Lavorare nella ricerca al JRC!

La laurea è un traguardo che richiede impegno e dedizione, ma ancora prima di arrivare al giorno della discussione della tesi è inevitabile chiedersi: e poi? che farò?

A volte può sembrare quasi impossibile trovare un’occasione professionale entusiasmante e di alto livello, e si finisce con proporsi per un lavoro che ha poco a che fare con il percorso che avevamo deciso di intraprendere. Oppure ci si allontana dal settore specialistico di cui eravamo appassionati, per mancanza di occasioni di approfondimento e carriera.

Per molti neolaureati o studenti magistrali, l’occasione potrebbe arrivare dal JRC – Joint Research Centre o Centro Comune di Ricerca della Commissione europea! Il Centro ha sei sedi in Europa, tra cui una in Italia, a Ispra (Varese), che è il terzo sito europeo per grandezza e impiega più di 2000 persone in settori diversi. Le altre sedi si trovano a Siviglia (ES), Petten (NL), Karlsruhe (DE), Geel e Bruxelles (BE).

Il JRC è il servizio scientifico della Commissione europea che svolge attività di ricerca in tutti i settori di interesse dell’Unione e fornisce consulenze scientifiche indipendenti per la definizione delle politiche comunitarie future e per il controllo di quelle in atto. Al suo interno lavorano ricercatori nei campi più disparati, in un contesto internazionale e multiculturale.

Per dimostrare a tutti i giovani laureati che aspirare a un lavoro nella ricerca è possibile, abbiamo organizzato un evento con chi ce l’ha fatta, partendo proprio da Ancona! Il prossimo 11 marzo sarà con noi Elisabetta Canuti, ingegnere nata e cresciuta ad Ancona, a raccontarci il suo percorso da un liceo anconetano fino all’incarico al Centro Comune di Ricerca della Commissione europea di Ispra (VA). Insieme a lei conosceremo quali sono le attività del JRC e le opportunità che ci sono per laureati nei settori scientifico, tecnico, informatico, economico e amministrativo.

Vuoi sapere anche tu come riuscire ad arrivare fin là? Qual’è il percorso, le difficoltà, le competenze necessarie, le possibilità di carriera e le condizioni di lavoro? Partecipa all’incontro di lunedì 11 marzo, l’ingresso è gratuito!

Qui trovi le slide dell’intervento dell’ing. Elisabetta Canuti, complete dei link e dei buoni consigli: buona fortuna!

Borse di studio per la scuola secondaria

Anche per il corrente a.s. 2018/2019 il MIUR ha emesso il bando con il quale prevede la concessione di borse di studio per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.

Una borsa di studio è un finanziamento agli studi che viene concesso a studenti che non dispongano di adeguato sostegno economico, al fine di garantire a tutti il diritto all’istruzione e allo studio.

Non tutti, infatti, sono in grado di sostenere le spese che comportano gli studi e molte famiglie pertanto rinunciano a far proseguire gli studi ai propri figli.

Lo Stato, dal canto suo, ha il dovere di rendere effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie e altre provvidenze da attribuire tramite concorso.

A questo scopo risponde, appunto, il bando del MIUR per borse di studio scuola secondaria di 2°grado a.s. 2018/2019.

Le borse sono rivolte agli studenti e alle studentesse marchigiani/e iscritti alle scuole secondarie di 2° grado statali o paritarie, il cui reddito ISEE 2019 (riferito al nucleo familiare) non superi i € 10.632,94, esattamente come per accedere al contributo relativo alla fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo.

La borsa di studio consiste in un bonifico di € 200,00, da ritirare presso qualsiasi sportello di Poste Italiane.

Può essere utilizzata per coprire le spese per l’acquisto dei libri di testo, per la mobilità e il trasporto e per l’accesso a beni e servizi culturali.

La domanda va presentata al proprio Comune di residenza secondo i termini stabiliti dallo stesso.

Per quanto riguarda il Comune di Ancona, la domanda va presentata entro l’11 marzo 2019.

Entro il termine del 15 marzo 2019, tutti i Comuni dovranno trasmettere alla Regione Marche, dopo averne valutato l’ammissibilità, l’elenco delle istanze ricevute, affinché i competenti uffici regionali possano provvedere a predisporre la graduatoria unica regionale da presentare al MIUR.

Le borse di studio saranno concesse, infatti, sulla base di tale graduatoria fino ad esaurimento delle risorse assegnate alla nostra Regione.

Chi fosse interessato a questo bando può scaricarlo dal sito del Comune alla pagina dedicata oppure chiederne una copia all’Informagiovani.

Stavolta voto, e tu?

Siamo gocce di un oceano in balia delle correnti, o possiamo far sentire la nostra voce dove si decide ogni giorno del nostro futuro? Può sembrare incredibile, ma abbiamo una voce, e la possiamo far sentire direttamente!

Ogni cinque anni possiamo scegliere i nostri rappresentanti a livello europeo, e la prossima occasione sarà domenica 26 maggio, quando tutti i maggiorenni europei potranno votare per il Parlamento europeo!
Ma perché è così importante votare? Il Parlamento europeo è l’unica istituzione che rappresenta tutti ed è a elezione diretta, può avanzare delle proposte su temi di interesse dei cittadini e inoltre controlla la Commissione e il bilancio dell’UE.

Il Parlamento è composto al momento da 751 deputati: alle prossime elezioni all’Italia ne saranno assegnati 73 (76 se il Regno Unito uscirà dall’UE), che sono una percentuale importante del totale, dato che il Parlamento rappresenta tutti i 28 paesi che fanno parte dell’Unione.

Ad oggi ci sono otto gruppi parlamentari, che danno voce a posizioni diverse, e se vogliamo che in futuro il Parlamento si occupi delle questioni importanti e decida secondo le nostra visione, è necessario che ognuno partecipi ed esprima una preferenza su chi andrà a rappresentare anche gli interessi dell’Italia.

Come europei ci troviamo infatti a dover affrontare molte sfide nei prossimi anni, dalla gestione dei flussi migratori ai cambiamenti climatici, dai diritti sociali al miglioramento dell’occupazione e alla protezione dei dati. Viviamo in un mondo sempre più globalizzato e competitivo in cui è indispensabile ragionare sulle strategie e sul futuro in relazione al panorama internazionale. La dimensione sovranazionale dell’Unione europea è quella che può giocare un ruolo decisivo per garantire pace, sicurezza, stabilità, libertà fondamentali, diritti sociali e crescita economica a tutti gli stati.

Votare è importante, ma questa volta abbiamo la possibilità di fare di più, e cioè diventare testimonial in prima persona e promotori del voto alle prossime elezioni!
Partecipando alla campagna istituzionale #Stavoltavoto saremo proprio noi a a fare la differenza e a diffondere, ognuno con i propri mezzi e la propria creatività, la consapevolezza sull’importanza dell’appuntamento elettorale del 26 maggio.

La campagna #Stavoltavoto nasce dall’aver osservato che molti degli astenuti alle ultime elezioni parlamentari erano persone che non avevano partecipato perché non si erano rese conto dell’importanza del voto o per difficoltà tecniche ad accedere a questo diritto. Questa volta vogliamo che sia diverso, e non siamo soli!
Sono testimonial della campagna personaggi come Mika e Samantha Cristoforetti !

Per decidere di partecipare alla campagna di sicuro c’è una cosa da sapere, e cioè, che cosa fa l’UE per me? Ecco il sito che si chiama proprio così, semplice e accessibile per rispondere a questa domanda fondamentale!

Cicloturismo: turismo salutare e sostenibile

Il cicloturismo è una forma di turismo praticata in bicicletta. È una modalità di viaggiare particolarmente economica, che fuoriesce dai canoni e dai consueti itinerari del turismo di massa.

É anche una forma ecologica e sana di viaggio perché, non utilizzando il trasporto motorizzato, contribuisce sia a ridurre l’inquinamento sia a combattere la scarsa attività fisica con conseguenze positive sulla salute delle persone che la praticano.

I cicloturisti sono quasi sempre accomunati da una forte sensibilità ambientale, da una grande passione per la bicicletta come mezzo di trasporto e come stile di vita, da una vivace curiosità per i luoghi sconosciuti al grande pubblico e da una grande adattabilità alle situazioni impreviste.

Vari paesi europei hanno in questi anni puntato sul cicloturismo come risorsa economica ed effettuato investimenti, nella realizzazione di ciclovie, nella loro dotazione di servizi finalizzati e nella promozione.

L’escursionismo in bicicletta sta conoscendo anche in Italia uno sviluppo crescente; anche le Marche stanno cogliendo questi segnali promuovendo il cicloturismo come forma alternativa di turismo salutare e sostenibile.

Gli stessi operatori turistici della nostra regione stanno chiedendo sempre più un’ampia offerta di servizi di accompagnamento cicloturistico.

Rispondono a queste esigenze i corsi di formazione per “Accompagnatore cicloturistico” finanziati dalla Regione Marche volti al rilascio della qualifica professionale di II° livello valida per l’inserimento nell’apposito elenco regionale (D.G.R. 74/2019).

L’accompagnatore cicloturistico avrà quindi il compito di guidare sia nella breve escursione giornaliera che nella vacanza in bici di più giorni varie tipologie di utenti: individui, famiglie, gruppi associativi o aziendali, gruppi scolastici. Dovrà essere in grado di fornire anche in lingua straniera informazioni sul territorio e proporre itinerari ciclistici in relazione alle capacità, alle richieste e agli interessi degli utenti (ambiente, cultura, enogastronomia…).

Questi corsi sono rivolti a persone maggiorenni disoccupate ai sensi di legge e quindi iscritte al CIOF di propria competenza, residenti o domiciliate in regione, in possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado e della necessaria dotazione tecnica: bicicletta, abbigliamento specifico, casco, scarpe da trekking, zaino.

Sono ammessi ai corsi anche le persone straniere purché dimostrino di possedere una buona conoscenza della lingua italiana sia scritta sia orale e siano in possesso di un titolo di studio equivalente al nostro diploma.

L’accesso ai corsi è subordinato al superamento di una prova pratica e di un test culturale. La prova pratica è propedeutica al test culturale e attiene alla conduzione della bicicletta. Il test è, invece, finalizzato ad accertare la conoscenza di argomenti specifici, quali codice della strada, nozioni generali di tecnica ciclistica e nozioni generali sul territorio marchigiano.

Se siete interessati a ottenere la qualifica di accompagnatore cicloturistico, potete presentare domanda per questi corsi entro il 18 marzo 2019. È previsto un corso per ogni provincia delle Marche.

Per saperne di più potete consultare i bandi riportati nell’elenco corsi gratuiti sul nostro sito alla pagina formazione o inviarci una mail a formazione@informagiovaniancona.com

Tirocini all’estero di febbraio

State per laurearvi e credete che una esperienza di tirocinio all’estero sarebbe ideale? Siete ancora studenti ed è il momento di organizzare il vostro periodo di stage curricolare, ma non sapete da dove cominciare?
Ecco le nostre proposte del mese per aiutarvi a trovare l’opportunità che avete sognato!

Per studenti universitari – EAC European Astronaut Centre– Colonia (DE)
Durata: da 3 a 6 mesi, a partire dal 1 ottobre 2019
Requisiti: studi attinenti al settore e al dipartimento scelto (Spaceship EAC, Space Medicine Team, Space Training Team, EAC Communication Office)
Retribuzione: previsto un rimborso spese di 600 euro
Scadenza: 28 febbraio

Per studenti e neolaureati – BEI Banca Europea degli Investimenti – Lussemburgo
Durata: 5/6 mesi, fino a 12
Requisiti: essere studenti o neolaureati in materie economico-finanziarie, buona conoscenza dell’inglese o del francese
Retribuzione: prevista, più spese di viaggio coperte
Scadenza: scadenze varie tra il 20 e il 24 febbraio (vedi le varie offerte) 
La Banca Europea degli Investimenti offre anche un programma di Summer jobs for students della durata di 2/4 settimane tra luglio e settembre. Le candidature vanno inviate tra metà febbraio e metà marzo.

Tirocini per neolaureati – Consiglio dell’Unione europea – Bruxelles (Belgio)
Durata: 5 mesi
Requisiti: laurea in legge, relazioni internazionali, scienze politiche, economia (ma ci sono posizioni anche per altri tipi di laurea), buona conoscenza dell’inglese o del francese
Retribuzione: 1176 euro al mese, con rimborso delle spese di viaggio Scadenza: 15 marzo

Volontariato/tirocinio – Interreg project partner at AVITEM – Marsiglia (Francia)
Durata: 4/5 mesi a partire da marzo 2019
Requisiti: 18-30 anni, passione ed esperienza nella comunicazione, conoscenza dell’inglese e del francese
Retribuzione: 26 euro al giorno
Scadenza: non indicata

Tirocinio per laureati – JRC – Sealing system automation, Nuclear Security and Safeguards Department – Ispra (Italia)
Durata: 5 mesi
Requisiti: laurea magistrale in ingegneria elettronica o equivalente, conoscenza dell’inglese a livello B2 e del linguaggio di programmazione C/C++ o C#
Retribuzione: prevista (25% di quella di un dipendente di grado AD5/1)
Scadenza: 28 febbraio

Tirocini per laureati – ENISA EU Agency for Network and Information Security – Atene (Grecia)
Durata: dai 3 ai 12 mesi
Requisiti: laurea nel settore scelto tra Network Information Security, Administration and Support, buona conoscenza dell’inglese
Retribuzione: 1100 euro mensili
Scadenza: 18 giugno 2020

Tirocinio per laureati o studenti – EUROPOL – La Hague (Francia)
Durata: dai 3 ai 6 mesi

Requisiti: laurea in archivistica, storia o scienze dell’informazione, buona conoscenza dell’inglese e del Pacchetto Office
Retribuzione: 808 euro mensili
Scadenza: 24 febbraio 2019

Tirocinio per studenti – Azienda meccanica, con ESPA – Dungannon (Irlanda del Nord)
Durata: 6 mesi, con inizio entro i prossimi 3 mesi
Requisiti: essere studenti di ingegneria meccanica con un minimo di esperienza in heavy equipment design, buona conoscenza dell’inglese
Retribuzione: previsto alloggio con utenze pagate e trasporto locale
Scadenza: al più presto

Non hai trovato quello che cercavi? Contattaci al 346 0042917, via email a europa@informagiovaniancona.com, o vieni a trovarci per una consulenza gratuita personalizzata con Eurodesk Ancona!

Reddito di cittadinanza: è iniziato il countdown

Il reddito di cittadinanza, introdotto con il decreto (D.L. n. 4/2019) collegato alla legge di Bilancio 2019, è una misura di sostegno al reddito il cui importo varia in base alla situazione economica del nucleo familiare.

Come strumento contro la povertà, il reddito di cittadinanza non è una novità prettamente italiana ma è istituito anche in diversi paesi in Europa, con il nome di reddito di base o reddito minimo garantito, allo scopo di sostenere, non solo economicamente, le persone che hanno perso il lavoro involontariamente oppure che non hanno un reddito o infine che hanno un reddito da lavoro troppo basso da garantire una vita dignitosa.

Con questo strumento, il Governo italiano vuole garantire a ogni cittadino una vita dignitosa, politiche per la ricerca attiva del lavoro, percorsi di qualificazione e riqualificazione professionale, istruzione per i figli, accesso alle cure e inclusione sociale e anche un supporto psicologico.

Tutte le informazioni su cos’è e come funziona e su chi può richiedere il Reddito di cittadinanza (RdC) possono essere consultate sul sito ufficiale; proviamo comunque a sintetizzare gli aspetti più importanti.

Le domande possono essere presentate a partire dal 6 marzo 2019 direttamente on line sul sito ufficiale redditodicittadinanza.gov.it oppure presso tutti gli Uffici Postali o i CAF. Per poter accedere alla procedura on line sul sito ufficiale, bisogna essere in possesso di una Identità Digitale Spid.

Tutte le richieste verranno verificate dall’INPS; se la domanda verrà accettata, dal 27 aprile sarà possibile ritirare presso gli Uffici Postali la carta (carta RdC) sulla quale saranno caricate le varie mensilità. Si tratta di una carta bancomat dove vengono tracciate tutte le spese effettuate tra quelle ammesse, verificare e controllare il saldo e l’utilizzo dei soldi e il blocco in caso di violazione delle norme. Non sarà permesso il risparmio che anzi verrà penalizzato e non saranno permesse spese “immorali” ma solo spese di prima necessità.

Dopo l’accettazione il beneficiario, in funzione dei suoi requisiti, sarà contattato dai Centri per l’Impiego per sottoscrivere un Patto per il Lavoro o dai Comuni per sottoscrivere un Patto per l’Inclusione sociale.

Il RdC è una misura attiva; pertanto il beneficiario dovrà accettare di partecipare a un piano di reinserimento nel mondo del lavoro. Secondo la proposta di legge, infatti, le persone che richiedono il reddito di cittadinanza devono iscriversi ai Centri per l’Impiego, dimostrare di passare almeno due ore al giorno cercando un lavoro, iscriversi a corsi di qualifica professionale ed essere disponibili a partecipare a progetti utili alla collettività otto ore a settimana.

Saranno i navigator ad avere il compito di guidare chi ha chiesto il reddito di cittadinanza alla ricerca di un nuovo lavoro o all’attivazione di un percorso di formazione.

L’importo del reddito è di 780 euro mensili per le persone singole disoccupate; la somma aumenta in caso di famiglie con figli.

Il RdC spetta anche ai cittadini extracomunitari con residenza in Italia da almeno 10 anni di cui gli ultimi due in via continuativa e con permesso di soggiorno CE lungo soggiornanti.

La durata del Rdc è di 18 mesi + 18 mesi: dopo i primi 18 mesi lo Stato verificherà la sussistenza dei requisiti e in caso di esito positivo garantirà l’erogazione del contributo per ulteriori 18 mesi, con uno stop di un mese tra un rinnovo e l’altro.

L’argomento è ancora in fase di aggiornamenti e quindi vi consigliamo di continuare a seguirci sul blog.

Piccoli suggerimenti per orientarsi

In questi giorni stiamo lavorando alla pubblicazione dedicata alle smart skill esplorate durante i nostri appuntamenti Be Smart. Scrivere un libro (o un manuale) è un lavoro faticoso e a volte stressante (lo sa bene Luca che lo sta seguendo più da vicino e con intensità). In questo caso però è anche una piccola operazione amarcord, nonostante il tempo passato non sia così tanto (l’ultimo evento è stato lo scorso 26 ottobre).

Ripercorrendo le cose dette dai relatori dell’edizione dello scorso anno abbiamo trovato un sacco di cose che continuano a convincerci del fatto che per guardare un po’ meglio al futuro il segreto non è quello di indovinare la mossa giusta ma muoversi nel modo giusto. Tutti i relatori ci hanno parlato metodo, progetto, di attitudine e quasi mai di scelte, perlomeno di scelte pratiche. Qualcuno ha esortato a fare le scelte, ma nessuno ci ha detto cosa scegliere nello specifico. Studiare matematica o approfondire italiano, scegliere giurisprudenza piuttosto che medicina (ma anche non fare alcuna scelta universitaria), partire per l’estero o avviare un’attività sono tutti passaggi che riguardano ciascuno di noi in maniera troppo individuale perché si possa lasciare a qualcun altro il dovere (e il diritto) di farlo al posto nostro.

Nel libro che presenteremo probabilmente il prossimo mese di marzo ci sono invece un sacco di suggerimenti (ed esperienze) su come muoversi, adattarsi, darsi degli obiettivi, riuscire a raggiungerli. E anche su qual è la strategia migliore per essere soddisfatti, entusiasti e felici. Trovo veramente che sarà un documento prezioso per tutti quelli che stanno cercando una strada che si fa fatica a vedere con chiarezza e di questo devo ringraziare in particolare i 12 relatori che hanno dato il loro meglio.

Mentre stavo scrivendo mi è tornato alla mente un episodio di qualche giorno fa. Padre e figlio seduti davanti a me: il più grande, malcelando apprensione con una forzata serenità, chiedeva indicazioni e suggerimenti per la scelta professionale futura del figlio. Il più piccolo, mostrando una sincera e apprezzata noia mista a insofferenza, si interrogava sull’utilità di quell’incontro. E aveva ragione. Nonostante tutte le precauzionali indicazioni sul fatto che io non fossi un oracolo, il padre voleva da me la scelta che il figlio non stava facendo. Il figlio invece aveva capito (o magari solo intuito senza consapevolezza) che nel contesto in cui si trova non avrà una sorte chiara, predefinita e soprattutto certa. Dovrà informarsi un po’, sperimentare qualcosa, stare sempre all’erta: muoversi seguendo un flusso i cui contorni non sono così definiti. Diventerà qualcosa (e così il padre sarà contento, forse) ma soprattutto sarà qualcuno. Ecco, il libro su cui stiamo lavorando e che presenteremo a marzo, non serve a diventare qualcosa ma, mi auguro e in qualche caso ne sono certo, a essere qualcuno.

Bebè in famiglia: novità 2019

Nel 2019 diventano operative alcune novità e proroghe previste dalla Legge di Bilancio a favore della maternità, paternità e nuclei familiari con un bebè.

Vediamo cosa viene confermato e cosa cambia entrando un po’ più nel dettaglio delle varie azioni.

Il congedo  di paternità obbligatorio per i padri lavoratori dipendenti, diventa di cinque giorni da fruire entro i cinque mesi dalla nascita del figlio. Può essere allungato a sei giorni se fruito in alternativa a un giorno di maternità della madre e può essere goduto anche in modo non continuativo.

Le future mamme possono lavorare fino al parto, sempre con parere favorevole del medico, in modo da poter usufruire di cinque mesi di congedo di maternità interamente dopo la nascita del bambino.

Ora vediamo le proroghe e modifiche del Bonus bebè e Bonus nido erogate dall’Inps.

Il Bonus bebè, noto come assegno di natalità, consiste in un assegno mensile erogato dall’Inps per dodici mesi per ogni figlio nato, adottato o in affido preadottivo. La richiesta di questa agevolazione è riservata alle famiglie a basso reddito e quindi vi sono dei precisi requisiti a livello di reddito Isee richiesti al fine di fare domanda.

L’assegno è pari a 192 euro al mese con Isee pari o inferiore a 7mila euro, 80 euro in caso di Isee fino a 25mila euro. La novità del 2019 consiste in un incremento del 20% delle suddette somme per l’arrivo di un secondo figlio, quindi si sale rispettivamente a 192 euro o 96 euro in base all’Isee.

Anche per il 2019, i requisiti richiesti ai genitori sono: la cittadinanza italiana, di uno Stato europeo o di uno Stato extraeuropeo con regolare permesso di soggiorno; la residenza in Italia; la convivenza con il figlio e il nucleo familiare in possesso di un reddito Isee non superiore a 25mila euro annui, per tutta la durata dell’assegno.

Come nel 2018 l’incentivo viene corrisposto sotto forma di assegno, a partire dal giorno di nascita o di ingresso del figlio nella famiglia e fino al compimento del primo anno di età o al primo anno dall’ingresso nel nucleo.

La domanda va presentata secondo apposito modello predisposto dall’Inps, disponibile sul sito  www.inps.it, deve essere accompagnata dall’autocertificazione dei requisiti che danno titolo all’assegno, deve essere presentata entro 90 giorni dalla nascita o dall’ingresso del figlio adottato nel nucleo familiare. Se la domanda viene presentata in ritardo, si ha comunque diritto a ricevere l’importo sino al limite di età del bambino, ma si perde il diritto agli arretrati.

Infine vediamo le novità relative al Bonus asilo nido e forme di supporto presso la propria abitazione. Dal 2019 l’importo del Bonus su base annua sale a 1.500 euro, invece dei precedenti 1.000, in favore del genitore che iscriva bambini nati, adottati o affidati dal 1° gennaio 2016 ad uno degli asili nido pubblici e privati autorizzati. Il beneficio spetta anche in favore dei bambini di età inferiore a tre anni, impossibilitati a frequentare gli asili nido in quanto affetti da gravi patologie croniche, per i quali le famiglie si avvalgono di servizi assistenziali domiciliari. Questa misura è stata prorogata fino al 2021.

Il premio è corrisposto direttamente dall’INPS su domanda del genitore.

Il Bonus asilo nido viene erogato con cadenza mensile, parametrando l’importo massimo di 1.500 euro su 11 mensilità, per un importo massimo di 136,37 euro, direttamente al genitore richiedente che ha sostenuto il pagamento, per ogni retta mensile pagata e documentata.

Il contributo mensile erogato dall’Istituto non può eccedere la spesa sostenuta per il pagamento della singola retta e non è cumulabile con le detrazioni fiscali frequenza asilo nido.

Nel caso di Bonus per le forme di supporto presso la propria abitazione, il premio viene erogato dall’Inps in un’unica soluzione direttamente al genitore richiedente. a seguito di presentazione da parte del genitore richiedente, che risulti convivente con il bambino,  di un attestato rilasciato dal pediatra di libera scelta che attesti la situazione.

Dal 28 gennaio è possibile presentare la domanda utilizzando l’apposito servizio Inps.

Entrambi i Bonus possono essere richiesti utilizzando la modalità on line del servizio Inps, quindi ricordiamo ai genitori  (più o meno giovani ) che possono venire all’Informagiovani dove hanno la possibilità di utilizzare gratuitamente le postazioni internet  o la WiFi accedendo con un proprio dispositivo.

Sarà sufficiente portare un documento d’identità per effettuare la prima registrazione con un operatore, il quale rilascia le credenziali di accesso. Non esitate a contattarci per qualsiasi chiarimento.