Alternanza scuola lavoro all’estero

Da qualche anno l’esperienza di alternanza di scuola lavoro è diventata parte integrante del percorso scolastico, e interessa tutti gli studenti degli ultimi tre anni delle secondarie superiori.
L’alternanza scuola lavoro ha l’obiettivo di formare gli studenti non solo dal punto di vista tecnico, dei contenuti relativi alle materie e al settore studiati, ma anche dal punto di vista delle capacità personali e relazionali, sempre più importanti sia per il lavoro che per la cittadinanza attiva.

Il monte ore da svolgere in alternanza scuola lavoro va dalle 200 alle 400 ore, distribuite sugli ultimi tre anni di scuola, a seconda del tipo di istituto e di percorso di studi, e va programmato in base alle esigenze formative dello studente.

La bella novità è che si potranno utilizzare per l’alternanza scuola lavoro anche le esperienze all’estero, svolte durante l’anno scolastico ma anche durante le vacanze. In questo modo si mira a potenziare tutte quelle competenze di autonomia e capacità di relazionarsi in ambiti interculturali, che emergono come indispensabili per poter vivere nell’attuale contesto di un mondo allargato e poter beneficiare di tutti i vantaggi che offre.

Le scuole potranno prevedere e organizzare dei percorsi di alternanza scuola lavoro all’estero, collegati e coerenti al percorso formativo degli studenti , e metterli a sistema, amplificandone il valore attraverso attività di condivisione con il resto dell’istituto.

Per capire meglio come potrà funzionare l’alternanza scuola lavoro all’estero, capire come organizzarla e osservare delle esperienze già realizzate, stiamo organizzando un evento dedicato, in collaborazione con International House – The Victoria Company di Ancona, per il prossimo 15 novembre, qui all’Informagiovani!

Vi aspettiamo per scoprire le nuove possibilità offerte dall’alternanza lavoro all’estero!

Sharper 2017 La notte dei ricercatori è in arrivo in Ancona

È in arrivo ad Ancona il prossimo venerdì 29 settembre Sharper (SHaring Researchers’ Passions for Engagement and Responsibility) anche conosciuta come la Notte Europea dei Ricercatori.

Di cosa si tratta? Sharper è un progetto europeo cofinanziato dalla Commissione Europea, in Italia saranno coinvolte simultaneamente 5 città: Ancona, Perugia, Cascina, L’Aquila e Palermo con l’obiettivo comune di avvicinare il grande pubblico e il mondo della ricerca. Rappresenta un appuntamento che racchiude in sè un insieme di spettacoli, mostre, rassegne stampa e numerose attività dedicate a scienza, innovazione e tecnologia. L’evento si rivolge a tutti i cittadini che, grazie a Sharper, avranno l’occasione di confrontarsi con le sfide dell’innovazione e l’impatto della ricerca sulla società e, naturalmente, a tutti gli studenti appassionati di scienza e tecnologia che desiderano conoscere il mondo della ricerca come possibile percorso professionale.

I luoghi d’Ancona coinvolti fin dal primo pomeriggio dall’iniziativa saranno: Corso Garibaldi, Piazza Roma e per la sera Piazza del Papa. La giornata prevede un ampissimo programma, si avrà la possibilità di partecipare a numerose attività/eventi a ingresso libero come: il “Medical check-up” che vi permetterà di controllare la tua età biologica ed eseguire una serie di test medici proposti dai ricercatori della Facoltà di Medicina e dell’INRCA; “Mondi Sommersi” un’esposizione di microrganismi acquatici e visione al microscopio ma anche la “Video Mapping Challenge” che proporrà la visione dei migliori Video Mapping del concorso indetto dall’Università Politecnica delle Marche-UNIVPM ecc.

Sharper prevede inoltre una serie di attività alle quali partecipare previa prenotazione on line come: “Microgenius” un’area interamente dedicata ai più piccoli dove i ricercatori dell’Università Politecnica delle Marche hanno preparato diversi laboratori a misura di bambino; la visita guidata alla mostra “La Siria perduta” a cura di Gabriele Fangi; “Viaggi straordinari” con Fiorenzo Conti una conferenza alla scoperta dello scrittore visionario Jules Verne; “10×100 Date a researcher” una cena/incontro al Ristorante Zenzero nel centro di Ancona, durante la quale avrete modo di scoprire l’entusiasmo della ricerca cenando direttamente con i ricercatori dell’Università Politecnica delle Marche.

Sharper rappresenta un’ottima opportunità per avvicinarci al mondo della ricerca e della scienza in generale (le quali solitamente ci appaiono come “lontane” e “inaccessibili”), in un contesto dinamico, coinvolgente interamente da esplorare. Grandi e piccoli avranno la possibilità di confrontarsi con le sfide che gli scienziati affrontano ogni giorno.

Non dimenticate di prenotare online i biglietti alle attività preferite per non rischiare di rimanere esclusi. Per eventuali informazioni o chiarimenti potete contattare l’Informagiovani ai numeri 346.0042917 (anche WhatsApp/Telegram) o anche 07154954 oppure scrivere una mail a info@informagiovaniancona.com

 

Info Day regionale sul volontariato

Il valore del volontariato è doppio, perché ha un impatto positivo sia sul volontario che sulla comunità che lo circonda e sulla società, intesa in senso più ampio (anche a seconda del tipo di volontariato che scegliamo di fare: locale, nazionale, internazionale).

Ognuno può facilmente rilevare in quanti ambiti diversi del nostro vivere civile c’è la possibilità di fare del volontariato, possibilmente organizzato, per incidere in maniera positiva sul luogo nel quale viviamo e sulla comunità di cui facciamo parte. Ci si può impegnare per la pulizia e salvaguardia delle spiagge o di animali selvatici, o per aiutare con un po’ del proprio tempo persone che sono in difficoltà per motivi diversi (malattia,disabilità, emarginazione). Ma si può anche fare volontariato in campo artistico, proponendosi per animare un pomeriggio in strutture sanitarie o elaborando un progetto artistico per la riqualificazione di un angolo urbano.

Per non parlare poi di quello che si può fare andando più lontano, a prestare la propria opera, a seconda delle proprie possibilità, e un po’ di tempo in comunità di diverse parti del mondo, aiutandole a costruire una scuola, un pozzo o a piantare un orto, o insegnando inglese, organizzando giochi o altre attività.

Per il volontario i vantaggi sono diversi, personali (conoscenza, autostima, nuovi contatti, empowerment, partecipazione attiva), e spesso anche pratici, come abbiamo già accennato in occasione delle opportunità per il periodo estivo.

L’Info day sul volontariato di venerdì alla Casa delle Culture è organizzato da Marche Solidali (il Coordinamento delle Organizzazioni di Cooperazione e Solidarietà Internazionale delle Marche), promosso dalla Regione Marche e cofinanziato nell’ambito del progetto LADDER “Local Authorities as Drivers for Development Education and Raising Awareness”.

Verranno presentate le possibilità di fare volontariato offerte dalle organizzazioni di volontariato di Marche Solidali e dal Centro Servizi per il Volontariato delle Marche, attraverso le varie forme e programmi: Servizio civile nazionale in Italia e all’estero, Servizio Volontario Europeo, Servizio Civile Universale, Scambi Giovanili, Esperienze di Volontariato in Africa, Asia o America Latina.

Dalle 16,30 ci saranno brevi racconti di esperienze di volontariato, e le organizzazioni presenti si presenteranno, per poi permettere agli interessati di parlarci direttamente. Dalle 17,45 infatti tutti i soggetti presenti avranno una loro postazione informativa, dove potranno incontrare chiunque abbia domande o curiosità.

Ci saremo anche noi come Informagiovani Ancona – Eurodesk, per informazioni su volontariato in Italia, Servizio civile nazionale in Italia e all’estero (ora Servizio civile universale), servizio volontario europeo SVE, scambi giovanili Erasmus+.

La partecipazione è gratuita! Vi aspettiamo!

Studiare all’estero: un investimento per il futuro

Studiare all’estero durante le scuole superiori può sembrare una scelta azzardata e ardua.

Comporta, infatti, di dover lasciare il proprio Paese e le proprie abitudini per trasferirsi in un Paese straniero dove le certezze vengono sostituite dall’urgenza di mettersi in discussione tutti i giorni a migliaia di chilometri da casa.

I ragazzi che scelgono di provare l’esperienza di exchange student si trovano completamente fuori dalla famiglia, dove sono troppo protetti e assistiti, imparano una lingua straniera nella vita quotidiana più che sui libri e infine si confrontano con metodi di studio molto diversi da quelli cui erano abituati.

Allo stesso tempo, però, decidere di trascorrere un anno scolastico o anche un periodo più breve all’estero è sicuramente una delle esperienze più belle che un giovane possa fare: apre la mente, insegna a guardare il mondo da prospettive diverse, fa crescere e maturare, con enormi vantaggi per il proprio futuro, sia a livello umano che professionale.

L’anno scolastico all’estero, oppure il semestre o trimestre, è un’opportunità rivolta ai ragazzi dai 14 ai 17 anni. I limiti delle età ammesse a partecipare variano a seconda del Paese richiesto.

Tuttavia è più consigliato durante il terzo o quarto anno delle superiori quando i ragazzi hanno già acquisito una certa autonomia e non sono ancora impegnati con l’esame di maturità.

Il primo passo da compiere è quello di scegliere una delle numerose associazioni/agenzie che si occupano di seguire tutte le varie fasi del programma: dalle selezioni degli aspiranti partecipanti, al percorso di formazione, al soggiorno all’estero, fino al rientro in Italia.

La domanda va presentata diversi mesi prima della partenza (addirittura un anno prima per l’anno scolastico); la partenza avviene in genere a luglio dato il diverso inizio dell’anno scolastico negli altri Paesi e la necessità di arrivare nel Paese di destinazione con un certo anticipo in modo da iniziare ad ambientarsi.

I costi sono abbastanza elevati e variano a seconda del tipo di programma e di destinazione scelti.

Sebbene la normativa scolastica italiana sostenga le esperienze di studio all’estero e regolamenti il riconoscimento degli studi effettuati all’estero ai fini della riammissione nella scuola italiana (NOTA MIUR 843/10 APRILE 2013), tuttavia il riconoscimento e il passaggio all’anno scolastico o semestre successivo non è automatico. Occorre quindi concordare, prima della partenza, con i professori e con il dirigente scolastico le modalità di rientro.

Se volete saperne di più e conoscere alcune delle agenzie che si occupano di studio all’estero, l’Informagiovani vi invita a partecipare agli incontri informativi, dal titolo “Study Abroad” organizzati in collaborazione con le agenzie stesse.

Gli incontri sono gratuiti e aperti a tutti, è sufficiente iscriversi!

Un mercato del lavoro competitivo

Il mondo del lavoro è molto competitivo. Talmente tanto che la definizione di mercato di lavoro è diventata, col tempo, sempre più azzeccata. Perché, nel tempo, anche l’idea di mercato è cambiata. Mi ricordo che fino a qualche tempo fa facevo questo esempio nelle scuole quando dovevo spiegare la dinamica di domanda e offerta nel mondo del lavoro. Dicevo agli studenti di immaginare il mercato del lavoro come un mercato reale, quello con le bancarelle, in cui il loro obiettivo era quello di presentare a tutti al meglio la propria “merce” (competenze) perché non avrebbero saputo in anticipo quale tra i passanti sarebbe stato il loro cliente.

Era un modo come un altro per raccontare con una metafora come fossero importanti non solo gli invii dei curriculum, ma anche tutto il lavoro di relazione, comunicazione e, in sintesi, di costruzione della reputazione di se stessi. Oggi quel mercato si è un po’ affollato, popolato della gente più diversa: tra le “bancarelle” c’è più concorrenza, competizione, nascono nuove proposte. Ma anche tra chi va al mercato per acquistare (assumere) ci sono delle differenze rispetto al passato. La ricerca del personale si è fatta più elaborata grazie, per esempio, a internet e i social media. Questo rende il tutto molto più veloce e anche più ricco di informazioni.

Se state cercando lavoro questa cosa rappresenta una grande opportunità, perché siete nella condizione di conoscere molti aspetti del mercato del lavoro prima di metterci i piedi. I siti aziendali vi informano sulle attività e sulle esigenze delle imprese, i forum vi possono dare consigli e suggerimenti di chi ha partecipato a percorsi di selezione già conclusi, i social media vi possono far conoscere chi già lavora in un determinato contesto. Oggi voi potete così personalizzare e arricchire la vostra offerta di competenze (la bancarella) con molte cose e sfruttare molti consigli.

Sui consigli però bisogna fare attenzione e scegliere chi ascoltare. Rammentate l’adagio “non accettare caramelle dagli sconociuti”? Più o meno siamo nella stessa situazione. Per esempio circola la notizia che ci sono imprenditori che non trovano lavoratori perché si presentano candidati poco adeguati (come si legge in questo articolo de IlSole24Ore) o altri perchè i ragazzi interpellati preferiscono fare tardi la sera piuttosto che andare a lavorare la mattina (l’articolo in questo caso è di Leggo). Se frequentate poi una piattaforma come Linkedin, il social network professionale, trovate una serie storie sparse che un po’ di ansia la mettono: persone rimpiazzate in 10 minuti, candidati trattati come dei Rambo che devono essere pronti a tutto, giovani che dovrebbero avere una disponibilità 24/7 anche per un lavoro di ufficio. Dunque è vero che il mercato del lavoro è diventato così competitivo che dobbiamo rispondere a qualsiasi esigenza? No. La selezione è sicuramente più dura che qualche tempo fa, ma la soluzione non è quella di mostrarsi disponibili alla qualunque. E i giovani, magari voi che state leggendo, avete la stessa dignità e lo stesso valore (perlomeno umano) di chi vi sceglie. Dovete proporvi in maniera avvincente, non svendervi in maniera indecente. E questo sarà un valore anche per chi vi sceglierà per costruire insieme a voi una professione e un’azienda. Lo spiega meglio in questo articolo anche Osvaldo Danzi, recruiter professionista; ci ricorda anche che “La selezione del personale è un investimento alla pari in cui entrambe le parti devono dare e ricevere con equilibrio

Il Servizio Civile Universale

Il Servizio Civile Universale è l’evoluzione del Servizio Civile Nazionale, di cui mantiene le caratteristiche fondamentali, ma con alcune variazioni e aggiunte.

Si tratta infatti di un anno che i giovani possono dedicare al servizio degli altri, del proprio paese e della comunità umana in generale, secondo il principio di solidarietà sociale contenuto nella nostra costituzione. Nasce come evoluzione dell’obiezione di coscienza, l’unica alternativa che avevano i ragazzi che non credevano nell’utilità di prestarsi al servizio militare armato. Dal 2000 il Servizio Civile diventa Servizio Civile Nazionale, aperto anche alle ragazze, e diventa volontario. Nel 2018 facciamo ancora un passo avanti e il Servizio Civile Nazionale diventa Servizio Civile Universale.

Ogni anno esce un bando nazionale (e ogni tanto anche bandi regionali) per poter scegliere un progetto e partecipare: il Servizio Civile è una esperienza formative e professionale, e può essere anche un anno di crescita personale.

Sono ammessi a partecipare al servizio civile universale, senza distinzioni di sesso, i cittadini italiani, i cittadini di Paesi dell’UE e gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia, tra i 18 e 28 anni.
Per i cittadini stranieri è stato precisato che l’ammissione al servizio civile universale non costituisce presupposto per il prolungamento della durata del permesso di soggiorno.

Alcune novità del Srrvizio Civile Universale riguardano i settori nei quali sarà possibile realizzare il servizio civile universale. Oltre ad assistenza, protezione civile e patrimonio storico, artistico e culturale, promozione della pace tra i popoli, della non violenza e dei diritti umani (già presenti nel vecchio Servizio Civile Nazionale) troviamo:
patrimonio ambientale e riqualificazione urbana;
– educazione e promozione culturale e dello sport;
– agricoltura in zona di montagna, agricoltura sociale e biodiversità;
– promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani all’estero.

Altre importanti novità sono la possibilità di partecipare ad un servizio civile che ha una durata tra gli 8 e i 12 mesi (rispetto a prima, quando tutti i progetti duravano 12 mesi) e di poter svolgere un periodo di 3 mesi del servizio civile in un altro paese dell’UE. Tutto questo sempre che gli enti che progettano adottino queste novità nei loro progetti.

Nel caso di questi progetti (che prevedono tre mesi all’estero) c’è da fare una distinzione tra il Servizio Civile Universale svolto in Italia, che può comprendere questa possibilità, e il Servizio Civile Universale svolto all’estero, che può realizzarsi in un paese UE o extra UE.

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**AGGIORNAMENTO: ecco dove vedere quali sono i progetti in Italia e all’estero previsti dal bando Servizio Civile Universale 2020

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In alternativa ai 3 mesi di servizio all’estero, i giovani volontari potranno usufruire di un servizio di tutoraggio per l’inserimento lavorativo della stessa durata, anche attraverso convenzioni stipulate da Stato, Regioni e provincie con associazioni di imprese private, di cooperative e con altri enti senza finalità di lucro.

Ma fare il volontario significa lavorare gratis? Certo che no!
Ai volontari viene riconosciuto un assegno mensile di 439,50 euro (l’aggiornamento in base ai dati Istat dovrebbe essere biennale) esenti da imposizioni tributarie e non imponibili ai fini previdenziali.

In aggiunta, agli operatori in servizio all’estero viene fornito vitto, alloggio e assicurazione sanitaria, oltre al viaggio di andata e ritorno (due viaggi nel caso il servizio civile duri 12 mesi).

A tutti i volontari viene inoltre fornita una formazione di almeno 80 ore durante il periodo di volontariato, sia sul servizio civile in generale che sul settore specifico di svolgimento del servizio.

Infine, le università possono riconoscere crediti formativi a favore degli operatori volontari che hanno svolto attività di servizio civile universale rilevanti per la crescita professionale e per il proprio curriculum di studi.

E quindi, scegliendo bene il progetto e l’organizzazione presso cui svolgere il servizio civile, c’è solo da guadagnarci!

Di sicuro hai domande sul Servizio Civile Universale e sul bando aperto, contattaci per supporto e segui l’evento che organizziamo ogni anno per farti incontrare i referenti dei progetti di Ancona e per i nostri consigli per la scelta del tuo progetto!

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Si torna sui banchi di scuola

Da oggi inizia la settimana che porterà oltre 8.6 milioni di studenti nelle scuole statali e paritarie sui banchi di scuola, anche se i primi a tornarci sono stati gli studenti di Bolzano che hanno ripreso il 6 settembre.

Da qualche tempo, infatti, il calendario scolastico parte in differita.

Gli studenti marchigiani sono tra gli ultimi a tornare sui banchi, assieme ai loro colleghi di Lazio, Emilia Romagna, Puglia e Toscana, per i quali la campanella suonerà il 15 settembre.

Tante sono le emozioni del primo giorno di scuola: dal timore e ansia per i “novizi” alla loro prima esperienza sui banchi all’emozione, di rivedere i propri compagni, accompagnata sempre da qualche titubanza, dei loro colleghi più “esperti”.

Il ritorno sui banchi, infatti, richiama impegno, sacrificio e studio, quasi dimenticati durante le vacanze estive.

L’inizio della scuola è il momento in cui si “mettono in valigia” una vasta gamma di emozioni che rendono spesso complicata l’“accensione dei motori”.

Non è facile riabituarsi ai ritmi della scuola: dalla sveglia mattutina all’organizzazione delle proprie giornate divisi tra compiti ed attività extrascolastiche.

La scuola, infatti, occupa un posto di rilievo nella vita dei bambini e ragazzi e delle famiglie, è luogo dove si riversano grandi aspettative ma inevitabilmente anche ansie e timori.

Le varie fasce d’età, nascondono cause e problemi diversi.

Dai più piccoli, che entreranno nella scuola dell’infanzia o nella scuola primaria, che sentiranno il distacco dalla famiglia ai più grandi che passeranno alla scuola secondaria di primo grado, i quali sono in una età di transizione a livello caratteriale dove all’esigenza di autonomia e indipendenza si accompagnano aspetti ancora infantili che cercano di nascondere.

Anche il passaggio alle scuole secondarie di secondo grado coincide con un momento particolare in cui lo studente sta entrando in contatto e costruendo la propria personalità e indipendenza e si sta avvicinando a diventare adulto.

Non è sempre semplice per i genitori riuscire a captare i messaggi dei propri figli che, crescendo, tendono a chiudersi in sé stessi ma sicuramente concedendo loro la giusta attenzione si riesce a superare anche i momenti di difficoltà.

L’anno scolastico in partenza presenta alcune novità importanti.

La prima novità riguarda gli esami della scuola secondaria di I grado che, a partire da quest’anno, daranno maggior peso al curriculum scolastico, valorizzando l’impegno che i ragazzi hanno dimostrato nei tre anni e non solo nelle prove finali. Verrà finalmente eliminata la prova INVALSI dagli scritti di giugno.

Un’altra novità riguarda l’obbligo di vaccinazione per i bambini/ragazzi da 0 a 16 anni previsto per l’iscrizione a scuola. Ogni regione ha recepito la normativa; per le Marche potete prenderne visione a questo link.

Non ci resta che augurare buon anno scolastico a tutti gli studenti e studentesse.

Tirocini extra curriculari

I tirocini formativi e di orientamento rappresentano una delle modalità per accedere al mondo del lavoro, una forma d’inserimento temporaneo dei giovani, al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro per agevolare le scelte professionali attraverso la conoscenza diretta del mondo produttivo. I rapporti che i datori di lavoro privati e pubblici hanno con i soggetti da essi ospitati non costituiscono rapporti di lavoro.

Si possono distinguere in due categorie: i tirocini curriculari ed extra curriculari.

I primi sono inseriti in programmi di alternanza scuola-lavoro o legati alle attività di istituti professionali, inclusi nei piani di studio dell’Università e degli istituti scolastici sulla base di norme regolamentari, esperienze previste all’interno di un percorso formale di istruzione o di formazione.

I tirocini extra curriculari: previsti e realizzati a favore di coloro che hanno appena completato il percorso formativo, neo-diplomati o neo-laureati, o che appartengono a fasce deboli al fine di agevolare le scelte professionali attraverso la conoscenza diretta del mondo del lavoro e la creazione di un’opportunità concreta per acquisire una specifica professionalità.

Le linee guida sottoscritte il 24 gennaio 2013 in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome  di Trento e Bolzano forniscono un quadro di riferimento comune a tutte le Regioni indicano alcuni standard minimi di disciplina. La Regione Marche, con DGR n. 1134 del 29/07/2013, ha approvato i nuovi principi e criteri applicativi per i tirocini extra curriculari. Il materiale relativo è disponibile e scaricabile dalla pagina Tirocini della Regione Marche.

Con la delibera regionale si ribadisce che il tirocinio viene definito come una misura formativa di politica attiva, non configurata come rapporto di lavoro, finalizzata a creare un contatto diretto tra un soggetto ospitante e il tirocinante allo scopo di favorirne l’arricchimento del bagaglio di conoscenze, l’acquisizione di competenze professionali e l’inserimento o il reinserimento lavorativo.

Di conseguenza i soggetti coinvolti sono: il tirocinante (disoccupato iscritto al CIOF e che non ha avuto precedenti rapporti di lavoro con il soggetto ospitante), il soggetto promotore ( Centro per l’impiego Ciof, Agenzia di lavoro, Cooperative sociali, Enti di formazione), soggetto ospitante (datori di lavoro privati e pubblici che non potrà realizzare più di un tirocinio con il medesimo tirocinante) e tutor.

Le tipologie di tirocinio previste sono quattro:

La prima, con finalità orientativa e formativa, è finalizzata ad agevolare le scelte professionali e l’occupabilità dei giovani nel percorso di transizione tra la formazione (scuola/università/formazione professionale) e lavoro, attraverso una formazione a diretto contatto con il mondo del lavoro. I destinatari sono le persone che hanno conseguito un titolo studio negli ultimi dodici mesi.

La seconda tipologia riguarda i tirocini di inserimento o di reinserimento al lavoro,  rivolti principalmente a disoccupati, persone in mobilità e inoccupati, ma attivabile anche in favore di lavoratori in cassa integrazione, sulla base di specifici accordi in attuazione delle politiche attive del lavoro per l’erogazione degli ammortizzatori sociali.

La terza tipologia riguarda i tirocini di orientamento e formazione o di inserimento e reinserimento in favore di persone svantaggiate (legge n. 381/91) nonché richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale.

La quarta tipologia riguarda i tirocini di orientamento e formazione o di inserimento e reinserimento in favore di persone con disabilità (ai sensi dell’art. 1, comma 1, della legge n. 68/1999).

Le novità più rilevanti introdotte sono relative alla: durata massima, attestazione dei risultati, indennità minima e monitoraggio.

La durata massima dei tirocini è di 6 mesi, comprensiva delle eventuali proroghe e al netto di eventuali sospensioni per maternità, malattia lunga o infortunio. Per i soggetti svantaggiati e per i disabili è previsto che la durata possa essere rispettivamente di 12 e 24 mesi.
Al termine del tirocinio il soggetto promotore, anche sulla base della valutazione del soggetto ospitante, dovrà rilasciare al tirocinante un’attestazione dei risultati sulla base di uno schema previsto dalla delibera regionale, specificando le competenze acquisite con riferimento ad una qualificazione prevista; qualora il tirocinante abbia partecipato ad almeno il 75% della durata prevista dal progetto formativo l’esperienza di tirocinio dovrà essere registrata sul libretto formativo del cittadino.

A tutti i tirocinanti dovrà essere corrisposta un’indennità per la partecipazione al tirocinio di importo non inferiore a 350,00 euro lordi mensili, al superamento della soglia del 75% delle presenze mensili stabilite dal progetto formativo.
Inoltre  la Regione Marche promuoverà un monitoraggio per analizzare le caratteristiche anagrafiche e professionali dei tirocinanti, la diffusione dei tirocini a livello regionale e i risultati occupazionali post tirocinio.

I soggetti ospitanti possono accogliere tirocinanti, in proporzione alla loro dimensione: un tirocinante con un numero di dipendenti a tempo indeterminato compreso tra zero e cinque; due tirocinanti con un numero di dipendenti a tempo indeterminato compreso tra sei e venti; tirocinanti in misura non superiore al dieci per cento con un numero di dipendenti a tempo indeterminato superiore a ventuno.

Per cercare opportunità di tirocini segnaliamo alcuni dei siti da poter consultare:

Cliclavoro (tra le news in home page), siti aziendali, siti dei Centri per l’impiego (Ciof), sportello stage, repubblicadeglistagisti, lavoro e stage.

Inoltre consigliamo di iscrivervi alla newsletter della formazione per non perdere alcuna opportunità.

Professioni sanitarie all’estero

Lo sapevate che i nostri medici e infermieri sono molto ricercati all’estero per la loro preparazione?

Da tempo infatti ospedali e strutture private di paesi che abitualmente sono mete di migrazione per lavoro si sono organizzati per una ricerca efficace delle professioni sanitarie di cui hanno bisogno, reclutando professionisti in altri paesi, spesso attraverso agenzie specializzate.

Ma chi sono i candidati ideali e quali sono le professioni sanitarie più richieste?

I candidati che possono essere presi in considerazione sono ovviamente laureati, possibilmente con un po’ di esperienza (ma non è sempre richiesta) e naturalmente con una conoscenza almeno intermedia della lingua del paese di destinazione, o almeno la disponibilità a frequentare un corso di lingua prima dell’assunzione.

Le professioni sanitarie più ricercate sono naturalmente gli infermieri, ma anche le ostetriche e altri medici specializzati, ad esempio nelle specialità attinenti le malattie legate all’invecchiamento della popolazione, tendenza piuttosto diffusa in Europa.

Se state studiando medicina o infermieristica e siete pronti a valutare buone opportunità di lavoro e carriera anche fuori dall’Italia (dove a dire il vero anche questo settore non brilla per ricchezza di possibilità di impiego e soddisfazione professionale), ecco due buone occasioni da non perdere.

Recruiting Day a Civitanova Marche con 2b1 International, per posizioni di infermieri, infermieri pediatrici e ostetriche, il prossimo 21 settembre. Gli impieghi proposti sono in Germania e nella Svizzera tedesca. I selezionati saranno avviati ad un corso di tedesco di 5 mesi che si svolgerà a Civitanova.
Attenzione è necessario inviare il proprio cv entro il 10 settembre!

Incontro informativo e di recruiting “Come and wok in the UK!” qui all’Informagiovani il 20 ottobre, con la referente italiana dell’agenzia Kate Cohwig. Le professioni sanitarie ricercate per posizioni in UK sono infermieri e infermieri pediatrici, anche senza esperienza. Durante l’incontro verranno spiegate tutte le modalità di accesso a queste opportunità, i tempi necessari e i vantaggi.

Vi aspettiamo!

È nel lavoro il senso della vita?

Sul tema del lavoro, c’è un libro uscito quest’anno di un noto sociologo italiano (Domenico De Masi) che si intitola “Lavorare tutti, lavorare gratis” che pone, tra le altre, una questione importante in questi tempi in cui la disoccupazione sembra non essere più di tanto arginabile: perché pretendere un comportamento e un’etica ritagliati sul lavoro quando il lavoro viene negato? Il libro non l’ho letto, l’ho comprato da poco ve ne renderò conto più avanti, ma già il titolo mi ha riportato alla mente un pensiero che mi frulla in testa da tempo. Mi chiedo sempre più spesso se ciò che restituisce senso e significato alla nostra vita sia quasi esclusivamente il lavoro.

Una possibilità diversa ci può essere ed è ben spiegata in questo articolo comparso sul The Guardian. La considerazione da cui parte lo storico Yuval Noah Harari è simile a quella di De Masi e a pensarci bene è abbastanza semplice: il lavoro a cui ci siamo abituati per tanto tempo sta scomparendo; quello inteso come fatica, impegno, energia profusa a fronte di una ricompensa sembra manifestare tutte le caratteristiche di una crisi profonda. L’intelligenza artificiale, l’automazione robotica, la digitalizzazione di molti processi oltre a fornire vantaggi economici, elidono mano a mano un sacco di lavori. Le “macchine” (che termine novecentesco!) stanno sostituendo l’uomo ma ancor di più: gli algoritmi stanno imparando a fare cose che faceva l’uomo. La questione non è, come scrive, Harari, creare nuovi posti di lavoro ma creare posti di lavoro che gli uomini possano fare meglio degli algoritmi.

Il passaggio successivo della riflessione è: ma se ci tolgono il lavoro che cosa facciamo? E, oltre alla necessità di trovare una soluzione materiale per la sopravvivenza, come reagiamo se scompare un pezzo così importante della costruzione della nostra identità, sociale e individuale? Avrà ancora senso l’articolo 1 della nostra Costituzione che recita “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”? A me piace la “soluzione” che propone Harari perché mi fa sperare che il lavoro non sarà per sempre il nostro punto di riferimento. A sostituire il lavoro nel dare senso alla nostra vita sarà la nostra capacità di occupare mente e cuore in attività che ci possano gratificare come accade con il lavoro, che ci coinvolga e ci appassioni a tal punto da farci sentire contenti e soddisfatti. L’unica capacità che abbiamo e può aiutarci in questo è la stessa che ci fa credere in una religione così come ci coinvolge in un videogame: è la nostra immaginazione. Il significato della nostra vita è generato dalla nostra immaginazione, non dal nostro lavoro. Che ne pensate?