Come prendiamo le nostre decisioni?

Come mai alcune persone decidono di diventare imprenditori e altre no? Perché preferiamo rimandare (decisioni, lavori, impegni) piuttosto che fare quel che occorre? Come reagiscono le persone davanti a una perdita o a un guadagno? Cosa motiva in generale le persone? Come prendiamo le nostre decisioni? A queste domande e ad altre ancora cerca di rispondere una recente disciplina, chiamata neuroeconomia.

Il termine neuroeconomia deriva dall’unione di due discipline che possono sembrare distanti tra loro: la prima indica lo studio del cervello, del sistema nervoso e di come influenza ed è influenzato dall’ambiente che lo circonda. La seconda, invece, studia come due soggetti interagiscono tra loro, attraverso scelte più o meno razionali, utilizzando le risorse che possiedono o sono presenti nel loro ambiente.

L’obiettivo della neuroeconomia è capire come si comporta il cervello durante i processi di decisione. In particolare in quelli di decision making, quando nella scelta sono implicati fgattori economici: dalla semplice spesa in un supermercato, all’acquisto o vendita di un titolo azionario. Modi di agire che in linea di principio sono legati alla sfera economica, ma che effettivamente derivano da comportamenti spcifici del nostro cervello.

Questa disciplina si basa su strumenti, ormai sempre più diffusi, come il PET (Tomografia ad emissione di positroni https://it.wikipedia.org/wiki/Tomografia_a_emissione_di_positroni), la risonanza magnetica e altri strumenti di indagine del nostro cervello che permettono di capire come reagisce agli impulsi esterni.

Per esempio, sono stati realizzati alcuni studi su trader  professionisti e sulle emozioni che si scatenano durante le operazioni di borsa. È stato osservato che nei momenti cruciali delle decisioni si attivano nelle menti degli operatori due dinamiche di pensiero: quella emozionale e quella razionale. Spesso è la prima a predominare sulla seconda. Attraverso questi studi risulta chiaro che l’ansia è maggiore quando le variabili esterne sono impreviste. Prendere decisioni è sempre stata considerata un’attività razionale e consapevole, in cui l’individuo che decide agisce esclusivamente in base alla massimizzazione del proprio interesse. La neuroeconomia attraverso studi e ricerche mette questa convinzione in discussione, fornendo prova che nel momento in cui si prendono delle decisioni hanno molta importanza le esperienze, le emozioni e i processi mentali involontari.

Quante volte siete andati in ansia per una scelta difficile? Quante volte abbiamo pensato di fare la scelta sbagliata? Non preoccupatevi, rilassatevi: la neuroeconomia ci insegna che per quanti sforzi possiamo fare la nostra scelta non sarà mai perfettamente razionale.

(questo articolo è stato scritto da Ilaria Carrasso)

Volontariato, concime per la vita

La bella notizia è che il numero dei giovani che fanno volontariato è in crescita. In risposta a un’indagine Istat del 2010, che rivelava un aumento dei ragazzi cosiddetti “NEET” (inattivi), il CSVNET (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato) ha riscontrato successivamente un netto aumento  di giovani volontari sia in Italia che in Europa.

Da ulteriori indagini è stato rilevato che più cresce l’età più ci si avvicina al volontariato: una ulteriore indagine rileva che i volontari in Italia sono più di 800mila ed il 22,1% di loro ha meno di trent’anni. Il dato è estremamente positivo ed incoraggiante, se pensiamo che ci troviamo in una società  caratterizzata da un profondo “individualismo”.

la sua parte forse l’ha fatta anche la politica europea che ha intitolato, per così dire,  il 2011 come l’anno europeo  del volontariato: l’intenzione era quella di promuovere il volontariato come integratore di coesione sociale e motore di sviluppo della  democrazia.

A distanza di cinque anni, sulla scia di quell’esperienza positiva, l’Unione Europea ha rafforzato il messaggio ponendosi altri obbiettivi su come migliorare le condizioni del volontariato: ci sono allo studio misure per  favorire il riconoscimento del lavoro dei volontari, sensibilizzare i cittadini sull’importanza ed il valore del volontariato, insistere sulla promozione partendo dalle scuole e dai centri di aggregazione giovanile.

Come per altre politiche ed azioni europee, il risultato auspicabile è quello di creare una sorta di una “spirale benefica”. L’idea è quella di accendere i riflettori su questo fondamentale concime per la società, attraverso campagne di informazione e promozione, la divulgazione, lo scambio di esperienze, l’organizzazione di eventi, convegni, manifestazioni.

In un momento di forte crisi, non solo materiale ma forse anche personale, di perdita di valori e fiducia in se stessi, il volontariato si presenta come una pietra preziosa su cui fondare la ricostruzione e il rilancio della società: perché favorisce la trasmissione di valori fondamentali, perché offre una risposta concreta ai problemi, perché stimola la crescita degli individui, perché rappresenta un incredibile aiuto per il prossimo.

Se questi temi hanno acceso un po’ del vostro interesse ma soprattutto trovano anche un po’ della vostra passione, all’Informagiovani potete muovere i primi passi: tra le cose che potete trovare nel materiale a vostra disposizione ci sono elenchi di associazioni e organizzazioni locali e internazionali, attività e servizi da svolgere, programmi di volontariato europeo, iniziative pensate appositamente per chi vuole dedicare tempo ed energie per aiutare gli altri. E forse anche se stesso. Che aspettate? Magari scoprite una porta che vi apre un mondo nuovo.

(questo articolo è stato scritto con il contributo di Edy Paccapeli)

Tirocini all’estero per tutti i gusti!

Sia che ci prepariamo a svolgere un tirocinio curricolare che uno post-laurea, dobbiamo ricordare che una esperienza professionale all’estero risulterà sempre determinante per la formazione, anche personale, e per il curriculum vitae lavorativo.

Le opportunità sono tante e diverse, a seconda del livello di studi e dell’area di interesse: molte agenzie internazionali, aziende multinazionali, enti e ONG accolgono tirocinanti in maniera regolare, e propongono un programma ben definito di inserimento per giovani desiderosi di fare esperienza e acquisire conoscenze nel settore specifico.

Vediamo le opportunità di tirocini all’estero per cui è necessario presentare domanda entro la fine di aprile.

Per laureati in giurisprudenza: tirocini presso l’ufficio del Mediatore Europeo (Strasburgo)
Durata: 4 mesi
Mansioni: generalmente essi devono occuparsi di svolgere indagini sulle denunce presentate, e svolgere ricerche pertinenti il lavoro del Mediatore.

Requisiti:
– cittadinanza europea
– diploma di laurea in giurisprudenza
– conoscenza approfondita di una lingua ufficiale dell’UE e la buona conoscenza di una seconda (inglese o francese).

Borse di studio per un periodo di tre mesi sono disponibili per i tirocinanti che non hanno a disposizione altri mezzi di sostegno economico.
Scadenza: 30 Aprile per i tirocini che hanno inizio il 1° Settembre.

 

Per laureati o studenti universitari: tirocini presso il Centro Nord-Sud del Consiglio d’Europa (Lisbona)
Durata: dai 3 ai 5 mesi
Mansioni: ricerca, la preparazione di attività, la redazione di rapporti e minute, l’assistenza nel lavoro quotidiano.

Requisiti:
– residenti di uno degli Stati membri del Consiglio d’Europa o Paesi Orientali con i quali il Centro Nord-Sud collabora
– aver completato un corso di studi superiore o portato a termine almeno tre anni di studi universitari
– ottima conoscenza di una delle lingue ufficiali del Consiglio d’Europa (inglese e francese). E’ gradita la buona conoscenza di un’altra lingua. Si richiede una buona capacità di scrittura.

I tirocini non sono retribuiti. I costi di viaggio e alloggio, nonché le spese vive, sono a carico del tirocinante o del suo istituto sponsor. Il Centro Nord-Sud del Consiglio d’Europa automaticamente garantisce ai suoi tirocinanti l’assistenza sanitaria durante il periodo del tirocinio.
Scadenza: 30 Aprile per i tirocini nel periodo agosto – dicembre 2016.

 

Per neolaureati: tirocini presso il Consiglio d’Europa (Strasburgo)
Durata: da 8 settimane a 5 mesi
Mansioni: i tirocinanti sono impegnati in attività di ricerca, preparazione di bozze e documenti per incontri di esperti e stesura di verbali.

Requisiti:
– appartenere ad uno degli Stati membri del Consiglio d’Europa
– avere una conoscenza approfondita di una delle lingue ufficiali del Consiglio d’Europa (inglese e francese). E’ apprezzata una buona  conoscenza dell’altra lingua.

Generalmente i tirocinanti non sono retribuiti. Le spese di viaggio e alloggio, così come le spese ordinarie, sono a carico del tirocinante.
Scadenza: 29 Aprile per i tirocini nel periodo 5 settembre 2016 al 31 gennaio 2017.
Per laureandi o neolaureati: tirocini presso l’Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite (Ginevra)
Durata: da 3 a 6 mesi
Mansioni: fare ricerca su temi legati ai diritti umani, redigere resoconti dei risultati raggiunti, fornire assistenza tecnica e pratica nell’organizzazione di incontri, prevenire gli eccessivi arretrati di lavoro causati dalle attività tecniche legate all’indagine, alla cooperazione e ad altre operazioni settoriali; sostenere altre attività dell’OHCHR.

Requisiti:
– possedere un diploma di laurea
– avere approfondito alcune discipline legate all’operato delle Nazioni Unite, ad esempio Diritto Internazionale, Scienze Politiche, Storia, Scienze Sociali
– possedere una buona padronanza di almeno due delle sei lingue ufficiali delle Nazioni Unite: inglese, francese, spagnolo, arabo, russo e cinese.

I tirocinanti presso le Nazioni Unite non sono remunerati. Le spese di viaggio e di soggiorno dovranno essere sostenute dai tirocinanti stessi. I partecipanti dovranno essere appoggiati da un’istituzione accademica.
Scadenza: 30 aprile per i tirocini nel periodo luglio – dicembre.

 

Per studenti o neolaureati in giornalismo, comunicazione, studi europei o relazioni internazionali: tirocini presso l’Europol (Aia)
Durata: 6 mesi
Mansioni: attività di prevenzione di crimini informatici, in particolare video editing e preparazione di bollettini, opuscoli, manifesti, volantini e altri prodotti di comunicazione; sostegno alla creazione di contenuti multimediali; preparazione di presentazioni interattive; supporto all’organizzazione per eventi, seminari, conferenze.

Requisiti:
– ottima conoscenza di almeno due lingue dei paesi UE, tra cui l’inglese
– esperienza nel settore multimediale (video editing, graphic design, communication materials)
– ottime competenze informatiche, oltre a saper lavorare in contesti multiculturali, avere forte motivazione e flessibilità.

E’ prevista una retribuzione mensile di 781,00 euro.
Scadenza: 17 aprile.

 

Per studenti o laureati preferibilmente in economia e scienze politiche: tirocini presso il Frontex Liaison Office (Atene)
Durata: 6 mesi
Mansioni: raccolta dati; supporto in ambito tecnico-amministrativo; supporto nella redazione di relazioni periodiche; organizzazione incontri.

Requisiti:
– ottima conoscenza della lingua inglese;
– competenze informatiche.

E’ prevista una retribuzione mensile di 720,00 euro circa.
Scadenza: 15 aprile.

 

E’ tutto per questo mese, in bocca al lupo!

 

Mamma, voglio diventare Youtuber!

Secondo la rivista americana “Variety”, gli Youtuber sono amati dagli adolescenti più delle star di Hollywood. I teen-ager e in generale i nativi digitali costituiscono la fetta maggiore di frequentatori del web. Quindi non è difficile intuire che con Youtube (e altri social) è possibile diventare ricchi e perseguire, spesso in maniera del tutto illusoria per alcuni ingenui, l’obiettivo di “ fare soldi senza fatica ”.
Se si considera che nel 2015 si sono superate le 300 ore di video caricate ogni minuto, perdersi nella massa è quasi la regola, quindi pensare che si possa sfruttare in modo non strategico e ragionato questo mezzo, lasciando che la “barca vada”, è appunto il modo migliore per affondare.

Sara Mormino, l’italiana responsabile mondiale delle partnership di YouTube, durante un’intervista a “La Stampa”, regala dei consigli e rivela che l’unico modo di avere qualche chance nella realtà paritaria (ma forse non meritocratica) del web, è partire sempre da una passione autentica, un qualcosa di assolutamente personale, pur tenendo in considerazione che ci sono temi che funzionano più di altri. I videogiochi su tutti. Infatti, nella classifica fornita da Wikipedia, aggiornata al 7 Febbraio 2016 (dominata quasi completamente da Youtuber americani), ancorato al primo posto c’è PewDiePie, username di un ragazzo svedese il cui canale di recensioni di videogiochi conta 42 milioni di iscritti. Ma come si traduce questo in termini lavorativi e monetari?

Per avere un’idea di quanto sia proficuo “ l’affare video”, vi facciamo presente che YouTube ha fondato una Creator Academy dedicata ai suoi autori, gratuita e aperta a chiunque voglia approfondire i temi legati alla gestione e alla produzione strategica dei propri contenuti su YouTube, con lezioni via Internet, incontri dal vivo, presentazione di casi di successo e lezioni di introduzione sulla monetizzazione con Youtube (ad esempio attraverso il programma “Partner di Youtube”).

Contenuti che interessino, titoli giusti e tag ottimizzati per le keyword cercate maggiormente su Internet, sono alcune delle “regole d’oro” da seguire per fare un buon lavoro. Perché essere uno Youtuber può diventare un lavoro e rappresenta un’occasione soprattutto per i giovani che, oltre ad essere i maggiori utilizzatori di Youtube, sono stati anche tra i primi a “sperimentare con i video”, sempre secondo la testimonianza della Mormino al sito web della Stampa.

In un periodo storico come il nostro, in cui i mantra sembrano essere quello della “flessibilità”, del “crearsi il lavoro” e del “diventare imprenditori di se stessi”, Youtube, che presenta dei costi vivi e dei costi fissi piuttosto contenuti, se usato intelligentemente può diventare la piattaforma ideale per far emergere il proprio talento, guadagnare e, perché no, nutrire il piccolo (o grande) mostro dell’egocentrismo che alberga in tutti noi.

(questo articolo è stato scritto da Viola Ferri)