Costruire il futuro: adesione al partenariato per partecipare al bando

Il Comune di Ancona per l’avvio di un’attività di co-programmazione relativa alle politiche giovanili e per l’eventuale partecipazione in qualità di partner al bando della Fondazione Cariverona “Costruire Futuro” ha aperto alle candidature da parte di ETS per costruire un partenariato di progetto. La candidatura da parte degli ETS e di altri enti pubblici e privati al
procedimento di co-programmazione per le politiche giovanili indetto dal Comune di Ancona, che prevede l’istituzione di un tavolo programmatico pubblico-privato sui temi (a titolo esemplificativo e non esaustivo) della dispersione scolastica, dell’inclusione delle fragilità, dello sport, della socialità, della cultura e della
partecipazione relativamente alle giovani generazioni della città. A tal fine, i soggetti e gli enti disponibili possono presentare una richiesta di partecipazione al tavolo di
co-programmazione utilizzando il modello allegato al presento avviso (Allegato A) e fornendo la documentazione che evidenzia il possesso dei requisiti previsti.

Scadenza: 20 gennaio 2023

Scarica i documenti:

Avviso pubblico

Allegato A

Allegato B. Dichiarazione di intenti

 

Concerto OFA Capodanno Ancona – prenotazioni

Per il concerto di Capodanno di domenica 1° gennaio alle ore 17 è possibile prenotare a partire dalle ore 10 del 28 gennaio a questo link

PRENOTA QUI

https://www.eventbrite.it/e/biglietti-concerto-di-capodanno-491538273207

 

Diversamente, a partire dallo stesso giorno e ora presso il nostro sportello in piazza Roma.

I biglietti sono gratuiti fino ad esaurimento delle disponibilità.

Il numero massimo di posti è di 10 per ogni prenotazione.

La prenotazione telefonica non è possibile.

Come la cucina pò aiutarci in qualsiasi altro lavoro

Inizio questo articolo con una nota di orgoglio. Sono davvero soddisfatto di aver organizzato durante questo anno una serie di iniziative che hanno unito due aspetti della mia vita a cui sono molto affezionato: il lavoro (inteso come mondo del lavoro) e la cucina (una passione che ho coltivato tra corsi di formazione e fornelli di casa). Il percorso Be Smart declinato nella versione “food” ci ha permesso di realizzare prima un evento dedicato alla scoperta delle soft skill di questo mondo e poi un percorso di formazione dedicato alle stesse: è stato, per certi versi, anche un modo per esplorare un modo diverso di fare orientamento professionale.

Il tema, però, non è la mia soddisfazione. Ho notato che ci sono delle simmetrie tra il mondo della cucina e quello del lavoro che riguardano l’universo delle competenze trasversali (soft skill) e un’idea più articolata di che cosa significhi orientarsi e districarsi nel mondo del lavoro: secondo il mio punto di vista, ha molto a che fare con lo sviluppo dell’autonomia, intesa come la capacità e l’atteggiamento mentale di trovare risorse proprie per affrontare problemi e situazioni nuove o, più semplicemente, tracciare un proprio percorso.

Il primo aspetto, che reputo fondamentale, è il fatto che la cucina ti obbliga a mettere insieme mani e cervello (e cuore): è un lavoro fisico, prevalentemente, ma più lontano di altri da meri automatismi e routine (certo, il lavoro in questo settore non è sempre il trionfo della creatività ma è altrettanto vero che sono più frequenti che altrove imprevisti e trucchi per fare i “soliti” lavori in modo diverso). La passione è fondamentale per superare ostacoli, fatiche e delusioni. Credo che sia superfluo, poi, argomentare su come, da certi livelli di specializzazione in poi, la parte intellettiva sia fondamentale per creare non solo piatti gourmet ma anche strategie vincenti.

Un secondo aspetto riguarda più da vicino le hard e le soft skill: la cucina ti insegna a organizzarti, a pianificare, a risolvere problemi e a usare la creatività. La razionalità è necessaria per fare scelte competenti e sagge che riguardano motivi etici (oggi) ed economici (da sempre! Ogni scarto in cucina sono soldi buttati via, meglio limitarli). L’empatia è utile non solo per indovinare il gusto del pubblico, ma anche perché chi cucina entra in maniera quasi intima in contatto con chi mangia e consuma ciò che viene cucinato: il rapporto di fiducia (seppur tutelata con norme e regolamenti del settore) che si instaura è più alto (e a volte inconsapevole) che in altri contesti. Se poi allarghiamo un pochino l’orizzonte ad altri ambienti, rimandando nel food, ci sono altrettante competenze trasversali che si sviluppano in chi sperimenta lavori come il cameriere e il barista ma anche l’accoglienza e e l’assistenza ai clienti nelle strutture ricettive (il background e l’esperienza di uno scrittore e filosofo com Sandro Bonvissuto non sono casuali)

Se togliamo “la cucina” da queste argomentazioni rimangono contenuti che possiamo utilizzare in tanti altri settori e contesti senza che perdano efficacia e importanza. Si tratta di un universo che contribuisce molto a sviluppare ed arricchire quelle che sono definite “charachter skill” in un testo edito da Il Mulino dal titolo “Viaggio nelle character skill. Persone, relazioni, valori” (G. Chiosso, A.M. Poggi, G. Vittadini). Come si legge nella prefazione, le character skill sono disposizioni della personalità, quali l’apertura mentale, la capacità di collaborare, la sicurezza. In un’epoca in cui le trame del personale e del professionale si intrecciano, la cucina è una palestra per scoprire ed esercitare le nostre competenze e le nostre abilità personali.