Vacanze e studio delle lingue, accoppiata perfetta!

L’estate è arrivata, ormai per davvero, e a parte chi è impegnato proprio in questi giorni negli esami di maturità (in bocca al lupo ragazzi/e!!) o chi svolge lavori stagionali, per molti è cominciato un periodo di tempo libero o comunque di impegni meno intensi.

Quale momento più adatto per dedicare un po’ di energie al miglioramento delle lingue che conosciamo così così, o per imparare l’abc di quella lingua che ci piace tanto ma che non abbiamo mai studiato?

Sono numerose le scuole, associazioni e gli enti che organizzano corsi all’estero di lingue straniere, venendo incontro alle nostre diverse esigenze, unendo attività divertenti allo studio e permettendoci di incontrare persone da tutto il mondo per approfondire la conoscenza della lingua e immergerci nella cultura locale.

I costi per l’iscrizione ai corsi variano molto a seconda del paese, della città di destinazione, della durata del soggiorno e a seconda dell’organizzazione proponente. Per scegliere al meglio, cioè in base a all’obiettivo che abbiamo e al budget che possiamo investire, vi consigliamo di informarvi bene, visitando i siti web delle varie organizzazioni, le loro pagine social (ad esempio Facebook), per confrontare le offerte e leggere impressioni, recensioni, commenti e valutarne l’affidabilità.

Ecco un elenco di siti di scuole, associazioni o enti che organizzano soggiorni vacanze e studio, tratto da Eurodesk.it, per coloro che desiderano seguire un corso di lingue all’estero. Buone vacanze!

 

KAPLAN
Kaplan propone oltre 40 scuole di inglese all’estero negli Stati Uniti, Inghilterra, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Irlanda, Scozia e Malta. Tutte le scuole sono situate in posizioni centrali e godono di strutture moderne. Kaplan ti offre un ambiente internazionale, insegnanti competenti e qualificati ed un metodo di studio che ti consente di migliorare le tue abilità linguistiche in tempi molto rapidi.

WEP
La WEP propone una grande varietà di progetti per soggiorni linguistici, educativi, e culturali, offrendo ai giovani a partire dai 14 anni la possibilità di scoprire un altro paese, un’altra cultura, un’altra lingua.

EF-Education First
Organizza, fra le varie attività, programmi di scambio per studenti dai 14 ai 18 anni. I ragazzi si recano in un paese all’estero, vivono presso le famiglie di accoglienza e frequentano una scuola superiore locale. Gli studenti ricevono assistenza e consulenza in loco dai numerosi coordinatori EF.

Mondoinsieme
Organizzazione senza scopo di lucro che organizza scambi culturali e soggiorni linguistici in tutto il mondo.

ESL Soggiorni linguistici
Soggiorni linguistici in decine e decine di destinazioni: corsi di lingua per giovani, scuole di lingue per adulti, stage professionali o corsi business.

Ace English Malta
La ACE English Malta organizza corsi di lingua inglese a Malta per studenti che vogliono raggiungere degli obbiettivi specifici.

Sprachcaffe
Sprachcaffe con oltre 30 anni esperienza nell’organizzazione di vacanze studio per adulti nel mondo, offre corsi di lingua in 7 lingue e in 30 scuole di lingue situate nelle più belle città il mondo. Sprachcaffe organizza anche le vacanze studio all’estero per ragazzi dai 13 ai 21 anni. Il programma prevede oltre al corso di lingua, del tempo libero che permette ai ragazzi di praticare ciò che hanno imparato in classe oltre a calarsi nella cultura e nello stile di vita del paese che li ospita.

MB Scambi culturali
Organizza corsi di lingua per giovani al di sotto dei 18 anni, studenti e neolaureati, professionisti, insegnanti di lingue, famiglie.

Intercultura
l programmi estivi rappresentano delle esperienze più brevi rispetto ai tradizionali programmi di Intercultura (semestre o anno di studio all’estero), e consentono di vivere un’esperienza di scambio interculturale di durata variabile dalle 4 alle 7 settimane. I programmi estivi di norma prevedono il soggiorno in famiglia. Le iscrizioni si aprono in genere tra settembre e novembre per l’estate successiva.

Euro Master Studies
Propone una vasta gamma di soggiorni studio all’estero per giovani e adulti.

IALC Associazione Internazionale di Centri Linguistici
Offre opportunità per studiare la lingua e scoprire la cultura di numerose destinazioni mondiali. I suoi corsi di lingua variano da lezioni generali per tutte le età a corsi altamente specializzati per professionisti, oltre a combinare lo studio della lingua con un’esperienza lavorativa.

Centro Diffusione Lingue
Propone vacanze studio in qualsiasi periodo dell’anno. Sono disponibili soggiorni studio per ogni esigenza, abbinati a: corsi di lingua ad ogni livello per adulti; corsi di aggiornamento per insegnanti; corsi di management aziendale; corsi specifici di preparazione agli esami; vacanze studio specifiche per ragazzi.

Linguland
Con più di 10 anni di esperienza, Linguland organizza vacanze studio per tutte le età in moltissime località del mondo, offrendo la possibilità agli studenti di imparare le lingue in alcune delle più mete più richieste (come Londra, New York, Berlino) ma non solo.

Cactus Language
Cactus è specializzata nell’organizzazione di corsi di lingue per singoli e gruppi sin dal 1998 per clienti in tutto il mondo, e soddisfa diverse esigenze e budget. Ogni anno coinvolge 10.000 persone nell’apprendimento di più di 30 lingue in 200 destinazioni nel mondo.

MLA Vacanze Studio
Tour operator per le vacanze studio per bambini, ragazzi e adulti che desiderano seguire un corso di lingua all’estero a scelta tra numerose destinazioni.

ELgo
Il sito contiene una classifica delle scuole di lingua inglese nel Regno Unito (‘Centres of excellence’ scelte sulla base dei risultati delle ispezioni del British Council) e informazioni quali un prezzo indicativo per ogni istituzione e la sicurezza della destinazione scelta (basata sull’Indice della Pace Globale).

Per quale professione siete pronti?

Il mondo delle professioni non è mai stato così poco definito come oggi. Ci sono tanti professionisti che alla domanda “che lavoro fai?” non sanno realmente rispondere o non sanno farlo con un solo nome della loro professione. Il motivo è che attualmente le professioni è più facile descriverle come un insieme di competenze, piuttosto che come una mansione. Fino a qualche tempo fa la cosa non era così, anche contrattualmente: il mansionario, documento utilizzato all’interno delle organizzazioni lavorative, serviva proprio a definire chi faceva cosa e, di controverso, dire che professioni venivamo impiegate.

Le abilità richieste oggi negli ambienti di lavoro, soprattutto quelli meno classici, sono quelle che raccontano i problemi che sappiamo risolvere, gli obiettivi che sappiamo raggiungere e più in generale la nostra adattabilità e preparazione generica a stare in un luogo di lavoro. Questa terza categoria di abilità non è riservata solo ad alcune professioni ma riguarda un po’ tutti. Potremmo dire che sono le capacità che dicono se siamo realmente pronti per essere assunti. Per esempio: siamo in grado di essere puntuali? Sappiamo organizzare un lavoro semplice? Sappiamo gestire uno spazio di lavoro? Sembrano banali, ed alcune di queste lo sono, ma non tutte sono così scontate (se non ci credete provate a chiedere ad un datore di lavoro qualsiasi).

C’è un test da fare on line che si chiama “Skillage: sei pronto ad essere assunto?” con il quale ognuno può verificare se è realmente pronto per lavorare. Noi lo abbiamo fatto ed è stato pure divertente: vi raccontiamo un po’ che ce n’è parso.  Il test verte su 4 aree di competenze che sono “Idoneità a lavoro”, “Produttività”, “Comunicazione”, “Social Media”, “Gestione dei contenuti e sicurezza”. Prima osservazione: una buona aprte delle domande ha a che fare con le tecnologie e con internet in generale: non è più ammissibile che ci sia qualcuno che sta cercando lavoro e che di queste cose, anche poco, non sappia nulla. C’è una domanda che riguarda la fascia di età e, udite udite, da 16 a 24 anni siamo “cazzuti”, ma da 25 in poi siamo già “anziani” (una bella botta di realismo, anche se ironico). Per il resto le domande spaziano su competenze diverse: come utilizziamo i social network, con quali strumenti organizziamo banche dati e archivi, come gestiamo aspetti cruciali come quello della sicurezza e della riservatezze. Noi vi consigliamo di provarlo e verificare, con il report finale, quanto e cosa ancora dovete imparare.

Un anno all’estero con il Servizio Civile Nazionale

Lo sapevi? Oltre a poter scegliere tra tanti progetti ed enti di accoglienza in Italia, grazie al bando del Servizio Civile Nazionale puoi andare all’estero, in Europa o fuori, a svolgere i 12 mesi di servizio civile.
I requisiti per partecipare sono gli stessi, e i posti previsti sono 708, distribuiti su Portogallo, Tanzania, Myanmar, Australia, Cuba, Tunisia, Brasile, Slovenia, Bosnia, Kenya, Kosovo, Mozambico, Senegal, Libano, Spagna, Bolivia, Madagascar… insomma, praticamente ovunque!

I settori nei quali è possibile svolgere il servizio civile sono assistenza e protezione civile, ma anche ambiente, educazione e promozione culturale, cooperazione internazionale, interventi di ricostruzione post conflitto o a seguito di calamità naturali, sostegno a comunità di italiani all’estero.

Per chi svolge il servizio civile all’estero, oltre all’assegno mensile di 433 euro, è prevista una quota giornaliera che va dai 13 ai 15 euro, a seconda del paese. Al volontario inoltre viene garantito vitto e alloggio, e il viaggio di andata e ritorno per e dal paese di realizzazione del progetto.

Anche per i volontari che vanno all’estero è prevista una prima fase di formazione e preparazione, che dura circa un mese e viene svolta in Italia: la formazione riguarda sia il servizio civile in generale (storia e funzione), che il contesto e le attività che si andranno a svolgere durante il servizio vero e proprio.

Per sapere quali sono i progetti tra cui scegliere, sia in Italia che all’estero, consulta la banca dati ufficiale, oppure approfitta di questa occasione:

Vieni a trovarci all’Informagiovani martedì 21: ci vediamo alle 11 per un incontro informativo dedicato

Potrai chiarire ogni dubbio sul bando del Servizio Civile Nazionale e Regionale, parlare con un esperto che ti darà brevemente le informazioni essenziali per poter partecipare, confrontarti e fare domande ai referenti dei progetti, conoscere l’esperienza di un volontario che è ancora in servizio. Non c’è bisogno di un’iscrizione e la partecipazione è gratuita. Ti aspettiamo!

Perché è importante scrivere bene (in italiano)

Scrivere bene in italiano è una competenza che spesso viene considerata scontata ma che nel tempo trova sempre meno adepti.

La conoscenza della lingua del proprio paese è, in teoria, un requisito fondamentale (l’italiano questo sconosciuto). Non solo per le attività professionali, ma anche per la vita di tutti i giorni. Allo stesso tempo però è altrettanto vero che alcune competenze linguistiche di base si indeboliscono: lo si può notare nella lingua parlata di tutti i giorni, negli articoli di giornale e, soprattutto oggi, nel brulicare di testi che ci sono su internet (compresi i post nei più diversi social network).

Di per sé questo, pur essendo un peccato per certi versi, non è un male in assoluto: le lingue sono vive, cambiamenti e trasformazioni fanno parte integrante del loro sviluppo (nel 2016 non utilizziamo le stese parole ed espressioni che venivano utilizzate nell’ottocento. Ciò che invece è decisamente più allarmante è l’aumento di errori grammaticali, anche per questioni linguistiche molto semplici: la “A” del verbo avere senza “H” che è decisamente grave. Ma ci sono anche altri errori oggi molto comuni : “po’” scritto con l’accento invece che la forma corretta “po’” con l’apostrofo; “qual’è” scritto con l’apostrofo mentre deve essere scritto senza; “davanti la casa” invece del corretto “davanti alla casa”; “fuori la porta” invece del corretto “fuori dalla porta”; le frasi introdotte da “malgrado che”, “a condizione che” prive di congiuntivo; le forme “sò” e “sà” del verbo “sapere” scritte con l’accento, mentre devono essere scritte senza; infine l’immancabile “piuttosto che” utilizzato come alternativa tra più opzioni invece di contrapposizione tra due soltanto (in altre parole è un sinonimo di “anziché” e non di “oppure”). La domanda di chi legge a questo punto potrebbe essere: a chi interessa tutto ciò?

La risposta a questa obiezione la lasciamo a due autori, Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, autore di un libro proprio sugli errori grammaticali (Senza neanche un errore, Sperling & Kupfer editore, 2016): “Oggi è più che mai importante esprimersi in un italiano corretto. Al tempo del web qualcuno pensa che ogni trasgressione linguistica sia lecita, in nome della libertà individuale a mettere in rete le proprie opinioni e i propri sfoghi. Ma nelle situazioni diverse dagli incontri nei social network si viene ancora giudicati in base alla lingua che si usa. L’italiano è il primo biglietto da visita di una persona: nelle interviste, nei colloqui di lavoro, nei contatti con chi non conosciamo, appena apriamo bocca o scriviamo una lettera o un curriculum, diamo di noi la rappresentazione più reale. Lo strafalcione, la costruzione sintattica zoppicante, la parola usata a sproposito rivelano immediatamente la mancanza di cultura, l’approssimazione, e perfino il poco rispetto nei confronti dell’interlocutore. Che cosa vuol dire, oggi, esprimersi in buon italiano? Significa, a nostro avviso, saper fare quattro cose: nel parlato, adattare il tono della lingua alla situazione; nello scritto, non trascurare gli aspetti formali; in entrambi, dominare le regole essenziali della grammatica e combinare le parole e le frasi in modo corretto“.

Più in generale dovremmo rifuggire dall’idea che se una espressione scorretta va bene per noi, possa andare bene anche per il pubblico che ci ascolta. Cosa può accadere con un errore grammaticale in una lettera di presentazione allegata ad un cv oppure dentro il cv stesso? Probabilmente ci preclude la possibilità di avere un’opportunità di lavoro. Direte voi: sì, vabbè, la sostanza però non cambia. E invece cambia eccome. Se sbagliate a scrivere in italiano (per ignoranza, sbadataggine, poca cura), che cosa potreste combinare con altre competenze che richiedono, si presume, un’abilità anche maggiore?