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I tirocini all’estero del mese

Tra i progetti per il nuovo anno, non può mancare quello di un tirocinio all’estero, soprattutto per coloro che stanno studiando all’università, ma anche per chi vuole migliorare le proprie competenze professionali e linguistiche.
Vediamo quali opportunità interessanti ci sono da considerare nelle prossime settimane, ricordandovi sempre che migliore sarà la vostra programmazione dell’esperienza all’estero (cioè tempestiva, accurata e mirata), migliore sarà la riuscita, i vantaggi che ne trarrete, il rendimento del vostro investimento, sia in termini di tempo ed energie che di risorse finanziarie.

Per studenti nel settore dell’economia, lo sviluppo, le scienze ambientali, le relazioni internazionali, o altri campi correlati – Tirocinio presso l’UN Climate Change Newsroom – Bonn
Durata: 3/4 mesi
Requisiti: ottima conoscenza dell’inglese, capacità analitiche e di comunicazione scritta e orale; capacità di lavorare in un ambiente multiculturale. Preferibilmente con competenze digitali legate alla creazione di video e infografiche. Non è prevista una retribuzione.
Scadenza: 10 febbraio 2017

Per laureati o laureandi in materie giuridiche, economiche e finanziarie– Tirocini presso l’Institutional Shareholder Services Inc. (ISS) – Bruxelles
Durata: 3 mesi a partire da febbraio 2017
Requisiti: buona conoscenza dell’arabo e dell’inglese, interesse nello sviluppo economico dell’area mediorientale e africana
Tirocinio nel dipartimento analisi dati. E’ prevista una retribuzione di €1000 mensili più trasporti.

Per studenti universitari e laureati – Tirocini presso l’European Enterprise Institute – Bruxelles
Durata: da 3 mesi
Requisiti: under 30 con ottima conoscenza dell’inglese e padronanza pacchetto Office
Scadenza: posizione aperta. La candidatura va inviata almeno tre mesi prima della data in cui si desidera iniziare il tirocinio.

Per laureati – Tirocini presso la Commissione Europea – Bruxelles
Durata: 5 mesi a partire da ottobre 2017
Requisiti: buona padronanza di inglese, o francese, o tedesco. Per i tirocini di traduzione, è richiesta la capacità di tradurre nella propria lingua madre da almeno due altre lingue ufficiali dell’UE.
E’ prevista una retribuzione di €1120 mensili e il rimborso delle spese di viaggio.
Scadenza: 31 gennaio 2017

Per laureati – Tirocini presso EUROFOUND – Fondazione Europea per il Miglioramento delle Condizioni di Vita e di Lavoro – Bruxelles
Durata: 6 mesi
Requisiti: ottima conoscenza di una lingua di lavoro dell’UE (possibilmente inglese) e buona conoscenza di una seconda lingua UE.
E’ prevista una retribuzione di €1300 mensili e il rimborso delle spese di viaggio.
Scadenza: 29 gennaio 2017

E per chi non avesse trovato l’occasione giusta, vi ricordo che un tirocinio può essere trovato autonomamente consultando siti che aggregano opportunità di tirocinio a livello europeo, ad esempio:
Erasmusintern.org 
Qui una panoramica delle possibilità di tirocinio presso le istituzioni e le agenzie europee.

Last but not least, ci vediamo martedì 31 gennaio per conoscere il programma Your First Eures Job, che supporta e finanzia giovani intraprendenti per andare a svolgere, tra le altre cose, un tirocinio all’estero!

Dopo il diploma, università o gap year?

La scelta di un percorso da seguire dopo il diploma è tra le più difficili, sia per le tante possibilità che per la complessità e variabilità del mondo del lavoro.

Il quinto anno di scuola secondaria è l’ultimo nel quale, di fatto, abbiamo la vita organizzata e un percorso abbastanza predefinito e standard da seguire. Sia che abbiamo scelto un liceo, che una scuola professionale o tecnica, le nostre giornate scorrono in un alternarsi di ore scolastiche e tempo libero, occupato da uscite con gli amici, sport e studio.
Ma dopo, che si fa? L’improvvisa libertà da una routine sempre uguale e le numerose scelte che potenzialmente potremmo fare sono per alcuni un trampolino di lancio verso un percorso che hanno sempre immaginato (universitario o lavorativo). Per altri invece è come trovarsi in fondo a una strada e da nessuna parte, con davanti un vasto orizzonte ma senza indicazioni su come raggiungerlo.
I dati sull’occupazione indicano la necessità di specializzarsi in qualche cosa per poter avere maggiori e migliori opportunità lavorative, per cui spesso non basta un diploma. Nel migliore dei casi, la scuola che ho appena concluso mi ha fornito una preparazione di base, indispensabile per entrare a far parte della comunità di cittadini adulti in grado di interpretare la realtà che mi circonda, di collegare fatti e dati, di ragionare con la mia testa, di informarmi su quello che mi interessa e di conoscere i miei diritti e doveri.

Molti studenti che termineranno gli studi tra pochi mesi non sanno bene che fare dopo, e vorrebbero avere un po’ di tempo in più per poter decidere. Questo tempo è quello che in molti paesi si chiama gap year, un anno di riflessione e di esperienza che mi aiuterà a capire che cosa voglio fare nel prossimo futuro e che cosa voglio diventare.
Per esperienza si intende qualsiasi attività mi possa aiutare a capire cosa mi interessa, e si può pensare anche, per chi si sente abbastanza curioso e intraprendente, di farla all’estero.
Ecco alcune idee da considerare, che non comportano un grosso investimento di denaro (ma di impegno e entusiasmo sì!).

Partire per un volontariato con il Corpo europeo di solidarietà: si tratta di una attività finanziata dall’UE, aperta a ragazzi e ragazze tra i 18 e i 30 anni che vogliono dedicare alcuni mesi del loro tempo (tra 2 e 12) a un settore di loro interesse tra quelli disponibili (ambiente, cittadinanza, diritti umani, politiche giovanili, inclusione sociale, comunicazione, infanzia, cultura e molti altri) in un altro paese o anche in Italia. L’impegno è di circa 25-30 ore alla settimana, e si ha a disposizione un alloggio, un posto dove mangiare o una somma per provvedere da soli, una piccola paghetta mensile, e una serie di persone di riferimento e supporto per qualsiasi necessità.

Fare un Working Holiday: se l’Europa ha confini troppo stretti per te, e vorresti provare uno stile di vita d’oltreoceano, una idea da considerare è l’esperienza del Working Holiday. Australia, Nuova Zelanda e Canada offrono a giovani cittadini italiani la possibilità di soggiornare per un periodo di un anno in questi paesi, con un visto che permette di lavorare e viaggiare per conoscere il paese. La conoscenza a livello almeno intermedio della lingua costituisce un vantaggio nella richiesta del visto.

Fare Woofing: per chi ama la vita all’aperto, il contatto con la natura ed è curioso di entrare in contatto con altre culture, il circuito di woofer permette di trovare vitto e alloggio presso fattorie e produttori in molti paesi del mondo. In cambio di alcune ore di lavoro, si ottiene vitto, alloggio e la possibilità di incontrare persone di paesi e stili di vita diversi.
Questa breve lista non esaurisce le possibilità esistenti, se avete esigenze o idee diverse passate a trovarci o scrivete a europa@informagiovaniancona.com per avere informazioni e consigli.
L’importante è non sedersi e non scoraggiarsi!

Lavorare all’estero come “au pair”

Lavorare come “au pair” o “alla pari” significa vivere presso una famiglia straniera, aiutando ad accudire i bambini e a sbrigare leggere faccende domestiche in cambio di vitto, alloggio e una piccola retribuzione, variabile da nazione a nazione.

L’au pair  costituisce una categoria specifica che non è né quella di studente né quella di lavoratore. Infatti i programmi alla pari sono considerati progetti di scambio culturale per l’apprendimento e/o il perfezionamento di una lingua straniera.

Sono allo stesso tempo anche un’opportunità di crescita personale.

La ricerca della famiglia viene fatta generalmente tramite un’agenzia con sede in Italia.

Chi, invece, ha una buona padronanza della lingua straniera può rivolgersi direttamente all’agenzia nel Paese di destinazione oppure tramite internet per i paesi in cui esistono siti ad hoc.

Rivolgendosi ad un’agenzia i rischi di incappare in una famiglia “sbagliata” sono minori perché le famiglie ospitanti vengono selezionate e comunque si ha la garanzia di essere ricollocati presso un’altra famiglia nel caso la prima risultasse inadeguata.

La durata del soggiorno varia da 6 a 12 mesi (eventualmente prorogabili per ulteriori 12 mesi) e dipende sia dalla disponibilitá dell’au-pair e della famiglia sia dalle regole in merito del paese ospitante.

Le famiglie richiedono, in genere, un soggiorno minimo di sei mesi, ma anche nove o dodici, con partenza all’inizio dell’anno scolastico o a gennaio.

Anche gli orari di lavoro possono variare in base al paese ospitante. L´Au pair dovrebbe lavorare un massimo di 30 ore a settimana (ad eccezione degli USA, dove l’au pair puó raggiungere un massimo di 45 ore settimanali).

Ogni Au pair ha diritto di norma a 1 – 2 giorni liberi a settimana (in alcuni paesi almeno un giorno libero deve essere la domenica) ed in alcuni casi avranno anche il diritto di avere libero almeno un week-end al mese.

Durante i loro giorni liberi e le loro vacanze, gli Au pair dovrebbero essere invitati dalla famiglia ospitante a partecipare alle loro attivitá. Inoltre durante il periodo di vacanza i ragazzi alla pari sono liberi di rimanere presso la propria famiglia ospitante continuando a ricevere la solita somma di denaro, cosí come vitto e alloggio.

Di norma gli au pair frequentano un corso di lingua nel paese ospitante per migliorare le proprie competenze in materia e conoscere nuove persone.

Per diventare “au pair” occorre avere tra i 17 e 30 anni (anche se nella maggior parte dei paesi, l’età minima è fissata a 18 anni e la massima a 27),  essere celibi o nubili e senza figli,  avere una conoscenza almeno basilare della lingua del paese ospitante e ovviamente avere esperienza nell’accudimento dei bambini.

Il possesso della patente di guida e il fatto di essere non fumatori sono considerati requisiti preferenziali.

La famiglia ospitante, infine, deve essere una famiglia (ma può essere anche una madre o un padre single) disposta ad ospitare un ragazzo straniero rendendolo parte della stessa, avere almeno un figlio minorenne e avere una stanza libera a disposizione dell’au pair. 

lavoro europa

Lavoro in Europa, per te c’è Eures

Andare a fare un’esperienza di lavoro all’estero è sicuramente consigliabile e in Europa Eures è il servizio pubblico e gratuito che supporta i lavoratori interessati a questa opportunità.

Eures – European Employment Services – è la rete europea dei servizi per l’impiego coordinata dalla Commissione europea attraverso il quale si mette in pratica il principio della libera circolazione dei lavoratori all’interno dello spazio economico europeo e si promuove l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

Vediamo in che modo questa rete di esperti, sparsi sul territorio e in comunicazione tra loro, può fornirci aiuto se stiamo pensando di metterci alla prova in un contesto lavorativo diverso da quello che conosciamo. Rivolgendomi a uno dei consulenti Eures, e consultando il sito, posso ottenere informazioni e consigli sul paese o i paesi che mi interessano, sul mercato del lavoro relativo ad un determinato settore, sulla legislazione in materia di lavoro e i contratti di lavoro.

Sul sito di Eures troviamo già pronte molte informazioni sulle condizioni di vita e lavoro nei vari paesi europei, che sono importanti da conoscere per arrivare preparati a vivere al meglio la nostra esperienza e che ci facilitano molti passaggi necessari al trasferimento, sia esso temporaneo o di lunga durata.

Una delle sezioni più importanti del sito è senz’altro quella della banca dati delle offerte di lavoro: Eures offre la possibilità a chi cerca lavoro di utilizzarla per la ricerca di un’offerta interessante mentre i datori di lavoro possono pubblicare le proprie offerte per trovare personale anche al di fuori dei confini del paese in cui hanno sede.

I lavoratori possono inoltre inserire il proprio cv in una banca dati consultabile dalle aziende: sia per i lavoratori che per le aziende è prevista la registrazione al portale prima dell’utilizzo, in modo da monitorare un uso appropriato degli strumenti offerti.
Si possono anche contattare consulenti nei paesi o nelle città di interesse, per informazioni aggiornate e dettagliate sulla situazione locale. Alcuni di loro sono addirittura disponibili in chat in orari e giorni specifici.

La rete Eures svolge le proprie attività in collaborazione con i centri per l’impiego dei Paesi dello Spazio economico europeo, la Svizzera e con altre istituzioni pubbliche locali e nazionali. In Italia fanno parte di questa rete 66 consulenti e circa 300 assistenti, dislocati sul territorio nazionale.
Tra le attività promosse da Eures ci sono anche eventi informativi sulle opportunità di vita e lavoro nei vari paesi, e sempre più spesso anche giornate di vero e proprio reclutamento, durante le quali è possibile incontrare consulenti Eures di altri paesi e affrontare un primo colloquio di lavoro per verificare le effettive opportunità per il proprio profilo professionale.

Ultimo ma non meno importante, ci si può rivolgere ai consulenti Eures per partecipare ai programmi di supporto alla mobilità per lavoratori YfEj – Your first Eures job (per under 35) e ReActivate (per over 35).

Il lavoro a bordo delle navi da crociera

Lavorare a bordo delle navi da crociera è un po’ come lavorare in una piccola città dotata di tutti i comfort e servizi; significa scoprire e conoscere usi e costumi e incontrare nuove persone oltre che viaggiare.

Molti giovani sognano di intraprendere un lavoro in mare e in particolare sulle navi da crociera, ma pochi sanno cosa comporta realmente questo tipo di lavoro.

Le mansioni lavorative su una nave da crociera sono tante e comprendono molteplici figure professionali per coprire un numero enorme di posizioni in svariati settori.

I settori sono: intrattenimento, cura personale, lavori sul ponte e nella sala macchine, assistenza, servizi e ospitalità, staff di bordo, meccanico, elettrotecnico ecc.

Per poter lavorare a bordo di una nave da crociera è necessario conseguire il libretto di navigazione ed iscriversi come gente di mare negli uffici marittimi.

Per quanto riguarda i requisiti specifici o tecnici, dipende dalla figura che si andrà a ricoprire, ma è sicuramente indispensabile la conoscenza delle lingue straniere: inglese e un’altra lingua a scelta tra francese, tedesco, spagnolo.

Per determinate figure professionali può essere richiesta una qualifica o un titolo di studio specifico (es. chef, musicisti, personale medico ecc..) oppure un brevetto di istruttore per le attività sportive.

Costa Crociere, in partnership con le principali province italiane e il Fondo sociale europeo,  organizza ogni anno dei percorsi formativi gratuiti riguardanti figure specifiche.

In questo momento, per la regione Marche, sono aperti tre bandi rivolti a disoccupati e/o inoccupati in possesso di diploma e con conoscenza di almeno due lingue straniere.

Due bandi scadono il 16 novembre e sono rivolti a formare le figure di: Tour escort ed Entertainment Technician. Il terzo bando, che scade il 23 novembre, è volto a formare la figura professionale di Photo Operator.

Il Tour Escort è la figura addetta alla programmazione e vendita delle escursioni a terra ed è impegnata come accompagnatore durante le escursioni stesse.

L’Entertainment Technician è la figura che opera bordo in qualità di tecnico audio – suono -luci.

Il Photo Operator è la figura che opera all’interno del photo shop e cura la realizzazione dei servizi fotografici per i croceristi.

Tutti e tre i corsi sono organizzati in collaborazione con il Centro per l’Impiego di Pesaro.

I tirocini all’estero del mese

Dedichiamo questo post alla rassegna dei tirocini da non perdere questo mese, in particolare per chi crede sia arrivato il momento di pensare ad un periodo di esperienza di vita e lavoro in un altro paese.

L’ideale è programmare per tempo il periodo di tirocinio, o internship, all’estero: per poter beneficiare al meglio dell’investimento di tempo energie e risorse economiche, è preferibile dedicarsi all’organizzazione dell’accordo di tirocinio, del viaggio, del soggiorno e tutte le necessità collegate (trasporto pubblico, eventuali documenti da tradurre, copertura sanitaria) prendendosi il tempo necessario.

Ma se ci troviamo all’improvviso con una borsa da utilizzare, o se troviamo proprio l’offerta di tirocinio in linea con il nostro percorso professionale? In questo caso può valere la pena concentrarsi sulla candidatura e sull’opportunità scovata, utilizzando tutti gli aiuti e i contatti di cui si dispone: scrivere o telefonare ad amici sul posto, contattare servizi della città in cui andremo, e naturalmente appoggiarci a servizi di informazione specializzati vicino a noi, come Eurodesk  e l’Informagiovani.
Vediamo allora che cosa c’è di interessante in questo momento.
Per laureati con dottorato in Economia o Business Administration – Tirocinio presso l’OMT – Organizzazione mondiale del turismo – Madrid
Durata: 6 mesi
Requisiti: ottima conoscenza dell’inglese, del pacchetto Office e sistema operativo Windows 7, interesse nelle attività delle Nazioni Unite
E’ prevista una retribuzione mensile di 400 euro
Scadenza: 31 Ottobre 2016

Per studenti universitari e laureati – Tirocini presso Radio Free Europe e Radio LibertyPraga e Washington DC
Durata: almeno 3 mesi
Requisiti: buona conoscenza dell’inglese sia orale che scritto
Non è prevista retribuzione e la candidatura deve essere inviata 8 settimane prima dell’inizio del tirocinio

Per studenti universitari e laureati – Tirocini presso la Corte dei Conti europea – Lussemburgo
Durata: 3, 4 o 5 mesi
Requisiti: cittadinanza di uno degli Stati Membri dell’UE, essere studenti in una delle materie di interesse della Corte e avere buona conoscenza di un’altra lingua europea oltre alla propria
Per alcuni tirocini è prevista una retribuzione di 1120 euro mensili
Scadenza: 31 Ottobre 2016

Per laureati – Tirocini presso l’OHCHR – Ufficio dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani dell’ONU – Ginevra
Durata: da 3 a 6 mesi
Requisiti: laurea in Diritto Internazionale, Scienze Politiche, Storia, Scienze Sociali; supporto da parte di una istituzione accademica; buona padronanza di almeno due delle sei lingue ufficiali delle Nazioni Unite (inglese, francese, spagnolo, arabo, russo e cinese)
I tirocinanti presso le Nazioni Unite non sono remunerati
Scadenza: 31 Ottobre 2016

Buona fortuna!

visto usa

Un visto per gli USA con la lotteria

Potrebbe sembrare una trovata tutta italiana, quella di poter ottenere un visto da residenti per gli USA, molto ambito, con una lotteria: invece questa è una prassi da tempo utilizzata per dare la possibilità a tutti quelli che non rientrano negli stretti requisiti richiesti per altri tipi di visti, di poter accedere alla cosiddetta Land of opportunities, e per garantire la multiculturalità che da sempre la caratterizza.

Il programma, che chiamiamo per semplicità lotteria, si chiama Diversity Visa Lottery, ed è una sorta di bando che ogni anno viene aperto ad ottobre e si chiude a novembre. In questo periodo è possibile iscriversi al programma per poter poi finire nella lista di persone dalla quale verrà effettuata una estrazione casuale computerizzata di persone a cui verrà dato in premio un visto per vivere e lavorare negli USA.

Il numero di visti concessi è di 50.000 all’anno, distribuiti tra persone provenienti dalle sei aree del mondo, anche se non esattamente da tutti i paesi. Di anno in anno infatti i cittadini di alcuni paesi sono esclusi dalla possibilità di partecipare all’estrazione, in base al criterio per cui da quel paese si è già raggiunta una quota di immigrati che supera una certa soglia. I visti rilasciati ai cittadini di un certo paese non possono superare comunque il 7% del totale.

Il Diversity Visa Lottery non impone limiti di età ai partecipanti, a differenza di molti altri tipi di visti per motivi di studio e lavoro, ma pone comunque due requisiti fondamentali da soddisfare:
1) essere nati in uno dei paesi che rientrano nel programma (questo requisito considera pochissime eccezioni)
2) avere un titolo di studio almeno al livello di diploma, o due anni di esperienza lavorativa negli ultimi cinque anni, in una delle professioni elencate nella Banca Dati Online del Department of Labor, e che riporti una classificazione pari a Zone 4 o Zone 5
La conoscenza della lingua non è menzionata, ma è chiaro che è un filtro quasi automatico dato che solo chi comprende l’inglese sarà in grado di capire ed eseguire esattamente le istruzioni e compilare il form in ogni parte.

Tutta la procedura di iscrizione si fa online al sito predisposto dall’Ufficio Affari Esteri del Dipartimento di Stato, e richiede l’inserimento dei propri dati (e di quelli degli eventuali familiari che, in caso di vincita del/la richiedente, lo/la seguiranno e otterranno un visto con lo status di dependant) compresa una foto digitale con caratteristiche ben definite.
Una volta eseguito correttamente in procedimento di iscrizione, non resta che aspettare l’estrazione e il momento in cui i risultati verranno pubblicati sul sito dedicato (non vengono inviate notifiche via email): per quest’anno le candidature si possono presentare fino al 7 novembre 2016.

Dal 2 maggio 2017 saranno resi pubblici i nomi dei vincitori, ai quali saranno comunicati i successivi passi da seguire per ottenere il visto e poter così pianificare il trasferimento negli States.

Le ultime raccomandazioni prima di cominciare l’iscrizione: prendere bene visione delle istruzioni (disponibili in più lingue con tanto di FAQ), occuparsi personalmente della procedura, e non sottoporre la candidatura più volte nello stesso anno (il sistema rileva i doppioni ed esclude automaticamente il candidato).

E ora, buona fortuna!

Tirocini all’estero per tutti i gusti!

Sia che ci prepariamo a svolgere un tirocinio curricolare che uno post-laurea, dobbiamo ricordare che una esperienza professionale all’estero risulterà sempre determinante per la formazione, anche personale, e per il curriculum vitae lavorativo.

Le opportunità sono tante e diverse, a seconda del livello di studi e dell’area di interesse: molte agenzie internazionali, aziende multinazionali, enti e ONG accolgono tirocinanti in maniera regolare, e propongono un programma ben definito di inserimento per giovani desiderosi di fare esperienza e acquisire conoscenze nel settore specifico.

Vediamo le opportunità di tirocini all’estero per cui è necessario presentare domanda entro la fine di aprile.

Per laureati in giurisprudenza: tirocini presso l’ufficio del Mediatore Europeo (Strasburgo)
Durata: 4 mesi
Mansioni: generalmente essi devono occuparsi di svolgere indagini sulle denunce presentate, e svolgere ricerche pertinenti il lavoro del Mediatore.

Requisiti:
– cittadinanza europea
– diploma di laurea in giurisprudenza
– conoscenza approfondita di una lingua ufficiale dell’UE e la buona conoscenza di una seconda (inglese o francese).

Borse di studio per un periodo di tre mesi sono disponibili per i tirocinanti che non hanno a disposizione altri mezzi di sostegno economico.
Scadenza: 30 Aprile per i tirocini che hanno inizio il 1° Settembre.

 

Per laureati o studenti universitari: tirocini presso il Centro Nord-Sud del Consiglio d’Europa (Lisbona)
Durata: dai 3 ai 5 mesi
Mansioni: ricerca, la preparazione di attività, la redazione di rapporti e minute, l’assistenza nel lavoro quotidiano.

Requisiti:
– residenti di uno degli Stati membri del Consiglio d’Europa o Paesi Orientali con i quali il Centro Nord-Sud collabora
– aver completato un corso di studi superiore o portato a termine almeno tre anni di studi universitari
– ottima conoscenza di una delle lingue ufficiali del Consiglio d’Europa (inglese e francese). E’ gradita la buona conoscenza di un’altra lingua. Si richiede una buona capacità di scrittura.

I tirocini non sono retribuiti. I costi di viaggio e alloggio, nonché le spese vive, sono a carico del tirocinante o del suo istituto sponsor. Il Centro Nord-Sud del Consiglio d’Europa automaticamente garantisce ai suoi tirocinanti l’assistenza sanitaria durante il periodo del tirocinio.
Scadenza: 30 Aprile per i tirocini nel periodo agosto – dicembre 2016.

 

Per neolaureati: tirocini presso il Consiglio d’Europa (Strasburgo)
Durata: da 8 settimane a 5 mesi
Mansioni: i tirocinanti sono impegnati in attività di ricerca, preparazione di bozze e documenti per incontri di esperti e stesura di verbali.

Requisiti:
– appartenere ad uno degli Stati membri del Consiglio d’Europa
– avere una conoscenza approfondita di una delle lingue ufficiali del Consiglio d’Europa (inglese e francese). E’ apprezzata una buona  conoscenza dell’altra lingua.

Generalmente i tirocinanti non sono retribuiti. Le spese di viaggio e alloggio, così come le spese ordinarie, sono a carico del tirocinante.
Scadenza: 29 Aprile per i tirocini nel periodo 5 settembre 2016 al 31 gennaio 2017.
Per laureandi o neolaureati: tirocini presso l’Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite (Ginevra)
Durata: da 3 a 6 mesi
Mansioni: fare ricerca su temi legati ai diritti umani, redigere resoconti dei risultati raggiunti, fornire assistenza tecnica e pratica nell’organizzazione di incontri, prevenire gli eccessivi arretrati di lavoro causati dalle attività tecniche legate all’indagine, alla cooperazione e ad altre operazioni settoriali; sostenere altre attività dell’OHCHR.

Requisiti:
– possedere un diploma di laurea
– avere approfondito alcune discipline legate all’operato delle Nazioni Unite, ad esempio Diritto Internazionale, Scienze Politiche, Storia, Scienze Sociali
– possedere una buona padronanza di almeno due delle sei lingue ufficiali delle Nazioni Unite: inglese, francese, spagnolo, arabo, russo e cinese.

I tirocinanti presso le Nazioni Unite non sono remunerati. Le spese di viaggio e di soggiorno dovranno essere sostenute dai tirocinanti stessi. I partecipanti dovranno essere appoggiati da un’istituzione accademica.
Scadenza: 30 aprile per i tirocini nel periodo luglio – dicembre.

 

Per studenti o neolaureati in giornalismo, comunicazione, studi europei o relazioni internazionali: tirocini presso l’Europol (Aia)
Durata: 6 mesi
Mansioni: attività di prevenzione di crimini informatici, in particolare video editing e preparazione di bollettini, opuscoli, manifesti, volantini e altri prodotti di comunicazione; sostegno alla creazione di contenuti multimediali; preparazione di presentazioni interattive; supporto all’organizzazione per eventi, seminari, conferenze.

Requisiti:
– ottima conoscenza di almeno due lingue dei paesi UE, tra cui l’inglese
– esperienza nel settore multimediale (video editing, graphic design, communication materials)
– ottime competenze informatiche, oltre a saper lavorare in contesti multiculturali, avere forte motivazione e flessibilità.

E’ prevista una retribuzione mensile di 781,00 euro.
Scadenza: 17 aprile.

 

Per studenti o laureati preferibilmente in economia e scienze politiche: tirocini presso il Frontex Liaison Office (Atene)
Durata: 6 mesi
Mansioni: raccolta dati; supporto in ambito tecnico-amministrativo; supporto nella redazione di relazioni periodiche; organizzazione incontri.

Requisiti:
– ottima conoscenza della lingua inglese;
– competenze informatiche.

E’ prevista una retribuzione mensile di 720,00 euro circa.
Scadenza: 15 aprile.

 

E’ tutto per questo mese, in bocca al lupo!

 

Il 17 aprile si vota, anche dall’estero!

Tutti i cittadini italiani che hanno compiuto 18 anni saranno chiamati a partecipare al voto per l’abrogazione o il mantenimento della norma che riguarda la durata dei permessi e concessioni a esplorazioni e trivellazioni dei giacimenti di idrocarburi entro dodici miglia dalla costa.
Anche chi quel giorno si troverà all’estero per motivi di studio, lavoro o salute, potrà esprimere il proprio voto (la permanenza all’estero dovrà avere la durata di almeno 3 mesi).
Per sfruttare questa possibilità, è sufficiente informare l’ufficio elettorale del proprio comune di residenza e comunicare il proprio temporaneo indirizzo all’estero, al quale si potrà ricevere la scheda elettorale.
La comunicazione, da fare utilizzando i moduli predisposti, potrà essere inviata di fatto fino a un mese dalla data della votazione.
Per il Comune di Ancona, trovate qui i recapiti, i dettagli e i moduli da utilizzare per poter esprimere il vostro voto anche dall’estero.
Dovunque siate, il 17 aprile dite la vostra!

assistente lingua italiana estero assistentato

Assistenti di lingua italiana all’estero

 

E’ un’opportunità unica per laureati in materie umanistiche interessati alla diffusione della lingua e della cultura italiana all’estero!

Il bando per proporsi come assistenti di lingua italiana per l’anno scolastico 2017/2018 è indetto dal MIUR ed è aperto fino al 4 marzo.

Il periodo di permanenza nel paese che accoglie gli assistenti (può essere espressa una preferenza tra quelli indicati, ma non è detto che si ottenga un posto proprio là) è di circa 8 mesi, con una retribuzione variabile a seconda del paese, e si può essere chiamati a prestare la propria opera presso scuole e istituti di vario grado.

La domanda si presenta esclusivamente online al sito http://www.trampi.istruzione.it/asl/

In bocca al lupo!

Stage in Cina

 

Shanghai ti aspetta per un periodo di stage come Marketing Intern presso la sede della Hutong School!

Se stai studiando o hai da poco conseguito una laurea in una facoltà tecnico-economica, uno stage in Cina è un’ottima occasione per cominciare a fare esperienza e dare sostanza al tuo cv.

Requisiti necessari per questa offerta di stage sono studi nel settore marketing, conoscenza dell’inglese, autonomia, capacità d’analisi e conoscenze matematico-statistiche.

Hutong School, scuola di lingua cinese, accoglierà il tirocinante da marzo 2016 per sei mesi, e provvederà all’alloggio.
C’è tempo fino al 31 gennaio per candidarsi, qui tutti i dettagli.

Buona fortuna!

Biennio all’estero con i Collegi del Mondo Unito

 

Il Movimento UWC è composto da 15 scuole internazionali legalmente riconosciute, unite dall’obiettivo di rendere l’educazione “una forza per unire popoli, nazioni e culture per la pace e per un futuro sostenibile”, temi che diventano più importanti ogni giorno che passa.

Ogni anno i Collegi del Mondo Unito offrono a studenti iscritti al terzo anno di scuole secondarie la possibilità di far parte di un’esperienza educativa in un ambiente che unisce un programma accademico di alto livello alla sfida personale ed ai valori dell’inclusione, dell’accettazione e della considerazione degli altri.

Esistono ad 18 Collegi del Mondo Unito in quattro continenti, per lo più specializzati nell’educazione di ragazzi tra i 16 ed i 19 anni, età in cui l’energia e l’idealismo di un giovane possono essere canalizzati in empatia, responsabilità ed impegno a lungo termine. Nei Collegi del Mondo Unito viene enfatizzata l’importanza dell’apprendimento esperienziale, del servizio di comunità e delle attività all’aria aperta.
Il programma è biennale e include attività scolastiche, sportive e creative, differenti a seconda della scuola di destinazione, e viene per lo più svolto in inglese.

La selezione è impegnativa e i criteri di selezione dei partecipanti si basano su questi parametri:
– curiosità intellettuale e cultura generale con particolare attenzione alle questioni contemporanee, a livello italiano e internazionale;
– capacità di rielaborazione personale, di pensare criticamente e a livello interdisciplinare;
– capacità di stare in gruppo e di lavorare in gruppo;
– altruismo, attitudine alla condivisione delle proprie esperienze, progetti, passioni;
– motivazione all’esperienza dei Collegi del Mondo Unito e condivisione dei valori del movimento.

Le candidature vanno fatte ogni anno in base alle indicazioni del bando, che di solito scade a novembre.

studiare in Australia corso di formazione

Studiare in Australia!

Molti di voi avranno pensato almeno una volta nella vita che sarebbe bello poter fare un corso, magari di lingua, in Australia, e unire la necessità di migliorare l’inglese con il piacere di visitare un paese così diverso dal nostro e sul quale si sentono racconti leggendari.

Ma come fare? La distanza sia geografica che culturale, la difficoltà di trovare fonti affidabili di informazioni dedicate proprio a chi non vive già nel paese sono tutti fattori che ci possono scoraggiare nella costruzione del nostro bel progetto.

Per questo il governo australiano ha creato un portale dedicato espressamente a chi ha intenzione di andare a frequentare un corso, a livello scolastico o professionale, nel paese dei canguri, dei serpenti e delle spiagge infinite.
Per farvi sentire più vicini, il 25 novembre un rappresentante del Consolato Australiano terrà un webinar gratuito sui vari tipi di corsi che si possono frequentare in Australia e su come organizzare il proprio soggiorno down under!

L’appuntamento è per mercoledì 25 novembre alle 16.30, online da casa tua!
La partecipazione è gratuita, con iscrizione via email all’indirizzo Italy@studyinaustralia.gov.au

Chi sopravvive all’autoimpiego?

L’autoimpiego è il modo (un po’ burocratese a dir la verità) con cui si individuano tutte le forme di lavoro autonomo. Anni fa (era il 2000) con questa dicitura era stata fatta anche una legge il cui scopo era quello di finanziare chi decideva di non trovare un lavoro ma di crearselo. Da quell’anno, anche se la legge non possiamo dire sia stata un successone, la strada del lavoro autonomo è stata suggerita via via sempre con maggior frequenza. I più maliziosi penseranno che questo suggerimento aumenti con l’aumentare del tasso di disoccupazione: come a dire “visto che il lavoro non c’è, inventatene uno!”. In realtà le cose non stanno esattamente così, anche se non possiamo negare che ci sia chi abbia fatto propria questa strategia nel dare consigli di ricerca attiva del lavoro. C’è un lavoro e un monitoraggio a livello europeo del grado di “imprenditorialità” (passateci il termine) di questo nostro continente. Per come va il mondo oggi, infatti, avere un tasso di crescita delle attività imprenditoriali (inclusi in questo senso anche i lavoratori autonomi), significa stare in una situazione di crescita, di buone prospettive o almeno di terreno fertile per l’economia (Silicon Valley docet).

Sarebbe anche importante che il tasso di crescita sia sano, il che significa che non sia un mero dato dell’attività di nascita delle imprese. Per esempio se in un certo territorio si volesse far alzare il tasso di nascita delle imprese si potrebbe dare un incentivo (economico) a chi la avvia senza troppi vincoli (l’esempio non è casuale). Ma se vogliamo che quell’impresa cresca e si sviluppi questo non è sufficiente, come non lo sono gli obblighi a rimanere aperta (e se un neoimprenditore fallisce non è che lo si può lasciare in attività per legge). Diventano invece importanti fattori come la qualità dei servizi per le imprese, il grado di fiducia dei finanziatori, l’accesso alle risorse economiche e materiali diverse, la cultura locale di impresa. Bisogna insomma capire non tanto il tasso di nascita delle nuove iniziative (imprenditoriali o di lavoro autonomo) ma anche il loro grado di sopravvivenza.

Questo studio è stato fatto da un ufficio dell’Unione Europa che si occupa di sviluppo sociale e occupazione (a questo link potete scaricare il loro studio annuale su questi fenomeni). Quello che ne emerge è una analisi dle contesto europeo sui motivi di sopravvivenza (o non sopravvivenza) delle iniziative personali in tema di lavoro. Innanzitutto come la solito il grado di sopravvivenza cambia da Stato a Stato (ai primi posti ci sono Svezia e Belgio mentre agli ultimi Lituania e Portogallo; l’Italia è poco sopra la media). L’altro aspetto interessante è che il grado di preparazione del singolo incide in maniera rilevante sul suo potenziale successo: chi è più preparato, ha studiato il settore e ha incamerato competenze ha maggiori chance di successo degli altri quando avvia una propria attività. Per coloro che avviano un’impresa perché, nei fatti, non hanno un’alternativa, la scelta di farlo in un settore in cui hanno maturato in precedenza esperienze di lavoro aumenta la probabilità di rimaner nel mercato. L’ultimo dato che emerge è che le iniziative che hanno più speranze di crescere sono quelle inerenti a settori in crescita dove l’iniziativa personale incontra anche un trend di mercato favorevole e in crescita.

In altre parole, per rispondere alla domanda del titolo, riesce a sopravvivere all’avvio di una attività in proprio chi investe nella propria preparazione e in un settore in crescita: non fa per tutti, ma non è nemmeno impossibile.

studio estero superiori

Scuola all’estero, un trampolino di lancio

La possibilità di frequentare una scuola superiore in un paese estero, per un periodo che può andare da un anno intero a un semestre o un trimestre è senz’altro una opportunità unica di confrontarsi con coetanei uguali ma diversi, di crescere e allargare i propri orizzonti.

Per capire come funziona e come si può realizzare il sogno di fare questo tipo di esperienza, vi invitiamo a partecipare agli incontri che organizziamo periodicamente qui all’Informagiovani con agenzie specializzate, il nostro format Study Abroad!

Avrete così la possibilità di confrontare le proposte, fare domande direttamente ai referenti delle agenzie e decidere quale fa al caso vostro.

Gli ultimi eventi da noi organizzati sull’argomento sono stati:

Giovedì 22 ottobre: Scuola all’estero con Intercultura

Giovedì 5 novembre: Anno di studio all’estero con New Beetle

Gli eventi sono aperti a tutti e sono gratuiti, basta iscriversi e partecipare per saperne di più. Per rimare informati sugli eventi, gli incontri e i laboratori da noi organizzati, basta iscriversi alla nostra newsletter sul form dedicato presente in homepage!

Vivere per studiare o studiare per vivere?

Il periodo più “formativo” nella nostra vita coincide anche con quello più difficile della gestione delle nostre esperienze, emozioni, relazioni. Si tratta dell’adolescenza durante la quale la nostra valutazione delle esperienze che facciamo, diciamolo, non è sempre equilibrata. Per questo motivo i ricordi e le motivazioni legate a questo passaggio non sempre sono nitidi, chiari e coerenti.

Nell’esperienza comune siamo portati a studiare, durante questo periodo, più che per una vera passione o fame di conoscenza, per altro: sfida, obbligo, paura. Non ci guida, essenzialmente, una volontà di sapere più cose. Anzi, a volte, forse spesso, quello che ci accade è di studiare con una certa sufficienza o noia. Per carità, non è quello che accade proprio a tutti. In generale comunque possiamo dire che lo studio impariamo ad apprezzarlo più tardi, magari con la scelta dell’università oppure leggendo qualcosa che ci interessa veramente quando siamo più grandi (anche di poco).

Eppure la nostra prima giovinezza, lo dicono gli studiosi, è il periodo in cui il nostro cervello sarebbe più fertile e accogliente per un sacco di nozioni. Sarebbe importante arricchire quanto più possibile il periodo della nostra vita in cui siamo, per così dire, più ricettivi.

Di occasioni ce ne sono tante e in questo periodo ve ne facciamo conoscere alcune che riguardano in particolare lo studio all’estero durante il periodo della scuola superiore: se guardate al nostro calendario degli eventi nei prossimi giorni abbiamo una serie di appuntamenti dedicati a questo argomento. Il 22 ottobre lo faremo con Intercultura, il 27 ottobre con Au pair in USA e il 5 novembre con NewBeetle. Abbiamo dato così tanto spazio a eventi di questo genere perché pensiamo che possano essere esperienze davvero interessanti. Per quale motivo?

Di motivi ce ne sono diversi. C’è l’importanza personale, perché un viaggio all’estero è una sfida: ci vuole curiosità e iniziativa per prendere una decisione e partire, ci vuole coraggio, perseveranza e senso di responsabilità per raggiungere le mete prefisse. Si impara ad arrangiarsi, a diventare indipendenti e autonomi. C’è un motivo che riguarda il nostro sistema di relazioni: un’esperienza all’estero fa sì che la propria abilità nel rapportarsi agli altri venga messa alla prova e si sviluppi; quando ci si trova in un paese straniero la propria capacità comunicativa ne esce rafforzata. C’è un motivo culturale, perché grazie all’incontro con usi, costumi e mentalità di altri luoghi, è possibile valorizzare le proprie tradizioni, abitudini e idee, il viaggio diventa un’occasione per un prezioso scambio culturale.

Infine il soggiorno all’estero aiuta a sviluppare le proprie competenze linguistiche:  chi arricchisce il proprio curriculum con l’approfondimento di una o più lingue straniere e/o con un’esperienza lavorativa, avrà delle carte in più da giocare quando cercherà un impiego e, di conseguenza, anche maggiori possibilità di fare una carriera professionale soddisfacente anche dal punto di vista economico. Un anno (ma anche un semestre o un trimestre) all’estero potrebbero davvero cambiarvi la vita e portarvi a vivere lo studio con tutt’altra passione passando da “vivere per studiare” (magari senza voglia) a “studiare per vivere” (meglio).

Insomma ce n’è abbastanza per non rinunciare almeno a uno dei nostri appuntamenti (anche se vi consigliamo di viverli tutti se potete in modo da poter fare dei confronti). Vi aspettiamo il 22, 27 e 5 novembre. Prendete il vostro ticket qui!

 

Scambi giovanili, un'idea meravigliosa

Il nostro Informagiovani è un servizio aperto a tutti i giovani, studenti o universitari, in cerca di informazioni, consigli, orientamento e supporto nella realizzazione del loro progetto di studio, vita e lavoro. Tra le attività di consulenza che facciamo costantemente c’è quella di orientamento e informazione sulla possibilità di fare un’esperienza all’estero, come volontari, tirocinanti, lavoratori, ma prima di tutto, come partecipanti a uno scambio internazionale!

Condividere spazi, orari e cibo con coetanei di altri paesi è una palestra di convivenza, adattamento, rispetto e tolleranza potentissima: si impara presto a trovare un punto di incontro, a discutere produttivamente di un problema da risolvere, a tenere conto delle esigenza anche di chi ci sta vicino ed è diverso, o diversamente abituato, da noi. Stare per qualche giorno lontano da casa, senza i genitori che stressano, ma che al tempo stesso pensano a tutto anche per noi, è un assaggio della vita da giovani adulti, in grado di prendersi cura di se stessi a partire dalle piccole cose fino all’organizzazione della propria giornata.

Quest’anno l’organizzazione degli scambi è un po’ diversa dal passato: le diverse modalità di partecipazione, le scadenze e le progettazioni variate con il nuovo settennato di programmazione europea (2014-2020) ci hanno portato a doverci organizzare diversamente. Non vi presenteremo un pacchetto di scambi già pronto per l’estate (che era anche un po’ come organizzarvi le vacanze), ma lavoriamo e lavoreremo alla partecipazione in progetti di scambio che proporremo di volta in volta.  Rimangono invariate alcune cose: la durata degli scambi è di circa una settimana; le giornate sono programmate con attività varie, a seconda del tema principale dello scambio; la metodologia di lavoro è ispirata ai principi dell’educazione non formale e finalizzata all’apprendimento di capacità sociali e relazionali. Come in passato partecipare a uno scambio giovanile internazionale vi permetterà di imparare a relazionarvi e comunicare con persone di culture diverse, sperimentare abitudini differenti dalle solite, ideare e realizzare un progetto insieme ad altri, e molto altro ancora. In altre aprole, anche se son cambiate un po’ le modalità tecniche, crediamo ancora che partecipare a uno scambio sia un’idea meravigliosa!

E allora che aspettate? Noi abbiamo già pronta una proposta. Il primo campo disponibile quest’anno è “Dare to care, BE an ethical citizen!” in Romania, dal 6 al 13 settembre. Il campo è aperto a ragazzi/e tra i 15 e i 18 anni, e tratterà il tema del consumo etico, dell’impatto dei consumi dal punto di vista economico, ecologico e politico. Se cliccate qui potete conoscere altri particolari e scaricare un pacchetto informazioni completo. A questa pagina trovate un modulo con il quale vi sarà possibile rimanere aggiornati su altri scambi ed altre novità? Quali potrebbero essere? Innanzitutto stiamo aspettando lì’approvazione di altri progetti che consentiranno di partire in altri periodi e per altre destinazioni (la certezza l’avremo solo dopo il 15 luglio). Poi stiamo preparando dei veri e propri laboratori di progettazione per gli scambi, sia in invio che in accoglienza, aperti a gruppi informali di ragazzi/e e ad associazioni che vorrebbero pianificare e organizzare un’esperienza di scambio: con loro ragioneremo sugli obiettivi e metodologie degli scambi internazionali, sulle modalità di presentazione dei progetti e delle candidature, sulla scelta dai partner e sulle varie fasi di realizzazione delle attività, a partire dalla preparazione fino al follow up. Seguiteci e rimanete aggiornati!

 

 

La mia Georgia

Forse non tutti sanno che… c’è uno spazio in questo spazio web anche per voi. Abbiamo dedicato una pagina alla collaborazione con voi lettori e qualche volta c’è chi se ne “approfitta” con nostro grande piacere. Questa volta tocca ad AIESEC che ci ha mandato la storia di Angelica.

georgiaCredo che la mia esperienza in Georgia non possa essere descritta con una sola parola, né una fotografia potrebbe in un click riassumere la mia estate in un paese di cui, ahimè, sappiamo ben poco. Ma l’esperienza AIESEC regala proprio questo, fortunatamente: permette di conoscere e vivere in prima persona un’altra cultura e regala esperienze di vita indimenticabili che nessun viaggio studio o vacanza fanno vivere.

Il progetto per cui lavoravo consisteva in diverse lezioni di inglese elementare per bambini e sessioni sugli argomenti più svariati per i ragazzi più grandi dell’ orfanotrofio SOS Villaggi dei Bambini di Tbilisi, la capitale. Io e l’altra stagista con cui lavoravo abbiamo trascorso con loro momenti di svago e altri di riflessione per parlare spesso di una vita incerta e di un futuro che per loro sarebbe stato difficile, ma non per questo buio. Perché la Georgia è un paese variegato e contraddittorio. Non è né Asia, né Europa; né ricca, né povera; né moderna, né tradizionale. Ammetto di aver avuto momenti difficili, ma grazie a ciò ho imparato a riconoscere il mio intuito che solo seguendolo saggiamente mi ha guidato nelle mie scelte.

Ho imparato ad essere più intraprendente; ho imparato a stringere facilmente amicizia con chi, chissà, forse non incontrerò mai più per via della lontananza, ma ho imparato però che al momento della partenza non bisogna mai dirsi addio, ma bensì “ci vediamo alla prossima”, perché nessun addio è per sempre. Ho trascorso diversi weekend nell’ Imerezia, antico regno della Colchide, famosa per il vello d’oro che Giasone conquistò per diventare re. Durante il viaggio nel minibus mi chiedevo più volte se avessi anch’io conquistato qualcosa, un po’ come Giasone. Ebbene sì, è successo.

Ho ritrovato le mie amiche, quattro meravigliose ragazze che ho riabbracciato dopo il nostro “arrivederci” in Italia. Perché loro, esattamente come me, grazie al programma AIESEC, erano partite per conoscere il nostro bel Paese, e proprio grazie all’associazione ho potuto rincontrarle. Sono queste le esperienze che solo un viaggio del genere può regalare; il viaggio alla ricerca della vera ricchezza, quella nel cuore. Non credo che serva aspettare il momento giusto (che poi non sembra arrivare mai) per partire e scoprire nuovi luoghi: a volte basta solo dire “perché no?” e mettersi in moto. E alla fine scopriremo che quei luoghi che credevamo impraticabili o così troppo lontani, una volta raggiunti e conquistati, diventeranno una parte di noi. E capiremo che erano solo le nostre paure così lontane e impraticabili da conquistare. Nel mio cuore porterò sempre con me delle immagini e delle emozioni che non potranno essere duplicate in nessun modo.

მადლობა! Grazie!