi.
Con una popolazione di circa 80 milioni di abitanti, di cui quasi 7 sono stranieri, e un’età media in crescita come nella maggior parte dei paesi europei, la Germania, con una economia dinamica e in crescita, è aperta all’immigrazione di giovani lavoratori.
Il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 25 anni è piuttosto basso (intorno all’8%) e il paese dispone di un sistema di formazione professionale piuttosto efficiente, che fornisce un percorso di inserimento lavorativo di molti dei ragazzi e ragazze che non intraprendono gli studi universitari.
Come ci è stato riferito dai consulenti Eures tedeschi che sono venuti nelle Marche da poco, al momento le offerte di lavoro si trovano distribuite su tutto il territorio nazionale, perciò si può scegliere se fare un’esperienza in una grande città o in un piccolo centro.

Tra i settori con più richiesta ci sono, come anche altrove, i professionisti del settore medico ospedaliero, ma anche autisti di camion (di tutti i tipi), macellai, panettieri, ingegneri edili e altre professionalità nel settore dell’edilizia, e personale alberghiero, sia nell’accoglienza che in sala e cucina.
In particolare sono ricercati lavoratori per le stagioni invernali, che vanno da novembre ad aprile, e sono quindi opportunità che può cogliere anche chi solitamente lavora per la stagione estiva, come spesso accade nella nostra regione.
Detto ciò, che caratteristiche bisogna avere per poter veramente riuscire a essere presi in considerazione e cogliere le molte opportunità disponibili?
Le due parole chiave da non dimenticare sono qualifiche e lingua tedesca.

Le qualifiche, sia che le abbiamo ottenute studiando che lavorando, sono indispensabili perché un datore di lavoro consideri la nostra candidatura: non c’è molto spazio per chi si improvvisa, e poter certificare le proprie competenze è indispensabile. Per ogni tipo di professione c’è un ente a cui rivolgersi per il riconoscimento delle proprie qualifiche.

Capitolo lingue: non lo ripeterò mai abbastanza, la conoscenza di un’altra lingua apre tante porte e moltiplica le opportunità nella vita, non solo nel lavoro. La conoscenza del tedesco, almeno a livello A2 del quadro europeo, è fondamentale perché un datore di lavoro possa pensare di inserirci nel suo staff: per quanto siamo bravi a gesticolare, la comunicazione all’interno di un gruppo di lavoro non può essere approssimativa e lenta. Chi conosce l’inglese è certamente facilitato, ma potrà usarlo nel lavoro solo in contesti multiculturali piuttosto specializzati, come uffici di multinazionali o enti di ricerca scientifica.
Una conoscenza base della lingua tedesca poi è più che necessaria per le attività di tutti i giorni: cercare una casa, fare la spesa, prendere il bus, trovare un medico. E non solo, serve a vivere al meglio il periodo che passeremo in Germania: approfittare degli impianti sportivi, partecipare a eventi e concerti, fare nuove conoscenze e, insomma, avere una vita sociale soddisfacente. Lo sforzo e l’investimento fatti per il trasferimento possono e dovrebbero essere sempre rivolti a un miglioramento delle condizioni di vita in generale.

Per chi vuole cominciare a fare una ricerca delle offerte di lavoro disponibili, oltre al portale Eures, si possono consultare i siti tedeschi ufficiali dedicati al lavoro: www.arbeitsagentur.de (anche in inglese e francese) e jobboerse.arbeitsagentur.de (anche in italiano).
Volete sapere quanto guadagnereste facendo un determinato lavoro? C’è un sito anche per questo! www.nettolohn.de

Insomma, le informazioni non mancano, ma ci vuole determinazione, un po’ di tempo e buona volontà per realizzare un progetto di trasferimento.

Gluck und auf wiedersehen!

La formazione: dovere o diritto?

Quante volte i genitori di ragazzi under 18 ci chiedono cosa possano fare i loro figli se non intendono continuare gli studi?

La risposta è che occorre adempiere al diritto dovere di istruzione e formazione.

Alla base della normativa sul diritto dovere di istruzione e formazione c’è il desiderio che i giovani, terminata la scuola secondaria inferiore (ex scuola media), proseguano obbligatoriamente la propria formazione almeno fino ai 18 anni.

Occorre però distinguere tra obbligo scolastico e obbligo formativo.

L’obbligo scolastico indica l’obbligo di frequentare la scuola fino al compimento dei 16 anni di età. Di conseguenza, esso può essere assolto con la frequenza al biennio di scuola superiore.

L’obbligo formativo, invece, è il dovere, ma soprattutto il diritto di frequentare attività formative fino all’età di 18 anni.

È regolato dalla legge 144/99 art. 68 il cui obiettivo è quello di rendere i giovani capaci di definire consapevolmente il proprio progetto di vita e di muoversi nel mondo del lavoro.

Ogni giovane, potrà scegliere, sulla base dei propri interessi e delle capacità, uno dei seguenti percorsi:

– proseguire gli studi nel sistema dell’istruzione scolastica fino al conseguimento di un diploma;

– frequentare, dopo il primo biennio della scuola secondaria di 2° grado,  il sistema della formazione professionale attraverso un corso professionale gratuito di almeno due anni;

– iniziare il percorso di apprendistato, che prevede la formazione durante il periodo lavorativo, finalizzato a favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro attraverso l’acquisizione di un mestiere e/o di una professionalità specifica ed è finalizzato al conseguimento di una qualifica professionale.

Durante l’assolvimento dell’obbligo la scelta operata può essere modificata in quanto i tre sistemi sono considerati equivalenti e quindi è prevista la possibilità di passare da un percorso all’altro attraverso il riconoscimento dei crediti.

In questo periodo sono usciti dei corsi di formazione professionale gratuiti rivolti proprio ai ragazzi in età di obbligo formativo, finalizzati all’ottenimento di una qualifica triennale. Questi corsi si tengono in provincia di Pesaro Urbino e partiranno ad anno nuovo.

Natale senza stress

Da ieri 1 dicembre, è iniziato il countdown per Natale. La festività più attesa di tutto l’anno. Infatti le feste natalizie sono l’occasione per riunirsi con familiari ed amici, spesso si inizia a stare insieme dalla vigilia fino al giorno dell’Epifania. Non dimentichiamo la tradizione di scambiarsi qualche dono, perché no!? creato con il fai da te. Le decorazioni, le luci, lo shopping! Aggiungiamo la voglia di godersi un po’ di tempo libero, partecipando ad eventi culturali, turistici, magari organizzando una gita fuori porta.

Ecco che il Natale passa da una magica atmosfera al rischio di essere uno dei momenti più stressanti dell’anno. Solo con una buona organizzazione è possibile riuscire a sopravvivere godendosi le feste.

I preparativi devono iniziare per tempo in modo di non dover fare tutto all’ultimo momento e restare insoddisfatti dal risultato finale.

I primi giorni di dicembre possono essere dedicati agli addobbi, alla realizzazione dell’albero di Natale, alla ghirlanda per la porta, alle decorazioni in casa ed in ufficio. Tutto può essere acquistato con uno shoppping sfrenato, con attenzione alla solidarietà o autorealizzato con materiale di riciclo. Grazie ai video tutorial, chi ha un po’ di manualità e sa ritagliarsi un po’ di tempo può veramente creare di tutto, con una spesa anche molto contenuta.

I regali sono tanto piacevoli da scegliere quanto riceverli. Chi non vorrebbe far felice il proprio caro acquistando il regalo originale e desiderato?! Per questo è necessario fare un elenco di destinatari e di idee regalo, decidere se acquistare on line e ordinare in tempo i prodotti considerando i tempi di spedizione. Il top sarebbe unire l’utile al dilettevole, organizzare un viaggetto per cercare i regali magari tra deliziosi mercatini. Ma attenzione! Al fine di evitare spiacevoli sorprese, con un conto in rosso, è il caso di fissare un budget da gestire. In fondo ciò che conta è il pensiero!

Nel mese di dicembre mentre i preparativi scorrono veloci, numerose sono le occasioni per cene aziendali, feste con amici, apericena improvvisati, insomma l’agenda è fitta di impegni ma cercate di non perdere di vista il senso del Natale. Scegliete e proponete momenti magari meno formali ma con che possano essere motivo di gioia e relax dal resto degli impegni.

Infine organizzare pranzi e cene per le la Vigilia, Natale, Santo Stefano, ..non è facile e poco impegnativo specie se se gli invitati sono numerosi. Sono richieste un sacco di energie per decidere il menù, fare la spesa e preparare la casa e la tavola. Ma non siate perfezionisti! Gli invitati (se quelli giusti) apprezzeranno lo sforzo di condividere del tempo insieme in armonia familiare.

Seguendo almeno alcuni di questi suggerimenti dovreste arrivare al Natale con armonia, riuscendo a concedervi attività ricreative e di divertimento.

Ad Ancona quest’anno non mancano le innumerevoli iniziative che verranno inaugurate domani 3 dicembre con l’accensione dell’albero di Natale in Piazza Roma alle ore 17.00. Per non perdere eventi interessanti e suggestivi,  il Comune di Ancona ha realizzato uno spazio web ad hoc: www.auguriancona.it dove reperire tutte le informazioni del ricco programma. Con l’ausilio del calendario on line sarete in grado di organizzare al meglio la vostra partecipazione alle prossime iniziative natalizie.